sabato 29 settembre 2012
ILLDISPOSED "Sense The Darkness"
CD 2012 - Massacre Records
Ecco "Sense the Darkness" degli storici ILLDISPOSED. Una nuova prova di discreto death metal. Questo è quello che ci propongono, sfoderando una prestazione a metà strada tra il piacevole e lo stancante. Il five-piece danese suona un qualcosa di camaleontico rispetto al passato, un vero peccato, perchè come sempre ci troviamo di fronte a musicisti preparati, ad una buona produzione, a delle songs tutto sommato belle pastose e groove. Manca sempre la stessa cosa, quel qualcosa che farebbe rimanere il gruppo a galla nella mente di chi ascolta. Lungo lo scorrere dei minuti ci sono tonalità spigolose che non sono male, ma vengono smorzate con troppi riferimenti al metal moderno che poco mi appassiona!
Tirando le somme gli Illdisposed sembrano una band sottotono, con una fioca rivisitazione dei tempi che furono. Da apprezzare la passione e la lunga carriera, ma è anche importante tenere le idee sempre sveglie se si vuole ottenere qualcosa di positivo anche oggi.
TRACKLIST: Sense The Darkness, Eyes Popping OuT, Time To DominatE, Never Compromise, Stop Running, I Am Possessed, Too Blind To See, The Poison, Another Kingdom Dead, She's Undressed, We Do This Alone.
SINISTER "The Carnage Ending"
CD 2012 - Massacre Records
Degli olandesi SINISTER si parla da lungo tempo ormai. Il principale motivo d'interesse per questa band è più legato alla loro longeva attività che dura da ormai venti anni, e questo percorso così duraturo è stato in grado di riunire sotto la loro bandiera gruppi di metal kids all'insegna del Death Metal No Compromise. Sono stati un punto saldo della scena europea negli anni novanta e dischi come "Cross The Styx" (1992), "Diabolical Summoning" (1993), "Hate" (1995) li portarono sull'olimpo dei grandi, a quei tempi dietro al microfono Mike Von Mastrigt scatenava scintille.
Dopo il 1996 è stato un continuo incedere di cambi di line-up, alti e bassi compositivi, uscite discografiche coerenti ma dal sapore amaro in alcuni casi. Io continuo a portargli grande rispetto perchè non è da tutti tenere testa a tante difficili vicissitudini, tanto che, anche Add il loro ex. batterista e passato alla voce per tenere vive le sorti dei quattro. Ora, sta a voi accettare o no l'attuale proposta dei Sinister, che per quanto mi riguarda dimostrano ancora una buona compatezza ("The Carnage Ending" per esempio) ma non raggiungono mai la dirompente formula del passato che li aveva resi differenti. Non sono più gli stessi da quando hanno perso pedine importanti come Mike e soprattutto il loro ex. chitarrista Bart Van Wallenberg che infieriva con dei riffs tanto malati quanto stilisticamente unici. Per me il loro capolavoro rimarrà sempre "Hate". Basta ascoltarlo...
TRACKLIST: Gates Of Bloodshed [Intro], Unheavenly Domain, Transylvania (City Of The Damned), My Casual Enemy, Crown Of Thorns, The Carnage Ending, Oath Of Rebirth, Regarding The Imagery, Blood Ecstacy, Defamatory Content, The Final Destroyer
CONVERGE | NAPALM DEATH
Split 7" 2012 - Self-Released
Diciamo che molta gente si aspettava questo split 7" e alla fine il tutto si è concretizzato. Parliamo di due colossi: NAPALM DEATH e CONVERGE.
Due scuole differenti di intendere l'stremismo sonoro, due poli opposti ma pur sempre complementari, due anime fondamentali per molti. L'accoppiata è sicuramente vincente, convincente, ma in soli otto minuti di musica (quattro songs in tutto) non c'è nemmeno il tempo di assaporare la gustosa pietanza che già bisogna ricominciare dalla prima song per cercare di soddisfarsi appieno. Ad aprire le danze “No Light Escapes” dei Converge pezzo immediato che si presenta da subito con una veste chiaramente hardcore, segue la cover di "Wolverine Blues" degli Entombed nella quale sono accompagnati dalla presenza di Tomas Lindberg (Disfear, Lock-up), Aaron Turner (Isis), Kevin Baker (All Pigs Must Die), Brian Izzi (Trap Them) per un omaggio eseguito sopra un tappeto di chiodi arrugginiti. Si passa ai Napalm Death con “Will By Mouth", quì le sfuriate grind ti bastonano già dall'inizio dopo un passaggio breve di chitarre serratissime, il brano si espande verso un finale punk. Si passa poi a “No Impediment To Triumph (Bhopal)” altra song con un feeling hardcore/grind che fa subito scompiglio e piazza pulita. Tutto quà. Peccato, perchè due bands del genere messe insieme potevano regalarci qualcosina in più. Accontentiamoci di questa piccola perla.
