L'immaginario di "To No God Shall I Kneel", come confermato dallo stesso approccio scelto dai fiorentini BARBARIAN, è fortemente radicato nelle gesta gloriose dei padri dell'heavy metal; tutti quei pionieri che, in un modo o nell'altro, hanno ispirato una buona parte delle produzioni underground degli ultimi anni, e non solo tra i gruppi debuttanti. La genesi del quarto full-length però, anche se celebrata da un sempre convincente ritorno al passato, ha luogo in una realtà mai stata tanto attuale come oggi. Ma, cosa più importante, "To No God Shall I Kneel" (il secondo album messo in commercio dalla Hells Headbangers Records) sa come far accendere l'adrenalina degli ascoltatori veterani. Distorti e risoluti, i tre musicisti riescono a rendere accattivante il sound vecchio stampo diventato ormai una vera e propria istituzione. I Barbarian danno alla luce un altro figlio "prescelto" battezzato nelle fiamme ardenti, una nascita di un magnetismo primigenio che con il suo ritmo e battito costante rivendica un bisogno sfrenato di "Regressive Metal".
Contatti:
barbarian-italy.bandcamp.com/album/to-no-god-shall-i-kneel
facebook.com/barbarianmetal
Songs:
Obtuse Metal, Birth and Death of Rish'Ah, Hope Annihilator, Sheep Shall Obey, The Beast is Unleashed, The Old Worship of Pain, To No God Shall I Kneel
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Obtuse Metal, Birth and Death of Rish'Ah, Hope Annihilator, Sheep Shall Obey, The Beast is Unleashed, The Old Worship of Pain, To No God Shall I Kneel