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sabato 30 gennaio 2016

Intervista: BITCRUSH - "UNA PROGRESSIONE SENZA FINE"






I PROGETTI MUSICALI DALLE SONORITA' RICERCATE STRISCIANO ANCHE ALL'OMBRA DEI RIFLETTORI, NE E' LA PROVA BITCRUSH, CREATURA NATA PER VOLONTA' DEL MUSICISTA AMERICANO MIKE CADOO. E' LUI A PRESENTARCI IL SUO NUOVO EP.

1. Ciao Mike. Prima di iniziare devo farti i miei complimenti per il tuo nuovo EP. Quali sono, a tuo giudizio, le differenze più significative tra "From Sinking" e le precedenti uscite di Bitcrush? Cosa volevi ottenere?

- Ciao Christian. Grazie mille per l'intervista! Avevo intrapreso già da tempo questa mia direzione stilistica prima di comporre le tre tracce di "From Sinking". Devo dire che il precedente "Collapse" si muoveva più o meno allo stesso modo. Bitcrush è sempre stata un'entità con una funzione liberatoria e catartica, perciò si espande secondo i miei diversi stati d'animo. Originariamente era nato come un progetto di musica elettronica sperimentale, quindi più vicino alla mia precedente creatura (Gridlock). Nel tempo sono giunto a quello che si può ascoltare ora. Sicuramente ho perso un po' dei miei vecchi fan, ma fortunatamente ne ho trovati degli altri. Tutta questa gente mi ha riservato delle parole molto positive per la direzione intrapresa con Bitcrush. Credo che chi mi abbia seguito fin dagli inizi sa che il mio percorso è come un vero e proprio viaggio. Così è nato lo slogan per Bitcrush: "Have You Lost your Way". Oggi tutto è molto più pesante ed emozionale rispetto al passato. E per puro caso, la musica che sto creando attualmente, in qualche modo è simile a quella che facevo nell'epoca pre-elettronica (pre-Gridlock). Il nuovo EP rappresenta al meglio l'idea che sta alla base del progetto stesso: lascio che siano sempre i miei sentimenti a guidarmi nella creazione della musica. Non ho mai voluto seguire una direzione specifica. Con "From Sinking" ho voluto sputare fuori molte sensazioni negative. La canzone "Drone in Orange" fa riferimento al deterioramento dell'essere che avviene con il passare degli anni. La song avanza diventando sempre più lenta nei minuti. So che ad alcuni ascoltatori questo EP potrebbe sembrare piuttosto opprimente ed è per questo motivo che non posso dargli torto. I tre brani del lavoro rappresentano correttamente lo stato d'animo che ho vissuto durante la registrazione.

2. Da dove sei partito per raggiungere questo stile musicale?

- Il primo album di Bitcrush era legato allo stile IDM. Qualcosa di più vicino ad Autechre e Aphex Twin, mentre il mio lavoro più recente è stato paragonato a Neurosis e Jesu. Dopo quel primo disco IDM ho sperimentato inserendo nella mia musica elementi di post-rock e shoegaze. Nel corso di undici anni ho anche aggiunto alcuni elementi tipici del metal. Per la registrazione mi affido ancora a sistemi elettronici. La mia batteria è elettronica. A volte uso synth o strumenti a corda per aggiungere un po' di atmosfera. Penso che Bitcrush è sorretto ancora dalla stessa colonna vertebrale ma cerco di utilizzare diversi mezzi per ottenere quei suoni che nascono dal cuore e dalle mie mani.

3. Tutto suona piuttosto vario, intenso ed emotivo in "From Sinking". Sei d'accordo?

- Certo. Sono d'accordo con questo. Mi piace creare canzoni più lunghe rispetto alle composizioni 'tradizionali' fatte da tanti altri musicisti. Spesso abbozzo un pezzo, poi lo completo in un secondo momento. Tutto ciò stimola le idee che mi vengono in mente, perciò ogni brano, a seconda del mio stato d'animo, può cambiare di direzione, anche in maniera drastica. Il lato negativo della faccenda è che tale procedura comporta molto tempo e soprattutto molta pazienza. Il mio personale modus operandi mi permette di ottenere una maggiore flessibilità, utile per registrare in maniera efficace le mie emozioni.

4. Leggendo le tue note biografiche ho capito che hai vissuto molti anni nel circuito della musica underground, e quindi vorrei domandarti cosa significa per te continuare a comporre musica.

- E' catarsi. Questa catarsi si è amplificata durante le registrazioni del disco "In Distance". Da quel momento in poi ho iniziato ad esprimermi liberamente. Ho lasciato fluire le cose in maniera naturale.

5. Quali sono le tue aspettative personali per questo 2016?

- Oh Dio, in realtà non ho non mai pensato alle aspettative. Avere delle aspettative può anche portare delle delusioni, soprattutto se le cose non vanno come devono. Quindi mi auguro solo che quest'anno sia buono. Sono molto occupato con il mio lavoro principale (l'etichetta n5MD). Abbiamo alcuni progetti davvero interessanti per il 2016. Inoltre sto cercando di trovare il tempo per scrivere musica per un'altra mia creatura (Dryft). Si tratta di musica elettronica e devo sottolineare che lo considero più di un impegno espemporaneo. Inoltre, vorrei scrivere qualcosa per il mio progetto drone/noise.

6. Grazie Mike! Buona fortuna.

- Thanks So Much Christian! All the best to you and Son of Flies webzine for 2016!


CONTATTI:

haveyoulostyourway.bandcamp.com/from-sinking
bitcrush.net
facebook.com/haveyoulostyourway


BITCRUSH line-up:

Mike Cadoo - Polistrumentista


RECENSIONE: 
BITCRUSH "From Sinking" 2015 - Independent




venerdì 29 gennaio 2016

Recensione: BARK "Voice of Dog"
2016 - Sideburn Records




Quando ascolto gruppi come i BARK, penso a quanto siano stati influenti i riff travolgenti concepiti dalle mente di Dimebag Darrell (1966-2004). E' proprio lui quello che più di tutti ha contagiato orde di musicisti votati a queste sonorità. Tanti, chi più, chi meno, avranno ascoltato e apprezzato lo stile del chitarrista statunitense che fu il cofondatore e compositore dei monolitici Pantera. I belgi sono portatori di un sound bruciante che risente di quegli influssi e riesce a risultare facilmente accessibile. Le due chitarre sono sorrette dalla spinta propulsiva della sezione ritmica. Hardcore e death'n'roll le altre influenze riscontrabili sulla band. Tali influenze si possono ascoltare nell'incedere turbolento della batteria e nel timbro vocale di Ron Bruynseels. Era quindi logico aspettarsi un esordio pieno di groove metal dopo l'EP uscito nell'estate del 2015. Nel complesso "Voice of Dog" potrebbe piacere a più di qualche ascoltatore. Il prossimo disco dovrà essere progettato in modo tale da garantire maggiore affidabilità.

Contatti: 

barkantwerp.bandcamp.com/voice-of-dog 
facebook.com/bark666

TRACKLIST: All Hell Breaks Loose, Venomous Blood, Killing Time, Roll the Dice, I Remain Untamed, Voice of Dog, Day of the Witch, Babylon Streets, Black Steel, Night of Torment, Leftover Prey, Nine Lives




giovedì 28 gennaio 2016

Intervista: BAPHOMET'S BLOOD - "FIERI DI ESSERE SE STESSI"






I MARCHIGIANI BAPHOMET'S BLOOD NON GUARDANO IN FACCIA A NESSUNO E TIRANO DRITTI PER LA LORO STRADA. IL NUOVO "IN SATAN WE TRUST" E' IL PRODOTTO DI UNA BAND CONVINTA DEI PROPRI MEZZI E CHE HA SAPUTO RITAGLIARSI UNA BUONA FETTA DI PUBBLICO NELL'UNDERGROUND. SIN DAGLI ESORDI, NESSUN COMPROMESSO E' STATO ACCETTATO. L'IMPATTO RINGHIANTE DEI NOSTRI E' IL RISULTATO DI UNA PERFETTA COMBINAZIONE TRA PASSIONE, SUDORE E TANTA DETERMINAZIONE.

