IL COMPOSITORE PRINCIPALE DEGLI AD HOMINEM E' KAISER, IL CUI PENSIERO HA ESERCITATO UN RUOLO DI PRIM'ORDINE IN QUESTO PROGETTO. DEVOTO FIN DAL 1998 ALL'ESTREMISMO SONORO DEL BLACK METAL, IL POLISTRUMENTISTA FRANCESE CONTINUA A PERSEVERARE PER NON SPRECARE CIO' CHE HA ACQUISITO NEL TEMPO. DI SEGUITO IL RESOCONTO DELLA NOSTRA CHIACCHIERATA.
1. Il tuo nuovo album è intenso e le qualità compositive che lo delineano meritano attenzione. Nelle tue sonorità c'è un vasto spazio occupato da diverse influenze musicali, oggi più di prima. Si denota una particolare sensibilità per la forma canzone, inoltre si possono ascoltare tanti piccoli elementi provenienti da svariati stili. Parlaci del tuo rapporto con la musica in generale.
- Grazie del complimento. In effetti, i gruppi che ascolto sono diversi, e penso di esser stato influenzato da vari stili, che sia metal, rock, stoner, sludge, crust-punk, electro, post hardcore. Non mi do limiti in quello che ascolto. Se mi piace, mi piace. Punto. Ho sempre odiato quella mentalità propria al black metal che vuole che un individuo ascolti solo metal estremo. Per me uno degli album essenziali del metal è "Wolverine Blues" degli Entombed. Mi sono svegliato la notte scorsa ed ho pensato proprio a quello. Poi ultimamente, ho ascoltato tante band di rock/stoner e questo si sente nell'album. Non vuol dire che Ad Hominem andrà verso uno stile più tranquillo. Non ne so ancora nulla.
2. "Antitheist" è un lavoro maturo e da esso emerge uno spirito evolutivo molto forte. Il tuo obiettivo era quello di stratificarlo su più livelli?
- Diciamo che ho iniziato a comporre l'album nel 2010, fino al 2014. Ci sono pezzi come "Glory Hole Jesus" o "Death & Cunt" che non intendevo usare per Ad Hominem, poi ho deciso di rendere la cosa più rock'n'roll. Quindi calcolato, si e no. Dipende dal punto di vista.
3. Nel corso degli anni hai accumulato tanta esperienza grazie a questo tuo progetto musicale, perciò vorrei sapere perché hai scelto di essere una one man band fin dagli esordi. So che ti avvali di altri musicisti per le tue esibizioni dal vivo. E' stato difficile trovare i componenti giusti?
- Sai, quando hai un carattere da leader e ti piacciono le cose giuste (o in altre parole, quando sei un rompi cazzo), è più facile lavorare da solo. Mi sono sempre trovato bene così, e una volta iniziato il progetto, non volevo includere qualcun'altro come compositore. I musicisti session con cui suono sono i miei amici e dal vivo Ad Hominem non sarebbe Ad Hominem senza di loro. Abbiamo iniziato a suonare insieme nel 2009 e non ci siamo mai più mollati. Secondo me sono fortunato, perché oltre la musica, c'è una vera osmosi tra di noi.
4. L'immagine di copertina è evocativa. Esiste qualche messaggio nascosto dietro questo artwork? Chi è l'autore dell'immagine?
- E' stata disegnata da Dehn Sora dei D. Studios e Treha Sektori. Penso che sia abbastanza esplicita per capire il messagio. Auguro morte alle religioni e a tutti quelli che le seguono. Bruciate tutti, brutti figli di puttana deficenti.
5. "Antitheist" è stato pubblicato dalla Osmose Prod. Conoscevi già chi gestisce l'etichetta francese?
- Di persona no. Oggi posso dire che Hervé si una persona vera, impegnata e sincera. Finalmente penso di aver trovato l'etichetta giusta per Ad Hominem, anche perché c'è un rapporto molto umano con lui. Per il resto, non serve presentare questa label.
6. Pensi che il black metal sia uno stile musicale che ti permette di essere creativo nel totale, oppure nel corso del tempo questo genere ti ha imposto dei limiti?
- Il problema, quando si parla di limiti, non è il genere musicale ma la mente povera della gente. Comunque, io mi faccio i cazzi miei. Cerco una certa coesione in quello che faccio, ma se domani volessi, Ad Hominem diventerebbe una band di electro.
7. Che cosa rappresenta per te essere ancora attivo come Ad Hominem dopo tanti anni vissuti nella scena Underground?
- Forse sai che ho quasi smesso con Ad Hominem, per sempre. La gente della scena mi fa abbastanza schifo, la maggior parte è proprio stupida e non capisce un tubo. Vedendo tutti quelli che vengono ai concerti solo per alzare il braccio destro o gli antifa che pensano che noi facciamo colloqui politici, alle volte mi chiedo: "cosa faccio qui?". Ti ripetto che avere questo line-up mi aiuta molto perché mi diverto sempre. In ogni caso, io ho quel bisogno di sfogarmi attraverso la creazione musicale. Quindi questa band mi permette di trovare un equilibrio mentale da ormai quasi 20 anni. Cazzo sono vecchio.
