giovedì 30 ottobre 2025

COMPULSED - "BRUTALITÀ INCONDIZIONATA"




I COMPULSED, PROVENIENTI DAL NEW JERSEY, HANNO SAPUTO CATTURARE LE ATTENZIONI DEI SEGUACI DEL BRUTAL DEATH METAL GRAZIE AL LORO DEBUTTO "AMALGAMATED ANGUISH", LAVORO CHE RAPPRESENTA UNA CONFERMA DELLA SOLIDITA' STILISTICA DELLA BAND STATUNITENSE, FRUTTO DI UNA PERSONALITA' DI NOTEVOLE SPESSORE ARTISTICO. DI TUTTO CIO' CHE HA CONDOTTO AL PRIMO FULL-LENGTH CI HA PARLATO IL CHITARRISTA MIKE MAYO.

Ciao Mike, e benvenuto su Son of Flies. Come ti sei avvicinato al mondo della musica, e quali sono stati gli eventi più significativi della tua vita che ti hanno spinto ad entrare in contatto con la scena metal?

- Grazie mille per l'intervista! La mia passione per il metal è nata quando ero bambino. I miei genitori erano appassionati di hard rock/hair metal anni '80 e ascoltavano continuamente band come Motley Crue e Def Leppard. Ascoltare quella musica mi ha fatto innamorare del suono della chitarra distorta. Quando ero alle elementari, a metà degli anni '90, ho iniziato a scoprire la mia musica. La mia prima band preferita sono stati gli Offspring, e devo dire che sono stato ossessionato dalla loro musica per alcuni anni. Successivamente ho scoperto roba nu metal come Korn e Slipknot. Grazie a questi gruppi mi sono avvicinato al suono delle chitarre abbassate di tono e a quello del contrabbasso. Da quel momento in poi, ho iniziato a cercare roba sempre più pesante.

Il vostro debutto "Amalgamated Anguish" è disponibile dall'agosto del 2025. Come si è svolta l'intera fase compositiva?

- L'idea di fondare la band è arrivata nell'estate del 2023. Il nostro obiettivo iniziale era quello di pubblicare un demo e successivamente scrivere un album completo. Abbiamo scritto l'intero album abbastanza velocemente. È stato un lavoro veloce e impegnativo. Ho scritto una manciata di canzoni con il nostro batterista Matt Crismond, poi si è unito il bassista Kyle Linderman che ha iniziato a contribuire anche con dei riff. Volevamo scrivere delle canzoni che fossero completamente in linea con le nostre capacità e che potessimo facilmente eseguire dal vivo, quindi cercare di concepire delle parti elaborate senza risultare troppo cervellotici, riuscire a suonare pesanti senza risultare banali o scontati, utilizzando tutti gli elementi che si adattavano meglio ai nostri stili. Fortunatamente siamo riusciti nella nostra missione!

È passato un anno dal primo "Demo 2024". Com'è stata la sensazione di essere tornati a pubblicare nuova musica?

- Sì! Scrivere un album completo era l'obiettivo principale di questa band. La demo serviva solo a dare un'idea di cosa stessimo cercando. Non era nostra intenzione pubblicare un EP o uno Split prima del full-length.

L'elaborazione delle idee per lo sviluppo di un album completo può essere un lavoro difficile, ovviamente dipende dal processo creativo e dalle scelte utilizzate dai musicisti. "Amalgamated Anguish" è ineccepibile sul piano compositivo, dimostrando che la vostra intenzione era sicurameinte quella di elaborare delle canzoni dal forte impatto e allo stesso tempo ben equilibrate. Quali pensi siano le differenze sostanziali tra il demo e il primo full-length?

- I brani presenti nella demo sono stati ri-registrati e inseriti nella tracklist di "Amalgamated Anguish". Penso che le tracce della nostra demo del 2024 suonino abbastanza in linea con il resto del materiale presente nel disco.

La reazione al nuovo "Amalgamated Anguish" è stata positiva?

- Sembra che piaccia molto agli appassionati del genere! Siamo una band nuova e più underground, quindi non mi aspettavo assolutamente questo risultato positivo. Fortunatamente il disco è stato ascoltato da molte persone, più di quanto mi aspettassi. Tutto ciò è fantastico!