1. Ciao N. Vuoi tracciare una breve biografia dei Baphomet's Blood per i lettori di Son of Flies webzine?

- Salve a tutti. La band nasce nell 2003 da me e RR Bastard. L'intento era quello di suonare Speed Thrash Metal nel modo più veloce e violento possibile. All'epoca facevamo le prove in un garage di un amico della zona e registrammo il nostro primo demo tape. Facemmo una versione promo in cd-r da mandare a qualche label e fu così che ci mettemmo in contatto con l'etichetta brasiliana DIES IRAE per la produzione del nostro primo Lp "SATANIC METAL ATTACK". Visto il grande seguito della band decidemmo di passare ad una formazione a 4 rispetto al duo del primo Lp. Il secondo Lp "SECOND STRIKE" vedrà la luce nel 2008 ed è stato prodotto dalla IRON BONEHEAD RECORDS in collaborazione con la HIGH ROLLER. Stessa cosa per "METAL DAMNATION" del 2009. Dopo questi 2 Lp iniziammo a suonare molto spesso in tutta Europa, ed il riscontro del pubblico fu immediatamente molto alto! Nel 2011 esce il nostro Ep "BACK FROM THE FIRE" e qualche anno dopo la raccolta dei nostri tre Lp in Tape "SPEED METAL OVERKILL"! Ora, dopo qualche problema di line up siamo tornati! We are Back To Kick Your Ass!!!

2. Il vostro nuovo album "In Satan We Trust" è un inno alla perseveranza e all'intransigenza sonora, ed è stato pubblicato ancora una volta dalla Iron Bonehead Productions. Puoi illustrarcelo in poche righe?

- Speed Fucking Metal in the Best Tradition!!!!!!

3. Come vedi oggi i Baphomet's Blood rispetto agli esordi? Ci sono stati dei cambiamenti?

- Rispetto agli esordi abbiamo affinato il nostro stile, sia compositivo che esecutivo!

4. Un aspetto vincente dell'ultimo album è la potentissima produzione. Dove lo avete registrato?

- Sin dagli esordi noi registriamo sempre presso il MARA'S CAVE sotto la supervisione di Manuele Marani. Per quanto mi riguarda è il miglior sound engineer della zona ed oltre! Riesce a cogliere perfettamente quello che vogliamo. Sicuramente registreremo ogni nostra release in questo studio!

5. "In Satan We Trust": Qual è il collegamento tra il titolo e l'artwork? Avete utilizzato un'immagine piuttosto esplicita. Chi è l'illustratore?

- Il titolo del disco è un calcio nel culo a chi in passato ci criticò per aver usato tematiche toppo "sataniche". Gente che va in chiesa la domenica non può ascoltare questo genere musicale, non fa per loro. La nostra impronta tematica rimarrà sempre questa fino alla fine dei miei giorni. Rock is for the Devil! Fukk You! Per quanto riguarda il layout stavolta volevamo un illustrazione grafica che sembrasse un vero dipinto e cosi abbiamo fatto. L'illustratore grafico Ivan Tao si è occupato della cover, sotto nostra supersione, illustrando perfettamente cosa avevamo in mente. Il tutto curato dal nostro chitarrista A. Trosomaranus!



6. Ho notato che siete costantemente impegnati sul fronte live, non solo sul suolo italico. Sarete in giro per delle date italiane tra febbraio e marzo, poi, a luglio partirete per lungo tour in America in compagnia dei toscani Violentor. Beh, diciamo che in questo 2016 non vi annoierete di certo.

- Il nostro obbiettivo è quello di suonare il più possibile! Noi siamo una live band! Sicuramente sarà un anno pieno di soddisfazioni in ambito live!

7. Cosa significa per te tenere "fede" al sound della vecchia scuola del thrash-speed metal in un periodo storico in cui moltissimi gruppi del circuito underground si concentrano sull'immagine e su queste produzioni patinate?

- Tutto riflette ciò che si è! Se sei uno che non compra dischi e non va agli show ma ti crei un'immagine da guerriero dell'underground dopo poco tempo ti sei già rotto i coglioni! Purtroppo la nostra scena è piena di questi metalheads del sabato sera!!! Metal it's a way of life, not only saturday night! Burn in Hell.

8. Oltre ai Violentor, ti piacciono gruppi italiani come Bunker 66, Murk, Noia, Barbarian, Occultator, Nightshock, Whisky Ritual... Avete un legame di amicizia con qualcuno di loro?

- Con i Bunker 66 siamo in contatto, con i Barbarian abbiamo suonato un paio di volte. In Italia abbiamo un buon rapporto con i Witchunter e i Fingernails per esempio. Abbiamo suonato moltissimo insieme e passiamo intere serate a bere come forsennati !!! Rock and Roll.

9. Ultima domanda: Come vorresti ricordare il grande Lemmy Kilmister?

- Come il più grande di tutti. Come lo è stato e lo sarà per sempre!!! Dobbiamo a lui tutto quello che siamo ed ascoltiamo ora! Ho visto Lemmy 21 volte e avrei preferito vederlo ancora altre 1000!!! Stay Clean, Out to Lunch!

10. Grazie per l'intervista. Lascio a te le tue conclusioni...

Un saluto a tutti i lettori. Ci si vede in giro!!! We are the army of the night... and don't forget to Rock And Roll!


CONTATTI:

184421.bandcamp.com/releases
facebook.com/Baphomets-Blood-official
ironbonehead.de 


BAPHOMET'S BLOOD line-up:

Necrovomiterror - Voce, Chitarra
Angel Trosomaranus - Chitarra
Speed Necromancer - Basso
S.R. Bestial Hammer - Batteria


RECENSIONE:
BAPHOMET'S BLOOD "In Satan We Trust" 2016 - Iron Bonehead Prod





mercoledì 27 gennaio 2016

Recensione: THE RESISTANCE "Coup de Grâce"
2016 - earMUSIC




I THE RESISTANCE continuano a seppellire i loro demoni interiori a suon di thrash-death metal/hardcore. Solo un anno di distanza separa "Coup de Grâce" dal suo predecessore (l'EP "Torture Tactics"). La continuità tra le quattro releases del gruppo è chiara fin dalle prime battute del nuovo disco, che dà inizio al massacro con "I Welcome Death" per sgombrare il campo di battaglia. Brani rappresentativi come "Violator", "Resolution", "World Order" o "Enslavement" rivelano senza mezzi termini la passione degli svedesi per il death brutale cementato da poderosi midtempo. La voce di Marco Aro (The Haunted) è trascinante, rabbiosa e tagliente come una mannaia. Potenza e groove assasino trovano posto in egual misura nella musica dei The Resistance. L'energia sprigionata dai riff metal e dalle ritmiche invasate, non viene mai meno. Nella semplicità il concetto è abbastanza chiaro. L'originalità non è sicuramente il loro forte, ma con le armi in mano, questi musicisti sanno il fatto loro. Siete liberi di scegliere da che parte stare.

Contatti:  

facebook.com/theresistanceswe
ear-music.net

TRACKLIST: Death March, I Welcome Death, Smallest Creep, Violator, Felony, Death Blow, Resolution, World Order, Enslavement, Art of Murder, For the Venom, The Drowning, As It All Came Down




Intervista: GRIME - "NEI MEANDRI OSCURI DELL'ANIMO"






I TRIESTINI GRIME FANNO IL SALTO DI QUALITA' CON IL NUOVO ALBUM "CIRCLE OF MOLESTERS", DANDO PROVA DELLE LORO POTENZIALITA'. IL GRUPPO POTREBBE INTERESSARVI, ANCORA DI PIU' SE SIETE DEI FANATICI SEGUACI DEL DOOM METAL E DELLO SLUDGE. SUPPORTATELI PERCHE' LO MERITANO.