TRACKLIST: "No Light Escapes", "Wolverine Blues" (Entombed), "Will by Mouth", "No Impediment to Triumph (Bhopal)"
venerdì 28 settembre 2012
CAR BOMB "W^W^^W^W"
CD 2012 - Relapse Records
Questi CAR BOMB sono veramente pazzi da legare al limite della normalità. Mathcore paralizzante con degressioni 'folli' decisamente alienanti. Questo gruppo è riuscito a dar vita ad un mostro in continuo mutamento, tentacolare il sound, progressivo, imprevedibile, la loro malattia si diffonde ovunque. Si rimane impietriti e scossi da codesta follia compositiva. I Car Bomb navigano nelle acque tanto care a musicisti come Meshuggah, The Dillinger Escape Plan, Voivod (per certe scelte paradossali) quindi potete immaginare di cosa vi sto parlando. Difficile non trovare similitudini con queste due bands, anche se devo riconoscere alla band di Long Island (NY) una spiccata visione personale d'insieme.
Non è facile ascoltarli, bisogna starci dentro a certe sonorità per apprezzarle a pieno perché al primo ascolto potrebbero stancare velocemente. "w^w^^w^w" è un ensemble che riserva molte sorprese e che potrebbe trovare d'accordo molti adepti a questi astrattismi.
Ci sono soluzioni vocali molto varie che si muovono eclettiche (tra aggressioni e melodie) sul tappeto musicale ben elaborato, pensato, tecnicamente ineccepibile.
Non è un album che lascia indifferenti ma bisogna capirlo e ascoltarlo molte volte. Provateci. La scuderia è Relapse.
TRACKLIST: The Sentinel, Auto-Named, Finish It, Lower The Blade, Garrucha, Third Revelation (feat. Joseph Duplantier), Recursive Patterns, Spirit Of Poison, Magic Bullet, Crud, This Will Do The Job, The Seconds.
WITCHCRAFT "Legend"
CD 2012 - Nuclear Blast
Stupefacente ritorno per gli svedesi WITCHCRAFT (dopo altri tre dischi), autori di un grandioso, elettrizzante capolavoro dal titolo "Legend". Trascorsi cinque anni dal precedente “The Alchemist”, questo combo si riposiziona in un posto di rilievo all'interno del panorama Heavy, Doom, Stoner Rock. Molto versatile la loro proposta, soprattutto per la commistione fra sonorità nere figlie dei migliori Black Sabbath, Led Zeppelin e reminescenze classiche (Ronnie James Dio tra i tanti), il tutto per un risultato che non esiterei a definire trascinante, ricco e trionfale. Il songwriting dei Witchcraft è eccellente! Insomma, tutto davvero esaltante, sincero, sublime...
Sulle note di songs come "Flag of Fate", It's Not Because of You" (per esempio) i brividi incombono nel cuore come scariche di adrenalina pura. La voce di Magnus Pelander raggiunge picchi espressivi altissimi, ricchi di Pathos, vibrazioni incessanti che traspaiono dalla sabbia del deserto.
Nella loro musica ci sono stacchi bellissimi, variegati, di gran classe. "Legend" è candidato ad essere uno degli album più belli del 2012 perchè capace di donarci l'essenza liberatoria di una band semplicemente perfetta. Un disco che brilla di luce propria, forza espressiva e che è destinato a rimanere indelebile nel genere menzionato. La Svezia vince sempre!
TRACKLIST: Deconstruction, Flag Of Fate, It's Not Because Of You, An Alternative To Freedom, Ghosts House, White Light Suicide, Democracy, Dystopia, Dead End.
SICK FIX "Vexed"
CD 2012 - A389 Recordings
Sommando la violenza dell'Hardcore e quella del Crust più efferato e veloce si ottengono i SICK FIX (band straight edge) composti da membri di Coke Bust, Lotus Fucker, D.O.C. Urlano il loro dissenso da Washington e sono guidati da una cantante (Michelle Northam) veramente isterica e nevrotica con un approccio vocale molto tirato e old school. Questo cd concretizza perfettamente il sodalizio tra questi ragazzi. Uno scheletro sonoro sporco, grezzo che arriva nello stomaco come un colpo basso grazie anche al drumming mozzafiato e preciso di Chris Moore dei Magrudergrind. Un album essenziale che mira solo a prendervi a schiaffi, quindi consigliato agli amanti del genere, a chi ha bisogno di sonorità poco impegnative. Non da elogiare particolarmente perchè i Sick Fix sono ancora giovani, comunque sia nel loro piccolo spazio riescono ad urlare la loro musica. Avranno tempo per maturare.
TRACKLIST: Intro, Phoenix, Boudica, Control, Beyond The Map, The Toll, No Future, Liberty Lost, One Third, Katie, Vexed. Die Please Die
giovedì 27 settembre 2012
PATHOLOGY "The Time of Great Purification"
CD 2012 - Victory Records
Il nome di questa band dice già tutto su ciò che vi dovete aspettare...Brutal Death Metal con delle ritmiche sostenute e linee frontali di facile presa. Questo non è certamente una novità nel genere su citato, visto che di bands così se ne sentono a bizzeffe.
I PATHOLOGY provengono da San Diego (USA) e sono al sesto album in studio quindi hanno anche una certa esperienza. A sentirli bene questi ragazzi riescono ad essere interessanti in alcuni passaggi di questo "The Time of Great Purification", ma sono dei bagliori nella restante scontatezza d'insieme.
