I VICENTINI NN SONO LO SPECCHIO IN CUI SI RIFRANGE E SI AMPLIFICA LA "VERA" ESSENZA DELL'HARDCORE, CON I SUOI MESSAGGI RUVIDI, DIRETTI E LACERANTI. IL LORO ALBUM DI DEBUTTO "PECCATO", USCITO NEL 2023, NE E' STATO LA PROVA. UN LAVORO DAL FORTE IMPATTO, CARICO DI ENERGIA AGGRESSIVA, CARATTERIZZATO DALL'ESPRESSIVITA' DISARMANTE DELLE LIRICHE, DALLA SECCHEZZA CAPTANTE DEI SUONI, ED ANCORA DALLA RIFLESSIONE, DALL'INTEGRITA', DALLA PROTESTA. PERCHE' PER ALCUNI MUSICISTI L'UNICA PRIORITA' RIMANE QUELLA DI VOLER GUARDARE ALLA RELATA' PER SQUARCIARLA CON LA FORZA DELLA PASSIONE E DETERMINAZIONE. HANNO RISPOSTO ALLE MIE DOMANDE ALEX E NICOLA, RISPETTIVAMENTE VOCE E CHITARRA DELLA BAND.
Partiamo dall’inizio: cosa vi ha spinto a formare gli NN? Ovviamente, tenendo sempre in considerazione le vostre esperienze musicali in gruppi come Carlito, Csch, The Nutries, IxGOTxI, Armenta. Cosa c’è da sapere sulla vostra storia?
Nicola: Il tutto è partito da me e Nicola, chitarra e batteria negli NN, che dopo aver suonato per molto tempo assieme con band come Csch, Carlito e IxGOTxI, avevamo voglia di continuare a suonare proponendo qualcosa di tendenzialmente HC. Poco dopo si sono aggiunti Alex e Giulio, rispettivamente voce e basso negli NN. In prima cosa sono due vecchi amici ed inoltre con loro si erano già condivise varie esperienze musicali. In questo caso amicizia e HC sono un connubio più che reale.
Perché il nome NN? Ha un significato specifico in relazione alla band?
Alex: Dopo svariate proposte abbiamo scelto N.N., un acronimo che deriva dal latino Nomen Nescio (letteralmente: 'non conosco il nome'). Storicamente, questa sigla era usata per indicare la non completa identificazione di una persona e, in particolare, per identificare i cosiddetti 'figli di N.N.' – cioè di nessuno, di genitore non conosciuto."
Sono trascorsi quasi due anni dall’uscita del vostro album “Peccato”, pubblicato nel novembre del 2023, quindi immagino sia stato importante cercare di promuoverlo adeguatamente suonando il più possibile in giro per l’Italia. Che reazioni ha portato quel disco di debutto e che tipo di esperienze avete raccolto suonando dal vivo?
Nicola: La nostra aspirazione è suonare in giro, ci divertiamo. Conosciamo altre persone con cui magari si condividono tendenze, gusti, passioni. Non è facile però suonare live oggigiorno, almeno per quanto ci riguarda. Pochi spazi e soprattutto poche persone disposte a darti un occasione se non suoni qualcosa di più tranquillo o se non hai già un “nome” o peggio se non sei una cover band. Poi è ancor più difficile se ti muovi DIY e non hai qualcuno che ti promuove, qualcuno che sa come meglio farlo, credo. Comunque tengo ad informarvi che siamo disponibili, molto economici e con pochissime pretese!
La scelta del titolo per il vostro primo album si rivela essere molto intensa e diretta, a tal proposito vi chiedo cosa volevate comunicare ai seguaci dell’hardcore o, più in generale, ai vostri ascoltatori. A quale “peccato” si riferisce il titolo?
Nicola: La scelta del titolo nasce per caso, da un brano che per strane ragioni non siamo mai riusciti a finire e a farci piacere molto, che è rimasto in sala prove e si chiamava “peccato” appunto. Il testo affrontava la problematica del concetto che molti individui credenti o meno hanno di peccato, forse più critica visto che siamo tendenzialmente atei ed agnostici. Ci piaceva come titolo per il disco. Magari il brano un giorno risorgerà!
