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martedì 31 marzo 2020

HUMANITY ECLIPSE - "SE VUOI SOPRAVVIVERE, DEVI LOTTARE"






GLI STORICI DEATHSTER CATANESI HUMANITY ECLIPSE CONTINUANO A LOTTARE DURAMENTE PER CIO' IN CUI CREDONO: LA MUSICA ESTREMA. PERCHE' SOLO LA PASSIONE, L'ATTITUDINE E LA COERENZA PORTANO A GRANDI RISULTATI. IL LORO ULTIMO ALBUM "COMBAT GRIND ECLIPSE" E' UN MAGISTRALE ESEMPIO DI DEATH METAL AD ALTI LIVELLI IN GRADO DI RADERE AL SUOLO OGNI COSA. UN GRUPPO CHE SI RIPRESENTA IN PIENA FORMA, METTENDO IN EVIDENZA DELLE QUALITA' COMPOSITIVE DAVVERO INVIDIABILI. HA RISPOSTO ALLA MIA INTERVISTA LO STORICO CHITARRISTA GIUSEPPE VIRGILLITO.

Ciao Giuseppe. Per prima cosa, potresti raccontare come ha avuto inizio la carriera degli Humanity Eclipse, illustrando brevemente le principali tappe del vostro percorso personale e artistico. Una lunga storia iniziata nel lontano 1997, anche se nel 2001 decideste di mettere in pausa la vostra attività per poi ritornare sulle scene nel 2015.

- L'idea di mettere in piedi la band è venuta in mente a Riccardo Squillaci (cantante) e ai fratelli Max e Davide Alfonzetti (rispettivamente chitarrista e bassista) quando ancora lavoravano alla Nosferatu Records. Da sempre grandi appassionati di Metal estremo era loro intenzione formare una band di puro Brutal Death in stile Cannibal Corpse/Suffocation, ma avevano difficoltà a trovare un batterista all'altezza della situazione. Da qui l'ingresso mio e di Salvatore M. Testa. Entrambi conoscevamo i tre da tempo, in quanto acquirenti e assidui frequentatori della Nosferatu Records. E' successo che nell'estate del '97 ci siamo incontrati ad un festival musicale che si svolgeva nel nostro paese (Belpasso) e abbiamo invitato i ragazzi ad assistere ad una nostra prova (di una band che stavamo mettendo su in quel periodo) nella saletta che avevamo poco lontano dal luogo dove si svolgeva il festival. I tre sono rimasti affascinati dalla bravura di Salvatore e dato che gli avrebbe fatto comodo anche l'ingresso di un chitarrista solista ci è stato chiesto di entrare a far parte della band. Una volta composti i primi brani iniziammo a fare i primi concerti in giro per la Sicilia e nel '98 siamo entrati in studio per la realizzazione del nostro primo demo tape intitolato “The Killer Tape”. L'anno successivo fu la volta del nostro primo mini CD “Something is Really Hard” a cui seguì una lunga serie di concerti lungo tutto il Sud Italia tra i quali quello dell'Ultimate Xmass organizzato da Pluvia Metalli a Giovinazzo assieme ai Novembre, Undertakers, Penis Leech ecc. nel dicembre del '99 e all'edizione del 2000 dell'Agglutination. Verso la fine del 2001, a causa di divergenze sia musicali che personali, la band si sciolse. Io, Riccardo e Salvatore formammo un'altra band, i Pulverized, ed incidemmo un mini CD dal titolo “Apotheosis of the Next Configuration”. Ma poco dopo anche questa band si sciolse perchè sia Riccardo che Salvatore avevano intenzione di lasciare la musica, ed io continuai per la mia strada formando una nuova band di Death Metal Progressive, gli Spoilshroud, con i quali sono ancora in attività. Anni dopo, verso il 2013, sono rientrato in contatto con Riccardo e Salvatore i quali avevano intenzione di tornare a fare musica assieme. Cosi formammo dapprima una nuova band chiamata KaosKvlt, ma spinti dai nostri vecchi fan che volevano rivedere in attività gli Humanity Eclipse, nel 2015 prendemmo la decisione di utilizzare il vecchio moniker. Nel 2017 entrammo in studio per registrare il nostro primo full-length e nel marzo del 2018 “Si Vis Tere, Para Bellum” vide la luce grazie all'interesse della label polacca Goressimo Records. L'anno successivo rientrammo nuovamente in studio e nel gennaio del 2020 venne stampato il nostro nuovo album “Combat Grind Eclipse” prodotto anch'esso dalla Goressimo Records.

