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giovedì 31 gennaio 2019

THULSA DOOM - "DANNAZIONE ETERNA"






SIATE PRONTI PER ACCOGLIERE L'ESSENZA BESTIALE DEI ROMANI THULSA DOOM, IL CUI SOUND SARA' PIENAMENTE APPREZZATO DAI CULTORI DEL DEATH METAL VECCHIA SCUOLA. I NOSTRI, CON IL DEBUTTO "REALMS OF HATRED" DIMOSTRANO LA FERMA INTENZIONE DI VOLER COMBATTERE A VISO APERTO UNA SANGUINOSA BATTAGLIA NELL'ATTUALE PANORAMA UNDERGROUND. IL CANTANTE/CHITARRISTA V.K. NAIL SI E' RESO DISPONIBILE A RISPONDERE ALLE MIE DOMANDE.

Partiamo con una breve biografia dei THULSA DOOM? Chi sono i componenti coinvolti nella band, e quali sono le idee base che gravitano intorno al nero verbo del vostro progetto?

- Ciao Christian e grazie per questa intervista. I Thulsa Doom sono una creatura giovane nata a fine 2017 ma composta da membri attivi da non pochi anni nella scena musicale metal romana. Il nucleo originale del gruppo ruota attorno a “F. Phantomlord” (chitarra, ex Lurking Terror), “V.K. Nail” (chitarra e vocals, ex Vultures Vengeance e Necromancer), e “B.G. Triumph” (batteria, ex Demonomancy). A breve amplieremo la formazione annunciando l’entrata di un nuovo bassista (in Realms of Hatred il basso è stato registrato dallo stesso chitarrista F. Phantomlord). Avendo tutti un background consistente nell’estremo, le intenzioni alla base del progetto erano (e sono tutt’ora) quelle di proseguire il nostro percorso sulla scia delle nostre inclinazioni ed ascolti personali. Ciò che è uscito fuori dal calderone è qualcosa di simile al death metal a cavallo tra 80/90’s (il che non ci dispiace affatto) arricchito da una componente personale e tematiche più o meno epiche/oscure che cerchiamo di rendere il nostro trademark.

Confesso di essere rimasto positivamente colpito dal vostro EP di debutto, già al primo ascolto. La prima cosa a cui ho pensato è stata: “I Thulsa Doom compongono dei brani che spaccano, e con la loro estremizzazione sonora mi riportano indietro ai tempi dei primissimi Morbid Angel”. Cosa avreste detto voi, se vi foste trovati nella mia posizione di ascoltatore/recensore?

- Grazie, ci fa piacere! Onestamente non so proprio immaginare cosa avrei pensato nella posizione di ascoltatore/recensore, posso dirti solo che se non ci piacesse la musica che componiamo avremmo sicuramente un bel problema eheh. Al momento dell’uscita del nostro EP eravamo abbastanza incerti circa la reazione del pubblico. Devo dire invece che sino adesso l’accoglienza è stata molto buona, speriamo di continuare così

Ritieni che le vostre fonti d'ispirazione siano state indispensabili per creare il trademark dei THULSA DOOM? Tutto in fin dei conti nasce da qualcos'altro. Sei d'accordo?

- Credo che il metal (così come la musica tutta) è in buona parte fatto di “tradizione”, ovvero generazioni di musicisti che si ispirano alle precedenti o contemporanee per continuare ed ampliare un discorso musicale già avviato. È stato sempre così, a partire dai gruppi NWOBHM che si ispiravano all’hard rock anni ’70 ed ai Black Sabbath, per arrivare ai gruppi Death che hanno accolto la lezione di Slayer, Possessed etc. Secondo me è proprio questa eredità che rende il metal un genere “corposo” e duro a morire. Noi in particolare cerchiamo di ispirarci a quelli che riteniamo essere stati i classici del genere a cui siamo devoti, e che senza i quali i Thulsa Doom non sarebbero mai esistiti. Ovviamente mi riferisco, tra tutti, a gruppi come: Morbid Angel, Dark Angel, Sepultura, Deicide, Sadus, Sacrifice, Sadistic Intent, Sodom, Destruction e via dicendo. Come già detto sopra, cerchiamo di elaborare le nostre ispirazioni cercando sempre di aggiungere una componente di personalità al risultato finale.

Dal punto di vista tecnico, come lavorate alle vostre composizioni?

