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venerdì 30 marzo 2018

Recensione: FU MANCHU "Clone Of The Universe"
2018 - At the Dojo Records




I FU MANCHU sono tra gli esponenti di punta nel circuito stoner rock, con uno stile personale, sia musicale che lirico, ancora imitato dai giovani gruppi attuali. Di loro rimangono impressi alcuni album del passato e le esibizioni live di cui tanto si è parlato nel corso degli anni. Venendo al presente, l'idea che se ne ricava è quella che, il nuovo full-length voglia proteggere l'anima arrembante di un gruppo dal carattere "deciso" e "reale", non come la maggior parte delle formazioni che oggi nascono come funghi sulle pagine dei giornali di settore; tanto che l'uscita di "Clone Of The Universe" rimette tutto in discussione perché, anche nella fase attuale, i Fu Manchu non hanno intenzione di rallentare il passo, dando sfogo a quelle pulsioni mordaci capaci di perforare la dimensione giusta, quella a loro più consona. E' un lavoro coinvolgente, a tratti prevedibile, ma composto da musicisti che usano il cuore e le viscere quando decidono di suonare musica grumosa. Il chitarrista Alex Lifeson, storico membro dei canadesi Rush, è stato coinvolto nella lunga traccia "Il Mostro Atomico". I tempi sono ormai maturi: largo quindi a chi, come gli irriducibili Fu Manchu, riesce ancora ad essere essenziale nella forma, efficace nella sostanza.

Contatti: 
 fumanchuband.bandcamp.com/album/clone-of-the-universe
facebook.com/FuManchuBand

TRACKLIST:
Intelligent Worship, (I've Been) Hexed, Don't Panic, Slower Than Light, Nowhere Left To Hide, Clone Of The Universe, Il Mostro Atomico (feat. Alex Lifeson)

martedì 27 marzo 2018

Recensione: ATRIUM CARCERI | HERBST9 "Ur Djupan Dal"
2018 - Cryo Chamber




E' bello poter dare alla musica la possibilità di esprimersi attraverso l'uso dell'immaginazione. Il drone/ambient mi ha sempre appassionato, ecco spiegato il motivo per cui continua ad arricchire la mia vita con un'infinità di frammenti sonori provenienti da vari progetti musicali. In "Ur Djupan Dal", composto dai maestri ATRIUM CARCERI e HERBST9, c'è un filo conduttore che collega le diverse atmosfere, capaci di mettere in risalto la grande intesa tra questi veterani della scena ambient. Quello che c'è di interessante, è che le tracce del disco sono state rivelate in maniera così evidente che non possono essere ignorate, e ci mostrano come i Nostri siano stati in grado di spingere la creatività oltre le barriere del tempo, per far risplendere le cose sotto il sole della verità.

Contatti: 
cryochamber.bandcamp.com/album/ur-djupan-dal 
 facebook.com/Atrium-Carceri
facebook.com/Herbst9

TRACKLIST: Mot Främmande Land, Sov Ej Hos Kvinna, Som Är Kunnig I Trolldom, Österländska Tempel, Ur Evighetens Pipa, Vida Jättars Väg, Blott Den Vet Som Vida Reser, Drakhuvud, Händer Skola Hålla Hårda Yxor, Den Döda Trollkvinnan




