giovedì 15 dicembre 2016

Intervista: FERAL - "FEROCI MASSACRATORI"






I DEATHSTER SVEDESI FERAL SONO UNA BAND ORMAI MATURA E IL NUOVO EP "FROM THE MORTUARY" NON FA CHE CERTIFICARE IL LIVELLO QUALITATIVO RAGGIUNTO. IL LORO CANTANTE DAVID NILSSON HA RISPOSTO AD ALCUNE MIE DOMANDE.

1. Ciao David. Piacere di ritrovarti. Sei libero di parlare del nuovo EP "From The Mortuary", quindi, partiamo pure con l'intervista...

- Grazie per esserti messo in contatto con me! E' un grande piacere.

2. La prima volta che ascoltai i Feral fu nel 2011 con l'album intitolato "Dragged to the Altar". Se devo essere sincero, ricordo di essere rimasto colpito dal groove delle canzoni racchiuse in quella release. Credi che il vostro stile sia migliorato nel corso degli anni?

- Beh, a direi il vero, non avevamo ancora trovato la nostra formula in quel periodo. Per completare "Dragged to the Altar" utilizzammo vecchi brani risalenti ai primi anni della band, ai nostri primi demo; canzoni come "Howling", "Graverobber" e le altre scritte per quel disco, come per esempio "Altar of Necromancy" e "Malevolent Summoning", suonano in modo differente rispetto al materiale composto successivamente. Oggi facciamo leva sulle stesse influenze, come allora, ma siamo decisamente migliorati come musicisti. Il bluesy groove e le melodie erano molto più prominenti sul primo album. Sono veramente in pochi a definirci "death'n'roll". I Feral sono una band death metal più pura, ma potrei anche aggiungere che, chi ascolta attentamente la nostra musica potrà percepire tante altre influenze, influssi che provengono dal thrash metal, dal rock classico, etc. Questa è la sostanziale differenza tra il presente e il passato dei Feral. Le nostre ultime canzoni sono più complete e stratificate.

3. Nelle tante interviste musicali si parla spesso di 'ispirazione', di 'influenze' e, in determinati settori di nicchia, gli influssi sono più o meno gli stessi, per esempio nella musica estrema. Voi come vi rapportate al riguardo?

- E' difficile da dire. Le nostre influenze non provengono da un'unica fonte. Il buon affiatamento tra noi è la ragione principale per cui siamo riusciti a completare in breve tempo questo EP. Sono trascorsi quattro anni tra il primo e l'ultimo album, proprio perché siamo stati impegnati in tour, e, successivamente, abbiamo preso delle decisioni importanti. In quel periodo eravamo davvero prolifici, ecco il motivo per cui la maggior parte dell'EP era già stato scritto durante le sessioni di "Where Dead Dreams Dwell". La line-up è stabile, quindi, continuiamo a comporre come dei veri pazzi. Vogliamo ottenere il meglio per ogni release in modo da raggiungere la piena soddisfazione. E' veramente importante avere le idee chiare ogniqualvolta sia va a completare un disco o, come in questo caso, un EP.

4. Ascoltando "From the Mortuary" si ha l'impressione che la band stesse suonando in presa diretta in un unico spazio. Sei d'accordo con me?

- Grazie Christian, sono davvero felice di sentirtelo dire! E sì, sono pienamente d'accordo con te. Come ho già detto prima, ora ci sentiamo più uniti perché stiamo tirando dritti nella stessa direzione, e questo si traduce in musica. Facciamo un sacco di prove prima di entrare in studio. Ci piace provare insistentemente i nostri pezzi, invece di scriverli e registrarli velocemente, come fanno alcune formazioni. Ciò significa che preferiamo conoscere bene le canzoni prima di inciderle. Così ognuno riesce a capire quello gli altri membri della band stanno facendo sul proprio strumento all'interno di ciascuna parte delle canzoni. Possiamo quindi modellare meglio lo stile individuale per migliorare la nostra musica. Non avrebbe senso registrare senza aver provato adeguatamente i singoli brani. E' divertente suonare tutti insieme nello stesso spazio, ed è proprio così che sono nate alcune delle canzoni. Sul nostro facebook c'è un vecchio video in cui Markus e Roger registrano la chitarra e la batteria in contemporanea, senza nessun tipo di click. Può succedere che decidiamo di registrare facendo affidamento su noi stessi, senza usare quel click che va a sincronizzare le parti di un brano.

5. Che cosa vi ha fatto decidere per il nome Feral?

- Volevamo un nome breve, invece di qualcosa di lungo e complicato. Feral si adattava veramente bene al nostro stile di musica. Noi suoniamo death metal nella forma più primordiale, senza fronzoli. It's ferocious, it's feral and it doesn't fit into domesticated environments :)

6. Ti ricordi qual è stato il primo album death metal di cui hai sentito parlare?

- Oh, questa è una domanda difficile! Penso sia stata la canzone "Hammer Smashed Face" dei CANNIBAL CORPSE? Per essere onesto, inizialmente pensai che quel brano fosse solo molto divertente, infatti, il mio interesse è cresciuto in un secondo momento. Ultimamente sono stato più coinvolto dal black metal, in particolare dalle classiche band norvegesi. Il primo album death metal che ho ascoltato è "Honour - Valour - Pride". Cannibal Corpse e Bolt Thrower sono state le prime band che ho approfondito e che mi hanno lasciato senza fiato! Ricordo la mia eccitazione nel periodo in cui stava per uscire "Those Once Loyal". Un altro grande momento è stato quando durante la mia adolescenza ascoltai per la prima volta "Soulless" dei Grave, ricordo che ai tempi frequentavo ancora la scuola. Sono quasi caduto dalla sedia ascoltando la voce di quell'album. Era maledettamente brutale! Una prova vocale davvero incredibile che non sarà mai superata.

7. Il momento più bello nella tua carriera da musicista?

- Beh, la cosa più bella è sicuramente l'interazione con i nostri fan. E' fantastico quando qualcuno apprezza quello che fai e ti contatta. Parlare con la gente dopo i concerti, ricevere delle email, leggere i messaggi dei fan, che sia su Facebook o su altri portali, è davvero stimolante e ti dà la spinta per andare avanti. I momenti più importanti della mia carriera? Beh, direi quando abbiamo ricevuto la prima offerta da una casa discografica. Il nostro primo tour è stata un'esperienza incredibile, ma anche la nostra esibizione allo Sweden Rock Festival ci ha regalato una grande soddisfazione. Però preferisco suonare in piccoli locali, proprio perché ti permette di stare a stretto contatto con le persone, come è successo in occasione del Deathfest di Göteborg agli inizi del 2016.

8. Grazie per l'intervista! TI AUGURO IL MEGLIO.

- Grazie per le tue belle domande e per il tuo continuo interesse nei confronti dei FERAL. Cheers!


CONTATTI:

cycloneempire.bandcamp.com/from-the-mortuary-ep
feral.se
facebook.com/feralswe


FERAL line-up:

David Nilsson - Voce
Viktor Klingstedt - Basso
Markus Lindahl - Chitarra
Roger Markström - Batteria


RECENSIONE: 
FERAL "From the Mortuary" 2016 - Cyclone Empire