Perché avete optato per un moniker dai toni così apocalittici? Devo dedurre che il nome Humanity Eclipse non sia altro che un modo per descrivere l’andamento autodistruttivo dell’umanità. Potrebbe esserci del vero in questa mia interpretazione?

- Quando io e Salvatore entrammo a far parte del gruppo la band si chiamava già Humanity Eclipse. E' un nome perfetto per una Death Metal band, ma dietro di esso non c'è alcuna velleità di odio o quant'altro, semplicemente è un moniker di forte impatto e facile da ricordare, tutto qui. Diciamo che questo nome è servito più che altro per creare un determinato concept lirico per i nostri testi che descrivono si l’andamento autodistruttivo dell’umanità, ma da un punto di vista “allegorico” invece che come vera e propria critica verso la società. D'altronde siamo musicisti, non politici!

Quali sono le maggiori differenze tra “Combat Grind Eclipse” e il precedente “Si Vis Tere, Para Bellum” del 2018. Sembra che la vostra musica stia diventando sempre più articolata e tecnica. Vi ritenete in qualche modo influenzati dalla nuova corrente del death metal?

- Penso che l'evolversi e il voler migliorare quanto più possibile sia uno dei traguardi che vuol raggiungere ogni musicista che ha sudato anni dietro al proprio strumento, quindi per noi è più che normale (per non dire essenziale) voler raggiungere una tecnica ed una bravura che ci soddisfi appieno. Riteniamo infatti che “Combat Grind Eclipse” sia la perfetta evoluzione del discorso che abbiamo iniziato due anni prima col precedente “Si Vis Tere, Para Bellum”. Pur avendo ormai raggiunto un nostro stile “personale” (inteso nel non voler assomigliare alle centinaia di Death Metal band odierne dal suono tutto uguale e dalle produzioni artificiali e plasticose), ovviamente seguiamo in maniera costante tutte le nuove proposte che si affacciano nel panorama del Metal estremo, ma non da un punto di vista “competitivo” ma solo per la passione che abbiamo per questo genere di musica. Poi se qualche proposta riesce anche ad essere da input per farci migliorare che ben venga. Dopotutto se non fossero esistite vecchie glorie come Napalm Death, Morbid Angel, Cannibal Corpse ecc.. oggi non esisterebbero gli Humanity Eclipse, e di conseguenza se negli ultimi 15/20 anni non fossero uscite fuori band come gli Origin o Brain Drill oggi stilisticamente saremmo rimasti come nel 1997!

Un fattore interessante è che pur suonando molto veloci avete una buona capacità di mantenere vivo un certo groove di base. Secondo te, qual è il punto di forza del nuovo album?

- L'importante è essere bravi nel riuscire a bilanciare nel miglior modo possibile sia il fattore della velocità che quello della pesantezza. Ad esempio pur apprezzando una band come i succitati Brain Drill siamo i primi a ritenere inutili (e fastidiose) le loro continue masturbazioni ultratecniche eseguite alla velocità della luce. Un brano di Death Metal/Grind deve avere sicuramente i suoi momenti di velocità, ma non deve mai mancare di pesantezza e impatto. E qui, riallacciandomi alla risposta precedente, devo dire che l'ascolto di quante più proposte musicali possibili ti rende in qualche modo un critico e ti fa comprendere la differenza di cosa è bello e di cosa poteva essere fatto meglio, e questo "modus pensandi" ti viene in aiuto quando si compone un brano perché capisci, quasi in maniera automatica, se stai scrivendo qualcosa di noioso o di scontato oppure un qualcosa di “cazzuto” e dal forte impatto. Il punto di forza di “Combat Grind Eclipse” molto probabilmente è proprio questo. Capire come (e dove) “Si Vis Tere, Para Bellum” poteva essere migliore e mettercela tutta per riuscire a creare qualcosa che ci soddisfacesse ancora di più!

