Pagine

sabato 28 febbraio 2015

Recensione: SABLED SUN "2147"
2015 - Cryo Chamber




La prima cosa che colpisce di questo disco è la sua elaborata immagine di copertina capace di mostrare l'inevitabile crollo di un mondo soffocato dal malessere. Tutto diventa più sconvolgente e cupo se tale scenario lo si osserva ascoltando l'intera tracklist di "2147". Il nuovo 'atto di dolore' generato da Simon Heath (mente del progetto SABLED SUN, oltre che di Atrium Carceri e della Cryo Chamber) espelle una forza di attrazione che mette i brividi sulla pelle. Queste, sono 12 composizioni per lo più strazianti, consunte, spesso lacerate dalla disperazione, abrase dai frammenti che vi scorrono sopra, macchiate da colori cupi, spenti, gli stessi che spariscono sotto la luce del sole offuscato dalle nubi di polvere. I suoni del disco ricoprono ogni angolo dello stanza, ricreando, il flusso illimitato della decadenza ("Journey", "Hope", "Dreams Without a Future"). E' evidente che la musica dark ambient è il mezzo più idoneo per esorcizzare il dramma di cui il musicista si fa interprete. Non ci sono vie di fuga durante l'ascolto. L'occhio deve essere aiutato a vedere tutto ciò che turba e non solo le solite visioni apparentemente normali ("Survival", "Emulation", "Home", "The Outer Zone"). "2147" si nutre della negatività per elevarsi all'ennesima potenza. Un lavoro immenso, da non perdere.

Contatti:

cryochamber.bandcamp.com/album/2147
facebook.com/pages/Sabled-Sun
cryochamberlabel.com

TRACKLISTING: Survival, Our Mechanical Children, Emulation, Inner Workings, Flesh, Journey, The Outer Zone, The Space Center, Hope, Home, Hibernation, Dreams without a future


Intervista: SEWERCIDE - "UNA DURA PUNIZIONE"






IN AUSTRALIA L'UNDERGROUND E' SEMPRE PIU' SINONIMO DI QUALITA' E QUESTO LO AVEVO SOTTOLINEATO IN DIVERSE RECENSIONI. OGGI, HO DECISO DI RISERVARE ALTRO SPAZIO AI SEWERCIDE, AUTORI DI UN NUOVO EP LA CUI POTENZA NON E' RACCHIUSA SOLO NELLA MUSICA, MA ANCHE NEL CONCEPT CHE LO CARATTERIZZA: UN LAVORO VALIDO E DISTRUTTIVO CHE RIANIMA IL VERO SPIRITO DEL DEATH METAL VECCHIA SCUOLA. DURANTE UNO SCAMBIO DI MAIL CON IL BASSISTA TOBI ZAMA (UNO DEI MIEI INTERLOCUTORI), SONO VENUTO A CONOSCENZA CHE IL MUSICISTA HA ORIGINI TOSCANE MA VIVE A MELBOURNE DA ORMAI QUINDICI ANNI. LASCIO A LUI E AL CHITARRISTA JAMIE LA POSSIBILITA' DI PRESENTARCI "SEVERING THE MORTAL CORD".

1. Ciao ragazzi. Grazie per l'intervista. Come vanno le cose in generale?

Tobi - Tutto bene Christian! Grazie per lo spazio sul tuo blog e grazie ancora per l'ottima recensione che ci hai riservato!

Jamie - Beh, grazie, attualmente ci troviamo a casa a Melbourne. Stiamo lavorando su nuovo materiale anche perché siamo sempre pronti per andare in tour.

2. Il vostro ultimo EP "Severing the Mortal Cord" è finalmente arrivato sugli scaffali e i suoi contenuti stanno generando una tempesta di suoni metal davvero underground. Bene che sia così. Parliamo di questo lavoro. E' intenso e potente. Siete d'accordo con me?

Tobi - Quanto dici è corretto anche perché l'EP è stato pubblicato la scorsa settimana e la stessa casa discografica ci ha riferito che è già quasi esaurito nel suo webstore! Siamo molto soddisfatti di come è venuto fuori! C'è stato un grande sforzo di collaborazione di tutte le parti coinvolte!

Jamie - Siamo molto orgogliosi di vedere pubblicato l'EP dopo aver impiegato un grande sforzo per il processo creativo in studio. Ora è già tempo per pensare al prossimo lavoro!

3. Come si è svolto il processo di registrazione per "Severing the Mortal Cord"? Quanto tempo avete impiegato per scrivere il nuovo materiale e quanti giorni avete trascorso in studio? Mentre componevate le nuove canzoni avete sfruttato la magia/energia del momento, oppure siete stati costretti a sedervi a tavolino e pensare su come strutturare le tracce?

Tobi - E' stato un processo creativo durato circa 10 mesi anche perché il nostro secondo chitarrista decise di abbandonarci prima di iniziare a scrivere l'EP, quindi abbiamo dovuto mettere tutto in pausa in modo da trovare un sostituto. Entrato Jamie, iniziammo a scrivere immediatamente il nuovo materiale e capimmo che c'era una magia naturale fin da subito!

Jamie - Abbiamo tracciato le linee generali di tutti gli strumenti e della voce nel termine di 4 giorni. Finalmente siamo emersi come una vera e propria band, una compagine compatta. Lavorare con l'ingegnere del suono Mike "Mad Dog" Deslandes è stato davvero un beneficio perché ci siamo potuti avvalere di una persona competente, con un grande patrimonio di conoscenze e quindi eravamo sempre disposti a provare tutte le idee possibili all'interno dello studio di registrazione, esprimendo così dei giudizi imparziali su ogni cosa.

4. Qual è la vostra parte preferita dell'EP e perché?

Tobi - La mia parte preferita dell'EP è sicuramente la copertina. Come band desideravamo un'immagine che fosse veramente bella e d'impatto. Ma, naturalmente, anche la nostra musica è davvero grande e la produzione è fantastica!

Jamie - Se dovessi scegliere una sola cosa dell'EP direi: "Dying Threnodies" e "Exist In Punishment". Pur essendo due canzoni distinte, mi piace come si collegano insieme e poi quell'introduzione fatta dal nostro amico Mike (chitarrista dei Casket) sotto il nomigniolo "Phantasma" è proprio grandiosa!

5. Se dovessi rivolgerti a tutti quelli che non hanno mai ascoltato i SEWERCIDE, come descriveresti il vostro sound?

Tobi - Death Metal!

Jamie - Death Metal!

6. L'artwork del vostro EP è veramente incredibile. Ditemi qualcosa su quell'immagine. Chi l'ha realizzata e come si ricollega ai testi e alla stessa musica della band?

Tobi - E' stato fantastico poterla vedere realizzata! E' stata disegnata dallo stesso artista che ha creato la serie di libri horror per bambini denominata "Piccoli Brividi". Tra l'altro, erano i miei libri preferiti ma anche quelli di Tom quando ci incontrammo per iniziare a suonare con Sewercide. Volevamo che quell'artista realizzasse una nostra copertina e finalmente dopo 4 anni eccoci qui accontentati! Per quanto riguarda il concept non c'é un vero e proprio legame tra i testi e l'artwork. Era solo un idea che avevamo e che pensavamo si sarebbe adattata allo stile dell'artista!

Jamie - Vedere come si evolveva il nostro concept durante il periodo in cui Tim Jacobus stava lavorando su di essa è stato davvero incredibile, e naturalmente siamo molto felici di vedere come le persone stiano apprezzando questa immagine. Tim Jacobus è un artista fenomenale e spero che la copertina fatta per il nostro nuovo EP possa spingere altre persone ad utilizzare la sua arte.



7. Che cosa ha ispirato i testi dell'EP?

Tobi - I testi sono ispirati da vari eventi che si verificano in questo momento nel nostro mondo e più specificamente nel nostro paese. Abbiamo canzoni con argomenti che vanno dalla detenzione illegale di tanti richiedenti asilo da parte del nostro governo, ad altre che trattano di ridicole cerimonie religiose che portano danno ai popoli e alla vita stessa. Ci sono un sacco di ingiustizie la fuori.

8. Come siete venuti in contatto con la Infernal Devastation Records?

Tobi - Chris aveva appena avviato la sua Infernal Devastation Records e in quel periodo stava vendendo del materiale per fare spazio nel suo nuovo magazzino, così mi misi in contatto con lui per acquistare alcuni dischi. Poi, tra un discorso e l'altro, abbiamo parlato dei Sewercide. Gli esposi che stavamo registrando nuovo materiale e lui, eccitato dal fatto, decise di pubblicarlo per la sua etichetta. E' stato un vero piacere lavorare con Chris e devo dire che ha messo insieme un pacchetto davvero straordinario. Di tutto questo siamo soddisfatti!

Jamie - Essere coinvolti con l'etichetta Infernal Devastation Records è un privilegio assoluto. Chris... vive, respira e caga l'underground e per questo siamo estremamente onorati di essere parte della sua label.

9. Qual è stata la risposta degli ascoltatori alle vostre precedenti releases?

Tobi - Abbiamo avuto un seguito costante fin dalla nostra demo e questo supporto è cresciuto sempre di più, release dopo release.