La produzione bombastic e ultra compressa dell'album esalta ogni singolo strumento, però manca la vera personalità, quella che non li farebbe risultare uguali a tanti altri loro simili. Le potenzialità dei Pathology non bastano a farmeli piacere.
La voce di Jonathan Huberè è sicuramente ben contestualizzata nel gruppo ma annoia veramente tanto durante lo scorrere dei minuti (troppi gorgoglii esasperanti). In me giace la perplessità e non so cosa aggiungere. Molti di voi non saranno d'accordo con me. De Gustibus.
TRACKLIST: Imprisoned By Fear, Tyrannical Decay, Corporate Harvest, Torment In Salvation, Asphyxiation Through Consumption, Remnats Of Freedom, Dissection Of Origins, Distored Conscious, A Bleak Future, Oppression By Faith, Cultivating Humanity, Earth's Downfall, The Everlasting Plague.
TESA "IV"
CD 2012 - Old Skool Kids Records
Il tempio dei TESA è un luogo di assoluta perdizione.
Provengono dalla Lettonia e sono riusciti in breve tempo a sconvolgere le mie percezioni audio visive. Hanno già pubblicato un demo, due Eps e un primo full-lenght ("Depo" 2006, "Tesa" 2006", Nekad "2007", "Heart Beats from the Sky" 2008). Ora i cancelli arruginiti del loro mondo perduto si riaprono con questo "IV".
Non esistono anime vive in questa dimensione parallela, tutto è crollato giù e il vagare è un continuo trascinarsi tra lamine d'acciaio abbattuto e blocchi di cemento armato.
I Tesa sono votati ad un Post Hardcore strumentale raggelante, accattivante e tenebroso, incredibilmente votato a danneggiare l'equilibrio psico-fisico. Atmosfere paralizzanti si mescolano ad un senso di perdizione, in un continuo vortice di vibrazioni veramente esaltanti! Hanno scolpito nelle rocce antiche un album come pochi, anzi un must come nessuno. Abbiate il coraggio di addentrarvi.
E' doveroso sottolineare come l'impatto della band sia devastante non tanto per il valore di "perizia tecnica" ma per la massiccia compattezza di suoni e allucinazioni che ti gettano addosso.
Ci sono alcuni momenti dell'album in cui l'udito viene straziato da urla lontane, angoscianti, schiacciate e sovrastate dallo spessore di questo chaos controllato. Anche la produzione fa la differenza ed eleva i Tesa all'ennesima potenza, ne troverete solo tre di songs in questo "IV" ma si impiantano sotto pelle per più di mezzora.
Dalle lande di quelle terre celate ci giunge inaudito questo colpo divino che assomiglia ad una marcia rettilinea verso la fine di tutto. Consumatelo a luci spente!
Sarà come l'eroina per chi consuma bands tipo: Moloken, Russian Circle, Tides From Nebula, Kongh, Neurosis, A Storm of Light...
TRACKLIST: I, II, III.
CANNIBAL CORPSE "Torture"
CD 2012 - Metal Blade
CANNIBAL CORPSE: Pilastri monolitici nel panorama Brutal Death Metal. "Torture" ce li riporta spietati e affamati, ci riconduce ad una nuova carneficina, un nuovo album, che non fa altro che riconfermare quanto già di positivo si è detto su questa strepitosa band. I Cannibal Corpse UCCIDONO ad ogni ascolto. Non hanno bisogno di molte parole per essere analizzati, dai pezzi di "Torture" emerge un'ulteriore ricerca compositiva, tutto è perfetto (per quanto mi riguarda), una maggiore cura negli arrangiamenti (se mai sono venuti meno) che danno un immediato effetto all'intera struttura, già fortificata nelle fondamenta portanti. Loro sono i Supplizianti nella casa del Dolore!
ESPERIENZA, DINAMICITA', TECNICA sono una costante in questo assalto frontale. Tutto è calibrato perfettamente, con Rob e Pat a macinare riffs schiacciasassi che sfociano irrimediabilmente in 'soli' esemplari molto tragici ed espressivi, il lavoro al basso di Alex è sempre da pelle d'oca, la batteria impeccabile raccoglie le migliori caratteristiche di Paul, Fisher è letale come in ogni album.
Ci sono tantissime sfumature raccapriccianti in questo nuovo parto e lo si sente in brani come "Followed Home Then Killed" che rimembrano alcune atmosfere vicine alla Galleria della Tortura ("Gallery of Suicide"). Ancora registrati e valorizzati da Erick Rutan (Hate Eternal).
I Cannibal Corpse sono cambiati tanto rispetto agli esordi con il tanto rimpianto Chris Barnes, ma che cosa si può pretendere? Siamo nel 2012 e non si può vivere di rimpianti. I Cannibali oggi hanno raggiunto livelli impressionanti, continuano dritti a sfornare album di notevole spessore e live da capogiro (ve lo assicuro avendoli visti tre volte on stage). Questa è coerenza. Fate vostro "Torture". Onore e Gloria ai Maestri!
