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mercoledì 28 novembre 2012

VAREGO - "UN VELENO CURATIVO"


QUANDO LA BRAVURA DI OGNI SINGOLO MUSICISTA VIENE CENTRIFUGATA IN UN'UNICO PROGETTO MUSICALE C'E' DA AVERE I BRIVIDI. ACCADE OGGI NEI LIGURI VAREGO, CINQUE MUSICISTI ECLETTICI DOTATI DI UNA PERSONALISSIMA VISIONE D'INTENTI EMERSA CON QUESTO BELLISSIMO PRIMO FULL-LENGHT "TVMVLTVM". NE HO PARLATO CON GERO LUCISANO CHITARRISTA DEL GRUPPO.

1. "Tvmvltvm" è il vostro album di debutto. Si è trattato di un disco difficile da realizzare?

- Non userei il termine "difficile", ma diciamo che è stato un disco che ha avuto una sua gestazione e che ha richiesto una cura particolare, principalmente dovuta al fatto che siamo una band meticolosa che non vuole lasciare nulla al caso. Con i tempi che ci siamo dati ed il giusto metodo di approccio, siamo riusciti ad arrivare ad un risultato che ci soddisfa pienamente e che a conti fatti non è stato caratterizzato da difficoltà particolari.

2. In questo disco ardono numerose influenze. Pensi che queste differenti componenti/soluzioni siano state un'inevitabile conseguenza del diverso background dei vari componenti della band?

- Decisamente sì, siamo cinque elementi ognuno con il suo proprio background musicale e bagaglio culturale. Pur partendo da alcune linee di ispirazione che accomunano tutti noi, è indubbio che le nostre varie influenze abbiano contribuito a generare un nostro particolare sound, primitivo, lunatico e solenne al tempo stesso, che rispecchia le nostre personalità. Molto probabilmente è l'immensa commistione di generi musicali di cui ognuno di noi si ciba a creare questo platter sonoro che si ramifica in diverse direzioni. Dati per scontati alcuni capisaldi come determinate correnti Doom Metal e un certo modo di intendere lo Stoner (quello più psichedelico e lisergico), tra i nostri ascolti vi sono anche tonnellate di Prog Rock settantiano e molto Post Metal, arrivando poi fin'anche a lambire i territori del Dark Ambient più intimista e il Black Metal più iconoclasta. Insomma un autentico "maelstrom" di influenze e atmosfere.

3. Il guru Billy Anderson ha fatto un' ottimo lavoro dietro la consolle. Come siete entrati in contatto con lui? Pensi che Billy abbia catturato al meglio la vostra essenza ed il vostro sound? Se sei d'accordo raccontami un po' questa esperienza in studio...

- Tutto è nato circa un paio di anni fa. Avevamo una manciata di pezzi demo che facevamo girare tra noi della band in modo da confrontarsi per trovare la migliore direzione stilistica. Guardandoci negli occhi ci siamo detti perchè non provare a contattare un produttore che ha lavorato con la maggior parte delle nostre bands preferite e che ha curato album enormi come quelli di Melvins, Swans o EyeHateGod (tanto per citarne alcuni). Così è stato deciso di provare il grande salto, inviando questi brani demo a Billy Anderson il quale, con molta naturalezza e semplicità, ci ha poco dopo ricontattato dicendosi molto interessato a lavorare con noi. A conti fatti, il suo modo di lavorare, totalmente amichevole e improntato sulla totale sinergia tra produttore e artista, ha generato l'atmosfera perfetta per poter poi dare la forma definitiva al nostro album. Il suo pregio principale è stato proprio quello di valorizzare e sviluppare nel modo giusto le nostre idee e il nostro approccio musicale. E' stata davvero una grossa soddisfazione avere a che fare con un autentico "guru" della scena tant'è che lavoreremo ancora con lui per i nostri prossimi pezzi.

4. La vostra formula compositiva è veramente notevole e si rivela vincente all'interno del movimento Underground nostrano, oltre che per la band stessa (ovviamente). Siete felici di come tutti i vostri ascoltatori (compresi gli addetti ai lavori) vi stiano riservando buoni consensi?

- Sì, abbiamo decisamente avuto degli ottimi riscontri, sia in Italia che all'estero. E proprio gli addetti ai lavori hanno salutato la nostra uscita come qualcosa di nuovo e particolarmente intrigante nel panorama underground. La cosa ci fa molto piacere, anche se la nostra indole ci fa rimanere con i piedi per terra, perché in quanto band giovane dobbiamo ancora lavorare e faticare molto.

5. Come nasce una song dei Varego? E' un lavoro di squadra oppure ognuno di voi arriva in sala prove con le idee ben chiare su qualcosa da suonare?

- Generalmente è proprio il lavoro di squadra che ci porta a costruire almeno la struttura base di ogni singolo pezzo. Successivamente ognuno di noi dà il suo contributo interpretando o sviluppando determinati momenti del brano.

