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domenica 21 agosto 2016

Intervista: VORTEX - "LA MAPPA DEL DESTINO"






IL TEDESCO MARCUS S. (A.K.A. VORTEX) E' UNO DEGLI ARTISTI PIU' TALENTUOSI E ISPIRATI DEL MOVIMENTO RITUAL DARK AMBIENT, QUESTO IL MOTIVO PRINCIPALE CHE MI HA SPINTO A DARGLI LA POSSIBILITA' DI RISPONDERE ALLA SECONDA INTERVISTA PER SON OF FLIES WEBZINE. IL COMPOSITORE HA PARLATO DEL SUO NUOVO ALBUM "MOLOCH".

1. Ciao Marcus. Il tuo ultimo "Moloch" è un lavoro davvero sorprendente. Quali sono le tue riflessioni sul disco ora che finalmente ha visto la luce?

- Grazie! Ho lavorato a lungo su questo album e ora sono molto felice che le reazioni/recensioni siano così positive. "Moloch" è la parte centrale della mia trilogia dedicata ai "miti". Tutto iniziò con il precedente "Kali Yuga". La prima parte della trilogia riflette il concetto induista dell'età del ferro, una metafora utile per sottolineare lo stato attuale della nostra società. Il dio "Moloch" è una metafora usata per esternare il concetto sulle tante città in decadenza del mondo occidentale. La terza parte, quella finale (in arrivo a fine del 2017), sarà intitolata "Fall of the Gods", e si concentrerà sull'Apocalisse e sulla possibile rinascita del nostro mondo. "Moloch" deve essere visto come il concept più moderno e contemporaneo che, mette in evidenza l'uso di suoni molto duri e freddi ottenuti dall'EBow (uno strumento per chitarra elettrica inventato nel 1969 da Greg Heet e tuttora commercializzato dalla sua ditta, la Heet Sounds. /NdR). Ascoltando l'album a distanza di un anno mi rende davvero felice, soprattutto per il fatto che sia stato prodotto da me, Danilo e Cyclic Law. Ascoltatelo osservando il mediabook di 32 pagine fotografiche e avrete l'idea dell'opera d'arte totale (Gesamtkunstwerk). "Moloch" è puro suono e visione.

2. Qual è il tuo parere sulla qualità della tua scrittura?

- Il concept di base è iniziato molti anni fa. Lavoro continuamente sulla mia musica, e non smetto mai di farlo. Andrò avanti in questo modo, spero per sempre. Dopo l'era del vorticismo ("Phanopoeia" e "Rockdrill"), le cose hanno preso forma in maniera intuitiva. Una mia visita a Kolkata in India alimentò l'idea di utilizzare "Kali Yuga" come titolo del disco precedente. Sto viaggiando molto nel mondo: Cile, Giappone, Colombia, Stati Uniti d'America, Vietnam, Canada, Spagna, Grecia, Egitto... Ovunque io vada effettuo delle registrazioni sul campo che poi utilizzerò per i miei album. Mentre "Kali Yuga" è stato creato come un vero e proprio rituale (credo si possa percepire ascoltando la musica), "Moloch" è simile a una sceneggiatura cinematografica. Racconta una storia mitica di una grande città come terreno di caccia. La prima traccia è stata creata con Marcel e Kai (MARS presents The Trail) ed è ispirata al romanzo di Jules Verne intitolato "City of Steel". La song "City by the Sea" è stata concepita insieme all'artista berlinese Christoph Wirth, come colonna sonora per uno spettacolo teatrale. All'interno della traccia si possono ascoltare i suoni del fiume Hudson.

3. Da dove trai ispirazione prima di comporre le strutture portanti dei brani?

- Le mie esperienze personali attraverso le culture straniere sono una fonte incessante di ispirazione. Inoltre conosco un sacco di amici molto creativi: pittori, cineasti, musicisti. Guardo molti film, leggo molto e ascolto tanta musica, nuova o vecchia che sia. Tutto questo potrebbe aver avuto un'influenza su di me.

4. L'album ha un chiaro tono cinematografico. Sei d'accordo?

- Sì, come dicevo prima, questo "Moloch" è stato composto come se stessi scrivendo un lungometraggio. Ho lavorato per dei film per decenni, e la mia musica è il mio modo di creare un immaginario cinematografico. Una sorta di cinema interiore. Ciò ha portato la mia musica ad essere utilizzata in dei cortometraggi. Ultimamente ho creato una nuova colonna sonora, scritta per il thriller occulto di Julia Ostertag (DRAK CIRCUS) che uscirà nel 2017. Sembra che il tempo sia ormai maturo per la mia specifica miscela di suoni ritual e drone. Con Oliver, il mio compagno di band, ho anche fatto delle colonne sonore per dei film classici come VAMPYR (Exground Festival 2015).

5. Entriamo nello specifico di "Moloch". Ho letto questa frase in inglese nella descrizione del tuo full-length: "In 2013 I visited New York City to see what was left of the unique mood i came to appreciate from the inspiring, New York based american cinema of the late 1970s".

- Io sono uno studioso di cinema ben conosciuto in Germania, per questo motivo ho potuto visitare i luoghi degli Hollywood movie studios a New York, come parte del mio lavoro accademico. Quell'esperienza mi ha fatto registrare del materiale in quel di Manhattan e Brooklyn. Giornalisti underground di culto come Shade Rupe o Sean Ragon (Cult of Youth) erano i miei contatti a New York, e loro stessi hanno ispirato questo progetto. Tutte le foto nel booklet sono state scattate durante quel viaggio. E di sicuro: io amo i film americani dei '70, quelli di William Friedkin, Martin Scorsese, Francis Ford Coppola, Abel Ferrara, Paul Schrader etc.

6. Hai in programma nuovi progetti per il futuro?

- Alla fine del 2017 spero di pubblicare "Fall of the Gods" per la Cyclic Law. Questo album sarà il culmine della trilogia mitica e cercherò di spingere ancora più in avanti il suono di Vortex. I fan della mia band precedente (Golgatha) potrebbero essere molto felici per il sound del disco, proprio perché sarà più classico, come quello di Golgatha "Sang Graal" uscito per la label Cold Meat Industry. Userò molti suoni ottenuti da sorgenti naturali come acqua, rocce, legno, ossa, strumenti classici (stringhe, flauti, corni), così come da chitarre elettriche/acustiche e voci (maschili e femminili). Potrei avere la possibilità di collaborare con l'artista sciamanico Nadine, che ha creato il recente singolo di MARS "Farewell to the Sun" (La Esencia). "Fall of the Gods" sarà immenso ed epico... A neo-classical ritual soundtrack for Ragnaroek.

7. Grazie per l'intervista. E' stato un grande piacere parlare con te. Buona fortuna Marcus.

- Grazie. E' stato un piacere per me.


CONTATTI:

facebook.com/Vortex.music.official
cycliclaw.com 


VORTEX line-up:

Marcus S. (sounds, drums, voices)

guests: Patrick Kilian (electric guitar)
Bergemann (keyboards)
Kai Naumann (guitar)
Oliver Freund (electric guitar)
Marcel Barion (keyboards)
Katharina Nikiforos (strings, voice)


RECENSIONE: 
VORTEX "Moloch" 2016 - Cyclic Law