Uno degli aspetti più convincenti di “Combat Grind Eclipse” è senz’altro il tuo stile chitarristico, e quindi, il tuo modo di entrare in relazione con la voce di Riccardo Squillaci e con la sezione ritmica pilotata dall’accoppiata Salvatore M. Testa (batteria) e Rick Costantino (basso). Che ne pensi?

- Almeno nel nostro caso vige la regola che “l'unione fa la forza”. Per creare ottima musica una band deve necessariamente entrare in perfetta simbiosi ed essere in relazione gli uni con gli altri. Salvatore, ad esempio, è il perfezionista della band. Lui è un grande ascoltatore di musica (anche non Metal) ed essendo il “motore portante” della band, se durante la lavorazione di un brano c'è qualcosa che non lo convince fa in modo che il mio riff venga fuori al meglio, anche a costo di farmelo riarrangiare per 200 volte di fila, ecco perché il risultato finale gli dà sempre ragione. L'apporto di Riccardo e Rick, poi, è quantomeno fondamentale per la perfetta riuscita di un brano. Riccardo penso sia in assoluto il più grande maniaco di Death Metal sulla faccia della Terra. Divora letteralmente album di Metal estremo da più di 30 anni ormai e quando gli presento il testo da cantare sa già come impostare la metrica e che tipo di impronta deve dare al suo “growling”. Rick invece è la cosiddetta “ciliegina sulla torta” in quanto il suo modo di suonare il basso non si basa sul tipico accompagnamento, ma riesce a creare fraseggi e dissonanze che si incastrano alla perfezione col mio modo di suonare la chitarra. Come dicevo prima, è l'unione delle nostre forze a far si che le singole capacità riescano ad entrare in relazione e a farci creare dell'ottima musica!

A proposito di Rick, il vostro bassista, come siete entrati in contatto con lui e quando avete capito che poteva fare al caso vostro?

- Rick è un nostro amico di lunga data ed un musicista incredibile e, conoscendo bene la sua bravura e le sue capacità, la scelta di averlo nella band era quantomeno ovvia. Abbiamo suonato assieme in vari progetti, inoltre Salvatore da diversi anni è il batterista nei suoi Krigere Wolf (band Black/Death Metal attiva dal 2009 e autori di 3 album, un EP e diversi split tra cui uno assieme alla cult band Black/Thrash giapponese Sabbat), dapprima come session per i live e da qualche tempo entrando in pianta stabile nella loro line up. Come dicevo poc'anzi, Rick è un bassista molto atipico in quanto non gli piace eseguire un semplice lavoro di accompagnamento andando dietro alle note della chitarra, ma riesce a creare delle linee di basso molto particolari che si intersecano perfettamente sia al lavoro ritmico svolto dalla batteria ma anche alle linee di chitarra, facendo in modo che i suoi fraseggi risultino quasi come se ci fosse una seconda chitarra.

Il titolo del disco è una sorta di provocazione?

No affatto. Sia il titolo dell'album che il testo della titletrack è semplicemente un nostro personale tributo al Death/Grind che la storica etichetta Earache Records sfornava durante gli anni (fine '80/primi '90), periodo in cui ci siamo appassionati a questo genere di musica. Il titolo ci riporta infatti alla splendida t-shirt “Combat Grind Earache” che David Vincent dei Morbid Angel indossava nelle photo session nel periodo del loro secondo album "Blessed Are the Sick".

Oggi com’è la vita di una band dedita al death metal in una città come Catania? Ti faccio questa domanda perché essendo anch’io un musicista attivo nel Sud Italia da ormai 25 anni, sono a conoscenza delle difficoltà e dei tanti nostri disagi, soprattutto dal punto di vista dei concerti dal vivo ma anche della posizione geografica.