1. Ciao ragazzi. Quando avete iniziato a comporre il materiale per il vostro nuovo album "Circle Of Molesters"?

- In realtà subito dopo l'uscita di "Deteriorate". Proviamo molto spesso e abbiamo di continuo nuove idee per nuovi riff sui quali lavoriamo e che teniamo da parte per costruire delle nuove canzoni. Per noi è vitale trovarci in sala prove. Suoniamo almeno due o tre volte alla settimana e i pezzi nascono naturalmente.

2. Il termine "pesantezza", nel vostro caso, assume un significato ben preciso. Quanto conta il groove nell'incedere dei brani?

- Più che puntare sul groove in senso stretto, i nostri brani cerchiamo di renderli più malvagi possibile ricercando dei riff di chitarra pesanti e oppressivi, cercando di dare un po' di dinamica attraverso la sezione ritmica. Quello che ne esce pensiamo sia una musica che, se ha un groove, ha un groove sinistro e soffocante.

3. Quali sentimenti scatenano i vostri fini creativi?

- La nostra musica nasce sostanzialmente dai sentimenti più abietti che ciascuno di noi prova, convogliamo nella nostra musica tutto ciò che di negativo viviamo e vediamo attorno a noi. La nostra non è certamente una musica di speranza, piuttosto è un viaggio all'interno dell'odio, della rassegnazione, della rabbia, del senso di schifo, dell'essere inadeguati alla vita, uno sguazzare all'interno degli abissi interiori che ciascuno si porta dentro. Nei primi due lavori i testi erano principalmente di carattere descrittivo, mentre in "Circle of Molesters", parlano piuttosto di una sorta di catarsi che scaturisce dal tuffarsi dentro a quanto di più marcio lo spirito dell'essere umano abbia da offrire.

4. Ciò che personalmente considero come un vostro pregio è la commistione tra compattezza sonora e schiettezza esecutiva. Sei d'accordo?

- Si, e ne siamo consapevoli. Abbiamo lavorato un po' per trovare questo sound, questo è il nostro terzo lavoro, ma sin dai primi pezzi scritti per il primo album abbiamo sempre cercato di creare una musica che fosse come un vero e proprio assalto sonoro, compatta e allo stesso tempo onesta e trasparente, senza troppe sovrastrutture, un distillato d'odio e di malessere sparato dritto in faccia di chi ascolta. Nell'ultimo lavoro abbiamo inserito un po' più di dinamica nelle canzoni, ma credo senza snaturare quella ferocia primitiva che è sempre stata alla base della nostra musica.

5. Suonare così lenti e rocciosi potrebbe annoiare l'ascoltatore. Siete consapevoli di ciò?

- Certo, ne siamo ben consapevoli e difatti la sfida che ci siamo proposti fin da quando abbiamo formato la band è stata quella di cercare di creare una musica che nel suo essere lenta, ossessiva e scarna, tenesse l'ascoltatore incollato. Crediamo che il trucco, nel fare musica lenta, stia nel riuscire a creare e mantenere viva una tensione, che è una cosa difficile da fare quando cerchi di ridurre tutto all'osso. È una sfida che ci siamo posti fin dall'inizio e che ci porta ad essere sempre estremamente autocritici sulle canzoni e a riascoltarle più e più volte, per lavorarci sopra e renderle il più accattivanti possibile innanzitutto per noi.

6. Fin dai tempi del debutto "Deteriorate" (2013) siete stati associati alla corrente dello sludge/doom metal. Pensi sia limitativo tutto ciò?

- Ormai da decenni tutta la musica viene catalogata, pertanto non è che l'essere inseriti all'interno di un genere ci sembri riduttivo, anche perché alla fine era proprio a quel tipo di musica che abbiamo fatto riferimento quando abbiamo iniziato, e non l'abbiamo mai negato. Quello che a noi interessava era essere un'onesta band sludge, marcia, cattiva e senza compromessi, poi, con l'andare del tempo, abbiamo aggiunto anche altri elementi, che si possono sentire nel nuovo lavoro, come ad esempio influenze di vecchia scuola death-metal e punk-metal. Comunque l'essere inseriti in un determinato genere di musica è limitativo solo se sei tu a porti dei limiti per primo.

7. Le tematiche delle nuove canzoni sono importanti quanto il tappeto strumentale, oppure fanno solo da cornice alla voracità del sound?

- Quando scriviamo nasce prima di tutto la musica. I testi arrivano dopo e nascono dalle suggestioni che i brani suscitano nella mente di Marco. In tal senso sono importanti perché parte integrante della musica, sono un ammassarsi di immagini che letteralmente nascono da ciò che suoniamo. Sound e testi sono sempre legati a doppio filo nel nostro mondo musicale. A volte sono più schietti e "stradaioli", a volte possono essere più criptici, come nell'ultimo lavoro, dove nascono dal fascino che Marco ha sempre avuto per un certo ermetismo deviato.

8. Avete firmato un contratto per la Argento Records. Cosa vi lega ai fondatori dell'etichetta (Michael Bertoldini degli italiani The Secret e Clio Leeuwenburgh della Headspin Records)?

- Fondamentalmente una grande amicizia che dura da diversi anni (difatti tecnicamente non c'è stata nessuna "firma"), una grande stima reciproca e un modo estremamente simile di vedere la musica. Dobbiamo dire che non potremmo essere più soddisfatti, Michael e Clio hanno fatto un lavoro incredibile, dalla cura messa nel realizzare il packaging del disco alla promozione, degno di etichette di lungo corso, mentre invece erano soltanto alla prima uscita. Hanno creduto in noi e in questo disco e saremo sempre loro grati, dato che li conosciamo bene e sappiamo che non lhanno fatto per amicizia, ma proprio perché hanno apprezzato "Circle of Molesters" fin da quando glielo abbiamo fatto ascoltare.

9. Aspettative per il 2016?

- Stiamo scrivendo dei pezzi nuovi e ci piacerebbe realizzare uno o due splits, inoltre speriamo di suonare il più possibile e in situazioni sempre più entusiasmanti.

10. Grazie per l'intervista!

- Grazie a te!


CONTATTI:

argentorecords.bandcamp.com/circle-of-molesters
facebook.com/Grime666Grime
argentorecords.com


GRIME line-up:

Chris - Batteria
Marco - Voce, Chitarra
Paolo - Basso
Ans - Chitarra


RECENSIONE:
GRIME "Circle of Molesters" 2015 - Argento Records


martedì 26 gennaio 2016

Recensione: EXTORTION "Obsess"
2015 - RSRec | Hate Ape Prod




Viaggiano ad una velocità folle gli EXTORTION, gruppo formatosi a Perth (Australia) nel 2005. Per comprendere il loro messaggio non è necessario alcuno sforzo. Le intenzioni sono ben salde, come le radici di un grosso albero secolare. L'assalto frontale messo in atto da questi musicisti non fa prigionieri. E' punk, hardcore, powerviolence ad altissimo voltaggio, violento quanto bastava per fracassare il vostro cranio. Dieci anni di storia vengono racchiusi in questa nuova raccolta stampata su tape e CD dalla RSRec/Hate Ape Productions. 70 rasoiate letali! I pezzi sono stati presi da lavori già pubblicati precedentemente (EPs, SPLITs, DEMOs..). Ma non basta, perché la band ha deciso di arricchire la raccolta aggiungendo alcune canzoni inedite. Senza badare a nessun trend, gli Extortion hanno trovato la soluzione per trasmettere energia rabbiosa e quindi risultare convincenti... non so se rendo bene l'idea. E grazie alla caparbietà sono stati in grado di imporsi nel circuito underground. Seppure molto spesso derivativi, dimostrano carattere e ottime capacità esecutive. D'altronde, non serve altro in questo specifico tipo di musica. Ogni seguace di tali sonorità sa di cosa sto parlando. Questi sono gli Extortion. Prendere o lasciare.