10. Da quanto tempo suonate i vostri strumenti musicali? Chi sono i vostri musicisti preferiti?

Tobi - Ho iniziato a suonare il basso quando avevo circa 15 anni, ma ho iniziato a ad approcciarmi seriamente allo strumento nei miei ultimi periodi di scuola superiore, quando avevo circa 17/18 anni. I miei bassisti preferiti o quelli che per me sono stati più influenti: Steve Di Giorgio, Eric Langlois dei Cryptopsy e Steve Cloutier dei Gorguts.

Jamie - Ho suonato una chitarra classica per circa un anno, prima di possedere la mia chitarra elettrica. Ai tempi avevo tra i 14 e i 15 anni. Azagthoth, Rutan, Barrett, Masivdal, Steer, Hobbs, Pintado, Harris, Becker e EVH sono solo alcuni dei chitarristi che io rispetto.

11. Tre libri e tre film che ritenete essenziali.

Tobi - I Libri sono: "Piccoli Brividi" 1984 di George Orwell e qualsiasi storia di H.P. Lovecraft. Per i film direi: They Live, Army Of Darkness, Blues Brothers.

Jamie - I Libri sono: I fumetti della E.C. Comics, varie fanzines di musica Metal/Punk e il periodico di tipo pornografico denominato Hustler. Insomma tutto ciò che posso leggere sulla tazza del mio cesso. Per quanto riguarda i film dico: Rosemary’s Baby, Evil Dead II, Videodrome.

12. Ora che il vostro EP è stato pubblicato quali sono i piani per il futuro? Avete delle date live in arrivo oppure state lavorando su nuovo materiale? Come band, preferite stare in tour o rinchiusi in studio di registrazione?

Tobi - I nostri piani sono: stare in tour il più possibile, fare altri splits con alcune grandi band e pubblicare altri dischi con la nuova line-up. Abbiamo un sacco di materiale nuovo su cui stiamo lavorando. E' in arrivo un grande tour in tutta l'Australia tra aprile e maggio. Per ragioni diverse, stare in studio e registrare il proprio materiale diventa un grande palcoscenico per dimostrare appieno il duro lavoro investito nella musica, mentre lo stare in tour è solo un grande momento per stare insieme ai propri compagni di band e raccogliere i frutti del lavoro fatto. E' davvero importante suonare la propria musica per la gente che viene a vederti perché solo così diventa tutto gratificante.

Jamie - Non ho preferenze tra le due cose perché entrambi gli aspetti sono una buona fonte che aumenta la profonda soddisfazione personale e diventano una lezione di disciplina e perseveranza. Sia lo stare in studio che lo stare in tour è un'esperienza unica che, inevitabilmente, insegna qualcosa.

13. Come vedete la scena metal di oggi? C'è qualcosa dell'industria musicale o delle band metal in generale che vorreste vedere cambiata? Quali sono i vostri pensieri sul panorama death metal nel 2015?

Tobi - Penso che sia un po' fuori luogo esprimermi al riguardo visto che sono nato quando la maggior parte della mia musica preferita stava già uscendo (nel 1992), ma mi sento di dire che la scena metal di oggi è in forma e ci sono tante buone band provenienti da tanti posti differenti e tante vecchie band che ritornano sulle scene per romperci il culo! Credo che sarebbe fantastico se l'industria discografica fosse come vent'anni fa, quando i gruppi potevano avere un contratto di 5 album. Purtroppo oggi non è più così. Amo tutto il death metal che viene pubblicato in questo momento e ci sono tanti grandi dischi e tante grandi formazioni: Cemetery Filth, Rude, Scolex, Presumed dead, Pyre, Sepolcro, Black Jesus, Dungeons of blood, Exhumation, Anatomia, Undergang, Haunting, Mangled, Sabbatory, Coffin Dust, Casket, Tombsealer, Contaminated e altri ancora!

Jamie - Oggi, siamo incredibilmente fortunati ad avere tutti questi gruppi moderni che fanno la loro musica per trovare la propria strada e portare avanti l'eredità delle generazioni precedenti.

14. Grazie per l'intervista. Vi auguro un buon futuro!

Tobi - Thanks very much for having us! Stay sick legend!

Jamie - Cheers for the interview.


CONTATTI:

sewercide.bandcamp.com/severing-the-mortal-cord-ep
facebook.com/Sewercide


SEWERCIDE line-up:

Tobi - Basso
Tom - Chitarra
Jamie - Chitarra
Scotty - Batteria
Tim - Voce

RECENSIONE:
SEWERCIDE "Severing the Mortal Cord" 2015 - Infernal Devastation


venerdì 27 febbraio 2015

Recensione: RANDAL COLLIER-FORD "The Architects"
2015 - Cryo Chamber




Arriva da Springfield (Stati Uniti) questo nuovo progetto dark ambient denominato RANDAL COLLIER-FORD. A dargli il giusto slancio è Simon Heath (Atrium Carceri, Sabled Sun), compositore svedese che gestisce una delle etichette più rinomate e attive nell'ambiente musicale citato poc'anzi (la Cryo Chamber). I contenuti di "The Architects" per la loro totale particolarità, colpiscono in profondità la sensibilità dell'anima. Ciò che provoca la grandezza crescente dell'intera opera di Randal Collier-Ford nell'ambito della musica ambient è che il suo operato non ha nulla di realistico, nel senso che ogni atmosfera generata dalla potenza del suono non è legata a nessuna raffigurazione di episodi appartenenti ad una specifica vicenda del reale. Con la risonanza dell'espressione, le componenti utilizzate dal compositore americano probabilmente spingono all'estremo lo sforzo di comprensione della contorta essenza umana, della sua concreta costituzione e del suo funzionamento. Un approccio assoluto, che lo porta alla frequente distruzione di molti sentimenti contrastanti, all'accantonamento di altri, ad una spietata selezione delle modulazioni di penetrazione dell'incognito in musica. La teoria appartiene al sistema razionale, e Randal Collier-Ford sa, che da questo sistema non si esce con la ragione, ma solo con la sovversione della stessa. Non sono solo le note e i rumori che costituiscono la forza di impatto del disco. Tenete bene a mente. "Hellgate" è da brividi. Consigliato!

Contatti:

cryochamber.bandcamp.com/the-architects
facebook.com/randalcollierford

TRACKLISTING: A New Age, Construction of a Demon, Eye of the Watchers, The Return, Grave of the Chariots, Hellgate, Cove of the Architects, Void


Recensione: PELICAN "The Cliff"
2015 - Southern Lord Recordings




Nella scena musicale internazionale sono tantissimi i gruppi di spessore, nel senso che il loro principale obiettivo è quello di creare qualcosa di speciale, fronteggiando positivamente le molteplici correnti di genere che attualmente condizionano le varie proposte musicali contemporanee. I PELICAN si muovono all'interno di questa specifica categoria. Fin dagli esordi, la formazione americana ci ha resi partecipi della sua natura divina grazie a lavori complessi, articolati ma fluenti: "Australasia" (2003), "The Fire in Our Throats Will Beckon the Thaw" (2005), "Pink Mammoth" (2007) ...e via via gli altri che si sono susseguiti. Quando si è innamorati delle superfici e delle strutture del mondo e si è sensibili alla natura delle cose, quando si è veramente determinati a penetrare la stessa ampiezza di quelle superfici e a scendere fino alle particelle più piccole di esse, si può diventare parte dell'Universo. Nessuno sa qual è il proprio punto di non ritorno perché a volte ci si può smarrire per sempre prima di raggiungerlo. Il nuovo EP riprende quanto di buono fatto nel precedente "Forever Becoming". Proprio da quel disco uscito nell'anno 2013 è stata estrapolata la song "The Cliff" con lo scopo di generarne tre versioni differenti che, oggi, possono essere ascoltate sul vinile 12" stampato dall'etichetta Southern Lord Recordings. I remix sono di Justin Broadrick (Godflesh, Jesu) e di Aaron Harris/Bryant Clifford Meyer (ISIS/Palms), mentre la splendida prova vocale sulla traccia di apertura è di Allen Epley (Shiner, The Life and Times). Chiude il vinile l'inedita "The Wait". Anche se "The Cliff" è un lavoro destinato ai soli fan del gruppo, merita la vostra attenzione o quanto meno un attento ascolto. I Pelican sanno ancora emozionare.  