Come gestite in generale il processo di composizione? E’ cambiato qualcosa nel corso degli anni? Approfittando del momento vorrei sapere se la band è attualmente al lavoro su nuovo materiale. Quando dovrebbe vedere la luce?
Nicola: Dipende, alle volte partiamo da un concetto di base, da qualcosa che vogliamo dire o raccontare, e di conseguenza la parte musicale. Altre volte al contrario il brano nasce da un riff strumentale e poi il testo. Stiamo creando nuovi pezzi, ne abbiamo già qualcuno, ma abbiamo sempre poco tempo a disposizione, speriamo di produrli fisicamente ad inizio anno nuovo.
Musicalmente quali sono le vostre più grandi fonti di ispirazione? Quali sono stati i criteri di scelta per definire il vostro approccio all’hardcore, e cosa rappresenta per voi questo genere musicale?
Alex: Ascoltiamo molte band differenti spaziando fra generi come punk rock, HC, grind, noise, noisecore, elettronica di vario genere, metal e hard rock.
Nicola: Le influenze sono probabilmente più concentrate sugli anni '90 e inizi 2000, poiché veniamo dalla generazione analogica, quella pre-telefonino. Per noi, HC significa passione, cuore, energia, sangue che pulsa nelle orecchie.
Parlando sempre del vostro sound, c’è anche un certo groove tipico dell’hardcore più possente, seppur tradizionalista. Mi sbaglio?
Nicola: Molto probabile, veniamo per lo più dalla vecchia scuola, ma non guardiamo ad un genere preciso nel produrre la nostra musica, ma semplicemente da quello che ci riesce fare al meglio, il retaggio non si cancella credo.
Alex: Si esatto, è una cosa che ci esce spontanea. Alla fine siamo cresciuti con l’HC e questo si riflette nelle nostre composizioni.
Quando avete capito che la musica poteva essere un punto di riferimento importante per la vostra crescita personale?
Nicola: Alle medie credo. Quando è iniziata la condivisione fisica di materiale musicale e si è deciso di formare una band con i pochi conoscenti che sapevano armeggiare alla meglio uno strumento, o meglio che ne possedevano uno o riuscivano a procurarselo in qualche modo. Per noi la musica è vita, aggregazione, condivisione.
Alex: Come Nicola e molti altri, durante il periodo delle scuole medie ho scoperto generi musicali che prima non sapevo nemmeno esistessero, però in quel periodo ero solo affamato di ascoltare tante cose diverse. Molti anni dopo con un gruppo di amici decidemmo di provare a tirar su una band e, tra una birra e l’altra, ho preso in mano un microfono e da li non ho più smesso di urlare .
La musica è anche un potente veicolo di messaggi, e questo fattore è molto importante nel circuito musicale che vede coinvolti gli NN. Quale messaggio vuole comunicare la vostra band attraverso il potere delle parole e del suono?
Nicola: Per noi il messaggio è molto importante, non solo politico, ma anche riguardante la sfera personale. In pratica come testi trattiamo quello di cui di solito discutiamo fra noi. Resta il punto fermo che per noi è intollerabile l’essere intolleranti. Siamo antifascisti, antirazzisti, solidali …a volte antisociali.
Quali sono le storie raccontate nei testi dei brani? Su che cosa vertono i vostri concetti? Inoltre, quanto c’è del vostro vissuto nelle liriche scritte da Alex?
Nicola: Come detto prima, raccontiamo ciò che viviamo personalmente, quello che vediamo nella società, quello che vediamo fra e dentro di noi. Fa tutto parte del nostro vissuto.
Alex: Tra di noi si parla molto, si discute di qualsiasi cosa ed è da li che parte tutto. Da una giornata no, da ciò che il mondo ci dà e ci toglie.