Contatti: facebook.com/equalizingextort

SONGS: Liar, Pull The Pin, Do it Yourself, Inside, Extortion, Fuse, Hate Your Guts, Mindless Violence, Boot Ride, Nightshift, Repeat, A Step In The Wrong Direction, Derailed, Fix Me (Black Flag), Senile, Out Of Your Mind, Over And Over, IDNTFS (Negative FX, Smashed Up, Shit For Brains, Fucked In The Head, Pathetic, Useless, Insignificant, Manipulated, Obstruct, Coma, Decompose, Amoral, Closed Doors, Blight, Instantly Bent (Man Is The Bastard), Buildings Collapse, Pitfall, Cut In Half, Bullet Hell, Heresy, Burn Down, Code, No Credit, Kill Screen, Bacterial, Max 330 Mega Pro Gear Spec, Worthless Life, Just A Matter Of Time, Cut Short, Who Cares?, Monstrosity, Cornered, Libidinous Grandmother, Isolated, Control, Trainwreck, Drawn And Quatered, Put To Sleep, Fucken Old Cunts Need A Kick In The Head (Rupture), Drunk, 4 Outta 5, Maniac, Life Under Lies, You're Next, My Own Two Feet, Fusee, Extortion, A Step In The Wrong Direction, Pull The Pin, Derailed, Not Now Not Ever, Repeat, Fistfight


lunedì 25 gennaio 2016

Intervista: TUER - "DIRETTI E SPIETATI"






IL NOME TUER SUONERA' SCONOSCIUTO ALLE ORECCHIE DI MOLTI, MA QUESTA BAND SVIZZERA HA TUTTE LE CARTE IN REGOLA PER DARE FILO DA TORCERE A DIVERSI NOVELLINI DELLA SCENA GRINDCORE. L'INTERVISTA E' CRUDA E DIRETTA, COME LA LORO PROPOSTA.

1. Come vi siete conosciuti e perché avete deciso di suonare grindcore?

- Un saluto a Son of Flies! Proveniamo da luoghi diversi e ognuno di noi ha accumulato esperienze differenti. Suoniamo in altri gruppi con i quali ci esibiamo in Svizzera ma anche oltreconfine. Non siamo della stessa generazione, infatti c'è un differenza di 10 anni tra il più giovane e il più anziano del gruppo. Attualmente viviamo nella stessa città, tranne il bassista. Le prime volte ci siamo incontrati durante dei concerti e siamo diventati amici. Il nostro desiderio era quello di suonare grindcore!

2. Quali sono i vostri obiettivi suonando con i Tuer?

- Ci piace mescolare grindcore, crustcore e alcuni elementi del vecchio death metal (svedese e non!). L'obiettivo principale è quello di comporre musica semplice ed efficace, utilizzando una sorta di energia spontanea. Cerchiamo sempre di personalizzare le varie canzoni, lavorando sui riff, sulle strutture e sul suono, sull'aura generale. Nella nostra musica la chitarra e il basso hanno frequenze molto basse.

3. Ci sono dei punti di forza nell'EP d'esordio "Ivresse & Enfer"?

- E' stato registrato 'live' in sole quattro ore. Siamo stati veloci, ma tutto è andato bene! Le canzoni sono abbastanza differenti e questo crea una certa omogeneità. Crediamo nell'etica del D.I.Y.. La copertina e il logo della band sono stati disegnati da uno dei cantanti, il layout lo ha realizzato il chitarrista, mentre il resto lo hanno completato gli altri.

4. Vi siete divertiti in studio? Parlateci di questa esperienza.

- Il tempo è trascorso molto velocemente. Tutto è durato mezza giornata. A lavoro finito eravamo stanchi, ma fieri del risultato ottenuto. Dopo le registrazioni abbiamo festeggiato nella casa di Stéphane, l'ingegnere del suono e proprietario del Roystone Studio.

5. Perché avete utilizzato il nome Tuer?

- Tuer in francese significa "uccidere". L'idea è arrivata durante una serata. Eravamo ubriachi e ci siamo detti: "Hey! Ok.. formiamo una band grindcore, ma sarebbe divertente utilizzare un nome facile da ricordare, un nome cattivo e irrispettoso. Quindi, perché non TUER??? E' diretto e d'impatto. Pensate a Slayer o Death... per esempio!"

6. Di cosa trattano i testi delle vostre canzoni?

- Al contrario di molte altre band, noi non usiamo testi in inglese ma in francese. Utilizziamo la nostra lingua perché solo così siamo in grado di esprimere i nostri concetti con maggiori dettagli. Naturalmente è un modo diverso di esprimere idee e sentimenti. Ci sono due capitoli nel nostro EP: le prime 4 tracce fanno parte di Ivresse ("ubriachezza"), le altre di Enfer ("inferno"). I testi dei Tuer parlano dell'attuale società, della decadenza individuale e collettiva, e degli eccessi psicologici.

7. Qual è il background musicale della band?

- Il batterista ha una formazione jazz ed è impegnato in diverse band. Suona metal, jazz, noise, musica sperimentale. Il nostro chitarrista ha una formazione classica. Gli altri sono autodidatti. Siamo tutti grandi fan di generi come grindcore, crust, punk, hardcore, death, black, doom, thrash metal, sludge, dark ambient. Nella notte ci piace anche ballare sulle note di Shakatak, Rondo Veneziano e Thunderdome!

8. Cosa avete da dirci sulla scena metal nel vostro paese?

- C'è una bella scena in Svizzera e con buone band, come un po' ovunque. Ma c'è una sorta di "frontiera" nel nostro paese. Nella parte francese, ci sono più gruppi che suonano post-hardcore e metalcore. Nella Svizzera tedesca si suona un sacco di death metal brutale, speed e thrash metal. Anche la zona italiana della Svizzera è attiva sul versante della musica estrema. Ma in Svizzera non ci sono molte band che suonano grindcore. Quelle migliori sono Embalming Theatre, Mumakil e Insomnia Isterica... ma c'erano anche i Fear of God.

9. C'è qualcos'altro che vorreste aggiungere?

- Stiamo componendo alcune tracce per una futura release, probabilmente uno split album. Speriamo di suonare presto in Italia. Grazie mille per questa intervista e per la tua bella recensione! Grind on!


CONTATTI:

tuergrindcore.bandcamp.com
facebook.com/TUER 
folklorrecords.wordpress.com 


RECENSIONE:  
TUER "Ivresse & Enfer" 2015 - D.I.Y.


domenica 24 gennaio 2016

Recensione: VENOMOUS CONCEPT "Kick Me Silly – VC III"
2016 - Season of Mist




Quale folle musicista si permetterebbe mai di insegnare a questi veterani della scena estrema come si deve suonare crust/punk/hardcore/grindcore? Beh... Non si può assolutamente mettere in discussione il valore di Shane Embury e Danny Herrera (Napalm Death), Kevin Sharp e Dan Lilker (Brutal Truth), anche perché stiamo tirando in ballo 4 personalità distinte che hanno contribuito alla crescita di queste sonorità consumando gran parte delle loro vite in giro per il globo. L'attitudine è una caratteristica rara e non comune (mettetevelo in quella fottutissima testa!). La classe non è acqua. Il nuovo arrivato John Cooke (Corrupt Moral Altar, Out for Blood, Vicious Bastard), pur essendo più giovane di età, riesce a dare man forte alle irriverenti provocazioni dei VENOMOUS CONCEPT. "Kick Me Silly – VC III", terzo disco in studio, percuote selvaggiamente e non concede un attimo di respiro. Tutti vanno dritti come un treno lanciato a folle velocità, ma bisogna lodare John e Shane per l'ottimo lavoro svolto sulle due chitarre; entrambi sono stati fortemente influenzati da Mitch Harris (axeman dei succitati Napalm Death). Resta inalterata l'autoironia e la voglia di ribbellarsi a qualsiasi regola preconfezionata. Gruppo difficile da abbattere e nato per suonare dal vivo, prima ancora che per registrare album. Per i fan il nome Venomous Concept resta sinonimo di affidabilità.

