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martedì 24 novembre 2015

Intervista: PETER BJÄRGÖ - "NEL BUIO DELL'ANIMA"






LO SVEDESE PETER BJÄRGÖ E' CONSIDERATO UNO DEI PIU' IMPORTANTI, INFLUENTI E ORIGINALI COMPOSITORI DEL PANORAMA MUSICALE. IL CURRICULUM DELL'ARTISTA E' DI TUTTO RISPETTO. I PROGETTI CHE LO VEDONO COINVOLTO (ARCANA, SOPHIA, KARJALAN SISSIT, TYRANT...) CONTINUANO A RICEVERE CONSENSI POSITIVI DA PARTE DI PUBBLICO E CRITICA. HO DECISO DI CONTATTARLO PER SAPERE COSA STA SUCCEDENDO NEL SUO PRESENTE. E' UN ONORE OSPITARLO NELLA MIA WEBZINE.

1. Ciao Peter. Prima di iniziare voglio ringraziarti per aver risposto all'intervista per SON OF FLIES. Partiamo da una domanda indispensabile: Cosa ti ha spinto a iniziare il tuo percorso solista nel lontano 2005 e quali sono gli stimoli che ti danno la forza per andare avanti oggi?

- Sia gli Arcana che il progetto Sophia sono sempre stati immersi in un tipo di suono piuttosto predefinito e questo non mi ha mai permesso di sperimentare altri paesaggi sonori, ecco perché decisi di iniziare la mia carriera solista, nella quale non esistono confini o barriere. Così mi sono sentito più libero di fare altre cose differenti. Quello che mi fa andare avanti oggi? Hmm... direi che gli stimoli sono gli stessi di un tempo. La mia musica rappresenta il mio modo di essere. Nella mia testa girano sempre nuove melodie e idee.

2. Il tuo ultimo album "The Architecture of Melancholy" (2012) è davvero incredibile. Quali sono le tue sensazioni a tre anni di distanza dalla sua uscita? Hai qualche considerazione da fare sul tuo primo capolavoro "A Wawe of Bitterness" del 2009?

- "The Architecture of Melancholy" è stato un album molto speciale. Quel lavoro racchiude così tante cose della mia vita, emozioni che mettono in luce il mio stato d'animo di allora. Sono molto orgoglioso di quel disco, anche se oggi potrei aggiungere dei dettagli. "A Wawe of Bitterness"? E' stato il mio primo esperimento da solista, ecco perché sono altrettanto orgoglioso di quel debutto. Forse è stato un po' dimenticato visto che non è più disponibile. Questo è triste.

3. Il punto di forza della tua musica è senza ombra di dubbio il connubio tra gli elementi acustici e le sonorità oscure del dark ambient. Questo è un mix che funziona molto bene nel tuo stile musicale. Avevi degli obiettivi precisi? Come si è evoluto il processo di scrittura nel corso degli anni?

- Non seguo nessun modello perché di solito parto da una melodia o da un ritmo per costruire l'atmosfera. Può essere una canzone a tradurre il mio stato d'animo, oppure un passaggio sonoro. Il mio è un modo astratto di intendere la musica.

4. Preferisci far passare del tempo per far maturare le tue idee?

- Penso che le cose siano cambiate nel corso degli anni. Quando ero più giovane andavo un po' di fretta. Ai tempi non investivo troppo tempo sul mixaggio. Se si pensa troppo sulle cose è più facile distruggere la forma della canzone, ma si può anche dimenticare l'idea che sta all'origine. Quando lavoro sulla musica cerco di tenere tutto in mente. Al giorno d'oggi investo molte più ore per definire una canzone. Il concetto di "album" è diverso rispetto al passato, anche perché la maggior parte della gente non compra più i dischi fisici e preferisce ascoltarli in maniera differente. Molti si focalizzano su una sola canzone e raramente su un intero album.

5. Cosa c'è alla base dei tuoi testi? Cosa serve veramente per mettere nero su bianco?

- Quando scrivo per i miei dischi solisti tutto diventa più intimo e ciò si riversa nei testi. Spesso parlo del disturbo bipolare (o depressione bipolare) ma anche dei sentimenti personali. Non amo spiegare i miei testi. Mi piace l'idea che ogni persona possa interpretarli in maniera differente.

6. Per creare musica hai bisogno di particolari sensazioni, sentimenti, luoghi da visitare?

- Penso che tutto ispira la mia scrittura. Servono sia le esperienze positive che quelle negative. Potrei camminare in un vecchio complesso industriale, così come in un bellissimo bosco, ed essere ispirato da entrambi. Per me questa è una cosa molto naturale... come respirare.

7. Qual è il tuo background in termini di formazione musicale?

- Sono cresciuto ascoltando heavy metal: i Kiss, gli Iron Maiden, e cose simili. Poi sono passato alla musica più estrema, quella di fine anni '80 e primi '90. In quel periodo non mi limitavo a suonare solo la chitarra perché ascoltavo altra musica. Decisi di andare oltre, e il risultato si può ascoltare nelle prime cose composte per gli Arcana.

8. Il tuo prossimo album da solista sarà il terzo full-length della tua discografia. Hai già composto delle nuove canzoni?

- Beh, ho già scritto un sacco di musica per il terzo album, un sequel di "The Architecture of Melancholy", ma attualmente sono bloccato con questo lavoro. Ora sono impegnato con il mio amico Nico del progetto Empusae. Abbiamo iniziato a lavorare su delle canzoni e il risultato è veramente buono. Stiamo pubblicando un disco con il nome Onus. Ma posso assicurarti che non ho dimenticato il mio nuovo album solista.

9. Una domanda diversa: pensi che continuerai a comporre musica per gli altri tuoi progetti musicali (Karjalan Sissit, Arcana, Sophia, Tyrant...)?

- Riguardo i Karjalan Sissit dipende tutto da Make Pesonen. Ogni volta che lui mi contatta per un nuovo album mi metto a scrivere, registrare e mixare del materiale. Ecco perché in realtà non mi considero un membro dei KS... hehe. Gli Arcana sono sempre vivi. Sto lavorando a della musica con Ida Bengtsson. Il disco dovrebbe uscire il prossimo anno. Non so cosa dire sui Tyrant haha, non c'è mai nulla di certo su questa band.

10. Quali sono i tuoi piani per i prossimi mesi? Grazie per l'intervista!

- Sto finendo il nuovo album dei Sophia, che dovrebbe essere pronto entro due settimane. Poi stiamo lavorando sul nuovo full-length degli Arcana. Al momento sono queste le mie priorità. Grazie a te per l'intervista e scusami se ho tardato a inviarti le risposte.

CONTATTI: 

peterbjargo.bandcamp.com 
facebook.com/Peter-Bjärgö

PETER BJÄRGÖ line-up:

Peter Bjärgö - Polistrumentista, Compositore