Con gli ultimi due full-length ('Descend into Depravity' 'Reign Supreme') gli americani DYING FETUS erano tornati ad essere considerati la band che molti avevano amato vent'anni fa: un'arma decisamente infallibile. 'Wrong One to Fuck With' dimostra che il membro fondatore John Gallagher, Sean Beasley e Trey Williams hanno ancora litri di benzina da bruciare. Questi deathster del Maryland sanno come tenere alta la tensione dei fan, ma è anche vero che, per la maggior parte dei veterani, il death metal è una musica intensa capace di penetrare nel profondo dell'anima ed influenzare gli stati d'animo e gli istinti individuali. Chi li conosce bene sa che i Dying Fetus non sono una compagine di death metal "puro", chi ascolta attentamente le loro sonorità sarà in grado di percepire altre influenze all'interno delle canzoni, dagli influssi che provengono dal grindcore, a quelli derivanti dal thrash metal e dall'hardcore stradaiolo. Tutto ciò produce i punti di forza di un songwriting di forte impatto. Grintosi ed estremamente quadrati. Nessun cambiamento rilevante nel nuovo 'Wrong One to Fuck With', comunque resta il fatto che i risultati sono nettamente migliorati dal 2009 in poi. Ecco spiegato il motivo per cui oggi i Dying Fetus si dichiarano combattenti convinti ed esperti, sempre pronti alla denuncia sociale. Ricordatevelo! Sarà disponibile dal 23 giugno.
TRACKLIST: Fixated on Devastation, Panic Amongst the Herd, Die With Integrity, Reveling in the Abyss, Seething With Disdain, Ideological Subjugation, Weaken the Structure, Fallacy, Unmitigated Detestation, Wrong One To Fuck With
CON PIACERE HO AVUTO LA POSSIBILITA' DI PORRE CINQUE DOMANDE A BRUCIAPELO AD UN AMICO DI VECCHIA DATA: ENRICO GIANNONE (EX-UNDERTAKERS, EX-CIAFF), CANTANTE DEI BUFFALO GRILLZ. UNA BREVE CHIACCHIERATA PER APPROFONDIRE IL NUOVO ALBUM DELLA SUA BAND, E NON SOLO...
1. "Martin Burger King" riprende per filo e per segno lo stile che aveva caratterizzato i vostri due precedenti album. Qual è la prima cosa che ti attraversa la mente pensando al nuovo disco in studio?
- La prima cosa che penso è che Cinghio mi "sfrutterà a dovere" con le metriche e perciò temo il peggio. A parte questa battuta, credo che la realizzazione di un album sia comunque un momento davvero importante per una band, anche se onestamente preferisco di gran lunga l'attività live. Posso dire che il livello compositivo si è alzato in maniera incredibile con l'ultimo lavoro, sia a livello di struttura che di suono.
2. Essendo "Martin Burger King" una release votata al grind (in primis), pensi che la coerenza in fase di composizione sia stata indispensabile per ottenere dei risultati soddisfacenti?
- Io ti posso dire che so fare solo quello, mi diverto a fare questo tipo di musica. Cito il buon Pacio: "l'allegria nella musica non è una cosa che ci rappresenta". Poi, ovviamente, l'atteggiamento può essere ironico ma questo è tutt'altra cosa. E' molto facile rimanere coerenti sulle cose che ti piacciono, e da questo punto di vista sono un privilegiato.
3. Ti approcci alla musica estrema con lo stesso entusiasmo di un tempo?
- Alcune priorità sono decisamente cambiate, ho anche altre esigenze, ma sostanzialmente rimango il saltimbanco di sempre. Mai prendersi troppo sul serio, ma faccio seriamente since 1992.
4. Qual è il messaggio che desiderano trasmettere i BUFFALO GRILLZ? La ragione che li tiene ancora in vita?
- Probabilmente quello di divertirsi nel vedere la facce attonite della gente quando ascolta o guarda un nostro live; come sempre il monicker il grind si subisce: quindi non si balla, non si canta, qui si prendono mazzate e basta, magari con una risata, con un testo irriverente, ma sono sempre mazzate. Fin quando saremo così andremo avanti all'infinito senza scadenze, senza mete prefissate. Un solo traguardo, divertirsi.