Secondo voi cosa lega la musica degli NN alla vostra Provincia, al luogo in cui siete nati e cresciuti? C’è un bel fermento a Vicenza e Provincia? Mi riferisco al circuito musicale, agli spazi culturali, etc…
Nicola: Per forza di cose la nostra musica si lega a dove viviamo, a dove siamo cresciuti, a tutti gli amici musicisti, tecnici, artisti, tifosi, antagonisti. Nasciamo negli spazi sociali che abbiamo occupato e gestito, non solo visto, nelle lotte dalla provincia alla città. Gli spazi ce li siamo inizialmente creati e difesi. E’ sempre tutto in salita, ma ora come molti anni fa Vicenza è attiva musicalmente e politicamente, anche se la vogliono far passare solo come una delle troppe città vetrina, ma molte persone vivono davvero, purtroppo la maggior parte no. Maledetto nordest?
Siete impegnati in altre forme d’arte? Parlando con Alex sono venuto a conoscenza che è un grande appassionato di pittura, come me.
Alex: Oltre alla musica adoro l’arte pittorica, è la mia valvola di sfogo. Anche il nostro bassista è appassionato di pittura e illustrazione.
Grazie ai numerosi eventi storici impariamo a conoscere il bene e il male, e spesso si usa dire che "la storia non ci insegna niente". Questa frase esprime la constatazione che alcuni esseri umani (se così possiamo chiamarli) tendono a ripetere gli stessi errori e, molto spesso, sono artefici dei medesimi orrori già vissuti in passato. Tutto questo si collega inevitabilmente alla tragica situazione a Gaza, e non solo. Lascio a voi qualche considerazione in merito.
Nicola: La storia non insegna e l’uomo non impara, anzì è recidivo e rievoca le peggio azioni, la supremazia sull’individuo più debole. Per questo la memoria è importante. Siamo antifascisti e antisionisti da sempre. Il fascismo non è mai morto purtroppo, soprattutto in Italia. Il sionismo crea stragi e occupazioni militari dal ’47 nel medio oriente. A Gaza ora è in corso un genocidio, chiamiamolo per nome.
Cosa dobbiamo aspettarci dagli NN per i prossimi mesi?
Nicola: Pochi concerti già calendarizzati e la speranza di vedere alla luce il pima possibile il secondo LP.
Alex: Pochi live e molte prove. Stiamo lavorando al nuovo album.
Grazie per l’intervista. Avanti così NN.
Nicola & Alex: Grazie!
Pagine Ufficiali:
Partiamo dall’inizio: cosa vi ha spinto a formare gli NN? Ovviamente, tenendo sempre in considerazione le vostre esperienze musicali in gruppi come Carlito, Csch, The Nutries, IxGOTxI, Armenta. Cosa c’è da sapere sulla vostra storia?
Nicola: Il tutto è partito da me e Nicola, chitarra e batteria negli NN, che dopo aver suonato per molto tempo assieme con band come Csch, Carlito e IxGOTxI, avevamo voglia di continuare a suonare proponendo qualcosa di tendenzialmente HC. Poco dopo si sono aggiunti Alex e Giulio, rispettivamente voce e basso negli NN. In prima cosa sono due vecchi amici ed inoltre con loro si erano già condivise varie esperienze musicali. In questo caso amicizia e HC sono un connubio più che reale.
Perché il nome NN? Ha un significato specifico in relazione alla band?
Alex: Dopo svariate proposte abbiamo scelto N.N., un acronimo che deriva dal latino Nomen Nescio (letteralmente: 'non conosco il nome'). Storicamente, questa sigla era usata per indicare la non completa identificazione di una persona e, in particolare, per identificare i cosiddetti 'figli di N.N.' – cioè di nessuno, di genitore non conosciuto."
Sono trascorsi quasi due anni dall’uscita del vostro album “Peccato”, pubblicato nel novembre del 2023, quindi immagino sia stato importante cercare di promuoverlo adeguatamente suonando il più possibile in giro per l’Italia. Che reazioni ha portato quel disco di debutto e che tipo di esperienze avete raccolto suonando dal vivo?