TRACKLIST: Demented Aggression, Sarcophagic Frenzy, Scourge Of Iron, Encased In Concrete, As Deep As The Knife Will Go, Intestinal Crank, Followed Home Then Killed, The Strangulation Chair, Caged... Contorted, Crucifier Avenged, Rabid, Torn Through.
mercoledì 26 settembre 2012
HAARP "Husks"
CD 2012 - Housecore Records
Gli HAARP sono la conseguenza di un impatto frontale contro un tornado in piena. Sono al secondo album i figliocci di Phil Anselmo (che li ha cullati e fatti emergere dalla sua Housecore Records).
Un sound lentissimo, ultra sludge a tratti dissonante e morboso. Pesanti fino al midollo non sono in grado di essere clementi con l'ascoltatore, avanzano pregni di oscurità . "Husks" è un lamento continuo, che arriva da una culla sudicia e colma di acque stagnanti. Un album linearmente statico nella struttura dei brani, ma nello stesso tempo è criptico, evocativo e affascinante.
Il fantasma degli EyeHateGod a volte echeggia lungo il sentiero tortuoso delle loro sonorità...Poi, c'è la voce di Shaun che è veramente profonda e delirante. Gli americani Haarp strisciano maligni e si nutrono di fango melmoso. Consigliati.
TRACKLIST: Deadman/Rabbit, Bear, Fox
DYING FETUS "Reign Supreme"
CD 2012 - Relapse Records
Il richiamo ossidante di John Gallagher e dei DYING FETUS torna a farsi sentire persistente. Sono quì nuovamente a far male con quel loro brutal death metal che tanto ha di velocità estreme ma altrettanto di mosh e hardcore. Inconfondibili nel loro modo di percuotere e dilaniare l'ascoltatore.
Fatta questa premessa, non posso negare di essere legato più al primo periodo della band che a quest'ultimo, vado fuori di testa ogni volta che ascolto album come "Killing on Adrenaline" (1998) o "Destroy the Opposition" (2000). Quando il poker Gallagher, Netherton (ora nei Misery Index), Talley (attualmente diviso tra DÅÅTH, Six Feet Under e altri gruppi), Voyles (anche ex. Misery Index) infiammava dischi e palchi.
Oggi i Dying Fetus rimangono sempre un buon gruppo e a dimostrarlo c'è questo "Reign Supreme" un disco molto più bello rispetto ai meno ispirati "Stop at Nothing" (2003) e "War of Attrition" (2007).
In questo nuovo capitolo troverete del fottuto Death Metal senza respiro, senza calo alcuno. Minuti di massacro sonoro in onore di un'esemplare devozione fonica. Si sente che la band è tornata più coesa, più dinamica e convinta in crudezza e intensità metallica. Questo pugno di canzoni devastanti cercano di ridare credibilità ad una band che non è mai stata messa al tappeto nonostante brutti colpi subiti nel corso degli eventi (cambi di line-up e altre avversità). Loro sono ancora quì a pugni chiusi proponendoci tanti spunti interessanti.
Non mi convincono ancora quei solos (sviolinati) che pur viaggiando serrati non sono mai molto groove, corposi o vigorosi. Mi danno quella strana sensazione di sentirli sempre distaccati dalla chitarra stessa e dal resto del sound.
A parte questa considerazione di rabbia in questo "Reign Supreme" ce ne tanta e questo album merita di essere ascoltato.
A voi l'ardua sentenza.
TRACKLIST: Invert The Idols, Subjected To A Beating, Second Skin, From Womb To Waste, Dissidence, In The Trenches, Devout Atrocity, Revisionist Past, The Blood Of Power.
martedì 25 settembre 2012
PROPAGANDHI "Failed States"
CD 2012 - Epitaph
Avanzano i Propagandhi di Chris Hannah nella loro progressione musicale che li ha portati dalla band grezza e determinata degli esordi "How to Clean Everything" (1993) ad una formazione di elegante hardcore diretto, melodico e aggressivo (quando ce ne il bigsogno).
Interessante il loro sound: con chitarre sempre ispirate e struggenti, stacchi continui, brusche frenate, ripartenze, soluzioni stravaganti ed efficaci, passaggi metallizati di tutto rispetto, assoli serratissimi ed una voce inconfondibile che trasmette passione e rabbia. Tutto ciò ne fa una band unica!
Album dopo album hanno raffinato la loro proposta, trovando sempre quel giusto equilibrio tra le diverse influenze che li contraddistingue.
E' da "Potemkin City Limits" (2005) che il lavoro di sperimentazione ha assunto una forma più marcata ed efficace. Il precedente "Supporting Caste" (2009) aveva collocato bene le nuove strutture del gruppo con dinamiche sempre di alta caratura. Oggi il drumming di Jordy Samolesky è ben calibrato con passaggi fulminanti e ricchi di personalità (fantastico è l'incedere della doppia cassa percussiva in alcuni brani).
Con il nuovo "Failed States" il quartetto offre davvero del suo meglio in una veste molto personale che non sacrifica assolutamente la rabbia del loro sound pur tenendo sempre ritmiche abbastanza melodiche (ascoltate "Rattan Cane" per esempio. Un brano da brividi). A volte i Propagandhi ci illudono con momenti più riflessivi, nascondono bene sotto pelle quell'istinto impulsivo che poi inevitabilmente viene fuori a martellate quando meno te lo aspetti. Sempre supportati da una tecnica quasi sopraffina o semplicemente hanno quella geniale chiave di lettura per saper mettere tutto al punto giusto e arrangiare divinamente.