- Viviamo sempre in balia dei cosiddetti “alti e bassi”. Quando abbiamo iniziato con le nostre prime band nella seconda metà dei '90, ancor prima della formazione degli Humanity Eclipse, Catania viveva un periodo di particolare splendore e non solo per quando riguardava la scena Heavy Metal (era infatti soprannominata “la Seattle d'Italia"). Suonavano praticamente tutti, c'erano decine di band (Schizo, Sinoath, Winged, No Rules ecc..) ed altrettante se ne formavano di giorno in giorno, c'erano un sacco di locali in cui si svolgevano continuamente festival che davano la possibilità di poterti esibire anche diverse volte l'anno. C'erano etichette come la Nosferatu o la Polymemus che hanno fatto conoscere Catania al circuito Metal a livello mondiale. Poi improvvisamente è finito tutto. Molti locali hanno chiuso i battenti ed i festival musicali sono di colpo scomparsi (e non mi va di entrare in questioni politiche in merito a ciò!). Nel 2004 entrai in contatto coi ragazzi della Nihil Prod. ed assieme riuscimmo ad organizzare dei concerti di un certo livello (come Enthroned, Dark Funeral e Defleshed, Katatonia, Dismember, Impaled Nazarene, Mayhem ecc..) in un locale vicino Catania (il Krossower di Scordia), ma la chiusura di questo locale e l'impossibilità di trovarne un altro all'altezza della situazione fece naufragare il tutto dopo appena un paio d'anni. Dopo qualche anno il Krossower riaprì con un nuovo nome (Insomnia) ed una nuova gestione. Furono fatti alcuni concerti (Taake, Bulldozer, Forgotten Tomb ecc..) ma anche questa volta la cosa durò molto poco dato che dopo neanche un anno il locale chiuse nuovamente. Lo stesso discorso di discontinuità ha riguardato anche Palermo. Ci fu un anno in cui suonarono delle band pazzesche (Napalm Death, Suffocation, Brutal Truth, Destruction ecc..) e sembrava che la situazione stesse andando di bene in meglio, ma poi anche da loro tutto fini poco dopo. Al momento esistono dei collettivi come la VoV o la Tifone Crew che stanno organizzando qualcosa di interessante a livello concertistico, il problema è la carenza di locali disposti a farti suonare e il più delle volte dobbiamo accontentarci di situazioni non certo al clou per quanto riguarda esibirsi, ma finché ci sarà la voglia di portare avanti la bandiera del Metal in Sicilia a noi tutti va più che bene anche cosi! C'è da dire che l'avvento di internet è stato alquanto deleterio per quando riguarda la situazione concerti. Se prima la gente usciva spesso e volentieri da casa riempiendo i locali, adesso stanno tutti rintanati in casa davanti al pc col risultato che alle serate ci trovi solo quei pochi “aficionados and defenders of the faith”.

Cosa vi spinge a continuare a manifestare questo vostro profondo amore per la musica estrema, e in particolar modo per il death metal?

- Per l'appunto il nostro profondo amore per la musica Metal. Heavy, Thrash, Death, Grindcore o Black che sia, per noi il Metal è tutta la nostra vita. Suoniamo Metal estremo perchè è quello che più di ogni altro genere riesce a darci la carica, perchè è quello che ci ha cambiato la vita nel periodo della nostra crescita (post “Maiden e Metallica”), sia da ascoltatori che da musicisti, e molto probabilmente è ormai diventato ciò che riusciamo a fare meglio (e al meglio) nella nostra vita!

Se dovessi elencare alcuni dei gruppi per te fondamentali, quali diresti?

