I SOEN sono il chiaro esempio che dimostra, in maniera eloquente, quanto le sonortià prog moderne svedesi siano oggi una realtà consolidata che, avendo già abbattuto le barriere dell'underground, hanno saputo brillare di luce propria, e in totale autonomia. Scavando nell'ombrosità del terzo full-length intitolato "Lykaia", che vede l'ingresso nella formazione del chitarrista/produttore Marcus Jidell (Avatarium), si ha l'impressione di trovarsi di fronte a un mix sonoro meno consueto rispetto a quello creato in passato; anche se rimangono piuttosto evidenti i riferimenti ai Tool, A Perfect Circle, Opeth, da sempre alcuni dei loro punti di riferimento. Basta ascoltare la traccia di apertura "Sectarian" per rendersene conto. A parte le marcate similitudini con quei gruppi, in "Lykaia" c'è altro da scoprire, da svelare; non è da considerarsi un passo indietro, quanto un movimento maturo che posiziona i Soen su un piano superiore. L'approccio alla composizione, nella definizione nobile del termine, scolpisce forme quasi rinascimentali di coralità "heavy", a dimostrazione concreta della crescita individuale dei musicisti, ma anche della sintonia all'interno del gruppo. Il loro ritorno discografico mi ha stupito per questo. Perché è libero, potenzialmente ineccepibile, inebriante, a tratti vellutato (la commovente "Lucidity"). "Lykaia" è un caleidoscopio di sfumature diffuse, perfette in ogni singolo sviluppo.
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soenmusic.com
facebook.com/SoenMusic
SONGS: Sectarian, Orison, Lucidity, Opal, Jinn, Sister, Stray, Paragon, God's Acre
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