Questo è un album che non mancherà di farsi apprezzare in modo entusiasta sia dai più affezionati alla band, da chi ama queste sonorità, ma anche da chi si ciba di certe sperimentazioni attuali (Mastodon).
Anche la copertina del disco è molto bella ed evocativa...Provate a guardarla mentre iniziano le prime note/arpeggio della traccia di apertura "Note to Self" (tutto a un senso). Lunga vita Propagandhi.
TRACKLIST: Note to Self, Failed States, Devil’s Creek, Rattan Cane, Hadron Collision, Status Update, Cognitive Suicide, Things I Like, Unscripted Moment, Dark Matters, Lotus Gait, Duplicate Keys Icaro (An Interim Report).
NATRON "Grindermeister"
CD 2012 - Southern Brigade Records
E' un dato di fatto che le cose bisogna lasciarle fare ha chi le ha sempre fatte bene e in un certo modo, a chi ha raggiunto quella spiccata esperienza, personalità nel corso degli anni, non smarrendo mai la propria attitudine, ispirazione e la fede per la musica estrema (pur avendo attraversato anche momenti difficili e diversi cambi di line-up)...Questo è quello che mi viene da pensare istintivamente ascoltando il nuovo full-lenght marchiato NATRON.
Nel corso degli anni la mia stima per questa band pugliese è stata sempre profonda, e il mio supporto per loro si era già rivelato ai tempi della mia fanzine cartacea Morgue Views. A quei tempi i Natron dopo due demo e un Ep ("Force" del 1994, "Umpure" del 1996 e "A Taste of Blood" del 1997) avevano appena firmato con l'italiana Headfucker Records per la pubblicazione del primo full-lenght del 1997 "Hung, Drawn & Quartered" (ottimo disco ma che in quel periodo si dimostrò debole per colpa di suoni troppo scarni e poco incisivi).
Ne è passato di tempo, tanto, e quindi anche per Max Marzocca, Domenico Mele e compagnia vale un po il discorso fatto per Enrico Giannone dei Buffalo Grillz (trovate recensione in questo blog).
Gente che ho avuto il piacere di seguire, ascoltare attentamente su disco e andare a vedere on stage. Questi ragazzi (credo che attualmente siano sulla quarantina) hanno fatto un tragitto consistente, concreto fatto di ottimi dischi e tanti live in Italia ed Europa, ottima musica brutal death metal che si è materializzata in album come "Negative Prevails" (1999), "Bedtime for Mercy" (2000), "Necrospective 1992-2002 Ten Years of Weird Phonic Horrors (Compilation)" (2002) "Livid Corruption" (2004) tutti pubblicati dalla francese Holy Records, seguiti poi da "Rot Among Us" (2009) uscito per la Metal Age Productions e appunto il nuovissimo "Grindermeister" (2012) marchiato Southern Brigade Records.
Ora che "Grindermeister" è una realtà tangibile posso parlarne.
La premessa è che in questo album i Natron ripropongono in una versione riregistrata e vigorosa l'Ep "Umpure", alcune songs di "Hung Drawn E Quartered" in più una cover dei Terrorizer (Dead Shall Rise).
E' veramente grandioso risentire quei brani suonare così bene perchè finalmente ottengono giustizia! Questa band può rivendicare il suo ruolo di rilievo nel Brutal Death Metal più Tecnico nostrano (e non solo), e lo si intuisce ogni volta che si rimette play su quel lettore cds.
Il piacere di avere quell'ennesima botta. I nostri non hanno perso un oncia dell'aggressività di sempre, e i brani presenti in "Grindermeister" riprendono linfa, vigore, rinascono da un grembo tenuto custodito per anni. Un approccio minaccioso condensato da sonorità furenti elaborate con straordinaria perizia tecnica e grinta fuori dal comune.
Ammiro Domenico Mele perchè da sempre è magistrale ed eclettico nei sui riffs/assoli pesantissimi, malati, contorti e cervellotici... Max alla batteria è una macchina in tiro priva di cedimenti con dei passaggi mozzafiato, poderosi e complessi...La voce di Nicola Bavaro è sempre inarrestabile, in grado di trascinare e tenere alta l'attenzione dell'ascoltatore, note di merito anche per il nuovo bassista Stefano Pomponio che amalgama bene il suo background al servizio dei Natron.
Mi spiace solo che l'ex cantante Mike Tarantino non è più nella band da diversi anni. Per miei gusti personali Mike aveva quel suo modo di cantare, quella timbrica malata che ai tempi iniettava qualcosa di sinistro al Natron Sound come un vero e proprio marchio di fabbrica (nessun demerito a Nicola che oltre ad essere un bravo cantante, ha anche alle spalle tanti anni di esperienza).
I Natron sono unici nel loro stile di suonare musica aggressiva e hanno tutto il necessario per continuare ad essere una band importante nel panorama Underground italiano e internazionale. Hanno nuovamente fatto centro. Questo è lo spirito giusto e mi scolo un altro cicchetto di Grindermeister!
