lunedì 25 gennaio 2016

Intervista: TUER - "DIRETTI E SPIETATI"






IL NOME TUER SUONERA' SCONOSCIUTO ALLE ORECCHIE DI MOLTI, MA QUESTA BAND SVIZZERA HA TUTTE LE CARTE IN REGOLA PER DARE FILO DA TORCERE A DIVERSI NOVELLINI DELLA SCENA GRINDCORE. L'INTERVISTA E' CRUDA E DIRETTA, COME LA LORO PROPOSTA.

1. Come vi siete conosciuti e perché avete deciso di suonare grindcore?

- Un saluto a Son of Flies! Proveniamo da luoghi diversi e ognuno di noi ha accumulato esperienze differenti. Suoniamo in altri gruppi con i quali ci esibiamo in Svizzera ma anche oltreconfine. Non siamo della stessa generazione, infatti c'è un differenza di 10 anni tra il più giovane e il più anziano del gruppo. Attualmente viviamo nella stessa città, tranne il bassista. Le prime volte ci siamo incontrati durante dei concerti e siamo diventati amici. Il nostro desiderio era quello di suonare grindcore!

2. Quali sono i vostri obiettivi suonando con i Tuer?

- Ci piace mescolare grindcore, crustcore e alcuni elementi del vecchio death metal (svedese e non!). L'obiettivo principale è quello di comporre musica semplice ed efficace, utilizzando una sorta di energia spontanea. Cerchiamo sempre di personalizzare le varie canzoni, lavorando sui riff, sulle strutture e sul suono, sull'aura generale. Nella nostra musica la chitarra e il basso hanno frequenze molto basse.

3. Ci sono dei punti di forza nell'EP d'esordio "Ivresse & Enfer"?

- E' stato registrato 'live' in sole quattro ore. Siamo stati veloci, ma tutto è andato bene! Le canzoni sono abbastanza differenti e questo crea una certa omogeneità. Crediamo nell'etica del D.I.Y.. La copertina e il logo della band sono stati disegnati da uno dei cantanti, il layout lo ha realizzato il chitarrista, mentre il resto lo hanno completato gli altri.

4. Vi siete divertiti in studio? Parlateci di questa esperienza.

- Il tempo è trascorso molto velocemente. Tutto è durato mezza giornata. A lavoro finito eravamo stanchi, ma fieri del risultato ottenuto. Dopo le registrazioni abbiamo festeggiato nella casa di Stéphane, l'ingegnere del suono e proprietario del Roystone Studio.

5. Perché avete utilizzato il nome Tuer?

- Tuer in francese significa "uccidere". L'idea è arrivata durante una serata. Eravamo ubriachi e ci siamo detti: "Hey! Ok.. formiamo una band grindcore, ma sarebbe divertente utilizzare un nome facile da ricordare, un nome cattivo e irrispettoso. Quindi, perché non TUER??? E' diretto e d'impatto. Pensate a Slayer o Death... per esempio!"

6. Di cosa trattano i testi delle vostre canzoni?

- Al contrario di molte altre band, noi non usiamo testi in inglese ma in francese. Utilizziamo la nostra lingua perché solo così siamo in grado di esprimere i nostri concetti con maggiori dettagli. Naturalmente è un modo diverso di esprimere idee e sentimenti. Ci sono due capitoli nel nostro EP: le prime 4 tracce fanno parte di Ivresse ("ubriachezza"), le altre di Enfer ("inferno"). I testi dei Tuer parlano dell'attuale società, della decadenza individuale e collettiva, e degli eccessi psicologici.

7. Qual è il background musicale della band?

- Il batterista ha una formazione jazz ed è impegnato in diverse band. Suona metal, jazz, noise, musica sperimentale. Il nostro chitarrista ha una formazione classica. Gli altri sono autodidatti. Siamo tutti grandi fan di generi come grindcore, crust, punk, hardcore, death, black, doom, thrash metal, sludge, dark ambient. Nella notte ci piace anche ballare sulle note di Shakatak, Rondo Veneziano e Thunderdome!

8. Cosa avete da dirci sulla scena metal nel vostro paese?

- C'è una bella scena in Svizzera e con buone band, come un po' ovunque. Ma c'è una sorta di "frontiera" nel nostro paese. Nella parte francese, ci sono più gruppi che suonano post-hardcore e metalcore. Nella Svizzera tedesca si suona un sacco di death metal brutale, speed e thrash metal. Anche la zona italiana della Svizzera è attiva sul versante della musica estrema. Ma in Svizzera non ci sono molte band che suonano grindcore. Quelle migliori sono Embalming Theatre, Mumakil e Insomnia Isterica... ma c'erano anche i Fear of God.

9. C'è qualcos'altro che vorreste aggiungere?

- Stiamo componendo alcune tracce per una futura release, probabilmente uno split album. Speriamo di suonare presto in Italia. Grazie mille per questa intervista e per la tua bella recensione! Grind on!


CONTATTI:

tuergrindcore.bandcamp.com
facebook.com/TUER 
folklorrecords.wordpress.com 


RECENSIONE:  
TUER "Ivresse & Enfer" 2015 - D.I.Y.