lunedì 15 agosto 2016

Recensione: SPURN "Comfort In Nothing"
2016 - Autoproduzione




Seppur attivi da due anni (da quello che mi sembra di capire), gli SPURN dimostrano ottime doti tecniche, passione e classe, confezionando delle canzoni squilibrate di pregevole fattura che fanno centro immediatamente. Provenienti dalla città di Calgary (il più grande centro abitato della provincia canadese dell'Alberta), non temono alcun confronto con realtà ben più conosciute... e qui si possono citare i vari Ulcerate, Gigan, Car Bomb, Murder Construct, Converge, Today Is The Day, Cephalic Carnage; primi The Dillinger Escape Plan, tanto per fare degli esempi logicamente coerenti con l'argomento musicale trattato. L'approccio dei nordamericani è altamente sperimentale ed estremamente aggressivo, e perciò flessibile e sempre pronto a spostarsi dal mathcore al grindcore con una velocità disarmante. Non manca la giusta dose di noisecore. Il risultato finale è equivalente alla potenza propulsiva di un motore a reazione. Il disco dura circa mezzora, meglio così direi, anche perché con una proposta così impegnativa è opportuno non eccedere nel minutaggio. Nulla di lineare o uniforme perchè è un continuo alternarsi di ritmiche fulminee, sincopate, dispari, dannatamente fugaci. Il mio consiglio è quello di ascoltare più volte ad alto volume. Approfondendo bene, apprezzarete e comprenderete appieno "Comfort In Nothing". Una bella rivelazione. Da non perdere!

Contatti:

spurn.bandcamp.com
facebook.com/SpurnBand

TRACKLIST: Spoiled Failures, Comfort In Nothing, News Feed, Reproduction, Obsolete, Quota to Meet, No Next Time, Old Man, No Safety, Refugees