TRACKLIST: Morgue Feast, Leechlord, Quarantine of Leprosy, Flesh of a Sick Virgin, The Stake Crawlers, Undead Awake, Elmer the Exhumer, Dead Shall Rise (Terrorizer).
lunedì 24 settembre 2012
- (16) - "Deep Cuts From Dark Clouds"
CD 2012 - Relapse Records
"Deep Cuts From Dark Clouds" dei -(16)- mi riporta nello stereo quella band conosciuta anni fa e che insiste con un sound sulfureo e groove suonato magistralmente. Il combo americano mantiene viva una struttura monolitica in grado di ammutolire ad ogni ascolto, un solidissimo sludge dalle atmosfere piene di oscurità e zolfo.
Sono talmente dirompenti questi sporchi figuri che l'ascesa di tutte le songs del disco assomiglia ad una colata lavica dalle temperature roventi e fumose. Una condensato scarno ma feroce e di immediata presa anche nelle parti più sostenute e veloci. Sono malsani i -(16)- come nella tradizione del genere. Gente che bada al sodo e picchia duro. Un gruppo che non iventa nulla di nuovo (sia ben chiaro), ma dimostra di essere padrone del proprio songwriting in questo ambito. Un magma pulsante e vivo. Senza compromessi.
TRACKLIST: Parasite, Her Little “Accident”, The Sad Clown, Ants In My Bloodstream, Broom Pusher, Opium Hook, Bowels of a Baby Killer, Beyond Fixable, Only Photographs Remain.
AFGRUND "The Age of Dumb"
CD 2012 - Willowtip
Già dalla copertina gli svedesi (in parte, visto che attualmente alcuni componenti della band sono finlandesi, italiani...) AFGRUND fanno capire da subito come la pensano. "The Age of Dumb", nuovo capitolo della band, è, infatti, un concentrato di brani dalla potenza deflagrante, una vera esplosione di ira. La forza di questi ragazzi sta nell'essere riusciti a mettere insieme una carrellata di brani di grande impatto, dimostrando che anche in un genere come il grindcore più efferato si possano comporre canzoni funzionali, incisive e credibili. Gli Afgrund mi sono sempre piaciuti per la loro proposta serrata, sincera e convincente. Ottimo Sound! Sfoderano vere e proprie mine al fulmicotone. La tensione generale dell'album rimane sempre alta e questo grazie alla capacità di rendere i brani versatili e dinamici. Tra parti hardcore/crust e sfuriate grind da infarto. Avanti tutta Afgrund!
TRACKLIST: Life And Death Of A Broiler, Living The Nightmare, The Might Of A Nation, H.A.A.R.P.Y., Beaurocrap, Carniwars, Genocide To Glorify, Repaint The Truth, An Aggregation Of Misfortune, Discorporate, The War On Drugs, Planet Monsanto, Le Grand Illusion, Nuclear Hazzard, Life Banned, Bullets Are Forever, He Who Plants Sorrow, The Carrier.
BUFFALO GRILLZ "Manzo Criminale"
CD 2012 - Subsound Records
Il tricolore si tinge di mattanza! Enrico Giannone è nuovamente tra noi a dilaniarci con la sua voce inconfondibile! Un amico che ha accompagnato parte della mia passata giovanissima età. Una persona con cui ho anche avuto il piacere di collaborare per diversi anni per portare avanti una fanzine denominata "Thinking About Brutality/Morgue Views".
Erano tempi diversi quelli e non potrò mai dimenticarli.
I suoi Undertakers, furono veramente fondamentali per il sottoscritto, attivi nell'Underground dai primi anni '90 al 2000, quando questo termine possedeva ancora un significato legato al tape-trading, alle fanzine cartacee, e a un senso di appartenenza alla scena estrema ben più vero e genuino di quello odierno.
Questa è solo una premessa per esprimere con sincerità il piacere di ritornare oggi a parlare nuovamente di lui e dei suoi BUFFALO GRILLZ. Band partorita nel 2008 per volontà sua e quella di Max Marzocca batterista dei Natron (che lascia la band dopo un breve periodo per problemi legati alla distanza geografica tra le diverse parti).
A completare la line-up Cinghio alla chitarra (bassista negli Orange Man Theory), Gux al basso (anche bassista negli Tsubo) e il drummer Mastino (del Dr.Gore).
Esordio esplosivo con "Grind Canyon" nel 2010, mentre il ritorno attuale è affidato a questo "Manzo Criminale". Un sound travolgente , "in your face", un macigno di chitarre, basso e batteria dall'inedita velocità e potenza (Mastino è Disumano). L'approccio è dedito ad un muscoloso death grind figlio di Napalm Death, Nasum, Rotten Sound. Da sottolineare che il Bufalo si presenta sin da subito con un attitudine musicale arrogante e determinata, che da una parte racchiude consapevolezza d'intenti dall'altra uno spiccato senso dell'umorismo (date un occhiata ai titoli dei brani in fondo a questa recensione). Nessun testo accompagna le songs della band, Enrico uccide con un istinto animale che non ha bisogno di raccontare nulla a nessuno. Urla il proprio delirio, la propria sofferenza interiore senza l'utilizzo della "forma" parola! Ogni individuo ha il diritto di vivere ed esprimere la propria musica come meglio crede e i Buffalo Grillz si presentano così: nudi e crudi! Giannone ha consumato parte della sua vita al servizio di questo genere musicale e uno come lui sa bene come far male ogni volta viene chiamato a scendere in campo. La squadra che lo accompagna ha esperienza, è vincente e in attacco stanno già palleggiando con le teste degli avversari.