Contatti:

facebook.com/Official-Venomous-Concept

TRACKLIST: Rise, Bust With You Debt, Anthem, The Potters Ground, Human Waste, Leper Dog, Farm Boy, Head On A Stick, Pretend, Johnny Cheeseburger, Forever War, Good Times, Pretty On The Inside, Holiday In Switzerland, Fucked In The Czech Repub, Neck Tie, Frontal Lobe Disorder, Daycare, Quazimodo, Burning Fatigue, Rocket Science




sabato 23 gennaio 2016

Intervista: DEAD SOUL - "CUORI IN FIAMME"






DA ME CONSIDERATO COME UNO DEI DISCHI PIU' BELLI E INTENSI DEL 2015, "THE SHELTERING SKY" CONTINUA A FAR BRECCIA NEI CUORI DI MOLTI ASCOLTATORI. IL SECONDO LAVORO COMPOSTO DAL DUO SVEDESE RIESCE AD EMOZIONARE SFIORANDO E GRAFFIANDO LA SUPERFICIE DELL'ANIMA. E' AFFASCINATE RESTARE IMMERSI NELLA LORO DIMENSIONE MUSICALE FATTA DI LUCI E OMBRE. NIELS NIELSEN (CHITARRA) HA RISPOSTO ALLE MIE DOMANDE.

1. Ciao Niels. Grazie per avermi concesso un po' del tuo tempo per questa intervista.

- Nessun problema!

2. Che cosa significa esattamente "The Sheltering Sky"?

- Prima di tutto, devo puntualizzare che non vi è alcuna interpretazione corretta di "The Sheltering Sky". Volevamo solo un titolo particolare in modo che ogni ascoltatore potesse trovare il proprio significato. Questo titolo può significare cose diverse, soprattutto se lo si legge guardando la copertina. Non siamo più al sicuro perciò quegli squali che volano nel cielo lo lascino intendere. Il cielo è l'unica protezione che abbiamo contro questo vasto universo che c'è là fuori. Un cielo blu chiaro può essere confortante e, allo stesso tempo, di notte, può farci osservare le stelle per renderci conto di quanto siamo piccoli. Come dicevo poco fa, non riesco a spiegare con semplici parole il vero significato del titolo e quindi lascio all'ascoltatore ogni interpretazione personale.

3. Il processo di registrazione per "The Sheltering Sky" è stato diverso rispetto a quello del precedente "In The Darkness"?

- Quando registrammo il nostro primo disco non ci siamo affidati a nessun piano. Abbiamo registrato la nostra musica in diversi appartamenti. Tutto fu lo-fi. La chitarra venne incisa in una cucina, mentre le riprese della voce vennero fatte in bagno. Gran parte di "The Sheltering Sky" è stato registrato nel mio nuovo studio, un grande monolocale in campagna. Siamo riusciti ad ottenere un suono veramente caldo. Mi sono piaciute entrambe le registrazioni perché sono molto diverse. Volevamo far passare il giusto tempo prima di incidere questo disco. L'unico modo che avevamo per farlo suonare bene.

4. L'album ha un chiaro tono cinematografico. E' meraviglioso il fatto che siate cresciuti con un mix così dinamico e ciò valorizza la musica dei Dead Soul.

- Sì. Raramente ci focalizziamo su un determinato tipo di suono quando registriamo la musica dei Dead soul. Parliamo di libri, di vari film, di viaggi e di musica in generale. Io guardo un sacco di serie in TV mentre Anders legge molto, quindi, credo che queste siano le nostre principali fonti di ispirazione. Ci piace inserire emozioni diverse nelle canzoni cercando di renderle più cinematografiche piuttosto che dare spazio solo alla potenza o a tutte quelle sensazioni che potrebbero essere utili dal vivo. Ascolto tanta musica e sono cresciuto con il sogno di diventare un regista. Se potessi scegliere, abbandonerei la scena rock per fare film.



5. Avete ottenuto dei responsi positivi da parte dei vostri fan durante i concerti? Come avete fatto ad agganciarvi al tour dei Ghost?

- Non sapevamo cosa aspettarci dall'ultimo tour con i Ghost anche perché il pubblico pagava il biglietto principalmente per loro. Fortunatamente sono seguiti da moltissimi fan "openminded". I Ghost non sono la solita band heavy metal ordinaria quindi il pubblico è stato davvero caloroso e interessato alla nostra proposta. Era il nostro primo tour in Europa. Speravamo in qualcosa di grande ed emozionante come quando girammo la Scandinavia nel 2013. In realtà è stata un'esperienza migliore! Ho anche lavorato come tour manager per gli stessi Ghost. Abbiamo fatto circa 100 spettacoli. Inoltre, ho aiutato il gruppo per la registrazione del loro disco "Infestissumam". I nostri rapporti sono diventati più forti.

6. Quale canzone di "The Sheltering Sky" è vicina alla tua personalità, e perché?

- Dal momento che sono coinvolto in quello che facciamo cerco di essere il più onesto possibile con tutto. E questo significa mettere buona parte di me stesso nella musica. Io e Anders abbiamo investito molto del nostro tempo per modificare le canzoni in modo da essere pienamente soddisfatti del risultato finale. Non vogliamo che la nostra musica abbia un suono ordinario. Ci piace contorcerla un po'. Ma se devo scegliere una canzone direi "In Between". Penso che quella traccia sia il miglior mix di me e Anders. La song gira tra blues ed elettronica. Tutto si accumula al caos ed è come un doloroso, lento divenire che raggiunge il culmine con quel riff finale. Sono un grande fan della musica che ripete determinate note.

7. Grazie per l'intervista Niels. Buona fortuna.

- Grazie a te. Mi dispiace molto se mi ci è voluto così tanto tempo per rispondere alla tua intervista, ma si sa, la pazienza è d'oro ;)


CONTATTI:
dead-soul.com 
facebook.com/deadsoulofficial 


DEAD SOUL line-up:

Niels Nielsen - Chitarra
Anders Landelius - Voce


RECENSIONE:
DEAD SOUL "The Sheltering Sky" 2015 - Razzia Notes | Century Media




venerdì 22 gennaio 2016

Recensione: OPPROBRIUM "Serpent Temptation" (Ristampa)
2016 - Relapse Records




Ancora una volta si ritorna indietro nel tempo, ed è la Relapse Records a condurci nuovamente nel lontano 1988, anno in cui venne dato alle stampe il mai dimenticato "Serpent Temptation" (Brutal Rec.), il debutto degli INCUBUS di New Orleans, conosciuti dal 2000 con il nome di OPPROBRIUM. Il gruppo fu fondato nel 1986 per mano dei fratelli Howards (Francis M. alla voce/chitarra e Moyses M. Howard dietro le pelli), entrambi nati in quel di Rio de Janeiro e successivamente trasferiti nella paludosa Louisiana. Questi due musicisti, accompagnati dal bassista Scott Latour, si fecero strada nell'underground d'oltreoceano a tal punto da meritarsi una larga fetta di aficionados. Perciò quando si pensa alle sonorità primordiali del death/thrash metal non si può assoltutamente ignorarli. Una band che è rimasta cruda e brutale fin dagli inizi. Ma a differenza di tante altre formazioni di quel periodo, gli Incubus sono stati dei veri condottieri, e non semplici mestieranti di un verbo già scritto; ecco perché, sono progressivamente riusciti a coniugare l'aggressività con una buona dose di groove e padronanza strumentale. L'intero album è stato rimasterizzato da Brad Boatright e include quattro bonus tracks del 1987 estratte dal loro demo. Non tradite la "fede", quindi acquistatelo.