sabato 24 marzo 2018

Recensione: LONG DISTANCE CALLING "Boundless"
2018 - Inside Out




"Boundless" svolge un ruolo di prim'ordine nel presente dei LONG DISTANCE CALLING. I quattro musicisti tedeschi sono costantemente alla ricerca di qualcosa di nuovo e hanno perciò bisogno di aggrapparsi ad una visione "potente" per andare avanti. D'altronde ogni artista che si rispetti è un privilegiato in quanto può essere totalmente libero di esprimersi nella sua singolarità. Questo è post-rock strumentale di alto spessore, alcune tracce dell'album hanno in nuce una certa dose di aggressività, ma credo si tratti di voglia di perdere il controllo attraverso una pseudo-trance. Già, forse più naturale aggressività che violenza. Con "Boundless" i Long Distance Calling uniscono tutto in un unico essere in cui gli opposti non esistono più a livello musicale come su quello personale. Da dove nasce il rumore? "Il rumore viene dall'inquietudine e l'inquietudine è un ritmo pulsante". Non possiamo far altro che rispettare gente del genere, anche perché stiamo parlando di autentici professionisti, esperti e disinvolti: esattamente ciò di cui la scena musicale ha bisogno, oggi.

Contatti: 
longdistancecalling.de
facebook.com/longdistancecalling

TRACKLIST: Out There, Ascending, In the Clouds, Like a River, The Far Side, On the Verge, Weightless, Skydivers




giovedì 22 marzo 2018

Statistiche: 374.689 visite e 1.814 post su SON OF FLIES webzine




A distanza di cinque anni dall'apertura del sito ufficiale della mia webzine, ho scritto e pubblicato 1.814 post. Il blog ha superato 370.000 visite.

Grazie per il SUPPORTO! Christian Montagna

SON OF FLIES WEBZINE celebrates more than 370.000 visitors from around the World and 1.814 post.

Thanks for the SUPPORT! Christian Montagna

mercoledì 21 marzo 2018

Recensione: NORDVARGR "Metempsychosis"
2018 - Cyclic Law




Sebbene l'album "Metempsychosis" potrebbe illustrare la singolare qualità formale della musica industriale del progetto NORDVARGR, essa non riesce a spiegare la sua marcata capacità di visione. Per l'artista/compositore svedese Henrik Nordvargr Björkk, tale capacità ricorre solamente quando tutti gli elementi presenti nel suo stile musicale si fondono producendo quello che si può chiamare "feeling", quando tutto quello che si vede e si sente contribuisce a determinati "stato d'animo". Gli stati d'animo che lo stimolano di più sono quelli che si annidano nelle ambientazioni da incubo. L'indefinibile "feeling" che Nordvargr cerca di comunicare ai suoi ascoltatori è strettamente collegato ad una profonda forma di cupo disorientamento (!). Qui le caratteristiche dell'inquietante sono quelle dell'ossessione piuttosto che del terrore. In "First East" è racchiusa la stretta collaborazione con il musicista Trepaneringsritualen. L'artwork è stato creato da Dehn Sora (Treha Sektori, Throane). Acquisto consigliato.

Contatti: 
cycliclaw.bandcamp.com/album/metempsychosis 
facebook.com/hnordvargr

TRACKLIST: Into The Cycle Of All And Nothing, Metempsychosis, First East, At The Crossroads Of Immortality, Invocation For A Malicious Spirit, Salve Teragmon, Manifestation, Sweet Death Triumphant, Consolamentum, Livet Tar Slut


lunedì 19 marzo 2018

SON OF FLIES WEBZINE | Nuovo artwork creato da Dehn Sora




ITA: Sono onorato di accettare questa fantastica opera d'arte per la mia Son of Flies webzine. Creata dal rinomato artista, musicista, compositore francese Dehn Sora (Treha Sektori, Throane). Uno degli artisti più influenti degli ultimi dieci anni, soprattutto considerando i binari estetici in gioco in questo periodo. Grazie amico mio! Sono felice di ricevere questa immagine in cambio di uno dei miei dipinti. Christian Montagna

ENG: I'm honored to accept this amazing artwork for my Son of Flies webzine. Created by Dehn Sora (Treha Sektori, Throane). One of the most influential artists of the last ten years, especially considering the aesthetic binaries at play throughout this time. Thank you my friend! I'm happy to receive this image in exchange for one of my paintings. Christian Montagna