6. Cos'è che si cela dietro al nome del gruppo e al titolo del disco?

- Volevamo un nome che fosse semplice da pronunciare e da ricordare, ma che al tempo stesso racchiudesse l’essenza della nostra proposta musicale. "Vàrego" è nella nostra accezione un termine in disuso del dialetto ligure che sta ad indicare piante tipiche delle nostre alture, le cui caratteristiche sono quelle di essere curative o venefiche, in base all'intento con cui le si usa. E così sono esattamente i Varego come band, una cura per l’anima attraverso le nostre note velenose. Per quanto riguarda il titolo invece, il caos primordiale a cui fa riferimento assume un significato ciclico di nuove realtà, con nuovi inizi in divenire. In questo percorso è necessario dare ad ogni avvenimento che trattiamo la giusta collocazione nell'arco temporale che andiamo a coprire lungo tutto il nostro concept. In questo senso il termine Tvmvltvm rappresenta una chiave di lettura da cui è possibile prendere spunti da sviluppare in più direzioni.

7. Ho l'impressione che in "Tvmvltvm" siano marcate le influenze di un certo sound dei '90. Se devo dire due nomi mi sbilancerei su Aliche in Chains per "Horror in the Sky"e " Cataclysm and Mutation" (per esempio), oppure i Tool sull'inizio di "Soul to Devour" e "The Threatening Horizon". Ovviamente è una soggettiva opinione ma non deve essere vista come una dichiarazione provocatoria, perché reputo molto personale il vostro suono. Pensi che in qualche modo queste due band da me citate siano state rilevanti ?

- Non sei l’unico che ci fa notare questa caratteristica e devo ammettere che ci fa immensamente piacere. Abbiamo vissuto in pieno il periodo di massimo splendore degli Alice in Chains durante gli anni ’90, una band unica, soprattutto nella seconda parte della loro carriera, quando hanno posto l’accento su tratti più intimisti e notturni. La nostra versatile voce, che si adatta caparbiamente al dinamismo e alle atmosfere create dai nostri brani, pesca quindi anche nell'ombrosità e nell'emotività della band di Staley. Dei Tool invece quasi faccio fatica a parlarne tanta è la nostra venerazione verso questa band, capace di creare un sound e atmosfere uniche.

8. Essendo io un pittore/illustratore sono rimasto colpito dalla bellissima copertina. Come vi è venuta questa idea?

- Intanto ti ringrazio per il complimento che mi fa particolarmente piacere in quanto ho curato personalmente tutta la grafica. Il polpo della copertina, così come l’ho rappresentato, mettendo in evidenza determinati particolari, vuole essere un mostro terrorizzante che abita le profondità degli abissi, ma anche al tempo stesso un’entità proveniente da ancestrali porte spazio-temporali. Ecco quindi che questa immagine diventa parte integrante del nostro stesso concept.

9. Cinque persone in una band come la vostra trovano difficoltà a stare insieme e trovare il giusto compromesso per creare musica che possa soddisfarle?

- Siccome siamo innanzitutto un gruppo di amici non abbiamo particolari difficoltà nel gestire il tempo che ci vede impegnati nella stesura dei pezzi. Certo ognuno di noi ha i suoi propri gusti in fatto di arrangiamento e direzione musicale, però l’affiatamento è tale che ormai basta uno sguardo per far scattare l’intesa giusta.

10. Leggendo i titoli dei vostri brani alcuni di questi sono veramente intriganti: "Centauro d'Abisso", "Cataclysm and Mutation", "Odyssey"... Quali sono gli argomenti che trattate e se avete particolari ispirazioni...

- Lo svolgimento degli eventi narrati in Tvmvltvm si snoda attraverso linee guida ben definite, tre assi portanti di un oscuro processo alchemico che passa attraverso gli stadi della creazione, della distruzione e della rinascita. Ecco quindi che i quattro elementi naturali (acqua, terra, fuoco, aria) ritornano ciclicamente nella nostra narrazione e vengono messi, come vuole la tradizione filosofica, in correlazione con i regni del cosmo. Diciamo che in linea indicativa siamo fortemente influenzati da un certo tipo di letteratura gotica del XVIII secolo ed evoluzioni successive, che abbiamo voluto omaggiare spargendo vari indizi all'interno del nostro lavoro, senza dimenticare inoltre autori immortali come Doyle o Stevenson e leggende a noi contemporanee come Dick, Matheson e Asimov, che in un contesto fantascientifico racchiudono nei loro scritti, seppur in modi e forme diverse, il gusto per l’esplorazione dell’oscurità e quindi dell’ignoto. Siamo anche molto legati ad un certo cinema di Cronenberg, quello degli inizi e della sua trattazione della "nuova carne", come ad esempio Brood, Rabid o Il Demone sotto la pelle, e al Carpenter più apocalittico.

11. Come ultima domanda cambio argomento: Secondo te qual'é il più grande insegnamento che ci viene dalla difficilissima situazione sociale, politica ed economica italiana?

- L’insegnamento che ci viene da questa situazione è che non bisognerebbe mai attendere che siano gli altri a dirci cosa fare, quando e come, ma attivarsi in prima persona, focalizzare un risultato e ottenerlo con tutti i mezzi leciti che si hanno a disposizione. Per troppo tempo come italiani abbiamo lasciato che fosse "il vicino" a gestire i nostri problemi e ora che ci siamo accorti che era meglio rimboccarsi le maniche forse è troppo tardi e la sensazione è che il peggio debba ancora arrivare.

12. Via auguro il meglio e complimenti per la vostra splendida musica...

- Grazie a te Christian per questa bella chiacchierata e lo spazio che ci hai offerto sulla tua webzine. La tua recensione al nostro album è davvero ottima, per cui invitiamo tutti i lettori a continuare a seguirci su www.facebook.com/varego e sul sito della nostra etichetta www.argonautarecords.com