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martedì 20 maggio 2014

Recensione: HEROD "They Were None"
CD 2014 - mighty music




I veleni tossici del post-metal (come viene comunemente codificato dalle nuove generazioni) si sono allargati a macchia d'olio anche nella poco chiacchierata Svizzera ed era inevitabile vederli contagiare velocemente numerosi musicisti della scena contemporanea, attivi al di la delle Alpi (lasciando da parte per un attimo i noti e validi Knut di Ginevra). Nel caso degli HEROD non è difficile trovare dei margini di paragone con dei simili più blasonati del genere, ma quello che a me interessa è cercare di spiegare in breve cosa siano stati in grado di trasmettere (né più né meno) attraverso l'album di debutto "They Were None" (prodotto da Julien Fehlmann). A impatto si potrebbe pensare che gli Herod non hanno molta personalità (in parte è la chiara verità!). Se è vero che il loro sound è ancora parzialmente derivativo, le canzoni sono comunque composte con una certa tensione che, va a percuotere l'atmosfera generale. Purtroppo, il problema principale è la 'prevedibilità' delle idee portate in musica che alla lunga calpestano l'attenzione dell'ascoltatore, soprattutto quando i nostri abusano delle ritmiche martellanti prese agli inimitabili e unici Meshuggah. Nessuna delle tracce riesce a superare la media e colpire la mia attenzione. L'intero album si trascina spesso nei meandri della noia. Tirando le doverose somme, gli Herod potrebbero essere considerati solo dei discreti mestieranti, tolto ciò, dovranno puntare sull'originalità
se vorranno avere qualche altra chance nell'affollata scena odierna.

Contatti: herod.bandcamp.com/they-were-none - facebook.com/HerodNoise

TRACKLISTING: The Fall, The Glory North, Inner Peace, Northern Lights, Sad Hill part 1, We are the failure, Albert Fish, Betraying Satan, Watch'em die, No forgiveness for vultures, Sad Hill part 2.