Contatti: pelicansong.com - facebook.com/pelicansong

TRACKLISTING: The Cliff (Vocal Version), The Cliff (Justin K. Broadrick remix), The Cliff (AH & BCM remix), The Wait


giovedì 26 febbraio 2015

Recensione: PROFANITY "Hatred Hell Within"
Rising Nemesis Records




Tornano all'attacco i tedeschi PROFANITY con il loro death metal tecnico e selvaggio, un genere seguito da tantissimi giovani fans ma anche dagli altrettanti 'true defenders' di queste sonorità estreme. La produzione è ottima, curata, corposa al punto giusto, e tutto ciò aiuta a rendere ancor più rabbiose le tre canzoni presenti nel nuovo EP "Hatred Hell Within"; nelle quali non mancano rallentamenti soffocanti, stop and go, improvvisi cambi di tempo studiati per smuovere il songwriting da quella prevedibilità che a volte penalizza lavori come questo. Nonostante i musicisti coinvolti nei Profanity abbiano buone doti (nulla da dire a riguardo), non mi convincono appieno i costanti e insistenti virtuosismi utilizzati dal chitarrista/cantante Thomas Sartor, semplicemente perché alla lunga risultano stucchevoli nel tono drammatico, finendo così per assomigliarsi. Dimostrano invece di avere delle idee incisive quando smussano la struttura generale dei riff e delle ritmiche spingendo su una velocità assassina spesso contrastata da parti cadenzate più azzeccate ("I Am Your Soul - You Made Me Flesh)". Curando meglio la varietà degli elementi i Profanity potranno riuscire ad ottenere un adeguato merito di credito. Vedremo cosa accadrà in futuro. L'EP è disponibile dal dicembre del 2014.

Contatti:

risingnemesisrecords.bandcamp.com/hatred-hell-within
facebook.com/ProfanityDeathMetal

TRACKLISTING: Melting, I Am Your Soul (You Made Me Flesh), Hatred Hell Within


mercoledì 25 febbraio 2015

Recensione: EXHUMATION "Opus Death"
2015 - Dunkelheit Produktionen




Gli EXHUMATION sono tre loschi figuri indonesiani che, dopo sei anni di gavetta, sia in studio che sul palco, giungono a questo secondo disco "Opus Death", pubblicato per l'etichetta tedesca Dunkelheit Produktionen. Il gruppo è padrone degli strumenti e ha le idee chiare sugli obiettivi da raggiungere, ovvero suonare il death metal più marcio e cattivo possibile, mantenendo inalterato lo spirito bestiale della vecchia scuola quella che un po' tutti conosciamo e che ha gettato le solide basi per la consacrazione del genere. Gli Exhumation riescono in questo, fottendosene delle correnti moderne del momento. Prendete un brano come l'opener "Soul Wanders", per esempio: i riff taglienti iniziali fanno da preludio ad un'onda d'urto infernale che piega qualunque velleitaria resistenza. "Labyrinth of Fire" è la classica botta old school, prima tenuta su tempi cadenzati, poi ruggenti e veloci. La song che segue, "Ironheart", risente dell'influenza del black metal norvegese di fine anni novanta. Qui il paragone che sorge spontaneo è con la creatura di Fenriz, infatti, l'accostamento scontato risulta sostenibile. Adatta al contesto del disco la traccia di pianoforte "The Sleeping Darkness", posizionata nella parte centrale. Insomma, tirando le somme, posso dire di aver ascoltato un lavoro teso e davvero grintoso. Gli Exhumation si destreggiano bene tra voci al vetriolo, riffing immediati, ritmiche militariste. Inutile dargli contro perché la loro visione della musica non cambierà. Decidete voi da che parte stare. Sarà disponibile su CD/LP a inizi di Aprile.

Contatti:

dunkelheitprod.bandcamp.com/opus-death
facebook.com/hailexhumation
dunkelheit-produktionen.de

TRACKLISTING: Soul Wanders, Upon Our Hordes, Witching Evil, Possessed, The Sleeping Darkness, Graveyard Alike, Labyrinth of Fire, Ironheart, Hymn of Death, Lullabyss


martedì 24 febbraio 2015

Recensione: SEWERCIDE "Severing the Mortal Cord"
2015 - Infernal Devastation Records




Da un gruppo sfacciato e inflessibile come questo non si può pretendere originalità. Doveroso appuntarlo in apertura di recensione, considerando che il settore in cui si gettano i cinque musicisti australiani è quello del vecchio thrash/death metal. Lo stile mozzafiato dei SEWERCIDE è di chiara matrice purista quindi potete ben immaginare cosa vi riserverà l'ascolto del nuovo EP "Severing the Mortal Cord". Gli intenti sono dei migliori e i nostri non hanno perso tempo per mettersi in mostra con soluzioni sonore che ricordano l'epoca gloriosa degli anni '80. Si sente, eccome, l'attitudine sfrontata di chi vuole lottare a torso nudo! Ne viene fuori un vero massacro primordiale con risultati che permettono di raggiungere livelli più che buoni per spinta ed energia. I Sewercide catturano attenzione con un approccio diretto, pienamente artigianale e senza fronzoli, amplificato da una produzione adatta al genere. Lo scopo principale è di bombardare pesantemente le zone dove si appostano i tanti fan del genere. Questo è quello che richiede un lavoro rozzo e deturpante come "Severing the Mortal Cord". Non ho altro da aggiungere.

Contatti:

sewercide.bandcamp.com/severing-the-mortal-cord-ep
facebook.com/Sewercide

TRACKLISTING: Rituals of Ceremonial Sickness, Shackled by Ignorance, Hypothermia, Dying Threnodies, Exist in Punishment


lunedì 23 febbraio 2015

Recensione: PRIMITIVE MAN "Home Is Where the Hatred Is"
2015 - Relapse Records




Dopo una trepidante attesa durata sei mesi ("Loathe", il primo singolo di questo nuovo EP venne reso disponibile in digitale il 22 Agosto 2014) dirompono sulle scene gli americani PRIMITIVE MAN, mettendo nuovamente a fuoco quel malessere profondo che permea il corpo e soprattutto la mente. Un disturbo traumatizzante che, in "Home Is Where the Hatred Is" viene spogliato, umiliato, bastonato e successivamente annodato alla tragica essenza. L'imponente cantante/chitarrista Ethan Lee McCarthy (ex-Clinging to the Trees of a Forest Fire) e i suoi due compagni di band continuano a studiare la follia dell'uomo nella sua totale irriverenza, tenendo fede a quel trademark insano che aveva già macchiato di impuro pessimismo il sorprendente "Scorn" (pubblicato inizialmente su LP 12" da Throatruiner Records/Mordgrimm Records in data 31 Gennaio 2013). Le sonorità malevole del gruppo di Denver corrodono la carne dall'interno, incancrenendola. Solo dopo aver assunto le massicce dosi di questa droga letale ci si rende conto che disintossicarsi è quasi impossibile! Bisogna capire che non è solo la musica a ledere psicologicamente e creare turbamento. Nei testi dei Primitive Man si intrecciano troppe emozioni tormentate che fanno cadere l'ascoltatore nel baratro emotivo: tangibili i temi della solitudine, della perdita, della vendetta, delle logoranti paranoie, dei conflitti esistenziali, dei confini assurdi tra il vero ed il falso. Chi meglio dei Primitive Man può descrivere tutto questo? I quattro brani che compongono "Home Is Where the Hatred Is" fanno trasparire la disperata situazione attuale e le condizioni di pericolosità in cui viviamo. La perfetta colonna sonora per la fine del mondo. Disponibile su Vinile 12" dal 17 Febbraio via Relapse Records.

Contatti:

primitivemandoom.bandcamp.com
facebook.com/primitivemandoom
relapse.com

TRACKLISTING: Loathe, Downfall, Bag Man, Marriage with Nothingness


Intervista: NECROWRETCH - "IL CULTO DELLA BESTIA"






LA RINOMATA CENTURY MEDIA RECORDS HA DATO ALLE STAMPE IL SECONDO ALBUM DEI TRANSALPINI NECROWRETCH. "WITH SERPENT SCOURGE", RICONFERMA IN PIENO LO STILE OLD SCHOOL DEL TRIO FRANCESE. MUSICISTI DALL'ATTITUDINE FERREA ED INTRANSIGENTE. LA PAROLA VA AL CANTANTE/CHITARRISTA VLAD CHE CI PARLA DEL NUOVO CAPITOLO DELLA SUA BAND.

1. Ciao Vlad. Come stai? Voglio farti i miei complimenti per il vostro nuovo album "With Serpents Scourge".

- Infernal Hails! L'inferno si è scatenato ancora con la pubblicazione del nostro secondo album!

2. Com'è nata l'idea di formare i Necrowretch nell'anno 2008? Qual è il significato del nome della vostra band?

- I Necrowretch sono stati creati con l'intenzione impura di suonare un death metal vecchio stampo, un suono ormai dimenticato. Il termine Wretch significa 'miserabile'. Oggi, posso affermare che lo stesso gruppo è più 'disgraziato' di prima, ma in una forma non-morta. Personalmente penso che una giusta traduzione possa essere "fucking undead".

3. Nei sette anni trascorsi con i tuoi Necrowretch hai materializzato una costante crescita artistica. Cosa hai da dirci sul tuo personale viaggio come musicista?

- I Necrowretch sono la mia prima band, non ho alcun confronto da fare, ma credo che le cose siano andate abbastanza bene. Il gruppo è emerso dal nulla e ora stiamo ottenendo un buon riscontro in molti posti del mondo e un sacco di fan ascoltano la nostra musica. Sono cresciuto come musicista e questo ha chiaramente influenzato la musica dei Necrowretch, che si è anche evoluta con il passare degli anni. Tutto procede in modo naturale, non ci sentiamo affatto stressati e le nostre intenzioni rimangono sempre le stesse: suonare rumorosi e aggressivi. Questo ci da soddisfazione.