5. Sei felice di tutto ciò che hai fatto finora? Sia nella tua personale carriera musicale (Undertakers, Ciaff, Buffalo Grillz) che lavorativa (Kick Promotion Agency, Time To Kill Records). Rimpianti? Errori? Quali le tue speranze per il futuro?
- Mi reputo una persona felice che ha la possibilità di fare quasi tutto quello che vuole: la gente crede che sia facile, che sia comodo, invece no... perseguire quello che vuoi è un lavoro fatto di fatica, di rinunce, di bocconi amari, di tempo non a disposizione, anche di rappporti umani bruciati... ma c'amma fa, questo ci piace ed io morire con il rammarico che non sono riuscito a provare qualcosa...
IL THRASH METAL DEI PUGLIESI ASSAULTER NON SMETTE DI ENTUSIASMARMI. "MEAT GRINDER" E' IL NUOVO GRIDO DI BATTAGLIA DELLA BAND TARANTINA; UN LAVORO SOLIDO, SINCERO, CHE PORTA AVANTI CON FIEREZZA UN CERTO MODO DI INTENDERE E DI VIVERE LA MUSICA. OLD SCHOOL NEVER DIES! IL CANTANTE/BASSISTA ENZO DE BARTOLOMEO HA RISPOSTO AD ALCUNE MIE DOMANDE.
1. Ciao Enzo. Parliamo subito del vostro presente. "Meat Grinder" segna il ritorno sulle scene degli Assaulter a sei anni di distanza dall'EP di debutto. Cos'è cambiato in questo lungo periodo di tempo?
- Ciao Chris. Grazie per aver concesso questo spazio agli Assaulter! Finalmente dopo tanti anni, tanti sacrifici di ogni tipo e innumerevoli bestemmioni, siamo giunti alla pubblicazione della nostra seconda uscita discografica "Meat Grinder"! In questi lungo periodo di tempo c'è stato un cambio di line-up nella nostra band, inoltre è cambiato l'approccio compositivo, le tematiche delle canzoni, il modo di scrivere i testi, le composizioni sono diventate più complesse ma allo stesso tempo ancora più veloci ed aggressive; poi abbiamo modificato l'accordatura dei nostri strumenti permettendo ai brani contenuti in "Meat Grinder" di avere un suono più duro rispetto a prima.
2. Il nuovo album è forte di una produzione pulita e molto potente. Come si sono svolte le sessioni di registrazione?
- Considera che "Crushed By Raging Mosh" fu un disco prodotto interamente da noi ASSAULTER con un badget bassissimo, mezzi di fortuna (come sempre) oltre ad una consistente dose di bestemmie varie, quindi la differenza con "Meat Grinder" è notevole sotto tutti i punti di vista. Questa volta abbiamo fatto un notevole passo in avanti infatti "Meat Grinder" è stato interamente registrato, mixato e masterizzato all'HC Lab di Grottaglie (TA) da Diego che ha fatto un lavoro spettacolare! Le registrazioni si sono svolte (ovviamente) in diversi giorni, ovvero un paio di giorni per settaggi, prove varie e registrazione delle tracce della batteria di Rudy; un giorno dedicato al mio basso, un altro ancora per la chitarra di Paolo, per poi arrivare a quello dedicato alla chitarra di GG. Per finire la voce e i cori registrati in un giorno e mezzo.
3. Alla luce dei tanti anni di esperienza, come definiresti l'approccio alla musica degli Assaulter?
- ATTITUDINE. Così lo voglio definire. Gli ASSAULTER in tutti questi nove anni di attività hanno sempre creato musica con/per attitudine e posso garantire che l'entusiasmo e il divertimento non sono mai calati, amiamo davvero tanto ciò che facciamo!
4. Quali sono gli aspetti positivi e negativi legati al fatto di essere una thrash metal band? Si sa che le regole da rispettare in questo genere musicale sono più o meno le stesse fin dagli anni '80...
