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giovedì 17 novembre 2016

Recensione: ZORA "Scream Your Hate"
2016 - Autoproduzione




Quello degli ZORA è un brutal death metal d'impatto, putrido, ma anche provocatorio, come solo questo genere estremo sa essere. La combattività dei calabresi esplode in pieno volto con la prima "Dripping", una traccia che dà vita a quello che io definirei un assalto musicale deciso, privo di fronzoli e manovrato a dovere da tre musicisti intenti ad omaggiare la più malsana tradizione radicata nella malattia compositiva. L'atmosfera di morte e depravazione pervade ogni sfaccettatura di "Scream Your Hate", il successore di "Gore" del 2010. Mostrando il disfacimento delle carni e la decomposizione dei cadaveri, gli Zora danno un senso di continuità ad una carriera iniziata nel 2003 e battezzata con il demo uscito nel 2004 ("Dismember Human Race"). E se il cantato del bassista Tato può vagamente ricordare il growl dei '90 dello zombesco Chris Barnes, il martellamento insistente di Giampiero Serra e le rasoiate inferte dalle sei corde di Glk Molè riescono a riesumare parte delle nefandezze contenute in album quali "Butchered at Birth" (1991), oppure "Tomb of the Mutilated" (1992), entrambi considerati vere e proprie pietre miliari in materia. Sono certo che aggiungendo molti più blast beat e migliorando la tecnica vocale, il sound degli Zora potrà veramente dare filo da torcere a tantissime altre realtà underground. Dopo tredici anni di attività, è giunto il momento di osare un po' di più. Testi e songwriting di "Scream Your Hate" sono stati architettati da Giuseppe "Tato" Tatangelo, mentre del riarrangiamento dei brani se n'è occupato Gianluca Molè. Avanti così ragazzi.

Contatti: 

zora.bandcamp.com/scream-your-hate-full-length
facebook.com/Zoraband

TRACKLIST: Dripping, Outcast, Blinded, Slave of Mind, Refuse, Trapped Mosquito, Banquet of Flesh, Abracadacab, Scream Your Hate