4. Puoi dirmi di più su questo ultimo album "With Serpents Scourge"? Qual è la tua impressione su di esso? In che modo si differenzia dal primo lavoro? Lo stile della band è rimasto piuttosto inalterato.

- La musica dei Necrowretch è sempre e comunque la stessa: veloce, inquieta, mescola black e death metal. Ma per "With Serpents Scourge" tutto è stato fatto con più aggressività, con molto più odio. L'approccio è più Necrowretch! Se vi piace la musica feroce e avete già apprezzato "Putrid Death Sorcery", non vedo perché non debba piacervi il nuovo disco "With Serpents Scourge".



5. Potresti descriverci il concept generale che si cela dietro ai testi dell'album?

- E' una sorta di ucronia sulla storia. La caduta di Roma ha portato ad un periodo oscuro in cui il genere umano è stato corrotto dalla peste generata dal male, questo ha spinto la stessa umanità a voltare le spalle al cristianesimo per abbracciare il culto della bestia. Ed è così che gli arcani misteriosi hanno raggiunto il potere delle tenebre. Alla fine, sto parlando di testi metal abbastanza normali e che si potrebbero trovare in molte altre band del genere. E' semplicemente il tipo di scrittura che ci piace utilizzare per la band.

6. Il nuovo "With Serpents Scourge" è sicuramente il miglior lavoro dei Necrowretch fino ad oggi, soprattutto per ciò che riguarda il suono che lo caratterizza. Il mastering del disco è stato curato da Patrick W. Engel presso gli studi Temple Of Disharmony (Necrophobic, Dissection, Asphyx, Necros Christos...). Com'è stato lavorare con lui? Che tipo di rapporto avete instaurato?

- Beh, sono totalmente d'accordo con te su quanto hai espresso nella tua domanda. Questo è sicuramente il miglior suono che abbiamo ottenuto da quando la band ha iniziato a suonare. Siamo pienamente soddisfatti del risultato finale su tutti gli strumenti. Patrick Engel ha fatto un ottimo lavoro sul mastering, penso che abbia capito subito quali erano le nostre intenzioni con il nuovo disco e non ha nemmeno impiegato molto tempo per procurare qualcosa di adeguato allo stile dei Necrowretch.

7. Nel panorama del metal estremo, la maggior parte delle band composte da tre musicisti sembrano prediligere un suono di basso molto distorto, mentre ho avuto l'impressione che il vostro bassista Amphycion abbia utilizzato dei suoni di basso ruggenti ma forse più caldi e leggermente ripuliti. Sei d'accordo?

- Beh, penso che tu debba ripulire le orecchie ahahaha. Scherzi a parte, il suono del basso è il più disgustoso che abbiamo mai avuto. Il fatto è che il basso dei Necrowretch non espelle dei bassi che attraversano il sub, ma sprigiona frequenze più acute e alte. Una volta che l'ascoltatore capirà che questo suono così rozzo è generato soprattutto dal basso e non dalla chitarra, allora potrà metabolizzare questo nostro nuovo album!

8. Che tipo di musica stai ascoltando nel tuo tempo libero?

- Sto ascoltando questi album: MORTEM "Decomposed by Possession", IMPIETY "The Impious Crusade", SURRENDER OF DIVINITY "Oriental Hell Rythmics" e MERCYLESS "Abject Offerings". .

9. Grazie per l'intervista. C'è qualcosa che vuoi aggiungere?

- Grazie per il tuo supporto! Ci vediamo presto o ci vedremo all'inferno!


Contatti: 

necrowretch.net 
facebook.com/NecroWretch


NECROWRETCH line-up:

Vlad - Chitarra, Voce
Amphycion - Basso
Ilmar - Batteria


RECENSIONE:
NECROWRETCH "With Serpents Scourge" 2015 - Century Media


domenica 22 febbraio 2015

Recensione: EMBRIONAL "The Devil Inside"
2015 - Old Temple | Hellthrasher | Third Eye Temple | Godz ov War




La Polonia è ancora protagonista all'interno della scena death metal del vecchio continente. Una storia che dura da ormai tanti anni. Numerose le formazioni polacche che hanno dato un enorme contributo al metal estremo, non solo quelle viste e riviste sulle belle copertine patinate dei vari magazine del settore. La realtà dimostra che nella cripta vivono creature altrettanto agguerrite e determinate. Oggi voglio presentarvi i malvagi EMBRIONAL provenienti dalla città di Gliwice, precedentemente conosciuti come Embrional Necrophilism. Il secondo disco "The Devil Inside" contiene delle tracce infernali che buona parte di voi potrebbero apprezzare. Il gruppo è tornato a riproporre quella dimensione 'occulta' che fa parte, per così dire, del loro DNA avvelenato. La musica degli Embrional è negativa, oscura, volta a stimolare stati d'animo simili, e i testi la riflettono, allo stesso modo. I nostri si sforzano per dare ad ogni brano un'identità definita, anche se spesso le note utilizzate nel songwriting sono un po' derivative. "The Devil Inside" è stato scritto e registrato in maniera spontanea, ficcante, e ciò emerge dall'ascolto delle canzoni. Vorrei citarne due in particolare: "Evil's Mucus" e "Funeral March". Gli Embrional suonano death metal nel modo giusto e con i giusti attributi, inoltre possiedono l'abilità dei veterani nel sapersi destreggiare tra riffs frenetici, ritmiche tentacolari, assoli micidiali. Sarà disponibile in tre formati differenti: CD (Old Temple), LP (Hellthrasher), MC (Third Eye Temple/Godz ov War).

Contatti: 

hellthrasherproductions.bandcamp.com/the-devil-inside
facebook.com/Embrional

TRACKLISTING: The Devil Inside, Evil's Mucus, Funeral March, The Abyss, Sadness, In Darkness, Behind The Mask Of Sanity 910, Madman's Curse, Callousness, Venom, Whores - Drugs and Brain Dead



sabato 21 febbraio 2015

Recensione: DEHUMAN "Graveyard of Eden"
2015 - Kaotoxin Records




Pur essendo piuttosto giovani, i DEHUMAN possono essere considerati come una delle formazioni più promettenti del Belgio. I quattro ragazzi fanno parte di questa nuova schiera di death metaller che, dall'inizio del nuovo millennio, stanno mettendo a ferro e a fuoco il panorama europeo, mantenendosi fedeli alla metodologia della vecchia scuola ma introducendo anche alcuni elementi di novità. Il secondo album per la francesce Kaotoxin Records si avvale di suoni potenti che conservano una certa fisicità, particolare spesso oscurato dalle produzioni troppo patinate. L'ascoltatore, attualmente, ha la buona possibilità di assaporare e distinguere chiaramente tutti i dettagli e può riconoscere l'autenticità della loro prestazione, migliore rispetto a quella offerta sul debutto "Black Throne of All Creation" (2012). La tempesta sonora racchiusa nel brutale "Graveyard of Eden" trascina e devasta ogni cosa gli si presenti davanti. In questi otto brani al cardiopalma, i Dehuman fanno esplodete la propria energia distruttrice mantenendo sempre alto il voltaggio in uscita dagli amplificatori, unendo Suffocation, Ulcerate e Morbid Angel. Diversi gli attacchi veramente riusciti ("Crypts of Blood", "Invocation of Sublime Death", "Ov Madness"). "Graveyard of Eden" è un lavoro dritto, lancinante, forsennato, suonato con grande impegno. Da tenere fortemente in considerazione. Complimenti.

Contatti: facebook.com/dehumanDM - kaotoxin.com

TRACKLISTING: Sepulcher of Malevolence, Crypts of Blood, Obedience to Pestilence, Invocation of Sublime Death, Temple of Lust and Fire, Cerebro Veneficium, Ov Madness, Goddess of Sins


venerdì 20 febbraio 2015

Recensione: SHREDHEAD "Death Is Righteous"
2015 - Mighty Music




Gli amanti del thrash metal potranno gioire ascoltando questo nuovo full-length degli israeliani SHREDHEAD. La band di Modi'in non demorde e tira dritta a suon di calci e pugni in faccia. Attivi dal 2009, i nostri non sono mai scesi a compromessi di alcun genere continuando a perseverare sulle proprie scelte e sui propri gusti musicali. Ovviamente non potrei parlare di thrash metal se non avessi ascoltato adeguatamente tutte le tracce del disco. I gruppi di riferimento sono sempre gli stessi: Exodus, Dark Angel, Testament, Kreator, Pantera, aggiungendo Municipal Waste, The Haunted (quelli degli esordi), Dew-Scented. Quando si tira in ballo un filone ben preciso e riconoscibile, non è molto difficile trovare i soliti margini di paragone essenziali per capire di cosa stiamo parlando. Gli Shredhead pestano il piede sull'acceleratore sia dal punto di vista dei testi, sia da quello musicale. Il tutto inglobando alla perfezione le buone lezioni impartite dai Maestri citati poc'anzi. Nulla di innovativo, alla fine, ma questi quattro ragazzi attivi nello Stato situato nella regione geografica palestinese ci sanno fare davvero e bastonano con una certa insistenza. Riflettendoci bene, penso che chi sostenga il revival del thrash metal saprà apprezzare. Insomma, "Death Is Righteous" è solo un valido biglietto da visita per presentarsi al mondo dell'underground. A volte la schiettezza può bastare.