Contatti:

opprobriumofficial.bandcamp.com/releases
facebook.com/opprobriumofficial

SONGS: The Battle Of Armageddon, Voices From The Grave, Sadistic Sinner, Incubus (Opprobrium), Blaspheming Prophets, Hunger For Power, Serpent Temptation, Underground Killers, Serpent Temptation (Demo), Sadistic Sinner (Demo), Voices From The Grave (Demo), Incubus (Opprobrium) (Demo)


mercoledì 20 gennaio 2016

Recensione: BAPHOMET'S BLOOD "In Satan We Trust"
2016 - Iron Bonehead Productions




Solo mescolando HEAVY METAL, THRASH METAL e SPEED METAL potrete ottenere il combustibile che alimenta l'onda d'urto dei nostrani BAPHOMET'S BLOOD. Il quartetto della provincia di Ascoli Piceno, conferma la sua forza con il quarto disco in 13 anni di attività nella scena underground italiana. Mai titolo fu più appropriato: "In Satan We Trust". Questa è la quinta pubblicazione confezionata dalla tedesca Iron Bonehead Productions, se si tengono in considerazione il full-length "Metal Damnation" (2009), gli EPs del 2011 stampati su vinile ("Live in Italy", "Back from the Fire") e il boxed set suddiviso in tre cassette intitolato "Speed Metal Overkill" (2012). Sono sempre meno i gruppi attivi nella nostra Nazione capaci di colpire così profondamente i fan della vecchia scuola, e questa abilità per i Baphomet's Blood è una vera e propria arma: gli anni passano ma molti irriducibili sperano e pretendono ancora oggi di ritrovare ad ogni nuova uscita della band marchigiana le emozioni che si provavano negli anni '80. Mi piacciono i musicisti fuori moda! Mi piace assaporare quella sensazione che certi dischi siano destinati a finire nella collezione di poca gente. Se scegli la libertà assoluta come stile compositivo, scegli di seguire i tuoi gusti personali e, per quanto possibile, li mantieni vivi nel tempo. Ecco perché "In Satan We Trust" potrà piacere molto a qualcuno e a qualcun altro meno. Necrovomiterror (voce, chitarra), Speed Necromancer (basso), Angel Trosomaranus (chitarra), e S.R. Bestial Hammer (batteria) sono dei veri guerrieri del metallo. In coda alla tracklist troverete "Elég", cover degli ungheresi Fáraó. Di una cosa sono certo: Esisterà sempre qualcuno che lotterà per mantenere vivo lo spirito di Lemmy Kilmister dei Motörhead e di tutti i grandi musicisti del passato. Ed è in questi casi che si potrebbe dire... Till the End. Supportateli.

Contatti:

184421.bandcamp.com/releases
facebook.com/Baphomets-Blood-official
ironbonehead.de 

TRACKLIST: Command of the Inverted Cross, In Satan We Trust, Hellbreaker, Underground Demons, Triple Six, Infernal Overdrive, Whiskey Rocker, Elég (Fáraó cover)






Intervista: GOD BODY DISCONNECT - "IL DISTACCO DA DIO"






GOD BODY DISCONNECT E' IL PROGETTO DARK AMBIENT IDEATO DA BRUCE MOALLEM, COMPOSITORE AMERICANO PROVENIENTE DAL NEW JERSEY. COME HA SPIEGATO LUI STESSO IN QUESTA INTERVISTA, NON HA NESSUNA INTENZIONE DI SOCCOMBERE AL DOLORE, PERCIO' HA PREFERITO CANALIZZARE I SUOI FANTASMI/INCUBI INTERIORI NEL PROCESSO DI SCRITTURA DI "DREDGE PORTALS". QUESTO ALBUM DI DEBUTTO E' STATO MESSO IN COMMERCIO DALLA CRYO CHAMBER.

1. Ciao Bruce. Che ne dici di iniziare l'intervista illustrando alcune delle tappe salienti della tua carriera artistica? Come ti sei avvicinato a questo tipo di musica?

- Hey Christian... piacere di conoscerti e grazie per questa intervista. Ho sempre avuto una grande passione per la musica cinematografica, sin da quando ero un ragazzino. Nel corso degli anni ho raccolto un bel po' di colonne sonore dei miei film preferiti. Ho iniziato ad avvicinarmi al drone e alla scena dark ambient pochi anni fa. Quando ho concluso il mio percorso con i Dripping, la mia prima band, sono stato coinvolto in altri progetti death metal e post-rock/shoegaze insieme ad alcuni dei miei più cari amici. Successivamente decisi di spostarmi più lontano, in una parte più rurale del New Jersey. Un bel posto con un sacco di foreste, una zona molto tranquilla, ma anche molto isolata. Ero lontano dalla mia famiglia e dagli amici, e per la prima volta nella mia vita mi ritrovai da solo, senza nessuno con cui suonare. E' stato un periodo molto difficile per me. In quel periodo mi chiedevo continuamente se sarei stato in grado di continuare a comporre musica. Sono sempre stato coinvolto nella scrittura della musica per tutti i miei gruppi, ma fino ad oggi non avevo mai dato vita a qualcosa che vedesse coinvolta solo la mia persona. Ho iniziato così la ricerca di DAW, attrezzature da studio e altro materiale. In fase di partenza non avevo idea su che tipo di stile avrei proposto. Le mie prime composizioni erano più in vena con i Jesu, Nadja e Angelic Process. Ovviamente agli inizi dovetti imparare ad utilizzare tutta l'attrezzatura cercando di formulare una sorta di direzione. Dopo alcuni anni di pratica e sperimentazioni varie, il mio sound era decisamente progredito, quindi iniziai a scrivere il materiale per "Dredge Portals". Nelle prime fasi non avevo idea di come definire il mio stile, così andai su bandcamp e cercai di trovare altri artisti che avevano un suono simile al mio, un sound cinematografico e ambient. La maggior parte dei compositori che mi piacevano provenivano tutti dal roster della label Cryo Chamber. Fin da subito mi aprii ad un nuovo mondo musicale.

2. Ho notato che il tuo metodo di lavoro funziona molto bene. Quali sono gli aspetti positivi/negativi del creare tali sonorità? Immagino non sia semplice gestire tutto e trovare la giusta linea guida.

- Sono felice quando riesco a creare la musica che amo veramente, e anche il condividerla con gli altri mi fa star bene. Ricevo un certo conforto interiore sapendo che sono in grado di toccare la parte interiore di me stesso. E' gratificante sapere che la mia musica possa aver toccato e illuminato altre persone lontane da me. Personalmente ritengo importante la post-produzione, il mixaggio e il mastering possono essere divertenti per i primi 20 ascolti, ma dopo diventano piuttosto noiosi. Il problema è che io prendo sul serio ogni cosa. Sono un po' troppo perfezionista.

3. Le canzoni dell'album sono lunghe e piuttosto complesse, magnietiche e affascinanti. Come sei arrivato a questi risultati?

- Grazie Christian. Apprezzo le tue parole gentili. Non ho mai puntato ad una particolare influenza o tecnica perché sono un fan di molti generi diversi di musica. Quando scrivo per God Body Disconnect, non mi attengo ad una precisa linea guida o a un genere specifico. Il mio vero obiettivo è quello di ricreare con precisione i luoghi che ho visto, e le emozioni che ho vissuto nei miei sogni, nei miei incubi. Utilizzo qualsiasi mezzo e qualsiasi suono per raggiungere questo obiettivo.



4. Il titolo "Dredge Portals" racchiude un concept?

- Si, questo è un concept album scritto con dei capitoli sequenziali. E' stato pensato per essere preso nel suo insieme, una sorta di film. "Rise of the Dormant Host", la traccia di apertura, dipinge il ritratto di un uomo solo che, negli ultimi 7 anni è stato intrappolato all'interno del suo corpo. Un uomo che non ha alcun collegamento con la sua anima e con la propria coscienza interiore. Ha dimenticato la vera essenza di sé. Un individuo capace di vedere solo verso l'esterno, e che non ha più alcuna capacità di guardarsi dentro. E' costretto a viaggiare dentro di sé anche perché non accetta di vivere in una dimensione buia. Il titolo "Rise of the Dormant Host" si riferisce al suo risveglio dall'oscurità. "Dormant Host" è l'ombra nascosta che prende il controllo sull'uomo e lo trascina in una stanza nascosta della sua mente. L'album prende l'ascoltatore e lo accompagna in alcuni luoghi diversi. Tuttavia, per me si tratta di un viaggio molto più personale e complicato. Per essere onesto, inizialmente ho pensato di scrivere una storia di fantasia su di un uomo in coma. Ma in realtà, non era una storia che volevo rappresentare veramente. Quando ho completato l'album, mi sono rilassato per ascoltarlo e ho iniziato a capire che la musica e le narrazioni che lo caratterizzano, sono pezzi importanti di un unico, grande puzzle. Qualcosa mi ha spinto a cercare i frammenti nascosti di me. "Dredge Portals" ha messo in moto i meccanismi interiori, gli stessi che ho cercato di decifrare.