Il death metal odierno è estremamente diversificato, evolvendosi con l'aggiunta di elementi che aumentano complessità e virtuosismo ai riff e alle strutture delle canzoni. Tu cosa ne pensi al riguardo?

- Penso che il death metal di oggi sia in un momento piuttosto positivo! Amo tutte le forme di death metal, ma il brutal death metal è probabilmente il mio stile preferito e sento che ci sia una sorta di rinascita in corso per questo genere musicale. Molte band più giovani sono influenzate dall'età d'oro del brutal death metal, e preferisco questo a tutta la venerazione per l'old school death metal che ci ha martellato la testa nell'ultimo decennio.

Tenendo in considerazione il tuo spettro di esperienze, quali band sono state veramente importanti per il tuo background?

- Le mie due band preferite sono i Napalm Death e i Cryptopsy. I Napalm Death sono stati il primo gruppo death metal che ho ascoltato e "Fear, Emptiness, Despair" è stato il primo CD death metal che ho acquistato. I Napalm Death mi hanno insegnato il death metal, i blast beat e, naturalmente, il grindcore. L'albero genealogico dei membri coinvolti in quella band mi ha anche avvicinato ad altri stili di musica estrema. Gruppi come Carcass, Godflesh e Terrorizer sono stati fondamentali nel plasmare i miei gusti musicali. Ho scoperto i Cryptopsy nel periodo del liceo e sono rimasto assolutamente sbalordito dal loro stile di scrittura, soprattutto durante l'era con il cantante Mike DiSalvo. Jon Levasseur è il mio chitarrista preferito in assoluto. Quell'uomo ha scritto alcune delle canzoni più selvagge e originali della musica estrema. Vorrei che scrivesse ancora musica!

Pensi che il New Jersey sia tutt'oggi un punto di riferimento per il metal estremo?


- Il New Jersey ha sempre avuto un suo fascino particolare. Qui ci sono tante band estreme, originali e iconiche. Gruppi come The Dillinger Escape Plan, Deadguy, Ripping Corpse e Human Remains sono diventati dei classici, e sul versante più brutale posso citare i Mortal Decay, Dripping e Digested Flesh. Queste formazioni hanno avuto un impatto significativo sulla scena brutal death metal. Non riesco a pensare a nessun’altra band più contemporanea proveniente dal New Jersey che abbia avuto un impatto paragonabile a quello dei gruppi sopracitati.

Grazie per l'intervista. Ti auguro il meglio.

- Grazie per l'opportunità! Abbi cura di te!

Pagine Ufficiali: 

COMPULSED line-up:
Ken England - Voce
Mike Mayo - Chitarra
Kyle Linderman - Basso
Matt Crismond - Batteria

Recensione: 


sabato 25 ottobre 2025

NN - "LIBERI DI PERSEVERARE"






I VICENTINI NN SONO LO SPECCHIO IN CUI SI RIFRANGE E SI AMPLIFICA LA "VERA" ESSENZA DELL'HARDCORE, CON I SUOI MESSAGGI RUVIDI, DIRETTI E LACERANTI. IL LORO ALBUM DI DEBUTTO "PECCATO", USCITO NEL 2023, NE E' STATO LA PROVA. UN LAVORO DAL FORTE IMPATTO, CARICO DI ENERGIA AGGRESSIVA, CARATTERIZZATO DALL'ESPRESSIVITA' DISARMANTE DELLE LIRICHE, DALLA SECCHEZZA CAPTANTE DEI SUONI, ED ANCORA DALLA RIFLESSIONE, DALL'INTEGRITA', DALLA PROTESTA. PERCHE' PER ALCUNI MUSICISTI L'UNICA PRIORITA' RIMANE QUELLA DI VOLER GUARDARE ALLA REALTA' PER SQUARCIARLA CON LA FORZA DELLA PASSIONE E DETERMINAZIONE. ALEX E NICOLA, RISPETTIVAMENTE VOCE E CHITARRA DELLA BAND, HANNO RISPOSTO ALLE MIE DOMANDE.

