Pagine

sabato 20 aprile 2019

STIGE - "IL MALE E' TRA NOI"






I DEATHSTER PUGLIESI STIGE SARANNO GLI HEADLINER NELLA PRIMA EDIZIONE DEL SON OF FLIES WEBZINE FESTIVAL, SABATO 27 APRILE ALL'ISTANBUL CAFE DI SQUINZANO (LE). PEPPONE, MEMBRO FONDATORE DELLA BAND DI MOTTOLA (TA), CI OFFRE UNA BUONA OCCASIONE PER FARE IL PUNTO DELLA SITUAZIONE. NON C'E' DUBBIO CHE IL DEATH METAL RAPPRESENTI PER LORO UNO STILE DI VITA DA COLLEGARE ALL'ETICA DEL DIY. IL GRUPPO, CON UN PASSO DECISO, CONTINUA A DIMOSTRARE TUTTO IL SUO VALORE NELLA SCENA ESTREMA DI OGGI, E L'ULTIMO ALBUM "SPEKULDEATHSTROY” NE E' UNA DIMOSTRAZIONE ESEMPLARE.

Ciao Peppone. Prima di parlare del nuovo album, vorrei iniziare l'intervista con una prima domanda riguardante il precedente disco in studio “Skar(N)ification”. A sei anni di distanza dalla sua pubblicazione ne sei ancora soddisfatto oppure pensi che qualcosa non sia andata come ti aspettavi?

- Ciao Christian e grazie per lo spazio concesso agli Stige. Tutto sommato sono soddisfatto del lavoro svolto per il precedente disco. E' normale che, riascoltando oggi l'intero album, mi capita di pensare che potevano esserci delle soluzioni diverse su alcuni brani. Ripensare ad alcune cose del passato è un qualcosa che possono vivere gran parte dei musicisti coinvolti in altre band, che siano underground o no. “Skar(n)ification” va bene così com'è.

Come mai sono trascorsi sei anni per portare alla luce questo nuovo disco? Cosa ha ritardato la sua pubblicazione?

- I ritardi sono legati ai vari cambiamenti di line up, questo è il motivo principale.

Potresti presentare gli ultimi membri entrati nella line up degli STIGE? Come, quando e perché vi siete separati dai precedenti musicisti? Pensi che mantenere un solida stabilità in una qualsiasi band sia diventato sempre più difficile oggigiorno?

- Alla voce c'è Antonio De Rosa di Lucera (FG), in passato ha fatto parte nei Neka, Bestial Carnage e Demonic Laughter. Al basso Valerio Andrisani, lui ha suonato con i Dark Sight, Coil Commemorate Enslave, Soulgrave e Malefica. Alla chitarra Stefano Nigri che è stato membro di Heart Failure e Next Domination. Stefano non è una novità per la nostra band perché è con noi fin dalla fine del 2014. In passato è stato anche il nostro session per i live, quando uno dei due precedenti chitarristi non poteva seguirci dal vivo. Siamo appassionati di metal estremo, tutti appassionati di musica in generale. Oggigiorno, e non solo oggi, non è facile andare avanti perché le esigenze di vita possono cambiare, che siano legate al lavoro, alla famiglia o alla mancanza di stimoli, soprattutto perché chi suona questo genere lo fa per pura passione e divertimento, non puà essere un lavoro, e questo fatto deve essere chiaro a molti, soprattutto alle nuove leve, ma anche ad alcuni vecchietti come noi ahahah.

Uno degli aspetti più importanti che si può notare in questo “Spekuldeathstroy” è la qualità della produzione, molto più coesa e d'impatto, i suoni sono giusti e ben bilanciati. E' stato difficile raggiungere tale risultato? Dove e da chi è stato registrato l'album?

- Abbiamo registrato, masterizzato e mixato il disco presso gli HcLab Studio di Diego Cipriano a Grottaglie (Taranto). Non è stato difficile raggiungere questo risultato, Diego è grandioso, professionale al massimo, ha captato per bene le nostre idee ed ha messo del suo in totale libertà.

Perché è stato scelto un titolo come “Spekuldeathstroy” per rappresentare i contenuti delle nuove canzoni? Rimanendo sull'argomento titolo, mi piacerebbe sapere come siete arrivati a questo gioco di parole che lo compongono.