Contatti:  
dehnsora.com 
facebook.com/dehn.sora


domenica 18 marzo 2018

Recensione: INFRAKTOR "Exhaust"
2018 - Rastilho Records




Questo è il thrash/death metal, il glorioso, immortale thrash/death metal! "Exhaust" è un disco schiacciante, un album di debutto che sputa litri di materiale nocivo e infiammabile. E di tenacia i portoghesi INFRAKTOR ne hanno da vendere perché possiedono gli attributi necessari per diventare una minacciosa macchina da guerra. "Exhaust" si avvicina molto alle recenti produzioni di alcuni veterani della scena (i vari Dew-Scented, The Haunted, At The Gates), un sound metal a tutti gli effetti; pieno, energico, ma allo stesso tempo decisamente orecchiabile e ben prodotto. Inutile aggiungere altro, la musica parla da sé. Prendere o lasciare.

Contatti: 
rastilho.bandcamp.com/album/exhaust 
facebook.com/infraktor.metal 

TRACKLIST: Intro, Blood of the Weak, Son of a Butcher, Exhaust, Confront, Speech of Deceit, Inevitability of Reason, Unleash the Pigs, Ferocious Intent, Outro


giovedì 15 marzo 2018

Recensione: HOSTIL "Infernal Rites"
2018 - Autoproduzione




La tradizione thrash/death metal dell'America meridionale si sta sempre più rinforzando, e sono ormai tante le band che portano avanti un certo tipo di sound con una mentalità improntata sulla coerenza. A quattordici anni dal primo demo, i peruviani HOSTIL tornano in azione forgiando un album tutto sommato valido, graffiante e onesto. Diciamo che, nella sua palese staticità, il debutto "Infernal Rites" segue per filo e per segno regole precise, tenendo fede ai valori di un genere musicale affermato da decenni, snodandosi attraverso soluzioni sonore già sentite e risentite in altri dischi del passato. In conclusione, l'impatto non manca e questo non va negato, ma pur riconoscendo ciò, il quartetto proveniente da Lima potrebbe fare ancora di più. Le potenzialità sono buone. Da provare.

Contatti:
facebook.com/HostilBand

TRACKLIST: Alone, Infernal Rites, Murder, Nevermind Nevermore, Trial, Hell, Despertar, Usurpador


mercoledì 14 marzo 2018

Recensione: DEAD VOID "The Looming Spectre"
2018 - Autoproduzione




Se si decide di ascoltare un demo come "The Looming Spectre", bisogna avere una certa predisposizione verso quelle sonorità death/doom metal gelide e ossessionanti che, in parte, hanno caratterizzato alcune delle vecchie produzioni di gruppi storici quali Autopsy, Winter, Incantation, Corrupted (per citarne alcuni!). E non credo sia un problema accostare il nome del trio danese a quelli citati poc'anzi. Per i DEAD VOID sarà più facile ricevere un buon riscontro nell'underground piuttosto che altrove. I quattro brani hanno un riffing fosco e accattivante che gli amanti del death/doom apprezzeranno sicuramente. Il secondo demo in questione darà maggiore visibilità a questi musicisti, la cui musica spacca le ossa per intensità e pesantezza. Un tuffo nel passato!

Contatti: 
deadvoid.bandcamp.com/releases
facebook.com/TheDeadVoid

TRACKLIST: Bliss, Isolation's Hold, Shadowed Heights of Ascension, Immortal Shadow Hydra


lunedì 12 marzo 2018

Intervista: RAPTURE - "UN VORTICE DI VIOLENZA"






ECCO A VOI I THRASHER GRECI RAPTURE, DA POCO TORNATI ALLA RIBALTA GRAZIE AD UN NUOVO ALBUM DI TUTTO RISPETTO COME "PAROXYSM OF HATRED", E PRONTI A RIVERSARE SU DI VOI LA LORO VIOLENZA. DI SEGUITO IL RESOCONTO DELLA MIA CHIACCHIERATA CON IL CANTANTE/CHITARRISTA APOSTOLOS PAPADIMITRIOU.