Partiamo dall’inizio: cosa vi ha spinto a formare gli NN? Ovviamente, tenendo sempre in considerazione le vostre esperienze musicali in gruppi come Carlito, Csch, The Nutries, IxGOTxI, Armenta. Cosa c’è da sapere sulla vostra storia?

Nicola: Il tutto è partito da me e Nicola, chitarra e batteria negli NN, che dopo aver suonato per molto tempo assieme con band come Csch, Carlito e IxGOTxI, avevamo voglia di continuare a suonare proponendo qualcosa di tendenzialmente HC. Poco dopo si sono aggiunti Alex e Giulio, rispettivamente voce e basso negli NN. In prima cosa sono due vecchi amici ed inoltre con loro si erano già condivise varie esperienze musicali. In questo caso amicizia e HC sono un connubio più che reale.

Perché il nome NN? Ha un significato specifico in relazione alla band?

Alex: Dopo svariate proposte abbiamo scelto N.N., un acronimo che deriva dal latino Nomen Nescio (letteralmente: 'non conosco il nome'). Storicamente, questa sigla era usata per indicare la non completa identificazione di una persona e, in particolare, per identificare i cosiddetti 'figli di N.N.' – cioè di nessuno, di genitore non conosciuto."

Sono trascorsi quasi due anni dall’uscita del vostro album “Peccato”, pubblicato nel novembre del 2023, quindi immagino sia stato importante cercare di promuoverlo adeguatamente suonando il più possibile in giro per l’Italia. Che reazioni ha portato quel disco di debutto e che tipo di esperienze avete raccolto suonando dal vivo?

Nicola:
La nostra aspirazione è suonare in giro, ci divertiamo. Conosciamo altre persone con cui magari si condividono tendenze, gusti, passioni. Non è facile però suonare live oggigiorno, almeno per quanto ci riguarda. Pochi spazi e soprattutto poche persone disposte a darti un occasione se non suoni qualcosa di più tranquillo o se non hai già un “nome” o peggio se non sei una cover band. Poi è ancor più difficile se ti muovi DIY e non hai qualcuno che ti promuove, qualcuno che sa come meglio farlo, credo. Comunque tengo ad informarvi che siamo disponibili, molto economici e con pochissime pretese!

La scelta del titolo per il vostro primo album si rivela essere molto intensa e diretta, a tal proposito vi chiedo cosa volevate comunicare ai seguaci dell’hardcore o, più in generale, ai vostri ascoltatori. A quale “peccato” si riferisce il titolo?

Nicola: La scelta del titolo nasce per caso, da un brano che per strane ragioni non siamo mai riusciti a finire e a farci piacere molto, che è rimasto in sala prove e si chiamava “peccato” appunto. Il testo affrontava la problematica del concetto che molti individui credenti o meno hanno di peccato, forse più critica visto che siamo tendenzialmente atei ed agnostici. Ci piaceva come titolo per il disco. Magari il brano un giorno risorgerà!

Come gestite in generale il processo di composizione? E’ cambiato qualcosa nel corso degli anni? Approfittando del momento vorrei sapere se la band è attualmente al lavoro su nuovo materiale. Quando dovrebbe vedere la luce?

Nicola: Dipende, alle volte partiamo da un concetto di base, da qualcosa che vogliamo dire o raccontare, e di conseguenza la parte musicale. Altre volte al contrario il brano nasce da un riff strumentale e poi il testo. Stiamo creando nuovi pezzi, ne abbiamo già qualcuno, ma abbiamo sempre poco tempo a disposizione, speriamo di produrli fisicamente ad inizio anno nuovo.

Musicalmente quali sono le vostre più grandi fonti di ispirazione? Quali sono stati i criteri di scelta per definire il vostro approccio all’hardcore, e cosa rappresenta per voi questo genere musicale?

Alex: Ascoltiamo molte band differenti spaziando fra generi come punk rock, HC, grind, noise, noisecore, elettronica di vario genere, metal e hard rock.

Nicola: Le influenze sono probabilmente più concentrate sugli anni '90 e inizi 2000, poiché veniamo dalla generazione analogica, quella pre-telefonino. Per noi, HC significa passione, cuore, energia, sangue che pulsa nelle orecchie.

