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mercoledì 7 marzo 2018

Recensione: GOLGOTHAN REMAINS "Perverse Offerings to the Void"
2018 - Autoproduzione




I GOLGOTHAN REMAINS sono tornati. Il quartetto australiano non si è perso per strada negli ultimi due anni, e se death metal volete, death metal avrete. "Perverse Offerings to the Void" è un atto mefistofelico, un CD sulfureo costruito su fondamenta indipendenti, un ulteriore passo in avanti verso il purgatorio, ma calcando lo stesso oscuro sentiero. Le atmosfere sonore create dalla band di Sydney dipingono quadri di orrore al di sopra di un tappeto sonoro devastante, con la voce del cantante ad avvelenare ogni brano grazie ad una timbrica cavernosa che non smette di lottare contro la luce. La rabbia sprigionata dai Golgothan Remains non subisce alcun cedimento lungo tutta la durata del disco. L'aspetto chiave del primo full-length è senz'altro il concetto di dissonanza in musica, che l'allontana dall'essere fine a se stessa. Questo è il loro sound, questo è "Perverse Offerings to the Void": una colata lavica che si riversa su chi non vuole accettare il volto del male. Consigliati.

Contatti: 
golgothanremains.bandcamp.com/perverse-offerings-to-the-void 
facebook.com/GolgothanRemains 

TRACKLIST: Vehemence (Through Pain Divine), From Chaos It Has Come, Vile Blasphemy, Bone From Dust, Phantom Earth, Void, Timeless Eradicator, Looped Depraved Spell, Golgothan Remains, Flagellation (Torrid Tongues)