venerdì 7 dicembre 2018

Recensione: SVARTIDAUÐI "Revelations of the Red Sword" - Ván Records




Gli SVARTIDAUÐI sono stati una delle sorprese più valide dell'anno 2012, quando decisero di esordire con l'album "Flesh Cathedral", anche se va detto che nei dieci anni precedenti a quel debutto questi blackster islandesi avevano già confezionato tre demo e uno split 7" con i cileni Perdition. Dopo la doverosa ma breve analisi iniziale, il dato di fatto sbalorditivo: quanto di sorprendente era stato espresso sul primo full-length è pienamente esploso con "Revelations of the Red Sword", un titolo già di per se esplicativo. E' un black metal ricco di mescolanze derivanti da altri generi musicali, perciò snodabile e fascinoso, a tal punto che oggi si potrebbe parlare di "post" black metal: hanno infatti saputo ampliare notevolmente il proprio raggio d'azione offrendo una prova magistrale ed eclettica sotto tutti i punti di vista. Gli Svartidauði e il Chaos operano a stretto contatto per inventare combinazioni inaudite, a soffiare furiosamente aria rovente che alimenti le fiamme dell'occulto. Gli Svartidauði hanno il demonio nel sangue e lo dimostrano suonando con l'abilità tecnica di cui solo loro ne sono capaci. Il nuovo "Revelations of the Red Sword" risulta essere una delle massime espressioni del black metal contemporaneo, ma anche uno dei migliori dischi del 2018.

Contatti: 
svartidaudi.bandcamp.com/album/revelations-of-the-red-sword
facebook.com/svartidaudi

TRACKLIST: Sol Ascending, Burning Worlds of Excrement, The Howling Cynocephali, Wolves of a Red Sun, Reveries of Conflagration, Aureum Lux