5. Quanto è importante la sfera concettuale nella tua musica?

- La forza trainante di GBD è di carattere molto personale. Per me si tratta di un processo di guarigione. La creazione di questa musica è come uno strumento utile per riportare a galla un sacco di emozioni ed episodi nascosti del mio passato. Ho un sacco di ricordi incompresi e sentimenti che sono ancora rinchiusi dentro di me. Purtroppo, li ho accantonati per molti anni senza dare loro una degna sepoltura. God Body Disconnect mi aiuta a mettere a riposo alcune cose dolorose. L'intera esperienza è come un rituale. Durante la composizione, medito nella più completa oscurità e mi costringo ad affrontare alcuni demoni interiori. E' un processo molto doloroso e spaventoso ma, posso ammettere che è anche un'esperienza molto gratificante.

6. Cosa puoi dirci riguardo le grafiche del disco? Hanno un significato specifico?

- Il nome God Body Disconnect è molto suggestivo e mi ha portato ad una visione chiara nella mia testa. Sono sicuro che tutti daranno la propria interpretazione ad esso. Il nome del progetto rappresenta la sensazione di sentirsi soli, scollegandosi da Dio. Non importa se ci si riferisce al Dio del cielo o al Dio che dimora nel nostro IO interiore. E' stato molto interessante arrivare alla scelta di questo nome. A volte sono costretto a lottare con gli sdoppiamenti della mia personalità. Durante una delle mie esperienze più estreme, tutto intorno a me sembrò fermarsi. Era come se all'improvviso non ci fosse più il tempo. Ho visto una visone nella mia testa, era immersa in un paesaggio bianco, un essere simile a Dio che galleggiava nel buio. Questa presenza inquietante mi fissava con disgusto mentre succhiava la linfa vitale dalla mia anima. Il nome che ho scelto per identificare il mio progetto musicale entra in contatto con la musica che creo.

7. Hai intenzione di fare degli spettacoli dal vivo a sostegno di questo album?

- Non suono dal vivo da molti anni, anche se avrei voglia di tornare sul palco. Sono giunto alla conclusione che sarà molto difficile ricreare dal vivo le atmosfere di God Body Disconnect. Forse la dimensione live non darebbe piena giustizia alla profondità della mia musica.

8. Grazie per l'intervista! Buona fortuna.

- Grazie di tutto Christian. Ho apprezzato la tua recensione riservata a "Dredge Portals”. Keep in touch and take care.


CONTATTI:

cryochamber.bandcamp.com/dredge-portals
facebook.com/godbodydisconnect


GOD BODY DISCONNECT line-up:

Bruce Moallem - Compositore


RECENSIONE: 
GOD BODY DISCONNECT "Dredge Portals" 2016 - Cryo Chamber 




domenica 17 gennaio 2016

Recensione: KOWLOON WALLED CITY "Grievances"
2015 - Neurot Recordings




Vorrei presentarvi un gruppo che, a mio avviso, può ben rappresentare il concetto di "estensione" nel contesto del post metal/rock più innovativo. I KOWLOON WALLED CITY di San Francisco, giunti al nuovo album in studio, sono ormai pronti per fare il definitivo salto di qualità. Questa volta è la Neurot Recordings a sostenere gli sforzi del quartetto californiano. "Grievances" è un crescendo continuo mentre si addentra con disinvoltura tra le spire di queste sonorità, fino a sconfinare nella teoria astratta dell'avanguardia contemporanea. Il senso di "apparente" immediatezza e la corposità stilistica dei Kowloon Walled City rapiscono fin dalle prime note. In generale, le sette composizioni partono da influenze diverse, ma tali "opposti" si attraggono per trovare la giusta via di fuga. Tutte le idee che vanno a fondersi nel medesimo magma sonoro coincidono sempre e lasciano il segno nella mente. Ogni cosa deriva da una personale visione d'insieme, perché l'obiettivo è di iniettare profondità ai contenuti. Da brividi il timbro vocale del chitarrista/cantante Scott Evans. Un esempio di come si possa suonare con intelligenza. E' uscito il 9 ottobre 2015.

Contatti:

kowloonwalledcity.bandcamp.com/grievances
inthewalledcity.com
facebook.com/kowloonwalledcity
neurotrecordings.com/artists/kowloonwalledcity

TRACKLIST:  Your Best Years, Grievances, Backlit, The Grift, White Walls, True Believer, Daughters and Sons




sabato 16 gennaio 2016

Recensione: THE CASUALTIES "Chaos Sound"
2016 - Season of Mist




Ritornano all'attacco gli americani THE CASUALTIES ed è piuttosto strano vederli ancora presenti nel roster della tanto chiacchierata Season of Mist, etichetta discografica ben più nota sul versante del metal estremo. "Chaos Sound" è il secondo full-length pubblicato per la label francese. Il gruppo hardcore punk, formatosi agli inizi degli anni novanta a Jersey City (New Jersey) non ha perso un grammo della sua becera attitudine, perciò risulta divertente farsi prendere a calci nel sedere dall'intero disco. Lo storico cantante Jorge Contreas Herrera & soci si battono con il cuore avvelenato e lo dimostrano con schegge impazzite quali l'opener (la title track), "Running through the Night", "Brothers and Sisters", "Murder All", "Fight for What’s Mine", "In the Lost City", "Bomb Blast". Insomma energia e violenza di strada a tutto spiano. I The Casualties conservano la durezza dell'hardcore e la purezza del punk. "Chaos Sound" è dedicato ai puristi del genere. Premiati per la loro coerenza.

Contatti:

thecasualties.bandcamp.com
thecasualties.net
facebook.com/TheCasualties


SONGS:  Intro, Chaos Sound, Visions of Greed, Running through the Night, Brothers and Sisters, Murder Us All, Work Our Lives Away, Countdown to Tomorrow, Fight for What’s Mine, Keep Your Distance, In the Lost City, Bomb Blast, R.A.M.O.N.E.S. (Motörhead cover), Halfway to Hell, United Streets




venerdì 15 gennaio 2016

Recensione: VANESSA VAN BASTEN "La Stanza di Swedenborg" LP
2015 - Taxi Driver Records




Seguire il proprio istinto è l'unico modo di fare Arte, senza l'esigenza di attenersi alle regole prestabilite da qualche scena in particolare. Partendo da questo presupposto, "La Stanza di Swedenborg" (pubblicato 10 anni fa in CD), si rivelò un disco cinematografico, immerso nella greve sofferenza, conferma assoluta di un talento espressivo davvero esemplare. I VANESSA VAN BASTEN assunsero una valenza rivoluzionaria all'interno della scena post-rock nazionale, e come accade spesso a molte formazioni coraggiose, vennero approfonditi e capiti solo a distanza di anni. Ogni brano riflette una differente sfumatura emozionale del più ampio concetto di introspezione. La musica del gruppo, nato a Genova nel 2005 per volere di Morgan Bellini, fornì all'ascoltatore una grande tela bianca, su cui imprimere la propria esperienza e i propri drammi interiori. Utilizzando questa procedura, evocarono la sensazione di testimonianza di qualcosa di unico e mai sentito prima. La Taxi Driver Records ha pubblicato l'album su vinile in una edizione limitata (500 copie numerate a mano, LP blu). La rimasterizzazione è stata affidata a Emi Cioncoloni (El Fish Studio). Disponibile dalla fine del 2015.