1. Ciao Apostolos. Grazie per aver accettato di rispondere alle domande per questa mia intervista. Per cominciare, vorresti presentare la band per quelli che non hanno mai ascoltato la vostra musica?

- Ciao! Grazie a te per questa opportunità. I Rapture sono attivi dal 2013. L'attuale line-up si era già assestata nel 2014. Dopo due demo, abbiamo scritto il nostro primo album uscito poi per la label Witches Brew. Un anno dopo pubblicammo il nostro EP "Total Madness Reigns" come autoproduzione. Il 22 gennaio di quest'anno ha visto la luce il secondo disco "Paroxysm of Hatred", messo in commercio dalla spagnola Memento Mori Records, e da quel momento stiamo ottenendo un feedback positivo e incoraggiante. Insomma, siamo molto impegnati per promuovere la nostra musica, suonando in giro per farci conoscere il più possibile. Il primo concerto a supporto del nostro ultimo album è stato fatto il 27 gennaio al Dark Winter Meeting festival di Malta, e ce ne saranno molti altri a venire.

2. L'esigenza principale dei Rapture è suonare thrash metal all'ennesima potenza, e devo dire che quello che fate vi riesce bene. Come siete arrivati a questo livello di tecnica e aggressività?

- Nella musica è fondamentale fare ciò che si sente. Noi non stiamo forzando nulla, semplicemente ci impegnamo per suonare nel modo che ci piace, e questo ci fa sentire sazi e soddisfatti.

3. Il nuovo "Paroxysm of Hatred" è davvero micidiale, e mi congratulo con voi per questa ottima release! Vorrei sapere cosa pensi tu dell'album. Te lo chiedo perché mi sembra che ci sia un legame fortissimo tra il vostro essere musicisti preparati e l'atteggiamento old-school, per così dire...  

- Grazie mille! Siamo più che contenti di essere onesti, prima di tutto con noi stessi. Il disco è il frutto di un processo creativo/compositivo durato quasi 3 anni, dal momento che ci stavamo lavorando dall'inizio del 2015. Si potrebbe persino dire che è il nostro "bambino appena nato", e al momento è la nostra prima priorità. Lo stiamo promuovendo suonando in Grecia e all'estero.

4. Come sono andate le sessioni di registrazione dopo tre anni di duro lavoro in sala prove?

- Non posso calcolare quante ore abbiamo trascorso in studio. Harris (il produttore) è un nostro caro amico, quindi l'intero processo si è svolto in un ambiente davvero amichevole e rilassato. Questo ci ha aiutato molto e fortunatamente abbiamo avuto abbastanza tempo per provare diverse cose. In questo modo siamo riusciti a raggiungere il risultato migliore per il nostro materiale.

5. Questo nuovo full-length è la vostra prima uscita per la Memento Mori. Perché avete deciso di non continuare la collaborazione con la Witches Brew? Cosa vi aspettate dall'etichetta spagnola?

- Ovviamente la decisione è stata presa di comune accordo tra noi. La nostra evoluzione musicale doveva essere supportata da un'etichetta più rodata. Questo riassume la nostra scelta. Dato che Raul (il proprietario della Memento Mori Records) è una persona dedita alla scena underground, le nostre aspettative erano davvero alte, e ad essere onesti ha fatto più che abbastanza per i Rapture. Il suo interesse nei nostri confronti e il suo sostegno al nostro materiale hanno fatto la differenza per farci fare un passo in avanti.

6. Potresti descriverci una giornata tipo nella vita dei Rapture? Quali sono gli aspetti che preferite quando vi ritrovate in sala prove?

- Beh, di solito proviamo la nostra setlist e dopo suoniamo delle cover di gruppi che ci piacciono. Nelle pause, parliamo di cose che accadono nella nostra vita e di tutto quello che viviamo ad di fuori della band. La cosa che preferiamo è comporre nuovo materiale, quello che ci piace meno è quando qualcuno arriva in ritardo in sala prove. :)

7. Va bene, grazie per questa intervista. Altro da aggiungere?

Grazie a te! Solo una cosa da aggiungere: PAROXYSM OF HATRED REIGNS.