- Rispecchia i contenuti dei 9 brani presenti nell'album. La scelta fu proposta da me ai vecchi componenti del gruppo, considerando che era in progetto la realizzazione di un nuovo disco. Infatti ci sono un paio di brani rimasti intatti, identici a come erano nati con i vecchi componenti degli Stige, altri invece sono stati stravolti, alcuni vecchi riff sono rimasti e successivamente sono stati miscelati con le idee di Stefano (in primis), ma c'è anche un brano scritto da Valerio. Il titolo “Spekuldeathstroy” ha a che fare con la speculazione economica che logora le nostre vite, in ogni suo settore, che sia l'industria, la medicina, la religione, i rapporti umani. Tutti questi mercanti di morte sono solo affamati di potere e denaro, e se ne fottono della gente. Basta pensare all'odio che tante persone nutrono nei confronti dei cosiddetti immigrati, persone che non pensano alla disperazione di quella gente, non pensano al fatto che quei poveracci investono fior di quattrini per un ipotetico futuro migliore, sempre se riescono a mettere piede sui territori dove sono diretti. Si sa che la morte viaggia sempre inseme a loro. Migliaia e migliaia di individui hanno perso la vita per un sogno perverso, e oggi c'è ancora tanta gente che fomenta l'odio. Ciò è maledettamente assurdo! Ovviamente è gente privi di sensibilità e di cuore. Questo è solo un esempio per farti più o meno capire a cosa si riferisce il titolo “SPEKULDEATHSTROY”.

Sicuramente, non avere una label un po' penalizza e rallenta il lato promozionale, quindi vorrei capire se avete scelto voi di muovermi secondo l'etica del DIY, oppure gli STIGE sono stati solo sfortunati a non firmare un buon contratto con qualcuno?

- Abbiamo avuto sempre una mentalità DIY, ed è ovvio che la promozione diventa più lenta senza un'etichetta, ma non è detto che avere una label alle spalle sia sempre positivo, anche perché tantissime fanno totalmente cagare, visto che ti chiedono dei soldi per produrre il disco. A cosa serve? Per avere un logo sul CD e dire “abbiamo una label”?!? Ahahahah ma vaffanculo ahahah. In passato abbiamo firmato per un'etichetta denominata House of Ashes, subito dopo l'uscitadi “Skar(n)ification”, ma con loro fu una merda, volevano ristampare quel disco e pubblicarne uno nuovo, ovviamente non si fece nulla di tutto ciò. Ci siamo messi in contatto con qualche altra etichetta per capire se c'era interesse e cosa ci offrivano, ma sembrano essere fatte tutte con lo stesso stampo, ti offrono lo zuccherino delle copie che spettano a te e per giunta parliamo di numeri ridicoli. Quindi investire di tasca nostra per stampare un disco non è per niente un problema. Totale Autoproduzione.

Peppone, parliamo di te come singolo musicista. Sei parte della scena underground da ormai svariati anni, c'è qualcosa che avresti fatto diversamente nella tua carriera di batterista? Perché hai deciso di suonare death metal, e non, per esempio, thrash metal, heavy metal, power metal, black metal... Essendo anch'io un grandissimo appassionato di death metal fin dalla metà degli anni '90, posso dire che se ami questo genere musicale lo ami profondamente, punto. Non si può spiegare con semplici parole. Cosa ne pensi al riguardo?

- Probabilmente avrei potuto dare di più per conoscere meglio il mio strumento, forse questo lo avrei fatto, anche perché sono un autodidatta. Tantissimi anni fa, era il 1999 o il 2000, provai ad affidarmi ad un maestro di batteria, pagai il mese per 4 lezioni, ne feci solo 2, poi non ci andai più. Non mi interessavano gli esercizi su samba, mazurca, funky. Ed è così che decisi di proseguire da solo con il mio istinto punk ahahah. Prima degli Stige ho suonato in delle band darkwave, genere che adoro, e di rock alternativo, però mi sono accorto che col passare degli anni gli stimoli cambiavano. Avevo voglia di heavy metal! Anche se gli Stige nacquero per gioco, per me furono terapeutici in un periodo nerissimo della mia esistenza e mi accorsi che stavano riuscendo a riportarmi in vita, ecco il motivo per cui hanno avuto un seguito fino ad oggi. Quindi come hai ben detto anche tu, questo genere, il death metal, lo puoi suonare solo amandolo con passione, e tale discorso penso valga per qualsiasi altro genere musicale.