Contatti: 

taxidriverstore.bandcamp.com/la-stanza-di-swedenborg
vanessavanbasten.tumblr.com
facebook.com/Vanessa-Van-Basten
taxidriverstore.com

TRACKLIST: 

Side A: La stanza di Swedenborg, Love, Dole, Giornada de oro, Il faro

Side B: Floaters, Vanja/Good Morning Vanessa Van Basten!


mercoledì 13 gennaio 2016

Recensione: ORANSSI PAZUZU "Värähtelijä"
2016 - Svart Records




E' la finlandese Svart Records ad essersi occupata della stampa del nuovo album dei connazionali ORANSSI PAZUZU. In questi ultimi anni si è fatto un gran parlare di questa formazione scandinava che ha saputo portare una ventata di aria fresca nel circuito della musica underground. Il loro copione è basato su strutture ritualistiche, tessuto principalmente con suoni evocativi con alla base il principio delle energie magnetiche del cosmo e della terra. "Värähtelijä" è un inno atemporale per il risveglio di una forza invisibile e pericolosa. Il tocco caratteristico della band (suddivisa tra Tampere e Seinäjoki) è sempre presente: la pesantezza del metal estremo, le intrusioni magmatiche del tribalismo, le dissonanze psichedeliche del rock d'annata... Il sound è stato ampliato, migliorato, ed è anche per questo se ci arriva molto più potente rispetto a quanto prodotto precedentemente. "Värähtelijä" oltrepassa il confine che separa il genio dalla follia. Disponibile dalla fine di febbraio 2016.

Contatti: 

oranssipazuzu.bandcamp.com 
oranssipazuzu.com
facebook.com/Oranssi-pazuzu
svartrecords.com

SONGS: Saturaatio, Lahja, Värähtelijä, Hypnotisoitu viharukous, Vasemman käden hierarkia, Havuluu, Valveavaruus


martedì 12 gennaio 2016

Recensione: AFFLICTION GATE "Dying Alone"
2016 - Transcending Obscurity




L'onestà è la qualità umana di agire e comunicare in maniera sincera. I francesi AFFLICTION GATE ne sono un esempio lampante. I quattro ragazzi giungono con l'EP "Dying Alone" alla quarta uscita discografica in dieci anni di storia ed il livello tecnico-compositivo raggiunto da Herostratos e soci è di tutto rispetto. Il loro sound è ancorato ai vecchi schemi del death metal, quello che imperversava nella seconda metà degli anni '90. Ed è proprio l'incedere bastardo e sfrontato ad aver catturato la mia attenzione. Gli Affliction Gate mantengono vivo il fascino di un genere che non ha la pretesa di stupire con forzature stilistiche. Una song come "Manicheism Inertia" potrà tornare utile per comprendere meglio l'attuale stato di forma del gruppo transalpino. Davvero un bel colpo. Attenzione a non fare l'errore di sottovalutarli.

Contatti: 

transcendingobscurity.bandcamp.com/dying-alone-death-metal 
facebook.com/afflictiongate 

TRACKLIST: Negative Lucidity, Devising Our Own Chains, Dying Alone, Manicheism Inertia


lunedì 11 gennaio 2016

Recensione: Kisaskräcken "The Red Potato Nose Suite"
2015 - Yantra Atmospheres




Lo svedese Peter Andersson (Raison d'Être, Bocksholm, Atomine Elektrine, Stratvm Terror, Necrophorus...) utilizza questa nuova creatura denominata Kisaskräcken per immergersi in un altro paesaggio surreale. La preziosa creatività di questo compositore scandinavo non ha mai conosciuto limiti e lo ha dimostrato nel corso della sua lunghissima carriera. Pochi sono stati in grado di raggiungere tali picchi di qualità/intensità, e non è un caso se Peter è considerato un punto fermo nella scena musicale. Le ambizioni non sono venute meno. L'idea che sta alla base è quella di sperimentare continuamente, quindi compiere passi in avanti, contemplando se stesso. La personalità collaudata dell'artista si espande all'infinito grazie ai 24 minuti dell'unica traccia presente nel lavoro (intitolata "The Red Potato Nose Suite"). E' qualcosa di concreto e di magico, come solo lui sa creare. Stupisce la capacità di sintesi dei suoni utilizzati. Quella del progetto Kisaskräcken è una battaglia in corso. Disponibile in versione digitale dal 31 dicembre 2015.

Contatti: 

webshop.raison-detre.info/the-red-potato-nose-suite 
webshop.raison-detre.info
facebook.com/raisondetreofficial 

TRACKLIST: The Red Potato Nose Suite, The Red Potato Nose Suite (live)


sabato 9 gennaio 2016

Recensione: GOD BODY DISCONNECT "Dredge Portals"
2016 - Cryo Chamber




L'americano Bruce Moallem, aka GOD BODY DISCONNECT, è l'unico compositore di "Dredge Portals", disco che mette in moto suoni glaciali forgiati in quella terra di mezzo che fa da ponte naturale tra dark ambient e drone music. Per avvicinarsi al suo mondo ci vuole tranquillità interiore e una precisa predisposizione mentale. Abbandonando totalmente il corpo e lo spirito si potrà capire, anche solo nel nostro piccolo, la dimensione in cui opera il musicista proveniente dal New Jersey. Dal punto di vista della produzione nessun difetto. I suoni, sebbene vicini alla sacralità degli stilemi su citati, trovano la ragion d'essere nell'immaginazione e nei ruoli psicologici che da essa si diramano. Nella diversità risiede il vero fascino. Consigliato!

Contatti:

cryochamber.bandcamp.com/dredge-portals
facebook.com/godbodydisconnect

TRACKLIST: Rise of the Dormant Host, The Reflection Tower, Descend with Demons, Heart of the Mirror's Abyss, Lost in the Astral World, Perpetually Devoured, Dreaming of Glaciers


venerdì 8 gennaio 2016

Recensione: LYCUS "Chasms"
2016 - Relapse Records




Dopo il valido debutto del 2013 i LYCUS sono tornati per darci un'altra lezione in fatto di funeral doom. Questi musicisti californiani respirano e vivono ancora in ambienti lugubri, infatti non hanno perso di vista i loro obiettivi principali: cercare di violare il corpo per scuoterlo dal di dentro, non fermarsi mai e continuare ad evolvere il proprio sound luttuoso. Questo è un disco più controllato, più organico rispetto al precedente "Tempest". "Chasms" a differenza di tantissime uscite simili, riesce ad esprimersi in maniera decisa, pur attenendosi a degli standard rigidi. Stordiscono le sfuriate black metal presenti nell'opener "Solar Chamber" e in "Mirage". Il feeling è decisamente incalzante. Non posso che spronarvi a supportarli, magari iniziando proprio dal nuovo "Chasms". I Lycus possiedono le potenzialità per differenziarsi dalla massa.

Contatti:

lycus.bandcamp.com/album/chasms
facebook.com/lycusdoom 
relapse.com/lycus

TRACKLIST: Solar Chamber, Chasms, Mirage, Obsidian Eyes


giovedì 7 gennaio 2016

Recensione: BITCRUSH "From Sinking"
2015 - Independent




"From Sinking" è un EP in cui si prediligono estese diramazioni musicali, e si delineano i contorni di una dimensione piuttosto sfuggente, dove lo stato psichico di Mike Cadoo si bagna con le dinamiche tipiche del post metal/rock strumentale. Le tracce devono essere analizzate singolarmente, per via di una differente serie di fattori, primo tra tutti il continuo movimento del linguaggio sonoro, ampliato da molti elementi ambientali e shoegaze. Il polistrumentista di Oakland riesce, a modo suo, a mantenere spontaneamente le distanze da ciò che è noioso, e questo contribuisce a renderlo interessante. E' un viaggio interiore ricco ed espressivo. Nel complesso, una autoproduzione di buon livello. Cercate di approfondire il nuovo lavoro, senza però dimenticare le precedenti uscite di BITCRUSH. Disponibile dal 7 dicembre 2015.

Contatti:

haveyoulostyourway.bandcamp.com/from-sinking
bitcrush.net
facebook.com/haveyoulostyourway

TRACKLIST: From Sinking, Drone In Orange, From Sinking (Reprise)