Dopo il cambio di etichetta (dalla Relapse Records alla Translation Loss Records) avvenuto poco prima della pubblicazione del precedente EP "A.Y.F.K.M." del 2016, gli americani CALL OF THE VOID ritornano ben più agguerriti e convincenti concretizzando l'uscita del terzo album in studio "Buried in Light", nuova prova di forza di una compagine che è stata spesso messa in paragone con altre band del panorama estremo d'oltreoceano. Di sicuro un disco suonato, arrangiato, registrato per promulgare sonorità vorticose e furenti, attentamente articolate, mescolando assieme i granitici dettami del grindcore, la pesantezza del metal e la primordialità del punk/hardcore/crust; elementi che danno spessore alle canzoni di "Buried In Light" a firma di questi ormai esperti musicisti e compositori provenienti dalla metropoli di Denver. Finalmente protagonisti di un songwriting più convulso e straripante rispetto a quello riversato negli altri due full-length di un passato non troppo lontano (considerate che i Call Of The Void sono in attività dall'anno 2010). Si può dire che il qui presente "Buried In Light" è inclinato alla contemporaneità, ma sprattutto, è libero perché padrone di se stesso. La tracklist è stata tagliata in due utilizzando le atmosfere inquietanti e affilate della traccia strumentale "Enslaved", necessaria per dare respiro. I Call Of The Void del 2019 meritano un ulteriore approfondimento. Band da non sottovalutare.
Contatti:
callofthevoid.bandcamp.com/album/buried-in-light
facebook.com/CalloftheVoid303
Songs:
Disutility, Suck Me Dry, Living Ruins, The Master, Drowning Hour, God Hunts, Enslaved, Re Death, Buried in Light, Wave of Disgust, Almighty Pig, Lurker, So It Ends
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Disutility, Suck Me Dry, Living Ruins, The Master, Drowning Hour, God Hunts, Enslaved, Re Death, Buried in Light, Wave of Disgust, Almighty Pig, Lurker, So It Ends