- Beh... qui ovviamente il mio giudizio è spudoratamente di parte e di conseguenza ti dico che per me non c'è nulla da cambiare in un genere che è sempre stato perfetto dalle origini e in tutta la sua evoluzione negli anni '80, quindi non ho nulla contro le sue "regole non scritte"... Chi sceglie di essere thrasher e suonare thrash metal lo fa per l'attitudine intrinseca e gli ASSAULTER lo hanno fatto per questo e continueranno a farlo per questo! Con ciò voglio dire che per me non c'è nessun aspetto negativo legato ad esser parte di una thrash metal band ma solo motivi d'orgoglio! Poi se qualche piagnone vuole parlare del lato economico di questa situazione consiglierei di cambiare genere musicale...
5. C'è qualcosa che rifaresti in modo diverso se pensi al vostro passato?
- Sono contento di ciò che abbiamo fatto in tutti questi anni, magari riascoltando i nostri brani penso per esempio che avrei potuto modificare il basso in quel punto, magari migliorare la voce in quell'altro ma alla fine credo che questo sia il pensiero di ogni persona che faccia musica, si tende sempre a voler migliorare e questo è un bene. Oltre a questo tra ciò che rifarei diversamente c'è sicuramente la gestione di situazioni varie, ma avendo accumulato una certa esperienza al riguardo, posso dire che gli errori commessi non verranno assolutamente ripetuti.
6. Ci sono delle band o album che ti hanno particolarmente colpito negli ultimi anni?
- Allora, ho apprezzato delle band davvero fighe in questi ultimi anni in Italia e tra questi ti nomino i miei preferiti ovvero Stige, Dreker e Burning Nitrum dalla Puglia, Zora e Acrylate dalla Calabria, Sofisticator dalla Toscana, gli Schizo e poi ovviamente ascolto sempre i classici del thrash metal e del black metal che sono i generi che amo di più.
7. Dal tuo punto di vista personale, quali sono i momenti da ricordare nella tua carriera da musicista?
- Sti cazzi è difficile ricordare tutto ma tra i momenti speciali non posso certo dimenticare il primo live degli ASSAULTER che fu una partenza a bomba, la pubblicazione di "Crushed By Raging Mosh" perchè è stata la sofferta realizzazione di ciò in cui ho sempre creduto ciecamente, il primo contratto con la label, i sorrisi e gli sguardi felici di tanti ragazzi e ragazze in tanti live devastanti, le interviste, le recensioni ricevute, i complimenti da tantissime persone, suonare insieme ad una delle bands che amo di più ovvero i Nuclear Assault e trovare davanti a me il mito Dan Lilker! Voglio anche ricordare quando vennero i ladri alla nostra vecchia sala e quando una tempesta si portò via il tetto e ci allagò tutto alla vigilia del nostro primo festival (HMF di Mottola)! Anche questi eventi negativi non hanno spezzato il nostro entusiasmo bensì ci hanno resi ancora più caparbi.
8. Cosa hai da dirmi sui testi delle canzoni di "Meat Grinder"?
- Per me i testi sono molto importanti e non li considero un riempitivo come possono ritenere alcuni, poi in base al momento o alla musica si scrive quello che reputiamo più adatto... "Assaulter" è il nostro urlo di battaglia e il chorus è la sintesi delle nostre idee, "Meat Grinder" è il trattamento che meriterebbero i pedofili, "Dead End Siding" parla dei lager e del nazismo, "Terror World" è ispirata al libro "1984" di George Orwell e secondo me è la previsione del mondo che ci attende, "L.M.T." è una dedica ironica, "Liesocracy" parla delle false democrazie imposte dagli Stati Uniti d'America per i suoi interessi economici, poi "Mind Control" tratta del lavaggio del cervello che ogni giorno proviene dalla TV, "Pay To Play" è la nostra opinione su questa, chiamiamola così, pratica usata nel mondo della musica, "After The Countdown" parla degli esperimenti nucleari durante il periodo della guerra fredda, "Bestial Vomit" è, come "BEER!", il brano che chiude l'album ed è praticamente la continua della stessa storia ma ciò che accade il giorno dopo.