Credi che con “Spekuldeathstroy” abbiate fatto un passo in avanti per ciò che riguarda la scrittura della vostra musica?

- Sì, rispetto ai precedenti lavori si nota il passo in avanti, e lo hanno notato anche coloro che ci hanno supportato acquistando l'album.

Probabilmente non tutti sanno che gli STIGE sono stati da te fondati a Mottola (Taranto) nel 2001. In merito a ciò, ti volevo chiedere: pensi che l'essere parte di una band attiva da tanti anni nel Sud Italia sia in qualche modo penalizzante? Soprattutto, specifichiamolo, sul piano della promozione della propria proposta musicale. Te lo chiedo perché anch'io sono stato per tanti anni un musicista in due band estreme, anch'io sono pugliese, e so bene cosa vuol dire macinare chilometri e chilometri con il proprio gruppo per spostarsi fuori dai confini pugliesi. Cosa puoi dirmi in merito a ciò?

- Suonare heavy metal in questa nazione è penalizzante, sopratutto suonare metal estremo. Sappiamo che la cultura musicale italiana è quella che è, e lo è a prescindere dalla posizione geografica. Ovvio che chi è del Sud ne soffre un pochino di più rispetto alle band del centro o nord Italia, visto i tanti km in più da fare per suonare altrove, ma alla fine è fantastico viaggiare ahahah... i chilometri non sono un problema, i problemi veri sono altri.

Cosa, dell'attuale situazione dell'underground musicale, più ti fa arrabbiare? Tutto è cambiato rispetto a quando noi agli inizi degli anni '90 iniziavamo ad ascoltare un determinato tipo di musica. Ma, comunque, rincuora il fatto che ci sia ancora gente appassionata che ha voglia di suonare e supportare con passione la musica metal di nicchia. Tu cosa pensi?

- MI e CI fanno incazzare le band che alimentano il pay to play o i contest a pagamento per poter suonare con Gesù, Allah, Odino, Lucifero, Pippo Baudo o Raffaela Carrà. Quindi tutti quelli pronti a gonfiare il petto come i colombi, facendo gli sboroni, per aver partecipato (in apertura o in altra posizione) a grossi metal fest investendo la mazzetta, che idioti. Scendete dall'olimpo e non alimentate più questi organizzatori piranha che vi vendono illusioni; poi, ovviamente, ognuno è libero di vivere e morire come vuole, però questa cosa mi fa vomitare e fa vomitare tutti gli altri Stige. Ritengo che gli appassionati veri sono pochissimi, non tutti supportano i concerti underground, pochissimi sono coloro che acquistano il merchandising dei gruppi. Nell'underground si pensa spesso solo ai soliti grossi nomi. La vera passione è per pochi! Le mie orecchie, negli anni, hanno sentito tante cazzate, ci si definisce amanti della musica, ma poi per acquistare o presenziare bisogna andare sulla luna di Caparezza.

Prossimi concerti? Prossimi progetti? Lascio a te le ultime parole. Grazie per l'intervista.

- Abbiamo in programma due concerti: Sabato 27 Aprile al tuo Son of Flies Festival dove suonermo con i 217 di Pescara e gli Hopesend di Lecce all'Istanbul Cafe di Squinzano (Le), poi Venerdi 3 Maggio 2019 suoneremo allo Scumm di Pescara. Altri live sono da definire. Potrebbe concretizzarsi un possibile progetto con l'amico Tato, bassista e voce della band Zora di Catanzaro, per fare uno split insieme a loro, e speriamo di riuscirci al più presto, sempre se saremo ancora vivi. Ti ringrazio ancora per lo spazio che ci hai regalato, e per chi vuole, ci si becca nei due live nominati poc'anzi per sorseggiare qualche birrozza e divertirsi insieme. Venite a supportare. Saluti brutali "we burn with fierce passion" \m/

Contatti:
facebook.com/stigedeathmetalofficial

STIGE line-up:
Peppone: Batteria
Stefano Nigri: Guitar
Antonio De Rosa: Voce
Valerio Andrisani: Basso

Recensione: 
 STIGE "Spekuldeathstroy" - Autoproduzione