Contatti: facebook.com/shredheadband

TRACKLISTING: Devils Race, LPBZ, The Lie, Last Words Are Lost, Death Is Righteous, Hallucinations, Walk with the Dead, Can't Be Left Alive, Witness Hell, I Hate Myself, I Am




giovedì 19 febbraio 2015

Intervista: EXHUMED - "LINEA MORTALE"






GLI EXHUMED CAPITANATI DAL CANTANTE/CHITARRISTA MATT HARVEY NON CONCEDONO TREGUA E ANCORA OGGI VANNO DRITTI PER LA LORO STRADA. VENTIQUATTRO ANNI DI ONORATA CARRIERA LA DICONO LUNGA SU QUESTA FORMAZIONE AMERICANA. LA RELAPSE RECORDS HA DA POCO PUBBLICATO LA RI-REGISTRAZIONE DEL LORO DEBUT ALBUM "GORE METAL" DEL 1998 E PER TALE MOTIVO HO DECISO DI CONTATTARLO PER UNA PIACEVOLE INTERVISTA.

1. Ciao Matt. E' un vero piacere avere l'opportunità di parlare con te. Come va la tua vita in questo momento? Sono molto contento di darti il benvenuto sulle pagine della mia Son of Flies webzine.

- Hey Christian... La mia vita procede alla grande, attualmente sono on the road. Stiamo attraversando il Canada occidentale. E' davvero molto bello essere in tour con i Napalm Death e avere l'opportunità di vedere dal vivo i Voivod, notte dopo notte. E' un sogno che si avvera.

2. Come siete riusciti a rimanere in vita nel corso degli anni?

- Haha, beh, non è avvenuto a causa di un particolare stile di vita, questo è sicuro. Gli Exhumed hanno una sorta di vita propria e noi tutti ci facciamo coinvolgere da essa. Ci piace suonare questa musica e il viaggiare insieme rende tutto più facile.

3. La vostra band ha già pubblicato sette album in studio e tante altre releases. Ogni pezzo della vostra storia ha una sua specifica identità. Uno degli album che più colpisce è sicuramente "Gore Metal" del 1998. Molti seguaci della band lo considerato uno dei vostri migliori lavori di sempre. Riascoltandolo oggi è difficile credere che sia stato pubblicato più di sedici anni fa. Secondo te cosa lo ha reso così speciale?

- Si. capisco cosa vuoi dire. Sono onesto nel dirti che mi è piaciuto molto registrare quella prima versione del disco. Ho sempre creduto in quelle canzoni e nel suo concept, ma non sono mai stato pienamente soddisfatto della performance e della produzione. Dico questo perché quando ai tempi uscì "Gore Metal" non mi preoccupai più di tanto di analizzare l'estetica della band o l'approccio thrash/death metal/grind che avevamo. Così, nel bene e nel male, l'album si differenziò per quello che era, a differenza di tante altre releases pubblicate in quel periodo. Inoltre, devo aggiungere che ai tempi utilizzavamo un sacco di espedienti teatrali: sputavamo sangue, impugnavamo motoseghe e cose del genere...

4. La ri-registrazione di "Gore Metal" sembra molto più stratificata rispetto all'originale. Qual è stata la sfida da vincere per questa nuova versione del disco? Com'è nata l'idea di registrarlo nuovamente?

- La sfida è stata quella di risuonarlo e registrarlo tutto tenendolo fedele alla versione originale e ovviamente cercando di non ripulirlo troppo nei suoi suoni. Sarebbe stato facile organizzare diversamente le canzoni facendole suonare più pulite. Volutamente ho deciso di mantenere grezza la nuova registrazione per rimanere fedele allo spirito originale del primo disco.

5. Sulla nuova versione di "Gore Metal" il suono della batteria è molto più caldo e organico. Una decisione intenzionale la vostra?

- Sicuramente. Tutti odiavamo il suono della batteria della versione originale. Non doveva suonare in quel modo. Questa volta abbiamo capito bene come ottenere dei suoni adatti e non si ha più l'idea di ascoltare qualcosa di poco uniforme o confuso, haha!



6. Cosa puoi dirmi dei tuoi nuovi compagni di band? Com'è stato lavorare con loro? Che tipo di impatto hanno avuto su questa nuova versione di "Gore Metal"?

- E' stato tutto super facile e naturale. Molte delle canzoni di "Gore Metal" le suonavamo già dal vivo, quindi non è stato molto difficile riproporle in questa nuova registrazione. Ci siamo avvalsi di Ross Sewage che suonò il basso e si è occupò delle low vocals nella versione originale e del nostro vecchio chitarrista Mike Beams che ha suonato alcuni assoli di chitarra. Quindi come puoi ben capire è stato tutto speciale. Un progetto in famiglia che ha coinvolto i vecchi membri e quelli nuovi. Ci siamo riuniti insieme per creare qualcosa di abbastanza unico.

7. Quali erano le influenze alle vostre origini e quali pensi siano quelle che influiscono oggi nel songwriting degli Exhumed?

- Le influenze sono rimaste le stesse negli ultimi 20 anni: Possessed, Insanity, Master, Nihilist, Carcass, Death, Slaughter, e Celtic Frost, il thrash metal di Kreator, Slayer, Metallica, Sodom, Razor, Exodus, Sadus e il grindcore di Napalm Death, Sore Throat, Terrorizer, Repulsion, etc. Penso che abbiamo assorbito un po' di influenze da Judas Priest, Diamond Head, Thin Lizzy. In linea di massima suoniamo ancora la stessa merda che abbiamo fatto per anni. Le cose cambiano molto lentamente e gradualmente per gli Exhumed, quindi non ci si accorge più di tanto dei cambiamenti.

8. Qual è il tuo album preferito degli Exhumed oppure una sola canzone del vostro repertorio?

- Al momento è "Necrocracy" il mio preferito, ma vediamo cosa accadrà con il prossimo. Penso sempre al presente o al passo successivo. Non ho molta nostalgia dei miei dischi, comunque mi piacciono anche quelli vecchi.

9. Hai un genere di film che preferisci?

- Mostly interracial midget she-male porn.

10. Del nuovo tour cosa puoi dirci? E' previsto qualcosa di speciale per i vostri concerti?

- Ross Sewage si unirà a noi sul palco per i concerti della costa occidentale, e questo non accadeva dal 1999. Sono davvero entusiasta di ciò. Ovviamente, per questo tour la nostra scaletta si focalizza su vecchie canzoni ed è tutto divertente.

11. Beh, come fan della band vorrei ringraziarti per i tanti anni di attività e per la vostra ottima musica. Grazie per l'intervista.

- Grazie Christian, apprezziamo il tuo supporto!


Contatti:

exhumed.bandcamp.com
gorefuckingmetal.blogspot.it
facebook.com/ExhumedOfficial
relapse.com


EXHUMED line-up:

Bud Burke - Voce, Chitarra
Matt "Slime" Ferri - Basso, Voce
Matt Harvey - Voce, Chitarra
Mike Hamilton - Batteria


RECENSIONE:

EXHUMED "Gore Metal: A Necrospective 1998–2015" - Relapse


mercoledì 18 febbraio 2015

Recensione: ERRORGEIST "Agendas Elite"
2015 - Independent




Il batterista americano Scott Fuller (già attivo nei vari Incinerated Divinity, Annihilated, Abysmal Dawn...) è la mente contorta del progetto ERRORGEIST. Per questo debutto intitolato "Agendas Elite" il musicista di San Francisco ha voluto fare le cose in grande, infatti, è stato proprio lui a percuotere tutti gli strumenti utilizzati per l'incisione del disco (totalmente autoprodotto). Le uniche collaborazioni esterne sono: Monte Pittman dei Ministry ed Eric Matranga degli Annihilated, entrambi hanno suonato alcuni assoli di chitarra. Il suo è un Industrial Death Metal sferzante e dirompente, un suono terribilmente catastrofico che non conosce cedimenti. Siamo al cospetto di un'opera micidiale che preferisce spurgare la più pericolosa energia radioattiva per corrodere l'apparato uditivo dell'ascoltatore. L'approccio è quello incatenato alla tradizione marziale, perciò tagliente come una lama d'acciaio innestata in un manico di legno, mentre l'interpretazione è sentita ma distaccata dal mondo circostante. Fuller riesce attraverso composizioni quali la violentissima e disumana "Repay With Misery", "Burning Hate", "Systemized Cruelty" a dar prova di pieno coinvolgimento. Le note sudice usate per "Admit-istrations", "Age Of The Black Hearts" o nella conclusiva "The Errorborn" fibrillano la muscolatura electro dub di Errorgeist, come se si volessero riattivare alcune pulsazioni di "Rio Grande Dub" dei su citati Ministry. Partendo da uno stile ben preciso, Scott si erge al di sopra delle solite indigeste necessità di mercato. Dal suo bandcamp potrete approfondire.