8. Grazie per l'intervista.
- Grazie a te per il supporto. Gente/gentaglia, ci vediamo al prossimo Black Winter Fest il 5 dicembre.
1. Il tuo nuovo album è intenso e le qualità compositive che lo delineano meritano attenzione. Nelle tue sonorità c'è un vasto spazio occupato da diverse influenze musicali, oggi più di prima. Si denota una particolare sensibilità per la forma canzone, inoltre si possono ascoltare tanti piccoli elementi provenienti da svariati stili. Parlaci del tuo rapporto con la musica in generale.
- Grazie del complimento. In effetti, i gruppi che ascolto sono diversi, e penso di esser stato influenzato da vari stili, che sia metal, rock, stoner, sludge, crust-punk, electro, post hardcore. Non mi do limiti in quello che ascolto. Se mi piace, mi piace. Punto. Ho sempre odiato quella mentalità propria al black metal che vuole che un individuo ascolti solo metal estremo. Per me uno degli album essenziali del metal è "Wolverine Blues" degli Entombed. Mi sono svegliato la notte scorsa ed ho pensato proprio a quello. Poi ultimamente, ho ascoltato tante band di rock/stoner e questo si sente nell'album. Non vuol dire che Ad Hominem andrà verso uno stile più tranquillo. Non ne so ancora nulla.
2. "Antitheist" è un lavoro maturo e da esso emerge uno spirito evolutivo molto forte. Il tuo obiettivo era quello di stratificarlo su più livelli?
- Diciamo che ho iniziato a comporre l'album nel 2010, fino al 2014. Ci sono pezzi come "Glory Hole Jesus" o "Death & Cunt" che non intendevo usare per Ad Hominem, poi ho deciso di rendere la cosa più rock'n'roll. Quindi calcolato, si e no. Dipende dal punto di vista.
3. Nel corso degli anni hai accumulato tanta esperienza grazie a questo tuo progetto musicale, perciò vorrei sapere perché hai scelto di essere una one man band fin dagli esordi. So che ti avvali di altri musicisti per le tue esibizioni dal vivo. E' stato difficile trovare i componenti giusti?
- Sai, quando hai un carattere da leader e ti piacciono le cose giuste (o in altre parole, quando sei un rompi cazzo), è più facile lavorare da solo. Mi sono sempre trovato bene così, e una volta iniziato il progetto, non volevo includere qualcun'altro come compositore. I musicisti session con cui suono sono i miei amici e dal vivo Ad Hominem non sarebbe Ad Hominem senza di loro. Abbiamo iniziato a suonare insieme nel 2009 e non ci siamo mai più mollati. Secondo me sono fortunato, perché oltre la musica, c'è una vera osmosi tra di noi.
4. L'immagine di copertina è evocativa. Esiste qualche messaggio nascosto dietro questo artwork? Chi è l'autore dell'immagine?
- E' stata disegnata da Dehn Sora dei D. Studios e Treha Sektori. Penso che sia abbastanza esplicita per capire il messagio. Auguro morte alle religioni e a tutti quelli che le seguono. Bruciate tutti, brutti figli di puttana deficenti.
5. "Antitheist" è stato pubblicato dalla Osmose Prod. Conoscevi già chi gestisce l'etichetta francese?
- Di persona no. Oggi posso dire che Hervé si una persona vera, impegnata e sincera. Finalmente penso di aver trovato l'etichetta giusta per Ad Hominem, anche perché c'è un rapporto molto umano con lui. Per il resto, non serve presentare questa label.
6. Pensi che il black metal sia uno stile musicale che ti permette di essere creativo nel totale, oppure nel corso del tempo questo genere ti ha imposto dei limiti?
- Il problema, quando si parla di limiti, non è il genere musicale ma la mente povera della gente. Comunque, io mi faccio i cazzi miei. Cerco una certa coesione in quello che faccio, ma se domani volessi, Ad Hominem diventerebbe una band di electro.
7. Che cosa rappresenta per te essere ancora attivo come Ad Hominem dopo tanti anni vissuti nella scena Underground?
- Forse sai che ho quasi smesso con Ad Hominem, per sempre. La gente della scena mi fa abbastanza schifo, la maggior parte è proprio stupida e non capisce un tubo. Vedendo tutti quelli che vengono ai concerti solo per alzare il braccio destro o gli antifa che pensano che noi facciamo colloqui politici, alle volte mi chiedo: "cosa faccio qui?". Ti ripetto che avere questo line-up mi aiuta molto perché mi diverto sempre. In ogni caso, io ho quel bisogno di sfogarmi attraverso la creazione musicale. Quindi questa band mi permette di trovare un equilibrio mentale da ormai quasi 20 anni. Cazzo sono vecchio.
8. Grazie per l'intervista.
- Grazie a te per il supporto. Gente/gentaglia, ci vediamo al prossimo Black Winter Fest il 5 dicembre.
CONTATTI:
facebook.com/adhominemofficial
osmoseproductions.com
AD HOMINEM line-up:
Kaiser - Polistrumentista (Voce, Basso live)
Session Members:
M.K. - Chitarra
D.N. - Chitarra
G.K. - Batteria
RECENSIONE:
AD HOMINEM "Antitheist" 2015 - Osmose Productions