Dopo essere rimasti in silenzio e nell'ombra nel corso di un ventennio, i BRUTALITY sono tornati per conquistare i favori del grande pubblico, ma soprattutto quelli dei fan di vecchia data. Nonostante l'età e la ruggine accumulata nel tempo, i floridiani sono stati in grado di proporre del buon death metal, anche se la qualità di "Screams of Anguish" (1993) e del suo successore "When the Sky Turns Black" (datato 1994) non è stata eguagliata. Un disco, quest'ultimo, che ancora oggi reputo tra i più ricchi e riusciti dei primi anni '90; ovviamente restando focalizzato sul recinto del death metal a stelle e strisce. Meno incisivo "In Mourning", pubblicato nel 1996. L'entrata del batterista Ruston Grosse sembra aver infuso grande entusiasmo nei membri storici del gruppo di Tampa: Scott Reigel, Jay Fernandez e Jeff Acres, lo si intuisce subito ascoltando la travolgente "48 to 52", capace di riportare in auge le atmosfere più sofferte degli esordi. Senza dubbio è il brano che sintetizza al meglio la reale impostazione dei Brutality. Le ultime generazioni di death metallers non potranno cogliere certe piccole differenze rispetto al passato, proprio perché hanno uno spirito critico meno attento. Trovo noiosa la cover dei Bathory ("Shores In Flames"), decisamente inferiore ad "Electric Funeral" dei Black Sabbath, incisa sul capolavoro del 1994. Lo spettro dei primi album aleggia ancora sulla musica dei 4 americani, ma qualcosa è cambiato. Attendo con fiducia il prossimo passo.
Contatti:
brutalitytheband.com
facebook.com/BrutalityTheBand
TRACKLIST: Sea of Ignorance, 48 to 52, Fatal Cure, Tribute, Perpetual Resolution, Barbarically Beheaded, Shores in Flames (Bathory cover), End of Days
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