NON E' SEMPLICE DESCRIVERE IN POCHE PAROLE L'UNIVERSO CHE RUOTA INTORNO ALL'ARTISTA NOSTRANA ALICE KUNDALINI, COMPOSITRICE PER IL PROGETTO SHE SPREAD SORROW. UNA COSA E' CERTA: L'INTENTO DI TRASPORTARE L'ASCOLTATORE IN LUOGHI SCONOSCIUTI PUO' DIRSI RAGGIUNTO TOTALMENTE. "MIDORI", IL TERZO ALBUM DELLA SUA CARRIERA, E' UN LAVORO CHE MERITA PIU' DI UN ATTENTO E APPROFONDITO ASCOLTO.
1. C'è una evidente continuità tra "Midori" e i tuoi precedenti lavori in studio, ma l'atmosfera che si respira oggi è più "drepressiva". Che ne pensi?
- Sicuramente direi più intima. Midori è per me un album radicato molto profondamente, certamente connesso a elementi molto scuri del mio essere, ma anche liberatorio e catartico. Questo a livello strettamente personale. Per chi lo ascolta credo risulti meno aggressivo, ma più narrativo dei precedenti.
2. Vita personale e musica sono due mondi differenti? Cerchi di tenerli separati, oppure no?
- Direi che la musica è parte integrante della mia vita personale. Non interpreto le due cose come sconnesse, anche se ovviamente mi dedico anche ad attività non inerenti alla musica e frequento molte persone davvero distanti da questo mondo. Direi che tutto fa parte di un unicum che poi si declina sotto varie sfaccettature.
3. Qual è la vera dimensione di Alice Kundalini? Ti riconosci più nella vita reale o nel mondo parallelo dell'arte?
- Sicuramente sono maggiormente a mio agio in quelle che sono le attività di natura più espressiva ed artistica, ma non ritengo che vita reale e arte siano realtà parallele. Sono sempre collegate fortemente tra loro attraverso il modo di esperire le cose, di relazionarsi con le persone, di comunicare e di percepire quello che è altro da noi. Ciò che si fa è solo una declinazione ed espressione di ciò che si è, e quello è costante e crea quel tessuto fitto che lega il parlare con il barista sotto casa a scrivere un testo per quello che potrà essere un futuro brano. Non ritengo che siano mondi paralleli in cui ci si trova, ma uno stesso mondo, una stessa persona, che semplicemente fa cose differenti in momenti differenti. Alcune cose sono più "confortevoli" altre meno. Alcune più piacevoli, altre meno.
4. Come si è evoluto il concetto di ambient music nella tua proposta? Com'è cambiato il tuo approccio nel corso del tempo?
- Maggior cura nel suono e attenzione per i dettagli, sia nei live che nelle registrazioni. E un progressivo percorso di interiorizzazione per cui ho messo sempre più qualcosa di me, di vivo, di personale e di profondo in quello che faccio. Dal punto di vista sonoro, il suono segue quello che è necessario per me esprimere e semplicemente veste un tipo di stato emotivo in cui mi trovo. E' sempre molto poco meditato e molto istintivo. In alcuni album più carnale, in altri più razionale, in altri brani più cinematografico, in altri ancora soffuso e delicato, intimo e personale.
5. Qual è il tuo principale obiettivo?
- Essere felice, insieme alle persone che amo, facendo le cose che amo.
6. Come sei entrata in contatto con la Cold Spring? Soddisfatta del loro operato?
- La Cold Spring rappresenta tantissimo per me. E' l'etichetta che mi ha cresciuta musicalmente. Ed è stato ad un festival a Londra della Cold Spring a cui partecipavo come pubblico che mi è venuta voglia di iniziare il mio progetto solista. Quando ho terminato Rumspringa, il mio primo lavoro solista, dopo qualche intoppo con delle piccole label italiane, ho pensato che volevo provarci. Ho inviato il mio demo alla Cold Spring e dopo qualche giorno Justin mi ha risposto che aveva ascoltato molto il mio lavoro e che gli piaceva davvero. E che voleva provarci. Con loro ho cominciato il mio percorso in maniera differente e gli devo tantissimo. Soddisfatta non è la parola corretta, gli sono grata, immensamente, per aver creduto in quello che faccio e per tutto il supporto e la motivazione che mi hanno dato in questi anni con la loro presenza.
7. E se ti chiedessi di esprime un'opinione sull'attuale scena musicale italiana?
- Mi sembra sempre molto vivace. Con mille sfaccettature e mille personaggi, tra i più preparati, a quelli che ci provano e basta, tanto per divertirsi o sentirsi parte di qualcosa. Tra collezionisti di dischi, collezionisti di strumenti, persone dedite solo a field recordings e pedali con distorsioni, altri a sintetizzatori intrasportabili o strumenti costruiti a casa, tra quelli socievoli e simpatici e i soliti depressi, pessimisti e eternamente insoddisfatti, direi che il panorama è vario, vivo e attivo. Ovviamente lamentoso ...."in Italia non si fa mai nulla"....ma non sono d'accordo. Ci sono tante realtà, piccole e grandi, in cui io ho visto un sacco di passione e voglia di continuare a fare, a impegnarsi, per organizzare eventi, suonare, collaborare, produrre. Poi ovviamente c'è l'altra faccia della medaglia, l'Italia pigra, che organizza e non partecipa, che fa suonare solo gli amici, che va avanti a conoscenze, l'Italia autocelebrativa, in cui sono bravi solo quelli che mi dicono che sono bravo, l'Italia fallocentrica, invidiosa, indolente. Tendenzialmente io ho trovato molto più supporto all'estero per quello che faccio, sia come etichetta che come live. Però non per questo dico che l'Italia fa schifo e qui non succede nulla.
8. Pensi che la musica contemporanea possa ancora essere qualcosa di rivoluzionario?
- Certo che sì. "E' già stato fatto tutto" è solo la scusa delle persone che seguono in attesa che arrivino quelli che anziché seguire cambiano la rotta. Facendo il meglio che si può, si prepara sempre la strada alla prossima rivoluzione.
9. Progetti per il futuro? Grazie per la tua disponibilità.
- Sto lavorando a nuove uscite e organizzando live che riprenderanno ad Ottobre in Europa. Sto anche lavorando ad una collaborazione per un nuovo progetto con sonorità abbastanza differenti da quelle che ho come solista. Per il resto, semplicemente fare il meglio che posso e stare bene.
CONTATTI:
coldspring.bandcamp.com/album/midori-csr251cd
facebook.com/shespreadsorrow
SHE SPREAD SORROW line-up:
Alice Kundalini - Compositrice
RECENSIONE:
SHE SPREAD SORROW "Midori" 2018 - Cold Spring