Contatti:

errorgeist.bandcamp.com/agendas-elite
facebook.com/Errorgeist

TRACKLISTING: Agendas Elite, Repay with Misery, Disgust (For the Lust of Greed), Burning Hate, World in Flames, Systemized Cruelty, Plastic Soul, Admit-istrations, Age of the Black Hearts, The Errorborn


martedì 17 febbraio 2015

Recensione: EMBRYO "Embryo"
2015 - logic(il)logic Records




In Italia la scena metal più progressiva si conferma feconda di realtà molto singolari e fortunatamente non sembra essere un caso se alcuni di questi musicisti nostrani continuano ad ottenere buoni riscontri e ottimi risultati. Gli EMBRYO di Cremona pur essendo già attivi da 14 anni hanno ancora bisogno della vostra totale attenzione e del vostro supporto. Il motivo è semplice e lo si può captare ascoltando il terzo album omonimo che, abbatte qualsiasi strozzatura interna per imporsi prepotentemente. "Embryo" consolida il valore del marchio di fabbrica messo a punto sul precedente disco "No God Slave" (2012). I nostri si ripresentano carichi e pronti a fare il botto oltreconfine servendosi di una musica pesante ma intelligente, nella quale la tensione e l'atmosfera generale mi riportano velocemente alla potenza espressiva dei migliori Fear Factory o agli schemi robotici degli Strapping Young Lad. Durante l'ascolto capirete quanto sia fondamentale il ruolo che ricopre il tastierista Simone Solla. Le undici canzoni composte per "Embryo" splendono in tutta la loro magnificenza, dimostrando che si può essere aggressivi ed elastici nel modo di concepire certe sonorità corpulente. La produzione, curata nei minimi dettagli da Simone Mularoni (DGM, Vision Divine, The Modern Age Slavery, Empyrios) viene scartavetrata da ritmiche e riff imponenti, ricchi di dettagli. Adatta al contesto la voce massiccia di Roberto Pasolini. Impressiona la qualità del songwriting, che è foriero di importanti cambiamenti, gli stessi che sapranno mantenere ben saldo il perfetto equilibrio tra la violenza e l'inclinazione avanguardista della band. Alla batteria troviamo Francesco Paoli dei Fleshgod Apocalypse. Un altro pezzo importante è stato aggiunto al puzzle visionario iniziato nel 2000. Avanti così!

Contatti: 

embryo-online.com
facebook.com/EMBRYO.DeathMetal

TRACKLISTING: An Awkward Attempt, The Pursuit of Silence, Manipulate My Consciousness, Insane Lucidity, The End of the Beginning, Embryo, The Touch of Emptiness, The Door to the Abyss, My Pounding Void, Fragments of Utopia, I Am Pure Hate


lunedì 16 febbraio 2015

Recensione: NECROWRETCH "With Serpents Scourge"
2015 - Century Media




I deathster francesi NECROWRETCH avevano già dimostrato la loro stoffa sul precedente "Putrid Death Sorcery" e, nonostante non proponessero nulla di innovativo sul piano strumentale si rivelarono da subito dei musicisti molto promettenti nel settore del death/black metal legato alla vecchia scuola. La Century Media non placò i suoi bollenti spiriti e con una mossa alquanto strategica non si fece scappare la buona occasione di portarseli sotto la propria ala protettrice. Oggi a distanza di poco più di un anno l'etichetta tedesca li rimette in scena con questo nuovo "With Serpents Scourge", album intenso ma nettamente prevedibile che mantiene inalterato lo spirito dannato del trio. Il suono rivendica l'attitudine grezza di un genere che ha fatto storia nel corso del tempo (soprattutto tra gli anni '80 e '90); un approccio ruvido, deciso, sfrontato, che non si affida a nessun tipo di raffinatezza. Pur prendendo linfa dai pionieri Possessed / Celtic Frost (in primis), l'impeto scabroso dei Necrowretch risulta comunque più definito ed emerge con maggiore impatto. Ed è sul filo tagliente di un rasoio che corrono tutti i brani di "With Serpents Scourge". Il fine ultimo del gruppo è quello di far capire ai cultori dell'underground che tali sonorità seminano ancora morte e disperazione. Una buona dimostrazione di integrità.

Contatti: 

necrowretch.net 
facebook.com/NecroWretch

TRACKLISTING: Black Death Communion, Feast Off Their Doom, With Serpents Scourge, By Evil and Beyond, The Bells of Evil Schism, He Thrones on Thy Sins, Even Death May Die, Infernal Imprecation, Mortem Ritu


domenica 15 febbraio 2015

Recensione: NORSE "Pest"
2015 - Transcending Obscurity




Non so quanti di voi hanno notato che negli ultimi periodi ho avuto l'opportunità di ascoltare e recensire svariate formazioni di valore, tutte molto differenti tra loro e provenienti dalla lontana ed estesa Australia. Di questi musicisti mi ha colpito il fatto che possiedono grandi qualità e per tale motivo ritengo sia un punto in più nello sviluppo della musica estrema contemporanea. Alla lista di gruppi già approfonditi tra gennaio e febbraio devo aggiungere i blackster NORSE delle Southern Highlands, un duo maturo e professionale (ADR - Voce/Basso e Forge - Batteria/Chitarra) che, ha già all'attivo l'EP dell'anno 2006 ("The Unrelenting") e due full-length autoprodotti ("Hellstorm" del 2010, "All Is Mist and Fog" pubblicato nel novembre del 2012). Il nuovo "Pest" oltre ad essere disponibile da mesi in versione digitale è stato ristampato fisicamente dalla label di Kunal Choksi (la Transcending Obscurity). I Norse conoscono alla perfezione il genere musicale suonato perciò possono permettersi di spingere costantemente su delle dinamiche amplificate da forti contrasti, avanzando così con grande carattere e mettendo in pratica un buon gusto per gli arrangiamenti. Nel presente album la velocità di esecuzione non manca, ma viene anche stemperata con passaggi più contenuti e ragionati che puntano a raggiungere picchi alti di maestosità, come si può notare nella parte finale della traccia iniziale "Encoded Weakness" e nella riuscita "Aimless", posta in chiusura della tracklist. Davvero avvincente risulta il lavoro svolto da Forge sulla sua sei corde perché oltre a dare freschezza all'intero songwriting lo mantiene genuino e mai asettico. Ciò che rende il gruppo interessante è il senso di inquietudine che sa evocare nelle canzoni (possiamo prendete ad esempio sia "Disarmed, Toothless, Weak" che "Irradiator"). In questo "Pest" c'è qualcosa di folle, disperato e decadente che attrae. Una prova di spessore offerta da due individui che faranno parlare ancora di sé.

Contatti:

transcendingobscurity.bandcamp.com/pest-dissonant-black-metal
facebook.com/norse.official
transcendingobscurity.com/

TRACKLISTING: Encoded Weakness, Disarmed - Toothless - Weak, Pest, True Insignificance, Irradiator, Aimless




sabato 14 febbraio 2015

Recensione: MASS DEFECT "Continuity of Government"
2015 - Independent




A volte la buona musica arriva da dove non te lo aspetti e in questo caso sono proprio i filippini MASS DEFECT a dimostrarlo. Il loro nuovo EP autoprodotto "Continuity of Government" sputa rabbia da ogni poro grazie a delle tracce regolate da un gusto compositivo più che soddisfacente che si apprezza in pieno dopo svariati ascolti. Le armi di grosso calibro utilizzate dai tre musicisti di Manila sono ben calibrate tanto da condizionare positivamente l'andamento della stessa proposta, fedele alle regole ferree dettate da stili musicali molto diretti come il death metal e il grindcore, anche se, alcune delle radici della band affondano nel terreno arato dalla vecchia scuola dell'hardcore. I nostri, piuttosto che limitarsi a presentare la solita roba costituita da pochi accordi, danno dimostrazione di vera potenza facendo leva su riffs abbastanza dinamici e su una scintillante sezione ritmica che martella dall'inizio alla fine. Se devo tirare in ballo le fonti di ispirazione che contagiano il sound dei Mass Defect, direi immediatamente i Misery Index di Jason Netherton. Basta schiacciare 'play' sul lettore per accorgersene. Nulla di nuovo, ma la grinta investita per queste quattro tracce premia gli esecutori di "Continuity of Government", che giunge a tre anni di distanza dal debutto "Covert Eradicators". Chiude l'EP "After World Obliteration", cover dei Terrorizer.