CONTATTI:  
rapturegreece.bandcamp.com/album/paroxysm-of-hatred 
facebook.com/ThrashRapture

RAPTURE line-up:

Apostolos Papadimitriou - Voce, Chitarra
Nikitas Melios - Chitarra
Stamatis Petrou - Basso
Giorgos Melios - Batteria

RECENSIONE: 
RAPTURE "Paroxysm of Hatred" 2018 - Memento Mori


domenica 11 marzo 2018

Recensione: ATOMWINTER "Catacombs"
2018 - Trollzorn Records




I tedeschi ATOMWINTER si dimostrano, al terzo full-length, una compagine agguerrita capace di suonare death metal alla vecchia maniera, old-school per intenderci meglio. Il cantato furente e i riff macina ossa fanno da collante ad una sezione ritmica che non la smette un attimo di infierire sulle proprie vittime. La cosa certa è che il gruppo non vuole nascondere la profonda passione per tutto ciò che è ancorato al passato, diventando così lo strumento di comunicazione di quanti non possono fare a meno di queste sonorità. Le composizioni ruotano incessantemente su se stesse, sferraglianti e fumanti, sui loro binari datati ma resistenti. Nulla di particolarmente originale, ma è un suono lucido e quadrato che continua a far sentire fottutamente vivi gli appassionati del genere. Anche stavolta siamo stati abbastanza accontentati.

Contatti: 
atomwinter.bandcamp.com
facebook.com/Atomwinter

TRACKLIST: Intro, Catacombs, Dark Messiah, Sadistic Intent, Ancient Rites, Gathering of the Undead, Carved in Stone, Necromancer, Morbid Lies, Funeral of Flesh


venerdì 9 marzo 2018

Recensione: CHAOS INVOCATION "Reaping Season, Bloodshed Beyond"
2018 - World Terror Committee




Il 2018 riserva un ritorno decisamente gradito anche per i tedeschi CHAOS INVOCATION, uno di quei gruppi infernali che nel religious black metal ha iniettato una quantità elevata di efficace melodia, e questo va a favore dell'istinto primordiale tipico dell'aggressività del genere. Ed ecco che "Reaping Season, Bloodshed Beyond", a differenza di "Black Mirror Hours" (pubblicato nel 2013), riserva non poche interessanti novità, soprattutto per ciò che riguarda la libertà con cui si muovono le voci dei membri A. ed M. I Chaos Invocation sono devastanti sui ritmi velocissimi, nei quali il loro ardore catastrofico si manifesta, ma sono altrettanto espressivi quando decidono di rallentare il "tiro" per dare maggiore ampiezza alle lente strutture dilatate. Stavolta si può davvero parlare di un lavoro importante e completo sotto tutti i punti di vista. In alcuni momenti i Nostri ricordano gli svedesi Dissection, soprattutto quando le diverse stratificazioni si sovrappongono freneticamente dando un valore aggiunto alla ricercatezza nelle partiture musicali. Il gruppo si dimostra capace di far conoscere il proprio modus operandi agli amanti del black metal. Da non trascurare.

Contatti:
wtcproductions.bandcamp.com/album/reaping-season-bloodshed-beyond
facebook.com/ChaosInvocation

TRACKLIST: Where Hearts Shall Not Rest, Calling from Dudail, To Fathom the Bloodmist, MenSkinDrums of Doom, Obsession Is Always the Answer, The Search of Keys and Gates, Blackmoon Prayer, Luciferian Terror Chorale, Chaos Invocation, Bloodshed Beyond, Ajna Assassins Absolute


mercoledì 7 marzo 2018

Recensione: GOLGOTHAN REMAINS "Perverse Offerings to the Void"
2018 - Autoproduzione




