giovedì 1 giugno 2017

Recensione: INVERTED MATTER "Detach"
2017 - Autoproduzione




Quando si parla di death metal (americano o europeo) si può dire che non c'è più niente da ridefinire/inventare. Ormai se ne deve prendere atto. Essere pienamente consapevoli di quanto è stato già fatto e detto. Ciò non toglie che alcuni gruppi contemporanei possano avvicinare il pubblico a questa forma di estremizzazione sonora. Gli italiani INVERTED MATTER (evoluzione del precedente progetto denominato Inverted) valorizzano le proprie peculiarità per riuscire a destare il nostro interesse. Per chi di voi non lo sapesse ancora, nella nuova line-up è stato coinvolto il batterista Mike Smith (ex-Suffocation), musicista dallo stile potente e, soprattutto, vario, che ben si adatta al sound della band in questione. L'intero album, infatti, ricalca le atmosfere degli anni Novanta, quindi sembrerebbe logico immaginare il background dei singoli componenti. Tutto è al suo posto in "Detach" perché così deve essere. Non mi riferisco solo alla struttura delle canzoni ma anche alla produzione. Spesso le giuste emozioni creano la giusta armonia. L'approccio dei Nostri si intreccia su piani differenti dando forma a quella che io difinirei un'architettura più ampia e ben concepita. Personalmente, una garanzia di qualità. Ottima autoproduzione! Consigliati.

Contatti: 

invertedmatter.bandcamp.com/releases
facebook.com/invertedmatter

SONGS: The Mark, Drake Effect, Foreigner, Facility, Peak, Experimental, FGM-148, Missing Link, Singularity