IN OCCASIONE DELL'USCITA DEL NUOVO "INITIATION INTO NOTHINGNESS", NE HO APPROFITTATO PER PARLARE CON ALESSIO MARCHETTI, SINGER DEI TORINESI TUTTI I COLORI DEL BUIO. UNA BAND DA TENERE FORTEMENTE IN CONSIDERAZIONE.
1. Ciao Alessio. Puoi raccontarci come tutto è iniziato per i TUTTI I COLORI DEL BUIO? Quali le vostre precedenti esperienze musicali?
- Ciao Christian, qui Alessio (voce)!
Il gruppo l'abbiamo messo in piedi come molti gruppi; una sera dopo una cena al ristorante cinese, per passare il tempo siamo andati nella sala prove/studio di registrazione di Dano e abbiamo iniziato a suonare. Simone e Dano avevano già fatto delle prove casalinghe in cui avevano tirato giù dei giri e successivamente li abbiamo provati.
Poi siamo tornati in sala, poi ci siamo tornati ancora e ora siamo qui.
E' la prima volta che suoniamo insieme, ma Dano suona da più di 10 anni con i Last Minute To Jaffna, Francesco è coinvolto nei Marmore e ha suonato con tantissimi gruppi, anche in altri paesi; mentre io ho suonato con i Magdalene a Pisa e Simone è al suo primo gruppo.
2. Il nome della band richiama istantaneamente il film di Sergio Martino. Perché avete optato per questa scelta? Vi piaceva ricordare e omaggiare il titolo di quel thriller del 1972, oppure, c’è qualcosa di più profondo in tutto questo?
- Non mi ricordo precisamente come sia venuto fuori, ma penso la spinta sia arrivata da Simone e Dano che da un po' di tempo parlavano di fare un gruppo e pensavano a quale nome sarebbe stato adatto. Avendo la passione per il cinema giallo all'italiana (soprattutto Simone) hanno deciso per questo nome.
3. Questo "Initiation Into Nothingness" sembra riprendere le sonorità che avevano caratterizzato il precedente EP del 2014, ma in una prospettiva più definita. Qual è la prima cosa che vi attraversa la mente pensando al vostro nuovo album?
- Definizione è sicuramente una delle parole che mi vengono in mente; abbiamo messo a fuoco alcune cose sia a livello di suoni che a livello di genere. I pezzi suonano forse meno sludge e più r'n'r ma restano comunque pesanti e non sono snaturati rispetto al suono precedente. Poi il lavoro di registrazione, mixaggio e mastering che c'è dietro non è assolutamente comparabile con quello del primo EP.
4. Oggi, trovate dei difetti nel vostro EP di debutto?
- Sinceramente a me piace tantissimo, è veramente onestissimo per quello che era il suono in quel momento e, soprattutto, per essere un disco nato come demo suona veramente bene.
5. Che cosa vi ha spinto a proseguire la vostra strada privilegiando il sostegno di Dischi Bervisti, Sonatine Produzioni e Shove? Perché non avete più collaborato con Escape From Today, Bare Teeth Rec. e Bookhouse Rec.? Cosa c'è alla base del cambiamento?
- In realtà Bare Teeth Rec., che poi è sempre Dano, è fra i coproduttori del disco, ehehe.
Per quanto riguarda Escape From Today sono dei nostri amici ma ultimamente hanno molto ridotto le loro produzioni, ma sono ad esempio fra i coproduttori dello split tributo ai Nerorgasmo con Gerda Chambers e Storm O. Sonatine sono delle persone che conosco da anni a cui voglio un grandissimo bene. Tutti loro fanno uscire dei bei dischi, senza troppi limiti di genere; infatti, dalla prima volta che ci sentirono hanno subito espresso la voglia di partecipare. Manuel di Shove è uno dei senatori (eheheh) delle etichette DIY, ci conosciamo da tanto tempo e ho pensato che sarebbe stata una garanzia. Mentre Nicola di Dischi Bervisti l'abbiamo conosciuto al SoloMacello e volevamo tantissimo averlo fra i produttori perchè è legato a doppio filo con il demonio.