I GOLGOTHAN REMAINS sono tornati. Il quartetto australiano non si è perso per strada negli ultimi due anni, e se death metal volete, death metal avrete. "Perverse Offerings to the Void" è un atto mefistofelico, un CD sulfureo costruito su fondamenta indipendenti, un ulteriore passo in avanti verso il purgatorio, ma calcando lo stesso oscuro sentiero. Le atmosfere sonore create dalla band di Sydney dipingono quadri di orrore al di sopra di un tappeto sonoro devastante, con la voce del cantante ad avvelenare ogni brano grazie ad una timbrica cavernosa che non smette di lottare contro la luce. La rabbia sprigionata dai Golgothan Remains non subisce alcun cedimento lungo tutta la durata del disco. L'aspetto chiave del primo full-length è senz'altro il concetto di dissonanza in musica, che l'allontana dall'essere fine a se stessa. Questo è il loro sound, questo è "Perverse Offerings to the Void": una colata lavica che si riversa su chi non vuole accettare il volto del male. Consigliati.

Contatti: 
golgothanremains.bandcamp.com/perverse-offerings-to-the-void 
facebook.com/GolgothanRemains 

TRACKLIST: Vehemence (Through Pain Divine), From Chaos It Has Come, Vile Blasphemy, Bone From Dust, Phantom Earth, Void, Timeless Eradicator, Looped Depraved Spell, Golgothan Remains, Flagellation (Torrid Tongues)


lunedì 5 marzo 2018

Intervista: INFRACTION - "IMPATTO LETALE"






GLI INFRACTION, DA POCO TORNATI SULLE SCENE CON "POSTHUMOUS RELEASE", SONO PRONTI A SCARAVENTARE IL VOSTRO CORPO CONTRO UN MURO DI CEMENTO ARMATO. IL LORO GRINDCORE NON LASCIA SCAMPO. E' ARRIVATO IL MOMENTO DI CONOSCERE MEGLIO QUESTA GIOVANE E PROMETTENTE BAND SVEDESE.

1. "Posthumous Release" è un lavoro davvero implacabile, ecco perché ha destato stupore tra i fan del grindcore. L'intenzione era di recuperare e ricreare certe atmosfere del passato ma con un approccio moderno? Dove e con chi lo avete registrato?

- Abbiamo iniziato a registrare nel 2014 con William Blackmon (batterista dei Gadget), lui ha uno studio nella nostra città natale, denominato The Overlook. Fin dagli inizi siamo stati immersi in un continuo processo di scrittura, un processo di crescita ed evoluzione del tutto naturale. Ai tempi avevamo scritto 11 tracce per "Posthumous Release", canzoni che poi sono state ampliate perché il sound della band si è evoluto nel corso del tempo. In questo modo siamo riusciti ad assestare il nostro materiale e il nostro sound. "Posthumous Release" è stato completato dopo un lungo periodo di lavoro. In altre parole, è una sorta di compilation EP.

2. Sono trascorsi due anni da quando gli Infraction pubblicarono "Samtidsenlig mentalitet/Hundraårscykeln". Mi piacerebbe sapere come avete affrontato il processo di scrittura per questo nuovo EP.

- In realtà entrambe le releases sono il frutto delle stesse sessioni di registrazione.

3. Quali sensazioni si provano quando si compongono canzoni brevi e così furiose?

- Pensiamo sia una cosa importante avere canzoni di varia lunghezza e con contenuti dinamici. Non è importante quanto sia lunga una canzone, l'importante è che sia fatta bene.

4. Nel grindcore si utilizzano testi diretti e sinceri, abbinati alla ferocia della musica. C'è qualcosa di diverso nei contenuti lirici di "Posthumous Release"?

- Molto spesso i testi degli Infraction si basano su questioni serie che riguardano l'umanità profanata, e tutto il materiale viene elaborato in una chiave prettamente astratta.

