lunedì 20 novembre 2017

Recensione: CRACKHOUSE "Be No One . Be Nothing"
2017 - Argonauta Records




Quella del doom/sludge/stoner è l'unica strada conosciuta dai francesi CRACKHOUSE, artefici di un primo full-length che trova una dimensione di compromesso tra il rumoroso impatto dei tre generi citati poc'anzi e la psichedelia pachidermica, quest'ultima capace di assumere una funzione ambientale di tutto rispetto all'interno del songwriting dei transalpini, quasi celestiale nell'opener "Burden" e nella conclusiva "Realm", tribale all'inizio di "Harva". I riff di chitarra sono ben cesellati, granitici, versatili per tonalità, intenti ad evocare le giuste atmosfere; mentre la sezione ritmica si dimostra propulsiva, stabile e precisa. I Crackhouse esplorano emotivamente il tracciato del proprio sentire, con l'ausilio di una serie di elementi cardine utilizzati per catturare le energie in movimento presenti tra cielo e terra. Vi sentirete rapiti dalla musica racchiusa in "Be No One . Be Nothing". I miei complimenti vanno anche alla nostrana Argonauta Records. L'ascolto è quindi obbligatorio.

Contatti: 
crackhouseofficialband.bandcamp.com/be-no-one-be-nothing
facebook.com/crackhouseband
argonautarecords.com 

TRACKLIST: Burden, Harva, Realm