Nicola: La nostra aspirazione è suonare in giro, ci divertiamo. Conosciamo altre persone con cui magari si condividono tendenze, gusti, passioni. Non è facile però suonare live oggigiorno, almeno per quanto ci riguarda. Pochi spazi e soprattutto poche persone disposte a darti un occasione se non suoni qualcosa di più tranquillo o se non hai già un “nome” o peggio se non sei una cover band. Poi è ancor più difficile se ti muovi DIY e non hai qualcuno che ti promuove, qualcuno che sa come meglio farlo, credo. Comunque tengo ad informarvi che siamo disponibili, molto economici e con pochissime pretese!
La scelta del titolo per il vostro primo album si rivela essere molto intensa e diretta, a tal proposito vi chiedo cosa volevate comunicare ai seguaci dell’hardcore o, più in generale, ai vostri ascoltatori. A quale “peccato” si riferisce il titolo?
Nicola: La scelta del titolo nasce per caso, da un brano che per strane ragioni non siamo mai riusciti a finire e a farci piacere molto, che è rimasto in sala prove e si chiamava “peccato” appunto. Il testo affrontava la problematica del concetto che molti individui credenti o meno hanno di peccato, forse più critica visto che siamo tendenzialmente atei ed agnostici. Ci piaceva come titolo per il disco. Magari il brano un giorno risorgerà!
Come gestite in generale il processo di composizione? E’ cambiato qualcosa nel corso degli anni? Approfittando del momento vorrei sapere se la band è attualmente al lavoro su nuovo materiale. Quando dovrebbe vedere la luce?
Nicola: Dipende, alle volte partiamo da un concetto di base, da qualcosa che vogliamo dire o raccontare, e di conseguenza la parte musicale. Altre volte al contrario il brano nasce da un riff strumentale e poi il testo. Stiamo creando nuovi pezzi, ne abbiamo già qualcuno, ma abbiamo sempre poco tempo a disposizione, speriamo di produrli fisicamente ad inizio anno nuovo.
Musicalmente quali sono le vostre più grandi fonti di ispirazione? Quali sono stati i criteri di scelta per definire il vostro approccio all’hardcore, e cosa rappresenta per voi questo genere musicale?
Alex: Ascoltiamo molte band differenti spaziando fra generi come punk rock, HC, grind, noise, noisecore, elettronica di vario genere, metal e hard rock.
Nicola: Le influenze sono probabilmente più concentrate sugli anni '90 e inizi 2000, poiché veniamo dalla generazione analogica, quella pre-telefonino. Per noi, HC significa passione, cuore, energia, sangue che pulsa nelle orecchie.
Parlando sempre del vostro sound, c’è anche un certo groove tipico dell’hardcore più possente, seppur tradizionalista. Mi sbaglio?
Nicola: Molto probabile, veniamo per lo più dalla vecchia scuola, ma non guardiamo ad un genere preciso nel produrre la nostra musica, ma semplicemente da quello che ci riesce fare al meglio, il retaggio non si cancella credo.
Alex: Si esatto, è una cosa che ci esce spontanea. Alla fine siamo cresciuti con l’HC e questo si riflette nelle nostre composizioni.
Quando avete capito che la musica poteva essere un punto di riferimento importante per la vostra crescita personale?
Nicola: Alle medie credo. Quando è iniziata la condivisione fisica di materiale musicale e si è deciso di formare una band con i pochi conoscenti che sapevano armeggiare alla meglio uno strumento, o meglio che ne possedevano uno o riuscivano a procurarselo in qualche modo. Per noi la musica è vita, aggregazione, condivisione.
Alex: Come Nicola e molti altri, durante il periodo delle scuole medie ho scoperto generi musicali che prima non sapevo nemmeno esistessero, però in quel periodo ero solo affamato di ascoltare tante cose diverse. Molti anni dopo con un gruppo di amici decidemmo di provare a tirar su una band e, tra una birra e l’altra, ho preso in mano un microfono e da li non ho più smesso di urlare .