9. Progetti in preparazione?
- Ovviamente promuovere il più possibile il nuovo "Meat Grinder", inoltre ci stiamo preparando per ciò che sarà la prossima vetta più alta della storia degli ASSAULTER, ovvero il festival Agglutination in Basilicata in cui si esibiranno altri miei miti. Venom e Sodom. Poi, abbiamo iniziato a lavorare su nuovi brani, sicuramente non aspetterete più così tanto per un nuovo disco ASSAULTER!
10. Grazie per l'intervista! E' stato un vero piacere parlare con te. Hai qualcosa da aggiungere o da dire ai vecchi e nuovi fans del thrash metal?
- Grazie e te per aver concesso questo spazio agli ASSAULTER! A tutti i fans del thrash metal non mi stancherò mai di consigliare di ricercare le band che hanno fatto la storia della musica che amiamo di più, a partire dallo speed metal e dall'HC punk dei primi anni '80 per comprendere la vera attitudine che ha fatto nascere il thrash metal! Non smettete di supportare il VERO underground italiano fatto da tantissime bands con le palle e davvero senza compromessi, altro che fottuto "pay to play"! Il metal oltre a musica è attitudine! Ci vediamo ai nostri prossimi live! MOOOOOOOOOSH!!! \m/
Il primo disco "ufficiale" dei brasiliani NEKROKULT potrà risultare assai appetibile per chi supporta la rigorosa fermezza del raw black metal. Il trio di Rio de Janeiro irrompe sul territorio carioca seguendo la logica del DIY, inondando di rabbia integralista un ambiente musicale già di per sé ostile, ma anche saturo fino al midollo. Nove tracce (escludendo intro e outro) per un totale di trentasette minuti di grezzume distorto adatto a fornire una chiara panoramica della loro verace proposta. Ne consegue un disco rozzo, affumicato, proprio perché i Nekrokult scelgono il nero e non ammettono vie di mezzo. 'Desecration of Blood' merita un applauso per la sua natura ribelle. Gli intenditori potranno capirmi meglio. A luglio la Narcoleptica Prod. renderà disponibile una versione su tape.
Contatti:
nekrokult.bandcamp.com/releases facebook.com/nekrokult666 TRACKLIST: Intro, Desecration of Blood, Humanidade Podre, Satan Is Endless, Black Forces, King of Darkness, Satã, Minha Cova, The Legions of Sathanas, Total Funeral, Outro
Per quanto mi riguarda, sono rimasto colpito positivamente dalla proposta degli ANTROPOFAGUS, una delle band che meglio rappresenta il brutal death metal nazionale. Al di là dei cambi di line-up avvenuti nel loro percorso e ormai noti a gran parte dei fan di tale genere musicale, credo che la cosa più interessante riguardi la crescita compositiva messa in pratica nel corso dei vent'anni di militanza nell'underground, senza dimenticare il sanguinoso debutto 'No Waste Of Flesh' del 1999, partorito con la prima formazione (ai tempi erano ancora coinvolti Argento, Rigel e Void). Molti sostengono che la tangibile evoluzione sia stata incredibilmente audace, mentre qualcun altro che fosse un po' troppo macchinosa nella chirurgica efferatezza. Resta il fatto che, gli Antropofagus hanno saputo raggiungere, o per meglio dire, concretizzare una qualità espressiva ineccepibile, e lo avevano già dimostrato con il precedente 'Architecture of Lust'. Questo permette di godere dell'esperienza di un album dinamico dal punto di vista del songwriting, anche se, stando ai miei gusti, non vado pazzo per le produzioni moderne in generale. Quello che forse manca rispetto al primo "inossidabile" lavoro in studio è il groove tombale e quel marciume gore tipico degli anni Novanta, ma per il resto 'M.O.R.T.E. - Methods of Resurrection Through Evisceration" non potrà non piacere ai metallari più esigenti. Un ritorno in grande stile.
