martedì 20 ottobre 2015

Intervista: MOLOKEN - "LA FORZA CURATIVA DEL SUBCONSCIO"






I MOLOKEN, UNA DELLE PIU' INTERESSANTI REALTA' SVEDESI, NON HANNO TRADITO LE MIE FIDUCIOSE ATTESE. "ALL IS LEFT TO SEE" CONFERMA LE GRANDI QUALITA' DI QUESTI MUSICISTI. SCOPRITE INSIEME AL CHITARRISTA KRISTEFFER BACKSTROM COSA VI RISERVERA' IL NUOVO ALBUM.

1. Ciao Kristoffer. Grazie per aver accettato di rispondere alla seconda intervista per SON OF FLIES WEBZINE. Siete di nuovo qui dopo un'assenza di quattro anni.

- Grazie Christian. E' davvero bello presentare al pubblico quello che abbiamo composto negli ultimi quattro anni. I Moloken hanno suonato molto dal vivo, ma nessuno dei nuovi brani è stato rivelato fino ad ora. Dopo il nostro secondo album "Rural" sono successe un sacco di cose. L'intero disco è stata un'esperienza musicale molto intensa. Dopo i vari impegni legati a quel lavoro ci siamo presi un periodo di pausa per pensare al nuovo materiale. Nel frattempo sono diventato padre. Ora i Moloken hanno una marcia in più.

2. La prima volta che ho ascoltato questo "All Is Left To See" ho notato una certa modernità nel vostro sound e una interessante progressione. Sei d'accordo con la mia osservazione?

- Sì sono d'accordo, oggi abbiamo il controllo su quello che vogliamo offrire al nostro pubblico. Il songwriting è più moderno e contemporaneo.

3. Sicuramente "All Is Left To See" possiede una potenza surreale... Qual è la tua opinione al riguardo?

- "All Is Left To See" vuole risucchiare l'ascoltatore nell'universo che abbiamo creato. Le emozioni stesse lo accompagneranno in questo viaggio musicale. Tutte le canzoni mettono in evidenza la nostra reale esperienza di vita e rappresentano pensieri e sogni che si intrecciano tra loro. E' un modo per spiegare l'essenza che sta alla base di questo nuovo disco. E' surreale ed emotivamente potente. ...A clear "here and now"-feeling through out the album.

4. "Beginning of The End": Questa è una delle mie canzoni preferite di "All Is Left To See". Amo il suono del violino. E' uno degli strumenti musicali che preferisco. E' bello pensare a quante soluzioni diverse si possono incorporare in una canzone. Perché avete deciso di utilizzarlo?

- Da molto tempo io e Nicklas volevamo incorporare il violino nel sound dei Moloken, ed è stata solo una questione di tempo. Aspettavamo solo il brano ideale. La storia dietro questa canzone è molto speciale. L'input è arrivato da una vecchia registrazione del 2008 in cui eravamo coinvolti io e il nostro precedente chitarrista (Johan Öman). Così ho suggerito l'idea agli altri del gruppo. Il violino crea un effetto suggestivo. Per raggiungere l'obiettivo ho chiesto aiuto a una persona che conoscevo bene (Frida Johansson). Lei si è espressa nella sua totale libertà creando una canzone completa. Successivamente, Patrik ha fatto un lavoro incredibile aggiungendo l'atmosfera ideale basata su dei loop di chitarra malinconici che spingono ogni ascoltatore a chiedersi: "Cosa è accaduto? ...Dove mi trovo?". Nel complesso, non potrei essere più soddisfatto del risultato finale.


5. Qual è il tuo parere su "Wreckage"? Una traccia molto particolare e differente dalle altre.

- E' una canzone semplice ma potente. Abbiamo utilizzato uno xilofono con due modelli di tono differenti. Il primo modello ha un impatto chiaro e deciso, il secondo è ambiguo e poco definito. E' un andamento sonoro che potrebbe ricordare i cambiamenti di vita, cambiamenti che non permettono di conosce l'esito finale... anche quando si vuole agire fuori dalla vita reale.

6. Quando avete deciso di utilizzare questo titolo per l'album? Lo avete scelto dopo aver completato il processo di scrittura?

- Il processo di scrittura per l'album è stato diverso da qualsiasi altra cosa. Il titolo e il concept generale per questa trilogia sono nati nel bel mezzo della scrittura. Le esperienze personali sono diventate la base per definire la trilogia stessa. Così la musica e i testi sono cresciuti di pari passo. Una storia pulsante che cresce e si espande. Ora stiamo lavorando duramente per completare la seconda e terza parte del concept. Quindi, vedremo cosa accadrà. Avete appena scalfito la superficie di ciò che verrà...

7. Siete attratti dalla spiritualità? Pensi che la musica dei Moloken sia una sorta di connessione con il vostro subconscio?

- Per quanto mi riguarda, la spiritualità è sempre presente nella nostra musica. Perché componiamo con il cuore. E' un mezzo per sentirmi in connessione con me stesso in maniera consapevole. Non importa se accade consciamente o inconsciamente. La musica mi ha permesso di accedere al subconscio e quindi sfuggire dalla realtà. Inoltre evoca le emozioni... attraverso il suono e l'utilizzo delle parole.

8. Pensate al futuro? Avete dei tour da affrontare? Progetti paralleli?

- Beh, in questo momento tutta la mia personale attenzione è rivolta esclusivamente sui Moloken, dato che ci sarà tanto lavoro da fare con la promozione dell'album e la lavorazione del prossimo. Vogliamo suonare dal vivo. Abbiamo deciso di registrare due nuove canzoni per la fine di quest'anno in modo da pubblicarle durante la primavera. Quindi nessun riposo per i "malvagi", perché grandi cose ci attendono, e non devono assolutamente fermarsi.

9. Questo è tutto. Buona fortuna.

- Grazie Christian. E' stato un piacere rispondere alle tue domande, e grazie a tutti quelli che leggeranno questa mia intervista. Speriamo di riuscire a venire in Italia in un prossimo futuro.


CONTATTI: 

templeoftorturous.bandcamp.com/all-is-left-to-see
moloken.net
facebook.com/Molokenofficial


MOLOKEN line-up:

Jakob Burstedt - Batteria
Kristoffer Bäckström - Chitarra, Voce
Nicklas Bäckström - Basso, Voce
Patrik Ylmefors - Chitarra, Voce


RECENSIONE:
MOLOKEN "All Is Left To See" 2015 - Temple of Torturous