Parlando sempre del vostro sound, c’è anche un certo groove tipico dell’hardcore più possente, seppur tradizionalista. Mi sbaglio?

Nicola:
Molto probabile, veniamo per lo più dalla vecchia scuola, ma non guardiamo ad un genere preciso nel produrre la nostra musica, ma semplicemente da quello che ci riesce fare al meglio, il retaggio non si cancella credo.

Alex: Si esatto, è una cosa che ci esce spontanea. Alla fine siamo cresciuti con l’HC e questo si riflette nelle nostre composizioni.

Quando avete capito che la musica poteva essere un punto di riferimento importante per la vostra crescita personale?


Nicola: Alle medie credo. Quando è iniziata la condivisione fisica di materiale musicale e si è deciso di formare una band con i pochi conoscenti che sapevano armeggiare alla meglio uno strumento, o meglio che ne possedevano uno o riuscivano a procurarselo in qualche modo. Per noi la musica è vita, aggregazione, condivisione.

Alex:
Come Nicola e molti altri, durante il periodo delle scuole medie ho scoperto generi musicali che prima non sapevo nemmeno esistessero, però in quel periodo ero solo affamato di ascoltare tante cose diverse. Molti anni dopo con un gruppo di amici decidemmo di provare a tirar su una band e, tra una birra e l’altra, ho preso in mano un microfono e da li non ho più smesso di urlare .

La musica è anche un potente veicolo di messaggi, e questo fattore è molto importante nel circuito musicale che vede coinvolti gli NN. Quale messaggio vuole comunicare la vostra band attraverso il potere delle parole e del suono?

Nicola: Per noi il messaggio è molto importante, non solo politico, ma anche riguardante la sfera personale. In pratica come testi trattiamo quello di cui di solito discutiamo fra noi. Resta il punto fermo che per noi è intollerabile l’essere intolleranti. Siamo antifascisti, antirazzisti, solidali …a volte antisociali.

Quali sono le storie raccontate nei testi dei brani? Su che cosa vertono i vostri concetti? Inoltre, quanto c’è del vostro vissuto nelle liriche scritte da Alex?


Nicola: Come detto prima, raccontiamo ciò che viviamo personalmente, quello che vediamo nella società, quello che vediamo fra e dentro di noi. Fa tutto parte del nostro vissuto.

Alex: Tra di noi si parla molto, si discute di qualsiasi cosa ed è da li che parte tutto. Da una giornata no, da ciò che il mondo ci dà e ci toglie.

Secondo voi cosa lega la musica degli NN alla vostra Provincia, al luogo in cui siete nati e cresciuti? C’è un bel fermento a Vicenza e Provincia? Mi riferisco al circuito musicale, agli spazi culturali, etc…

Nicola: Per forza di cose la nostra musica si lega a dove viviamo, a dove siamo cresciuti, a tutti gli amici musicisti, tecnici, artisti, tifosi, antagonisti. Nasciamo negli spazi sociali che abbiamo occupato e gestito, non solo visto, nelle lotte dalla provincia alla città. Gli spazi ce li siamo inizialmente creati e difesi. E’ sempre tutto in salita, ma ora come molti anni fa Vicenza è attiva musicalmente e politicamente, anche se la vogliono far passare solo come una delle troppe città vetrina, ma molte persone vivono davvero, purtroppo la maggior parte no. Maledetto nordest?

Siete impegnati in altre forme d’arte? Parlando con Alex sono venuto a conoscenza che è un grande appassionato di pittura, come me.


Alex:
Oltre alla musica adoro l’arte pittorica, è la mia valvola di sfogo. Anche il nostro bassista è appassionato di pittura e illustrazione.

Grazie ai numerosi eventi storici impariamo a conoscere il bene e il male, e spesso si usa dire che "la storia non ci insegna niente". Questa frase esprime la constatazione che alcuni esseri umani (se così possiamo chiamarli) tendono a ripetere gli stessi errori e, molto spesso, sono artefici dei medesimi orrori già vissuti in passato. Tutto questo si collega inevitabilmente alla tragica situazione a Gaza, e non solo. Lascio a voi qualche considerazione in merito.