SONGS: Whirlwind of Initiation, Spawn of Chaos, Chants for Abyzou, Praise to a Hecatomb, Methods of Resurrection Through Evisceration, Omnipotent Annihilation, The Abyss (Chapter One), Quintessence of Suffering, Deception of the Blood, Living in Fear (Malevolent Creation cover)
Tra il debutto 'Crushed by Raging Mosh' e 'Meat Grinder' il passo è stato lungo, ma gli ASSAULTER hanno mantenuto la medesima genuinità, frutto sia di una concreta autodeterminazione che della costante attività sul fronte live. L'EP del 2011 fu un ottimo trampolino di lancio che gli permise di portare in giro la loro proposta e perciò farsi conoscere dai thrashers italiani e, naturalmente, da quelli presenti al di là del confine. E mi piace avvertire questa pressione sonora sul mio petto, a tal punto da non poter fare a meno di scuotere la testa ogniqualvolta schiaccio PLAY sul lettore audio. 'Meat Grinder' si avvale dell'energia di ritmi prorompenti carichi di "ignoranza positiva", killer riffs e una voce tagliente come una lama. Tutto questo accadeva nei migliori dischi degli indimenticabili '80/'90; quindi, se non l'avete ancora capito, il quartetto tarantino non faticherà ad entrare nuovamente nella gabbia delle bestie più feroci per battersi fino all'ultima goccia di sangue. Quando ascolto formazioni così professionali sono orgoglioso di essere italiano. Complimenti ragazzi.
Ci sono voluti tre lunghi anni, ma con la medesima caparbietà dimostrata agli esordi gli svizzeri VOICE OF RUIN hanno composto un nuovo album per Tenacity Music, il secondo della loro carriera iniziata nel 2008. 'Purge and Purify' è capace di interpretare al meglio gli aspetti impetuosi del groove metal. Non è un caso se questo gruppo nato nel Canton Vaud piacerà a tante "metal heads" in sintonia con il thrash dell'ultimo ventennio. Il flusso della musica, di conseguenza, è ricco di tensione, quella potenza che in altro modo si è soliti attribuire alle già note sonorità del metal moderno (vedi Lamb Of God) e che, in qualche modo, posizionerà gli amanti del genere sul migliore livello d'interesse. Si può sentire, perciò, la forza e la spinta di far vedere agli altri colleghi di settore la propria indole felina, anche se con un risultato alquanto intuibile. 'Purge and Purify' colpisce incessantemente pur non concedendo nulla di innovativo, ma è una delle sue qualità. Il produttore Romesh Dodangoda (Bullet For My Valentine, Bring Me The Horizon, Motörhead...) ha curato la registrazione e il missaggio, mentre Jens Bogren (Amon Amarth, Arch Enemy, Opeth...) si è occupato del mastering. Inquietante l'immagine di copertina realizzata da Travis Smith (Seempieces).
TRACKLIST: Disgust, Horns, Blood Of Religions, Snakes In My Head, All Hail The King, I Confess, Voices From The Ruins, Animal Kingdom, Time For Revenge, Piracy
I DRÅP fanno ritorno in maniera convinta con "Roten Till Allt Ont", album distruttivo che cercherà di attirare l'attenzione degli appassionati del death metal, crust, grindcore. Ed è proprio quell'energia primordiale a costituire l'essenza retrò del quintetto di Sundsvall, un sound roccioso e abbastanza variegato lavorato su strutture resistenti e ben articolate. Tali caratteristiche li accomunano a tutte quelle band che hanno ancora qualcosa da dire nella scena europea. "Roten Till Allt Ont" possiede un marcato spirito vecchia scuola unito ad una produzione corposa, priva di sbavature. Ogni brano dispone di un impianto ultra brutale, tenendo fede ai valori più tradizionali dei generi succitati. Sono trascorsi tre anni da "En Naturlig Död" ed ora per i DRÅP è arrivato il tanto atteso momento della verità. In uscita il primo giugno via Xtreem Music.
La combattività sfacciata dei FLUORIDE non ha limiti ed è sicuramente da apprezzare. Il loro grindcore/powerviolence è senza dubbio ben eseguito e reso ancor più schizzato dalla prova esagitata della giovane cantante di nome Suzy. Conoscendo il genere proposto, questi musicisti del New Jersey puntano allo scontro frontale. Cattiveria allo stato puro e suoni grezzi, come vuole la migliore tradizione. La verità è che i tre spaccano tutto, e ci godono pure. Quindi, l'omonimo album pubblicato su cassetta dalla To Live A Lie Records è un'arma battente che percuote sulle fasce muscolari, anche quando i toni diventano noisy. I Fluoride sono fedeli narratori di una scuola di pensiero datata ma ancora oggi molto efficace. Da ascoltare tutto d'un fiato.
