Pagine

venerdì 16 gennaio 2015

Recensione: MARILYN MANSON "The Pale Emperor"
2015 - Cooking Vinyl




L'imperatore americano è tornato a governare il mondo che lo ha generato ..quel mondo in cui la presenza umana continua a sanguinare e subire le conseguenze degli avvenimenti passati e meno felici della nostra epoca! MARILYN MANSON o lo si ama o lo si odia e su questo punto siamo un po' tutti d'accordo (...oppure no?), ma non si può negare che anche il suo 'essere' uomo vivente, fatto di carne e anima, tende a conservare la sua sanità mentale e fisica a differenza del mostro chiamato 'artista' che, troppo spesso annega in tormenti/incubi nascosti dalla propria maschera di cera. Senza volerlo, il nuovo full-length "The Pale Emperor" diventa la più crudele "espressione dell'orrore" contemporaneo; a tal punto da farci cadere a pezzi dinanzi ad uno scenario tanto cupo quanto spietato. Brian Hugh Warner (classe 1969), nel bene e nel male, ha lavorato duro sulla sua immagine camaleontica e sul suo controverso percorso artistico per riuscire ad ottenere dei risultati credibili, se pur in un contesto mainstream e destinato (purtroppo) ad un pubblico troppo distratto dalla bizzarra figura provocatoria del 'personaggio' da copertina. Ma Marilyn Manson non è solo questo (doveroso sottolinearlo)! Perché, messo da parte il lato scenico, il musicista, nel corso degli anni, ha saputo affermare la sua voce e il suo linguaggio nel panorama musicale con degli album che per quanto di facile fruizione, hanno sicuramente mostrato delle idee in movimento, sempre in evoluzione ed innovative. Come da manuale, l'artista e attore, ha cambiato nuovamente pelle per tenere fede al ruolo scelto in questo ultimo film diretto dai suoi fantasmi più viscerali (!). "The Pale Emperor", affronta la tragedia di una Los Angeles offuscata dalla nebbia servendosi di un approccio singolare, concreto, penetrante e veritiero; un modo per trasformare quel senso di disagio schiacciante in una realtà sconvolgente. Marilyn Manson oltre ad essere un grandissimo performer è diventato un singer più espressivo, un vero interprete che sa emozionare l'ascoltatore e sui pezzi del disco in questione lo dimostra. Il metal moderno che caratterizzava le opere delle origini è ormai stato disciolto nell'acido e tutto ciò per favorire qualcosa che ha uno stretto contatto con i deliri in bianco e nero di artisti quali Nick Cave, Trent Reznor, David Bowie o l'iguana Iggy Pop. Lo stesso gesto che scolpisce "The Pale Emperor" piega improvvisamente in traiettorie affascinanti e brutalmente scoordinate. ..E' come se l'impeto irreversibile conducesse il frontman nato in Ohio verso una condizione di palpabile cecità, per seguire quella espressione conseguente la violenza di un'ossessione inventiva. Ed è così che collocandosi in questo orientamento, le dieci tracce conducono su di un campo diverso, ignoto al sistema logico del comune sentire. Marilyn Manson ha un pregio che va riconosciuto: vive su pelle l'attuale periodo storico e lo esplora con consapevolezza. Tutto si può dire di quest'album tranne che non sia personale, ispirato e riconoscibile. L'autoritratto di copertina sembra delineato dal Folle Genio di Francis Bacon. Consigliato a chi sa ascoltare!

Contatti: marilynmanson.com

TRACKLISTING: Killing Strangers, Deep Six, Third Day of a Seven Day Binge, The Mephistopheles of Los Angeles, Warship My Wreck, Slave Only Dreams to Be King, The Devil Beneath My Feet, Birds of Hell Awaiting, Cupid Carries a Gun, Odds of Even

BONUSTRACKS (Deluxe Edition): Day 3, Fated, Faithful, Fatal, Fall of the House of Death