Contatti: facebook.com/MASSDEFECTph 

TRACKLISTING: Continuity of Government, Nuclear Cataclysmic Dawn, Pure Defiance, After World Obliteration (Terrorizer cover)


venerdì 13 febbraio 2015

Recensione: DEVOURING STAR "Through Lung and Heart"
2015 - Daemon Worship Productions




Le note biografiche dei finlandesi DEVOURING STAR dicono chiaramente che il loro sound violento (un mix blasfemo di black/death/doom metal) ha solide fondamenta nel più oscuro e dannato regno del chaos. E non posso che confermare questa tesi utilizzata dall'etichetta russa Daemon Worship Productions per presentare al pubblico il debutto intitolato "Through Lung and Heart", pubblicato a inizi di Febbraio. Il modo di approcciarsi alla materia mi rimanda istantaneamente a quei lavori bestiali che negli ultimi anni abbiamo visto nascere dalle mani dei già affermati Ascension (quelli tedeschi), degli islandesi Svartidauði (gli autori del bellissimo "Flesh Cathedral" uscito nell'anno 2012) o dei tanto osannati Deathspell Omega francesi; infatti, ascoltando attentamente la proposta musicale dei Devouring Star, si percepisce lo stesso spirito di ricercatezza, libera e fugace, nonostante sia sempre ancorata all'estremizzazione sonora. Gli occhi diabolici del mostro che si nasconde nel disco diventano i due occhi di una sola faccia deforme che scruta l'anima dell'ascoltatore per colpire le sue torbide ossessioni. Ne vengono fuori brani complessi, agghiaccianti e spietati come "Decayed Son of Earth" e "The Dreaming Tombs", senza denigrare i contenuti apocalittici delle restanti tracce (l'opener "Sanctified Decomposition", "To Traverse the Black Flame", la conclusiva title track "Through Lung and Heart"). Quella dei Devouring Star è musica caotica, delirante e nera come la pece, ma che possiede una spiccata personalità e un certo fascino. Sicuramente "Through Lung and Heart" è un disco di valore che si candida ad essere sin da ora tra le migliori uscite di inizio anno.

Contatti: 

daemonworship.bandcamp.com/through-lung-and-heart
facebook.com/DevouringStar

TRACKLISTING: Sanctified Decomposition, Decayed Son of Earth, To Traverse the Black Flame, The Dreaming Tombs, Through Lung and Heart


giovedì 12 febbraio 2015

Recensione: CALL OF THE VOID "Ageless"
2015 - Relapse Records




Gli americani CALL OF THE VOID (provenienti dal Colorado) sono giunti al secondo album per la storica Relapse Records e continuano a schierarsi dalla parte di quei gruppi veramente incazzati e impegnati a seguire i passi già fatti da molte formazioni più blasonate, tutte appartenenti a tre diverse scuole di pensiero (sicuramente molto vicine tra loro): quella dell'hardcore, quella del crust e del più efferato e cinico grindcore. I cinque ragazzi coinvolti nei Call Of The Void desiderano fare musica bella cattiva, senza fronzoli, dimenticando ciò che gli ruota attorno. Perché contraddirli? Devo ammettere che il risultato è davvero buono. Questo "Ageless" mi ha letteralmente strappato i vestiti di dosso con la sua eccessiva irascibilità. Le intenzioni dei nostri sono più che chiare. La differenza tra il nuovo album e il precedente debutto del 2013 ("Dragged Down A Dead End Path") sta nella produzione, attualmente più robusta e curata. Una traccia come "Black Ice" fa capire bene che tipo di band ci troviamo di fronte. Un continuo inseguirsi di voci infuriate, chitarre nevrotiche e ritmiche piene che vanno a mille all'ora, tranne in alcuni passaggi controllati. 11 schegge impazzite (escludendo l'ipnotica "I") che piaceranno agli appassionati del genere. Sinceri e immediati.

Contatti:

callofthevoid303.bandcamp.com/ageless
facebook.com/CalloftheVoid303

TRACKLISTING: Old Hate, Truth in Bone, The Sun Chaser, R.I.S., Black Ice, I, The Hive, Cold Hands, Long Knives, Honor Among Thieves, !!, Ageless


mercoledì 11 febbraio 2015

Recensione: TESA "GHOST"
2015 - SKYR Records




Se vuoi il massimo, devi essere sempre pronto a pagare il massimo! Anche i lettoni TESA hanno imparato questa importantissima lezione. Ecco perché sono molto felice di risentirli più carichi che mai sull'ultimo "GHOST", stampato dall'etichetta SKYR Rec. La band proveniente da Riga è cresciuta e maturata sotto tutti i punti di vista e tale sviluppo ha aumentato la robustezza del songwriting rispetto ai precedenti full-length in studio (il debutto "HeartBeatsFromTheSky" in commercio dal 2008, il successivo "IV" pubblicato nel 2012). Ebbene, ciò è servito anche per mettere appunto gli ingranaggi che muovono il loro motore fin dal 2005. Il consueto contrasto tra le oscillazioni più ragionate e le pesantissime battute strumentali la fa ancora da padrone nel sound dei nostri; inoltre, la produzione scelta per il disco, altro non fa che risaltare la marcata e bollente inclinazione distorta ottenuta con l'esperienza. Il risultato su "GHOST" è davvero intrigante. L'impatto delle cinque tracce avanza con fermezza ed è governato da quel penetrante malessere interiore che non solo scuote il corpo, ma sa anche come e quando colpirlo. Questi musicisti ci maltrattano sfruttando al massimo la potenza evocativa delle note e le potenzialità delle stesse attrezzature utilizzate in sede di incisione. Insomma, pur senza sconvolgere un genere già consolidato, i Tesa possiedono la buona capacità di comporre musica in maniera sincera e convincente. Sono certo che la modalità di comunicazione raggiunta oggi gli darà la giusta e meritata visibilità. Il bandcamp del gruppo favorirà una fruizione approfondita.

Contatti: 

skyr.bandcamp.com/album/g-h-o-s-t
tesaband.lv
facebook.com/bandtesa

TRACKLISTING: G, H, O, S, T


martedì 10 febbraio 2015

Recensione: SPOOK THE HORSES "Rainmaker"
2015 - Independent




Molto spesso le ore di Pioggia ininterrotta riescono a purificare l'anima dal torpore, da quella sporcizia che appesantisce il nostro corpo violato. Ci sono alcuni individui, artisti, musicisti, che si concentrano su di essa canalizzando parte della sua energia per determinare risultati positivi oppure negativi. I neozelandesi SPOOK THE HORSES appartengono a questo sciame di esseri viventi in continua mutazione, corpi instabili che si nutrono dell'energia dell'Universo per spingersi oltre e rompere le barriere del suono. Il linguaggio quasi cinematografico del nuovo album autoprodotto "Rainmaker" rende visibili stati d'animo vibranti. Si, perché ti devi spingere sempre più in profondità per rintracciare quelle emozioni che diventano veramente tangibili solo quando gli elementi giusti si aggregano. Le tracce del disco possiedono tridimensionalità, potenza, ampiezza. L'album è come una grande stanza vuota al buio, ci si entra, e dato che l'oscurità permane, la mente si distende, si annulla, e una quantità di cose che accadono lì dentro divengono manifeste. Con lo scorrere dei minuti ci si rendere conto di ciò di cui si ha paura, o di ciò che si ama, e tutto fluttua come in un sogno... un sogno permanente vissuto ad occhi aperti. Nella musica degli Spook The Horses circola un'atmosfera che ti rapisce per portarti in un luogo sperduto illuminato dalla luce rossastra del crepuscolo. A volte sono le cose più astratte ad apparire veramente belle. "Rainmaker" è stato mixato a Melbourne da Sam Sproull (Shihad, Cairo Knife Fight, Gatherer) e masterizzato a Stoccolma dal rinomato Magnus Lindberg (Cult of Luna, The Ocean, Kongh). Mi sento di consigliarli a chi si identifica in generi musicali quali post-metal, post-rock, atmospheric post-hardcore.

Contatti:

spookthehorses.bandcamp.com
facebook.com/spookthehorses

TRACKLISTING: Footfall, Widening, Overburden, Flood, The Saint, Saboteur, Drought, Below Our Time


lunedì 9 febbraio 2015

Intervista: DEFACED - "IL SANTUARIO DEI DANNATI"






ARRIVA DALLA SVIZZERA QUESTA INTERESSANTISSIMA BAND, MUSICALMENTE DEVOTA AL DEATH METAL PIU' BRUTALE E TECNICO. CINQUE MUSICISTI CAPACI DI PORTARE IN MUSICA UNA COMMISTIONE DI VARIE INFLUENZE ESTREME ADATTE A CHI TRA VOI E' IN CERCA DI BUONA QUALITA' E, SOPRATTUTTO, DI UNA PROPOSTA SEMPRE IN MOVIMENTO. HA RISPOSTO ALLE MIE DOMANDE IL BASSISTA SIMON EGLI.

1. Ciao Simon. Puoi dirci qualcosa a proposito del vostro background?

- Hey Christian. Grazie per questa intervista! Si, con vero piacere cerco di illustrarvi un po' della nostra storia: Siamo un gruppo di cinque elementi e suoniamo del violento Death Metal. I nostri obiettivi sono due: (a) divertirci e (b) prendevi a calci in culo con la nostra musica! Arrivare dritti al cuore sanguinante dell'ascoltatore. Noi non puntiamo a portare delle innovazioni nella scena metal, ma vogliamo solo suonare delle canzoni di alta qualità, condite con dei dettagli raffinati e delle melodie orecchiabili. Così gli appassionati dei vari MALEVOLENT CREATION, BELPHEGOR o KATAKLYSM avranno carne fresca da gustare e forse grazie al nostro suono potranno ascoltare delle combinazioni sonore interessanti. A tutti gli altri mi sento di consigliare: Provare non fa mai male! Promesso! Se volete saperne di più sulla band visitate il nostro sito www.defaced.ch! Oppure date un ascolto al nostro materiale su soundcloud!