L'organizzazione di concerti nella nostra Nazione molto spesso soffre di alcune pecche, e in determinati luoghi sono proprio i gruppi a lamentare una serie di "problemi dell'ultimo minuto". Voglio denunciare quanto di strano successo ai DSA COMMANDO, costretti, per non so quale motivo, a dover salire sul palco dopo le 02:00 di notte e, per assurdo, alla fine del concerto degli headliner MADBALL. Il cambio di programma è avvenuto durante lo svolgimento del soundcheck pomeridiano. E d'altro canto gli organizzatori (o chicchessia) sembrano fregarsene, come se considerassero i musicisti di minore spessore degli sprovveduti. Comunque a parte questa stonatura, l'evento ha regalato pura adrenalina ai presenti (un migliaio di presenze). Essendo arrivato nella location alle ore 23:30, vi potrò raccontare delle ultime tre esibizioni in programma.
KAOS ONE
Il concerto di KAOS non delude le aspettative e, come da manuale, punta alla concretezza. Marco Fiorito è un cane di razza ringhiante che non molla mai la presa durante l'esecuzione dei brani. Il rapper di origini campane sa dove mordere per lasciare il segno, accompagnato dai cori del numeroso pubblico. Kaos One ha tanta grinta, tiro, voglia di divertire e divertirsi, confermando la sua solida popolarità in patria con quella che io definirei un'esibizione PERFETTA. Una nota di merito per il talentuoso DJ CRAIM. Decisamente un esempio di stile per le nuove generazioni.
MADBALL
Si cambia atmosfera, tocca ai leggendari MADBALL di New York. I quattro americani confermano l'ottimo stato di forma e sfoderano uno spettacolo degno del loro nome, con una scaletta di brani che pesca dal presente e passato. Lo scambio continuo di energia infuocata tra Freddy Cricien e il pubblico scatenato ha reso il tutto dannatamente intenso e adrenalinico. I suoni decisamente pieni hanno dato una grandissima spinta ai pezzi. Insomma, la storica band newyorkese non tradisce la fede dei fan con il suo hardcore metallizzato, suonando senza sbavature e dando dei pesanti calci in faccia. I Madball sono (e rimangono) dei colossi dell'hardcore, degli autentici animali da palco. Lunga vita.
DSA COMMANDO
La serata/nottata si conclude con i savonesi DSA COMMANDO che, anche se messi alla fine della scaletta, sembrano carichi e incazzati al punto giusto ed esplodono il loro rap hardcore senza risparmiarsi. I brani sono delle mine lanciate contro gli spettatori. Il carisma dei tre cantanti Krin 183, Mac Myc, Hellpacso e del beatmaker Sunday / Thriller Machine ha reso speciale la performance al Laboratorio Crash. Il concerto in terra bolognese li conferma come inarrestabile macchina da guerra. I tanti presenti rimasti ad assistere alla loro battaglia hanno apprezzato la potenza e l'attitudine sprigionata sul palco. E ci sarà un perché.
Tutte le foto sottostanti sono state scattate da Tommaso Palmieri
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L'hardcore metallizzato dei losangelini TERROR ha la funzione di prendere a bastonate l'ascoltatore. Questo accade dal lontano 2002, tenendo fede a due elementi base: coerenza e aggressività ai massimi livelli. "The Walls Will Fall" è un'altra prova maiuscola di una band che vive la musica come una battaglia da condurre fino in fondo. Non c'è altro a cui pensare e, ovviamente, nulla da obiettare. L'incedere poderoso dei brani racchiusi nell'EP non lascia scampo. Il materiale proposto testimonia appieno ogni fase della loro storia, dagli esordi agli album pubblicati negli ultimi tempi, sottolineando, prima di ogni altra cosa, le capacità compositive. Ascoltando questi quattro inediti e la cover degli amici Madball ("Step To You"), l'adrenalina scorre velocemente nelle vene. Attendo il prossimo passo. Disponibile dal 28 aprile via Pure Noise Records.