Al ritorno dalla partita accendete i barbecue, la carne sempre ben al sangue, una cassa di Tennent's Super ghiacciate in frigo e sullo schermo un film di "Serena Grind". A buon intenditor poche parole!
TRACKLIST: Intro, Linkin Pork, Forrest Grind, Lapo Elgrind, Manzo Criminale, Gux & Gabbana, Bufalismo, Sacro e ScrofAno, Dawson Crick, Impovvisation Intuition Casaccium, Dimmu Burger, Grind Sasso, Il Marchese del Grill, Vision Divan, Il Delitto al Blue Grind, Sermoneta Chainsaw Massacre, Eau De Vergogn (Raul Bove), Pig Floyd, The Truffer, La Canzone del Sale, Outro
domenica 23 settembre 2012
Recensione: UNSANE "Wreck"
CD 2012 - Alternative Tentacles Records
Il sangue torna a colare incessante nei tombini arrugginiti dei sobborghi di New York. Gli UNSANE sono qui a darci l'ennesima punizione, l'ennesima coltellata al petto perché ad ogni ritorno loro desiderano sempre il nostro sangue. Inevitabilmente scorrerà ancora accanto ai loro piedi, nei vicoli ciechi di quelle strade. Puoi vivere in qualsiasi posto del mondo ma quando riascolti quella voce, quella chitarra, quei riffs, quell'armonica stridente, quel basso propulsivo, quella batteria potente e vigorosa, la tua mente e i tuoi occhi verranno sempre risucchiati in quell'atmosfera notturna. A renderla fertile: maniaci, prostitute, criminali, tossici, spacciatori... Gli angoli più bui e pericolosi della metropoli, raccontati dagli Unsane, diventano vere e proprie gabbie per relitti umani trappole in cui potremmo trovarci anche noi stessi.Questa è musica tanto affilata quanto visionaria. La strada del non ritorno è già li davanti ai nostri sguardi e la prima song dell'album "Rat" te lo lascia intendere, ti lascia privo di sensi, stordito ma cosciente.
Una drammaticità così sentita che goccia dopo goccia scorre prepotente in una pozza di sofferenza e disperazione. Loro sono nuovamente qui per metterci di fronte allo specchio di questa fottuta realtà odierna.
La cruda verità. Non c'è vita, non c'è speranza nel futuro prossimo...solo dolore. Indispensabili UNSANE! Pura Legenda!
TRACKLIST: Rat, Decay, No Chance, Pigeon, Metropolis, Ghost, Don't, Stuck, Roach, Ha Ha Ha.
MURDER CONSTRUCT "Results"
CD 2012 - Relapse Records
MURDER CONSTRUCT dalla California (Los Angeles) per trivellarci i padiglioni auricolari come un M-60 impazzito. La Band formatasi nel 2001 vede tra le proprie fila gente di un certo calibro: Travis Ryan (Cattle Decapitation), Leon del Muerte (Exhumed, D.I.S., ex-Impaled, ex-Phobia), Kevin Fetus (Watch me Burn, Fetus Eaters), Caleb Schneider (Bad Acid Trip) and Danny Walker (Intronaut, Exhumed, ex-Jesu, ex-Uphill Battle). Dopo una pausa di un decennio dovuta agli impegni di Leon del Muerte con i suoi Exhumed, questi cinque assassini ritornarono nel 2010 con un EP omonimo serratissimo e claustrofobico che già ai tempi mi fece esaltare in modo dirompente. Oggi si ripresentano con questo bellissimo primo full-length dal titolo "Results" dove la band edifica un monumento di disperazione e angoscia. I toni sono cupi, malsani, oppressivi, amplificati dall'interpretazione vocale di Travis Ryan (molto varia e disturbante). Album che rade al suolo ogni cosa pari ad un cataclisma, Death/Gring che trasuda brutalità ai massimi livelli, una produzione perfetta in grado di far trasparire ogni sfumatura presente nel sound. Ascoltando "Results" le prime bands a cui potrei accostare i Murder Construct (solo per darvi un idea dell'approccio musicale) sono: Rotten Sound, The Arson Project, Feastem, Afgrund, Gaf, Nasum. In questo cd c'è anche tanta malattia compositiva come ci hanno già fatto ascoltare i Gigan o Cephalic Carnage. Consiglio questo disco a tutti i fanatici del genere, anche a chi ha bisogno di ascoltare musica estrema di notevole caratura e forte personalità. I Murder Construct ne hanno da vendere. Un occhio di riguardo anche per i toni oscuri e concettuali della copertina. Da avere e consumare!