Nicola: La storia non insegna e l’uomo non impara, anzì è recidivo e rievoca le peggio azioni, la supremazia sull’individuo più debole. Per questo la memoria è importante. Siamo antifascisti e antisionisti da sempre. Il fascismo non è mai morto purtroppo, soprattutto in Italia. Il sionismo crea stragi e occupazioni militari dal ’47 nel medio oriente. A Gaza ora è in corso un genocidio, chiamiamolo per nome.

Cosa dobbiamo aspettarci dagli NN per i prossimi mesi?

Nicola: Pochi concerti già calendarizzati e la speranza di vedere alla luce il pima possibile il secondo LP.

Alex: Pochi live e molte prove. Stiamo lavorando al nuovo album.

Grazie per l’intervista. Avanti così NN.

Nicola & Alex: Grazie!

Pagine Ufficiali: 
youtube.com/@NN-hcpunk

NN line-up:
Alex - Voce
Nicola - Chitarra
Nicola - Batteria
Giulio - Basso


mercoledì 1 ottobre 2025

CAOS MANIFESTO "Nulla è come prima" - Duff Records / Poison Hearts




A distanza di un anno dalla loro nascita, i tarantini CAOS MANIFESTO esordiscono con l’EP “Nulla è come prima”, lavoro di grandissima intensità che riesce a coniugare aggressività, melodia, introspezione e critica sociale. Se da una parte ritroviamo le personali melodie e dinamiche tipiche della Taranto HC, dall’altra non possiamo non plaudire come il tutto sia veicolato tramite un songwriting “evoluto”, in cui l'espressività delle due chitarre si sposa alla perfezione con l’emotività vocale del cantante Yuri (Ex Le Braccia di Kali, Quad Sun). Qui la sezione ritmica, composta da Diego (Inganno HC) e Pierello (Ex Il Libro di Ruth), fornisce una base resistente e coerente su cui gli altri strumenti possono basarsi per esprimersi in modo onesto e complementare. La title-track, con i suoi continui sali e scendi, penetranti come frecce lanciate al cuore, ne è un chiaro esempio. Le aperture melodiche sono dosate intelligentemente allo scopo di trovare la giusta via di fuga per liberare la mente e il corpo da qualsiasi limitazione (reale o apparente). Ciò significa che a essere evocato, in “Nulla è come prima”, è un modo intenso e diretto di fare esperienza delle cose, ma anche del rapporto con gli altri e degli ambienti vissuti, che spesso si fonde con la condivisione di alcune specifiche emozioni: la compartecipazione della sofferenza e del dolore. Si deve riconoscere che a essere chiamata in causa è un’esigenza di redenzione che coincide con l’oltrepassamento della “volontà individuale” in nome di una “volontà universale”. Stiamo parlando di una ricerca musicale che ha come obiettivo principale il raggiungimento della libertà interiore, l'unica vera libertà che permette di agire e pensare secondo i propri valori e ideali, anche in presenza di contrasti esterni. Un sound fresco, autentico e corale, che mette insieme hardcore, post-hardcore e post-rock, un mix accattivante che va a potenziare l'importanza di questa band in riferimento al circuito musicale underground contemporaneo. Le varie formule adoperate dai chitarristi Giggomma (ex-Sud Disorder, Hobophobic) e Carlo (Inganno HC) sono da incorniciare, due musicisti capaci di sublimare un linguaggio musicale già ad alti livelli, mostrando come anche nei cambiamenti improvvisi della vita ci si possa rinnovare. La maturità e la padronanza stilistica dei CAOS MANIFESTO meritano di essere ascoltate senza condizionamenti, vissute appieno con le lacrime agli occhi e supportate con la massima fedeltà. Perché dalle crepe si può rinascere, trasformando le proprie ferite ed esperienze dolorose in punti di forza, bellezza e crescita interiore. “Nulla è come prima” è la prima metà di un concept album che vedrà la luce nella primavera del 2026 sotto il titolo “Liberati dal male”. Disponibile dal 10 ottobre 2025 in formato digitale e CD digipack.

Pagine Ufficiali: 

Songs:
Quadrivio, Nulla è come prima, Verboten, Fulmini