- In genere arriviamo in sala con un’idea di canzone più o meno lavorata (alcune volte sono solo manciate di riff, altre buona parte della struttura del pezzo). Credo che un’idea musicale debba in qualche modo passare sempre per una fase preliminare a casa prima che in sala prove e che non può essere improvvisata da zero durante le prove (almeno con noi funziona così). È comunque vero che in sala prove nascono spontaneamente moltissimi spunti interessanti: quando ci ritroviamo a suonare insieme troviamo tante migliorie alle canzoni rispetto alle loro versioni “base” e che, se ci convincono, inseriamo.

Dove lo avete registrato “Realms of Hatred”, e con chi? Qualcosa da dire riguardo il mastering?

- Realms of Hatred è stato registrato al Devil’s Mark studio qui a Roma. Marco “The Unbaptized Sherperd” (Demonomancy) è davvero un ottimo professionista ed ha fatto un lavoro al mix di cui siamo davvero soddisfatti. Approfittiamo di questa occasione per ringraziarlo. Se cercate un buon posto per registrare metal (ma non solo) è davvero una garanzia!

Che rapporto avete con le attuali tecnologie e cosa ne pensate di tutte queste produzioni digitali che tendono a snaturare la vera essenza del death metal? Pensate sia necessario mantenere dei suoni old oriented se si vuole suonare questo genere musicale, oppure è anche giusto che ognuno faccia come meglio crede considerando il fatto che siamo nel 2019?

- Se ami la vecchia scuola è normale subire il fascino del malefico suono analogico “che fu” e sei consapevole che nel bene e nel male oggi certi suoni siano praticamente impossibili da riproporre. Quindi la risposta è si, preferisco senza dubbio produzioni che non suonino eccessivamente moderne e cristalline, a discapito di un suono forse meno pulito ma più corposo e naturale. La tecnologia è comunque uno strumento, e ognuno la utilizza come meglio crede…

Quanto di ciò che avete scritto nei testi è fantastico e quanto reale?

- Non poniamo paletti a riguardo, tuttavia ci viene naturale inserire nelle nostre lyrics riferimenti letterari (per intenderci roba epica/oscura alla Tolkien, Robert E. Howard, Lovecraft, Poe etc..) o avvenimenti storici più o meno veritieri ma per noi affascinanti. Sono tematiche che a nostro avviso contribuiscono a rendere un pezzo maggiormente evocativo.

Qual è la tua opinione circa l'attuale situazione del death metal, e cosa significa per voi essere parte di questo circuito musicale?

- Credo che al giorno d’oggi l’underground estremo stia vivendo un ottimo momento: abbiamo una scena ricca fatta di tantissime band valide e molto diverse tra loro. Siamo orgogliosi di far parte di questo circuito.

L'obiettivo dei Thulsa Doom?

- Vogliamo proseguire la strada iniziata da “Realms of Hatred” senza cali di tensione e spingere il più possibile la potenzialità di questo progetto sanguinario. Da totali devoti al culto dell’estremo, suonare death metal è praticamente un’esigenza e un’introspezione nel nostro lato più oscuro. Prossimi obbiettivi a breve termine saranno l’uscita di Realms of Hatred in formato CD e vinile, conquistare palchi in giro per concerti e la composizione di nuovi pezzi per un’imminente futura release!

Perché il nome Thulsa Doom?

- Thulsa Doom è un personaggio letterario tratto dal mondo di Robert E. Howard. Nella sua versione originaria, ancor prima di essere l’antagonista di Conan il barbaro, Thulsa Doom era un negromante non morto e praticante magia nera. Il nome, per quanto possa risultare non troppo usuale in un contesto death metal, ci è piaciuto sin da subito poiché da alla musica un respiro oscuro che è quello che vogliamo trasmettere a chi ci ascolta.

Grazie per l'intervista. In bocca al lupo per il vostro futuro.

- Grazie a te Christian e un saluto ai tuoi lettori! Ride FAST, ride to DEATH!

Contatti:
invictusproductions666.bandcamp.com/album/realms-of-hatred
facebook.com/ThulsaDoomDeath 

THULSA DOOM line-up:
V.K. Nail: Voce, Chitarra
F.Phantomlord: Chitarra, Basso
B.G. Triumph: Batteria

Recensione: 
THULSA DOOM "Realms of Hatred" (2018)