- Beh, non basterebbero 100 pagine per elencarli tutti eheheheh. Come ho già detto, quando verso gli 11, 12 anni abbiamo scoperto le band della Earache Records (cosi come quelle della Roadrunner/Roadracer o le prime band dell'allora ancora underground Nuclear Blast) per noi fu la svolta della nostra vita. La prima volta che io e Salvatore ascoltammo i Napalm Death e i Morbid Angel fu il giorno che capimmo che avremmo fatto quel genere di musica e giorno dopo giorno iniziammo ad impegnarci coi nostri rispettivi strumenti per riuscire ad imparare quello che all'epoca nessun maestro di musica (e ovviamente nessun tutorial su internet) era in grado in insegnarti. Ascoltavamo davvero di tutto. Dai Napalm Death ai Carcass, dai Morbid Angel ai Deicide, dai Death agli Obituary, dai Cannibal Corpse ai Suffocation, dagli Entombed ai Dismember, dai Gorguts ai Cancer, dai Nocturnus ai Pestilence, dagli Atheist ai Cynic e continuando con Immolation ed Angelcorpse, per poi arrivare ai giorni nostri con band ultra-estreme come Origin o Cattle Decapitation. Da ogni album su cui abbiamo appoggiato sopra la puntina del giradischi abbiamo preso qualcosa che ci è servito negli anni per crescere e a migliorare!

Ti sei mai chiesto perché ancora oggi ci sono così tante band che suonano death metal?

- Semplicemente perchè il Death Metal è un genere sincero. Puoi contaminarlo come e con qualsiasi cosa vuoi (dal jazz/fusion dei Cynic all'industrial dei The Berzerker) e non perderà mai né il suo impatto né tantomeno il suo effetto su chi l'ascolta. Suonare Death Metal significa necessariamente avere il Death Metal nel sangue. Si sa che un genere cosi estremo ti precluderà facili guadagni o la possibilità di esibirti in grossi concerti come per le band che suonano un genere più “soft” (tipo il power o il gothic). E un genere che da più di 30 anni vive nell'undeground, fatto per gente underground. E se esistono cosi tante band che suonano Death Metal, cosi come qualsiasi genere di Metal estremo, è perchè chi ama il vero Metal e lo ama davvero, vuole essere e rimanere una persona appartenente ad una categoria che fa di lui/lei un qualcosa di “davvero speciale”!

I fan del death metal come reagiscono alla vostra proposta? Vale ancora la pena promuoversi nell’underground italiano, oppure è più costruttivo guardare oltreconfine?

- Non né ho idea e non so che dirti, credimi. Mi spiego: “apparentemente” tutti reagiscono bene e ti riempiono di complimenti, ma di quanti puoi dire se siano veramente sinceri? 2 su 10? 4 su 10? Ti assicuro che la maggior parte di quelli che ti dicono “bravo!” sono gli stessi che poi sparlano di te, spesso e volentieri in maniera gratuita. Purtroppo l'Italia vive da sempre nell'invidia e la cosa che riesce meglio alla gente è senz'altro quella di tirarsi merda addosso a vicenda. Dal mio punto di vista non è che mi interessi più di tanto che la nostra band abbia un seguito in Italia poiché la nostra soddisfazione e rivincita con la scena italiana (quella che ti chiede 3000€ per un contratto anche se la tua musica fa cacare!) ce la siamo già presa avendo ottenuto un deal discografico con un'etichetta estera, la Goressimo Records, senza sborsare neppure un soldo e solo grazie alla genuinità della nostra proposta musicale, ed una distribuzione a livello mondiale tramite una delle più grosse label nel settore (la Sevared Records). Del resto e delle “chiacchiere da bar” poco ci importa... noi suoniamo in primis per noi stessi, è stato e sarà sempre cosi!

Hai una tua personale visione sullo sviluppo del digitale? Mi piacerebbe sapere la tua opinione visto che sei uno dei tanti veterani della scena metal nostrana, una persona che come me e tanti altri ha avuto la fortuna di viversi gli anni ‘90.

