sabato 28 luglio 2018

Recensione: THE LION'S DAUGHTER "Future Cult"
2018 - Season of Mist




Seppur criticata da molti dopo il post sulle band italiane pubblicato da Michael Berberian, la francese Season of Mist annovera tra le sue fila alcune tra le migliori realtà odierne in campo metal. Penso che almeno su questo punto siamo tutti d'accordo. Oggi arriva il turno dei THE LION'S DAUGHTER! Questi musicisti americani tornano a far parlare di sé con un grande disco di extreme music come pochi altri in circolazione, pronti ad innescare soluzioni pregne di un'odissea pluridimensionale. Ecco spiegato il motivo per cui l'eloquente "Future Cult" ha la capacità di piacere ad un'audience esigente, quindi più ampia possibile. C'è una cura certosina nel confezionare l'irruenza e la complessità del post metal, accoppiando le molteplici prospettive visionarie al battito incessante di sonorità elettroniche marcate e propulsive, in un costante oscillare tra luce e ombrosità, tensione e rilascio. Le vocals del chitarrista/cantante Rick Giordano hanno spazio libero per esprimersi in tutta la loro singolarità e dominante magnificenza. I The Lion's Daughter sono tornati in uno stato di assoluta grazia che merita una notevole attenzione, un'evoluzione che va oltre il già sentito, trascinando le nostre percezioni in un imponente flusso sonoro, pervaso da una vertiginosa poetica futuristica. Il fatto di essere imprevedibili gli permette di sorprendere chiunque si presti all'ascolto dell'opera. Non ho dubbi sul fatto che "Future Cult" sarà considerato come uno degli album più interessanti del 2018. L'identità della band del Missouri è ormai affermata.

Contatti: 
thelionsdaughter.bandcamp.com/album/future-cult
facebook.com/thelionsdaughter 

TRACKLIST: Future Cult, Call the Midnight Animal, Die Into Us, Suicide Market, The Gown, Grease Infant, Galaxy Ripper, Tragedy, Girl Autopsy, In the Flesh