La musica è anche un potente veicolo di messaggi, e questo fattore è molto importante nel circuito musicale che vede coinvolti gli NN. Quale messaggio vuole comunicare la vostra band attraverso il potere delle parole e del suono?
Nicola: Per noi il messaggio è molto importante, non solo politico, ma anche riguardante la sfera personale. In pratica come testi trattiamo quello di cui di solito discutiamo fra noi. Resta il punto fermo che per noi è intollerabile l’essere intolleranti. Siamo antifascisti, antirazzisti, solidali …a volte antisociali.
Quali sono le storie raccontate nei testi dei brani? Su che cosa vertono i vostri concetti? Inoltre, quanto c’è del vostro vissuto nelle liriche scritte da Alex?
Nicola: Come detto prima, raccontiamo ciò che viviamo personalmente, quello che vediamo nella società, quello che vediamo fra e dentro di noi. Fa tutto parte del nostro vissuto.
Alex: Tra di noi si parla molto, si discute di qualsiasi cosa ed è da li che parte tutto. Da una giornata no, da ciò che il mondo ci dà e ci toglie.
Secondo voi cosa lega la musica degli NN alla vostra Provincia, al luogo in cui siete nati e cresciuti? C’è un bel fermento a Vicenza e Provincia? Mi riferisco al circuito musicale, agli spazi culturali, etc…
Nicola: Per forza di cose la nostra musica si lega a dove viviamo, a dove siamo cresciuti, a tutti gli amici musicisti, tecnici, artisti, tifosi, antagonisti. Nasciamo negli spazi sociali che abbiamo occupato e gestito, non solo visto, nelle lotte dalla provincia alla città. Gli spazi ce li siamo inizialmente creati e difesi. E’ sempre tutto in salita, ma ora come molti anni fa Vicenza è attiva musicalmente e politicamente, anche se la vogliono far passare solo come una delle troppe città vetrina, ma molte persone vivono davvero, purtroppo la maggior parte no. Maledetto nordest?
Siete impegnati in altre forme d’arte? Parlando con Alex sono venuto a conoscenza che è un grande appassionato di pittura, come me.
Alex: Oltre alla musica adoro l’arte pittorica, è la mia valvola di sfogo. Anche il nostro bassista è appassionato di pittura e illustrazione.
Grazie ai numerosi eventi storici impariamo a conoscere il bene e il male, e spesso si usa dire che "la storia non ci insegna niente". Questa frase esprime la constatazione che alcuni esseri umani (se così possiamo chiamarli) tendono a ripetere gli stessi errori e, molto spesso, sono artefici dei medesimi orrori già vissuti in passato. Tutto questo si collega inevitabilmente alla tragica situazione a Gaza, e non solo. Lascio a voi qualche considerazione in merito.
Nicola: La storia non insegna e l’uomo non impara, anzì è recidivo e rievoca le peggio azioni, la supremazia sull’individuo più debole. Per questo la memoria è importante. Siamo antifascisti e antisionisti da sempre. Il fascismo non è mai morto purtroppo, soprattutto in Italia. Il sionismo crea stragi e occupazioni militari dal ’47 nel medio oriente. A Gaza ora è in corso un genocidio, chiamiamolo per nome.
Cosa dobbiamo aspettarci dagli NN per i prossimi mesi?
Nicola: Pochi concerti già calendarizzati e la speranza di vedere alla luce il pima possibile il secondo LP.
Alex: Pochi live e molte prove. Stiamo lavorando al nuovo album.
Grazie per l’intervista. Avanti così NN.
Nicola & Alex: Grazie!
Pagine Ufficiali:
instagram.com/nn_viabrentahc
NN line-up:
Alex - Voce
Nicola - Chitarra
Nicola - Batteria
Giulio - Basso
NN line-up:
Alex - Voce
Nicola - Chitarra
Nicola - Batteria
Giulio - Basso