- Onestamente? Ha fatto perdere tutta la bellezza di ciò che significava comprare musica. Vuoi perchè appunto essendo uno targato anni '90 ero abituato a certi “rituali” e il più delle volte anche scomodi, tipo prendere l'autobus per scendere in città, entrare nel negozio di dischi e vedere quello che c'era e magari implorare il commesso di fartelo ascoltare anche solo per pochi secondi proprio per non fare un acquisto a scatola chiusa. Eppoi vuoi mettere la bellezza di mettere la puntina sul vinile o di sfogliare il booklet di un CD? Ai tempi un album lo compravi, lo portavi a casa e lo ascoltavi finchè non ti entrava totalmente in testa, finchè non avevi imparato i testi delle canzoni parola per parola (io, come molta altra gente che conosco, è cosi che abbiamo imparato l'inglese... altro che liceo). Adesso scarichi un album per pochi euro, se non addirittura a gratis, vai su YouTube, ti ascolti 30 secondi esatti di un intero album e diventi subito un cultore di musica. Tralasciando la qualità dell'audio perchè in quel caso ci sarebbe da aprire un intero discorso a parte. In molti mi chiedono se i nostri album si trovano in formato digitale, ma fortunatamente, a parte alcuni brani che mettiamo su internet solo per fare promozione, non vi è traccia dei nostri album in rete. Alcuni addirittura mi dicono “ti consiglio di puntare sul mercato digitale!”. Ma siamo pazzi? Stiamo scherzando? Abbiamo la fortuna di avere una label che ci stampa i CD e dovremmo smerciare la nostra musica in un formato che si sente una merda dopo che abbiamo speso tempo e denaro in sala di incisione per ottenere un suono pazzesco? Questo è uno dei problemi del perchè molte label (specie italiane) si fanno pagare, perchè non vendono più come un tempo e da qualche parte ci devono rientrare. Poco importa se poi fai musica di merda, l'importate è che gli hai risollevato il bilancio annuale. Vuoi il nostro album? Compralo! Non hai i soldi? Te lo mando a gratis con tanto di spese postali a carico mio (come ho fatto fino all'altro ieri), basta che mi assicuri che tu lo ascolti! Ma non mi chiedere se il nostro album si trova in digitale o peggio ancora consigliarmi di puntare sul digitale perchè è un'offesa a noi band e a tutta l'industria discografica mondiale!

Per concludere: secondo te, qual è la chiave per la sopravvivenza su questo pianeta?

- Oltre il rimanere chiusi in casa a causa del Coronairus??? Ahahahahahah! Scherzi a parte, la chiave di tutto nella vita è avere degli ideali. Avere delle passioni, che siano la musica cosi come il cinema, la letteratura, la pittura e qualsivoglia forma d'arte. Avere passioni e viverle con la giusta passione. Se ognuno di noi si trovasse il suo bel da fare senza pensare tutto il giorno a, perdonami l'espressione, metterlo in culo al suo prossimo, ti assicuro che non esisterebbero né guerre, né violenze, né invidia e nessun'altra forma di negatività che sta mandando il nostro povero pianeta al più completo sfracelo!

Lascio a te le ultime parole per chiudere l’intervista. Grazie per la tua disponibilità.

- Un saluto da parte mia e da tutti gli Humanity Eclipse e ai lettori di Son of Flies webzine. Supportate sempre il Metal, soprattutto quello italiano, procuratevi i nostri album e fateci sapere cosa ne pensate, anche perché se siete degli amanti del Death/Grind sono sicuro che vi piaceranno! Un saluto in particolare a te caro Christian, un abbraccio e un enorme grazie per lo spazio concessoci nella tua splendida zine, con la speranza di poterci incontrare un giorno, quando questo bastardo Coronavirus sarà solo un brutto ricordo!!!

Contatti:
humanityeclipse.bandcamp.com/track/combat-grind-eclipse
goressimorecords.com/shop/product.humanityeclipse
store.sevared.com/humanity-eclipse-combat-grind-eclipse-cd
facebook.com/HumanityEclipse

HUMANITY ECLIPSE line-up:
Riccardo Squillaci - Voce
Giuseppe Virgillito - Chitarra, Backing vocals
Rick Costantino - Basso, Backing vocals
Salvatore M. Testa - Batteria

Recensione:
HUMANITY ECLIPSE "Combat Grind Eclipse" - 2020