5. Vi sentite influenzati da generi come il metal e il punk, nella loro forma più pura? Nelle vostre canzoni ho ascoltato alcuni passaggi che ricordano i Gadget e gli Ulcerate. Sei d'accordo con me?

- I Gadget, essendo dei veterani nella nostra città natale, sono una grande influenza. Altri che ci influenzano molto sono Abandon, i Mayhem degli anni '00, Arvo Pärt... per citarne alcuni.

6. Grazie per il vostro tempo e spero che i ragazzi italiani possano vedere presto un vostro live. Altro da aggiungere per i seguaci del grindcore? Vi auguro il meglio!

- Ci piacerebbe suonare in Italia. Grazie a te per averci intervistato. Keep fucking supporting metal.


CONTATTI:

infraction026.bandcamp.com/posthumous-release
facebook.com/infraction026

INFRACTION line-up:

Oskar - Basso
Torbjörn - Batteria
Karl - Chitarra
Johan - Voce
Olle - Chitarra

RECENSIONE: 
INFRACTION "Posthumous Release" 2018 - Autoproduzione


sabato 3 marzo 2018

Recensione: CIST "The Frozen Casket"
2018 - Metal Race Records




L'EP "The Frozen Casket" è una buona release death metal che ha il pregio di consegnarci un gruppo perfetto sul piano tecnico e compositivo, capace di raggiungere facilmente e in pochi anni quella completezza utile per stendere al tappeto al primo round. E stiamo parlando di una band attiva dal 2014. Ai molti sconosciuti, questi tre deathster russi si dimostrano assolutamente decisivi mentre si lasciano andare ad un sound che produce una serie interminabile di tuoni fragorosi. Ognuna delle cinque tracce è segnata da plettrate veloci, precise, senza cedimenti a giudicare dal risultato ottenuto in sala d'incisione. Non sono da meno gli assoli di chitarra, dannatamente efficaci. Il tutto a vantaggio della musica dei CIST, che non è mai banale. La voce di Vitaliy Luschenkov ricorda molto l'ugola al vetriolo di John Tardy degli Obituary, e quella di Marc Grewe (ex-Morgoth). "The Frozen Casket" è più di un valido prodotto di genere. OLD SCHOOL NEVER DIES

Contatti:
metalrace.bandcamp.com/album/cist-the-frozen-casket
facebook.com/cistband

TRACKLIST: Antisceptic, Incubation, Injected Obsession, Mitosis Simulation, Cryonesia


venerdì 2 marzo 2018

Recensione: GRAVESTONE "Sickening"
2018 - Raw Skull Recordz




Dagli intrecci dei diversi percorsi artistici che i quattro musicisti svedesi hanno portato avanti fino ad oggi, prende vita uno swedish death metal che, per spinta e robustezza, è un nuovo tributo ai primi lavori dei pionieri della vecchia scuola. I GRAVESTONE, si mantegono coerenti con quello stile, rispolverando così quel metodo vincente già utilizzato dai gruppi più prolifici negli anni '90. "Sickening" è un vero e proprio viaggio nel passato, in cui la trama sanguinolenta non subisce mutamenti con il passare dei minuti. Nell'insieme, il disco sembra risentire di una certa omogeneità, tuttavia la presenza nella line-up di personaggi quali il chitarrista/cantante Penki Samuelsson (Entrails, Facerip, Void) e il batterista Tomas Salonen (Kongh) lo fa risultare più credibile di altri simili prodotti attualmente sul mercato. Per i seguaci del death metal potrà essere un gran debutto a tutti gli effetti.

Contatti: 
gravestone.bandcamp.com/album/sickening 
facebook.com/GravestoneSwe

TRACKLIST: Tombthrasher, Fucking Your Corpse in Hell, Murderous Intentions, Behead the Bastard, In the Valley of Coffins, Rotten Kill, Necromaniac, Unholy Mess, Rest in Piss, By the Knife