TRACKLIST: Red All Over, Under the Weight of the Wood, No Question No Comment, Gold Digger, Compelled by Mediocrity, The Next Life, Dead Hope, Feign Ignorance, Mercy Mercy, Malicious Guilt, Resultados.
sabato 22 settembre 2012
DEW-SCENTED "Icarus"
CD 2012 - Metal Blade
"Icarus" è un album tagliente e nervoso. Tutte le songs presenti in questo nuovo lavoro sono delle profonde rasoiate in faccia di potentissimo Thrash Death Metal come la migliore scuola ci insegna.
Una furia indomabile! Li reputo uno dei migliori gruppi europei perchè capaci di fare un percorso tanto lungo quanto di qualità. Non ricordo un album brutto forgiato sotto questo nome. I brani in questo "Icarus" evidenziano una notevole dose tecnica che non è mai fine a se stessa, al contrario, le laceranti chitarre di Rory Hansen e Marvin Vriesde si amalgamano in maniera eccelsa sia al drumming chirurgico, velocissimo, tecnico di Koen Herfst che all'ottimo lavoro al basso di Joost van der Graaf. Alla voce troviamo sempre Leif Jensen una delle voci più corrosive e bastarde che il panorama possa vantare. Se proprio devo trovare una piccolissima nota stonata a questo album forse è l'eccessiva lunghezza di alcuni brani, ma se per la band è giusto così non li si può di certo criticare. Nel corso degli anni c'è chi li accusa di staticità espressiva, chi come me è dalla loro parte e accoglie con entusiasmo la loro coerenza di qualità. C'è da goderne. Io vi consiglio vivamente di acquistare questo album e ascoltarlo a volumi esasperanti.
Le ali di Icaro bruciano ancora!
TRACKLIST: Hubris, Sworn To Obey, Thrown To The Lions, Storm Within, Gleaming Like Silver, By My Own Hand, The Fall Of Man, Reawakening, Destined To Collapse, A Final Procession, Perpetuated.
DSA COMMANDO "Retox"
CD 2012 - Autoprodotto
Ecco i DSA COMMANDO con il nuovo album "Retox".
Sono unici! Lo sono sempre stati fin dagli esordi!
Questa è una delle entità migliori e autentiche dell'Underground nostrano e riemerge dalle più oscure acque sulfuree.
Un sound che macina atmosfere acide, disturbanti, cariche di rabbia devastante. Liriche che sventrano un manifesto primitivo colmo di malvagio, criptico, soffocante delirio interiore.
Da molti i DSA vengono incorporati nei canoni del panorama rap italiano (quale panorama?), ma ciò che ascolto nella loro Musica è un condensato Underground dannatamente personale in grado di abbattere ogni futile schema di genere. "Retox" ne è la dimostrazione lampante. Tutto è curato fino al midollo.
Senza falsità, senza tregua, senza respiro, un uragano di note e metriche vocali vomitate volutamente in faccia. Una violenza inaudita che ti sfonda da dentro.
Sunday, Krin 183, Heskarioth, Hellpacso, Mac-Myc danno prova di essere un Commando ben coeso negli intenti, una band in grado di seppellire le vostre anime e quelle delle giovani leve che tentanno di giocare a farne una falsa copia in maniera ridicola.
I temi trattati nelle liriche sono coerenti con l'apocalisse sonora generata dal genio di Leonardo Supercoven. Ad ogni ascolto le sue personali e agghiaccianti colonne sonore si coagulano perfettamente sulle visionarie metriche di ogni singolo cantato, per poi trascinarmi inconsciamente nei labirinti psichedelici governati dai signori della malattia: Lynch, Fulci, Carpenter, Cronenberg...
E' banale soffermarsi su ogni singola traccia del disco perchè il sound dei DSA deve essere vissuto come agisce un Serial Killer con le sue vittime: Non uccide e va via...ma recide, seziona, assapora e mangia la sua preda.
"Retox" è quì per farci assaporare a fondo la furia cieca del caos che ci sta intorno giorno per giorno, Musica meditata e delirante ma allo stesso tempo istintiva e tagliente.
Ascoltarli è una vera e propria "esperienza".
A chiudere il cerchio perfetto la scelta di affidare l'artwork dell'album a Justin Osbourn di Slasher Design (Municipal Waste, Aborted...).
In questi ultimi anni le frontiere del "rap" italiano sono state espanse verso il ridicolo in maniera vergognosa. Un declino assoluto.
Il significato del termine è stato sempre più denigrato da gente che dovrebbe andare a fare altro più che genererare dischi costruiti a tavolino per far apparire una falsa immagine e numeri da classifica per adolescenti.
Al contrario, i DSA preferiscono agire lungo il loro binario sulla sponda opposta ed è per questo che Supporterò sempre questi 5 ragazzi con l'Attitudine di suonare Musica Underground fuori da ogni schema (nella quale si respira anche la polvere del loro background Punk, Hardcore, Metal, Noise, Industrial...).
"RETOX" è un CAPOLAVORO in più AUTOPRODOTTO e a me basta questo! BENTORNATE BRIGATE DELLA MORTE!
TRACKLIST: Riattivazione, Oppenheimer, Guerra Psichica, Predator (Prestupnik), Incubo Meccanico, Vymiranie (skit), Guano, Futuregasm, Peste Nera, Adrenocromo Pt.3, Effetto Werther, Blitz Spirit, Retox.
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