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giovedì 14 giugno 2018

Intervista: CORAM LETHE - "PASSIONE E DETERMINAZIONE"






I CORAM LETHE, PROVENIENTI DA SIENA, HANNO SAPUTO CREARSI UNA REPUTAZIONE DI TUTTO RISPETTO DOPO QUASI 20 ANNI DI ATTIVITA' NELLA SCENA NOSTRANA. "IN ABSENCE", IL LORO ULTIMO ALBUM, E' UN LAVORO CHE LASCIA IL SEGNO! E OGGI, DOPO DUE DECADI DI DEDIZIONE AL DEATH METAL, POSSIAMO AFFERMARE CHE LO SPIRITO DI QUESTI CINQUE MUSICISTI NON E' CAMBIATO AFFATTO. DI SEGUITO IL RESOCONTO DELL'INTERVISTA FATTA A GIACOMO BORTONE, CANTANTE DEL GRUPPO TOSCANO. UN RINGRAZIAMENTO VA ANCHE AL BATTERISTA FRANCESCO MIATTO.

1. Ciao Giacomo. Piacere di conoscerti e grazie per l'intervista!

- Ciao Christian, grazie a te e a tutti i lettori di Son of Flies.

2. Il titolo e la copertina del nuovo album sono molto d'impatto. Perché lo avete intitolato "In Absence" e quali i motivi che vi hanno portato ad affidare il lavoro grafico all'artista italiano Paolo Girardi? Pensi che avere un artwork potente e degno di nota sia fondamentale per far presa sul pubblico?

- Sono contento che ti sia piaciuto "In Absence". Viviamo in un mondo che apparentemente offre tutto ma che in realtà è carente di molte cose: assenza di valori umani, assenza di giustizia, assenza di vere passioni. Queste mancanze ci creano dei vuoti colmabili solo con la nostra musica. Per questo abbiamo scelto "In Absence" come titolo. Per quanto riguarda la copertina abbiamo scelto Paolo Girardi perché è sempre stato uno dei nostri artisti preferiti. Ci piacciono tantissimo i suoi lavori e quindi è venuto naturale affidarsi a lui per la copertina. Ha lavorato secondo le sue sensazioni, noi gli abbiamo inviato i pezzi ed i testi e lui ha creato. Il risultato è stato davvero fantastico.

3. Sono convinto che "In Absence" sia un ottimo album di genere, e questo è già stato scritto in sede di recensione. Come si è svolta l'intera fase compositiva?

- I nostri pezzi nascono alla vecchia maniera, ovvero in sala prove partendo da un riff e sviluppando il brano di conseguenza. La cosa a cui teniamo particolarmente è riuscire a far rimanere qualcosa nella testa dell'ascoltatore e, per farlo, ci vogliono dei riff che possano dare un'emozione già dal primo ascolto.

4. Il nuovo lavoro ha un feeling ancora più "variegato" rispetto ai suoi predecessori, dimostrando che la vostra intenzione è quella di elaborare delle canzoni che vadano oltre i limiti standard del death/black metal. Sei d'accordo con me?

- Assolutamente sì. Siamo amanti della musica ed in particolare del metal e cerchiamo di mettere nella nostra musica quello che ci piacerebbe ascoltare. Quindi ognuno di noi apporta le sue influenze all'interno di ogni pezzo. Death e black metal sono le nostre principali passioni che poi vengono contaminate da altri ascolti, anche al di fuori del metal.

5. Vuoi approfondire questo argomento delle vostre differenti influenze musicali?

- Siamo molto eterogenei, ognuno di noi ha ascolti diversi, chiaramente lo zoccolo duro è molto simile, le basi heavy, thrash, death e black ci accomunano, ma si spazia dal jazz al punk senza nessun tipo di problema. Avere ascolti "vasti" è importante per un musicista, per migliorarsi giorno dopo giorno.

6. Cosa avete conservato nella vostra musica lungo gli anni di attività nell'underground?

- Abbiamo sempre conservato la passione per il death metal. Sempre. Quindi oggi come 20 anni fa suoniamo con entusiasmo e questo ci appaga tantissimo, più di ogni altra cosa. Negli anni purtroppo la scena italiana è andata via via peggiorando (intendo come locali e pubblico) ma la nostra passione e voglia di suonare è rimasta invariata. E questa è una cosa fondamentale!

7. Credi che l'uscita di "In Absence" sia una buona occasione per conquistare l'attenzione di nuovi fan della musica estrema?

- Lo spero. C'è bisogno di nuovi fan nella scena underground, nuovi fan che siano presenti ai live e che acquistino i dischi, ascoltandoli con attenzione e facendoli propri. Purtroppo l'approccio digitale non aiuta in questo, ci sono tantissime uscite e gli ascolti sono diventati spot... si tende a conoscere un po' di tutto ma niente bene. A chi piace il death metal consiglio vivamente di ascoltare "In Absence".

8. Perché pensi che il death metal abbia subito un così imponente processo di esposizione mediatica nel corso degli ultimi anni? Per certi versi sembra di riassaporare l'atmosfera degli anni '90, quando il genere era sulla cresta dell'onda. Che opinione hai della scena attuale?

- Ci sono tantissime band di alto livello. E anche le uscite sono tantissime. Questo è un bene per tutta la scena; gli anni '90 probabilmente non torneranno più, ma la cosa certa è che il death metal ci sarà sempre e sempre ad alti livelli. La cosa che mi piacerebbe migliorasse attualmente è l'affluenza del pubblico ai live. Negli anni '90 c'era un delirio di gente, oggi a volte gira bene mentre altre volte i locali sono deserti senza una spiegazione razionale. Andare a supportare le band è la base per una scena migliore.

9. Progetti futuri? Buona fortuna.

- Continuare a suonare con passione. Sempre. Ultimamente abbiamo fatto diversi live e ne faremo altri a supporto di "In Absence", poi vedremo... quando ci sarà nuova ispirazione penseremo a nuovi pezzi. Nel 2019 saranno 20 anni di Coram Lethe e cercheremo di festeggiarli suonando!

CONTATTI:  
facebook.com/CoramLethe

CORAM LETHE line-up:

Francesco Miatto - Batteria
Leonardo Fusi - Chitarra
Filippo Occhipinti - Chitarra
Giacomo Bortone - Voce
Christian Luconi - Basso

RECENSIONE: 
CORAM LETHE "In Absence" 2018 - Buil2kill Records