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giovedì 3 maggio 2018

Recensione: DYSPHORIA "Foul Ashes Of Deceit"
2018 - Pathologically Explicit Recordings




Una nuova uscita e un nuovo inizio per i deathster americani DYSPHORIA, considerando il fatto che la band ha mosso i suoi primi passi nel 1992 da un'idea di James Genenz dei Jungle Rot, Rich Canamar (Violent Wisdom) e Nick Hernandez (Heavens Decay, Stone Magnum, ex-Kommandant, ex-Violent Wisdom). A ciò va aggiunto che questo ritorno discografico deve essere preso in considerazione soprattutto perché sono passati ben venticinque anni dall'ormai datato primo demo "Day of Atonement", quindi quale modo migliore per presentare i Dysphoria a quanti non hanno ancora avuto modo di ascoltare la loro proposta brutale? E non possiamo considerarli dei novellini o mestieranti! "Foul Ashes Of Deceit", oltre a contenere dei brani (riregistrari) presenti nel demo succitato, racchiude delle nuove bordate: implacabili in quanto a suoni e arrangiamenti, efficacemente strutturate per rispondere nel migliore dei modi alle esigenze dei fan del genere. Tutto gira a favore di un full-length che rende finalmente giustizia al ruolo dei Dysphoria nel circuito death metal e che li pone sullo stesso piano di altre band più blasonate, riconosciute storicamente come tra le migliori. La release in questione è davvero valida, perciò in questo caso si può dire che il fine giustifichi i mezzi. Apprezzerete il lavoro svolto per "Foul Ashes Of Deceit" se vi piacciono le sonorità di Waco Jesus, Internal Bleeding, Pyrexia, Dying Fetus. Godiamoceli fino in fondo, qualunque cosa succeda nel futuro.

Contatti: 
pathologicallyexplicit.bandcamp.com/album/dysphoria-foul-ashes-of-deceit 
facebook.com/thetruedysphoria

TRACKLIST: Agnostic Plea, Impending Conflict, Thorn Torn Brow, I Am Nameless, Foul Ashes of Deceit, Labyrinth Treshold, In Tears of Blood, Moral Decay