6. Essendo "Initiation Into Nothingness" una release molto varia, pensate che la contaminazione sia stata in qualche modo fondamentale per ottenere dei risultati soddisfacenti?
- Penso che la varietà di ascolti e di stili sia una ricchezza assoluta e riportare tale varietà nella scrittura dei pezzi può solo dare una diversità che è un valore.
Sono convinto che il fatto di non avere quasi nessun ascolto in comune aiuti a creare qualcosa di molto interessante piuttosto che a calcare qualche sentiero già battuto.
7. Dal punto di vista lirico, quali sono i temi trattati nei nuovi brani? L'artwork richiama i testi del disco?
- Non è assolutamente un concept album quindi non c'è un tema comune ma piuttosto una tecnica comune; io prendo citazioni di libri, film, canzoni e le rimonto insieme su una mia idea utilizzando l'ironia per cucire tutto. Questo non vuol dire che sono testi demenziali però non c'è nessun intento di insegnare qualcosa a qualcuno; si parla di temi seri in modo non serio e la grafica del disco che è opera di Gigi Fagni (un nostro amico tatuatore di Pistoia) rispecchia questa duplicità, perchè a William Shakespeare gli esce un serpente dalla bocca a.k.a dire cose di merda partendo da presupposti di alto livello eheh
8. A quali brani di "Initiation Into Nothingness" vi sentite più legati, e perché?
- Le mie preferite sono le ultime scritte (The Crab's Failure e Holiday In Mongolia) perchè sono le più r'n'r ma forse la traccia di apertura del disco è quella a cui sono più affezionato, l'abbiamo sempre suonata per ultima ed è dedicata a quel cristo morto inchiodato.
9. Durante l'approfondimento del disco ho notato che siete stati in grado di rileggere le sonorità già ascoltate grazie a band quali From Ashes Rise, Cursed, Tragedy, Victims. Quanto c'è di vero in questa personale affermazione? Sentiti libero di esprimere la tua verità, a prescindere dalla mia opinione.
- Non è il primo accostamento a questi gruppi (anche se personalmente non ho mai ascoltato i Victims), ma penso sinceramente che ci manchi tutta la parte d-beat dei Tragedy e dei From Ashes Rise e il metallo dei Cursed. Sono gruppi che ci piacciono e che abbiamo ascoltato tanto quindi può essere che qualcosa ci sia ma non deliberatamente. Per la voce cerco di spingere in tutt'altra direzione.
Rimane comunque il fatto che il mastering del disco è stato fatto da Bret dei From Ashes Rise, quindi, è probabile che il tocco si senta.
11. Come pensi si siano rafforzate le vostre qualità compositive con l'esperienza accumulata negli anni?
- Sono sempre scarsissime, siamo confusionari ma dobbiamo applicarci di più! Sono migliorate le capacità live soprattuto per me che ero fermo da anni e Simone che non aveva mai suonato. Francesco e Dano suonano da anni quindi sono per forza di cose più allenati e più capaci.
12. Grazie per l'intervista. Progetti futuri?
- Grazie a te per la passione e la pazienza; è cosa rara e fa veramente piacere incontrare qualcuno così. Per il nuovo anno stiamo organizzando un tour in Europa con gli Zeit (HC metallico da Venezia), dovevamo fare un mini tour dalle tue parti ma credo sia andato tutto a puttane. Vogliamo scrivere pezzi nuovi anche perché questi ci hanno un po' stancato ahahah!
Grazie ancora,
CONTATTI:
ticdb.bandcamp.com/initiation-into-nothingness
facebook.com/ticdb
FOTO BAND:
Matteo Bosonetto |
miserianera.com
TUTTI I COLORI DEL BUIO line-up:
Alessio
Simone
Francesco
Dano
RECENSIONE:
TUTTI I COLORI DEL BUIO "Initiation Into Nothingness" 2016