2. Perché avete deciso di formare i Defaced e quali sono state le vostre motivazioni e influenze più importanti? Cosa vi ha portato a suonare death metal?

- Ci siamo formati nel 2006 e inizialmente ci chiamavamo Trigger Tones. Ai tempi eravamo concentrati su di un sound Rock/Metal, ma poi le cose si sono brutalizzate abbastanza velocemente. Per quanto riguarda la nostra formazione, non c'è nulla di speciale da raccontare. Markus (batteria) e Romano (chitarra) sono stati i primi membri del gruppo, in seguito sono arrivato io (basso) e Manuel (voce). Le uniche cose che possono essere considerate un po' speciali sono le nostre radici ed influenze: Led Zeppelin, AC/DC, Black Sabbath, Metallica solo per citarne alcuni. Quelle sono le fonti d'ispirazione da cui siamo partiti. Successivamente tutti abbiamo ascoltato della roba più pesante e quindi abbiamo iniziato a creare le nostre canzoni. Non c'è mai stato un momento in cui ci siamo detti: "Hey ragazzi, dobbiamo suonare Death Metal!" - "Si, Incredibile". E' stato un progresso naturale durante il nostro percorso e credo che l'ascoltatore possa sentire che l'approccio dei Defaced non è figlio della sola e pura brutalità. C'è qualcosa in più che brilla nel forte impatto della nostra musica.

3. Avete pubblicato un nuovo album intitolato "Forging the Sanctuary" a distanza di due anni dal precedente "On the Frontline". Cosa è cambiato da allora?

- Prima di tutto, devo dire che "On the Frontline" è stato il nostro debutto ufficiale. Nessuno di noi aveva mai registrato un intero disco prima di quel lavoro. Amo ancora quel pezzo della nostra storia. Ci sono cose che contano per ottenere un buon album, ma ovviamente non per uno scopo di "business". La tracklist per esempio è parte importante per raggiungere il giusto feeling su di un disco. L'altra cosa fondamentale è che bisogna essere preparati e competenti in studio, anche sulle varie tecniche di registrazione. Questi nostri "cambiamenti" sono arrivati con l'esperienza... e per noi l'esperienza è il principale "cambiamento". Questo disco è la prima release in cui Marco (chitarra) è stato pienamente coinvolto nel processo di songwriting. Ha portato un sacco di idee diverse nella nostra musica. Poi abbiamo cercato di aggiungere un piccolo tocco di Black Metal nelle nostre canzoni. Inoltre, tutti i testi sono stati scritti da me e da Romano. Abbiamo avuto il sostegno di Wojtek e di Slawek dagli Hertz Studio PL. Devo anche dire che volevamo avere più assoli di chitarra su questo disco.

4. Raccontami come è stato concepito il vostro nuovo album. Parlaci delle nuove canzoni e del processo di registrazione. Siete soddisfatti del suono ottenuto?

- Il concepimento del disco è stato diverso rispetto al passato. Abbiamo anche utilizzato una bella opera d'arte per la copertina, grazie al grande Dan Seagrave! L'artwork era già pronto un anno e mezzo prima della pubblicazione del lavoro. Con questo senso di pace nella nostra mente, ci siamo concentrati sulla scrittura dell'ultimo album. Soprattutto per quanto riguarda i testi, il nuovo disco è chiaramente più brutale, più articolato e maturo. Non voglio entrare nei dettagli dei singoli brani perché tutti sono parte di un quadro generale. Abbiamo registrato tutte le canzoni per almeno tre volte. Ogni volta che una canzone suonava bene la registravamo in sala prove in maniera veloce e grezza, in modo da avere una base di partenza su cui scrivere i testi. Abbiamo provato diversi suoni, arrangiato tutte le tracce, ed è così che per le sessioni di registrazione effettive tutto era abbastanza chiaro, ad eccezione di alcuni assoli di chitarra e di alcune parti vocali. L'intero album è stato registrato da me e da Romano nel nostro piccolo studio, con il supporto on-line dell'Hertz Studio. Dopo di che ci siamo concentrati sul mixaggio e sul mastering. Si, sono soddisfatto del suono. Wojtek e Slawek hanno fatto un ottimo lavoro!

5. Quante sovraincisioni di chitarra avete fatto per raggiungere un sound davvero potente? La stratificazione dei suoni è stata necessaria per ottenere la corretta formula per i Defaced?

- Noi non abbiamo sovrainciso, si è solo lavorato su double track. Tutte le tracce di chitarra sono registrate separatamente. Se si tratta di una necessità per noi? Beh, quattro chitarre suonano più granitiche di due, ovviamente se suonate bene e nel giusto tempo ritmico. Le chitarre sono malvagie perché riempiono tutta la gamma di frequenza tra 80 Hz e 10 kHz. Si sa che un buon suono di chitarra grasso e pesante si ottiene dal mix. Senza un buon suono si basso e batteria, non sarà possibile ottenere un suono di chitarra potente. L'armonizzazione è qualcosa che non usiamo, né sulla chitarra, né sulla voce.



6. Per scrivere i vostri testi preferite utilizzare la violenza "reale" o quella "immaginaria"?

- Per "Forging the Sanctuary" abbiamo utilizzato sia quella reale che quella immaginaria. Alcuni testi sono basati su storie vere o su delle storie della storia stessa, ma la maggior parte sono fantastiche. Penso che così tu abbia più possibilità di costruire un mondo intorno l'atmosfera di una canzone. Ed è più facile scrivere un album completo che giri intorno ad un argomento. La violenza reale si mantiene stabile nel suo interno; attraverso delle "leggi fisiche". La fantasia non conosce leggi. Penso che dando uno sguardo più approfondito sulla nuova copertina aiuterà a chiarire cosa intendo.

7. Quali sono le tue canzoni preferite di questo nuovo album o una in particolare che pensi possano rimanere nella set list per gli anni a venire?

- Non ho delle canzoni preferite. Per me conta l'insieme. Ma ci sono delle canzoni che mi piace suonare più di altre. Per esempio "Rapture Through Bondage" o "Venomous Eden". Se potrebbero rimanere a lungo in una set list? Beh, non lo so. Cerchiamo sempre di ottimizzare la set list per ogni concerto che andiamo a fare. A volte aggiungiamo più groove, in altre più brutalità, in altre ancora più velocità... Inseriamo qualunque cosa ci piace o che possa piacere alla gente.

8. Chi ha avuto l'idea per la copertina di "Forging the Sanctuary"?

- Avevo avuto io l'idea della scacchiera e dei personaggi principali della copertina (in tutto quattro). Altre idee arrivarono di seguito. Il resto del lavoro è stato fatto da Dan Seagrave. Lui ha aggiunto un sacco di altre idee e il risultato come vedete è strabiliante!

9. Cosa ti senti di dire sulla scena death metal svizzera? Pensi che ci siano altre band promettenti nella vostra terra?

- Ci sono sicuramente delle band promettenti in Svizzera. Un gruppo che voglio nominare sono i Nihilo, non solo perché sono dei nostri buoni amici. Stanno suonando grande Death Metal alla vecchia maniera, miscelandolo con una buona quantità di Doom Metal. Il loro ultimo disco "Dum Spiro Spero" è semplicemente incredibile, anche se avrei puntato su una differente produzione ;-) Poi, citerei i nostri compagni di etichetta Oral Fistfuck. Davvero abili nel suonare brutal death metal. Oppure i giovani talentuosi Virvum. Inoltre, se vi piacciono alcune influenze Hardcore nel Death Metal, ascoltate i Carnal Decay o i Kess`khtak! Solo per citarne alcuni. Al momento, noi non abbiamo mai suonato al di fuori della nostra Svizzera. Ciò che qui è davvero speciale sono le differenze linguistiche dei gruppi. Quelli che utilizzano la lingua francese sono totalmente diversi da quelli che usano la lingua tedesca. Questo è ciò che rende unica la nostra terra.

10. Quali sono i piani per il 2015?

- Dopo un aver vissuto un gennaio davvero incredibile, il nostro prossimo obiettivo è quello di suonare alcuni spettacoli al di fuori della Svizzera. Eventuali proposte sono ben gradite ;-). Comunque l'obiettivo principale è quello di promuovere il più possibile il nuovo album.

11. Grazie per la disponibilità. A te le ultime parole...

- Grazie a te e alla tua SON OF FLIES WEBZINE per il supporto! Sei stato fantastico! E ringrazio tutti quelli che leggeranno questa intervista! L'ultima parola la rivolgo ai fan del metal: Se vi piace veramente una canzone o un album ascoltato in streaming o scaricato dal web, cercate di procurarvelo su disco fisico. Questo è l'unico modo per gustare appieno il vero potenziale del lavoro di una band!


CONTATTI:

risingnemesisrecords.bandcamp.com/forging-the-sanctuary
facebook.com/defacedswiss


DEFACED line-up:

Romano Galli - Chitara
Marco Kessi - Chitarra
Markus Röthlisberger - Batteria
Simon Egli - Basso
Thomas Gertsch - Voce


RECENSIONE:
DEFACED "Forging the Sanctuary" 2015 - Rising Nemesis Records