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lunedì 4 marzo 2019

GNAW THEIR TONGUES - "L'ORIGINE DEL MALE"






CONTINUA L'INCESSANTE ATTIVITA' DI MAURICE DE JONG IL QUALE, DOPO TANTI ANNI VISSUTI NELL'UNDERGROUND MUSICALE, E' RIUSCITO A GUADAGNARSI UNA POSIZIONE DI TUTTO RISPETTO NEL CIRCUITO DELL'ESTREMIZZAZIONE SONORA. IL POLISTRUMENTISTA OLANDESE HA DECISO DI RISPONDERE SINTETICAMENTE ALLE MIE DOMANDE. SI E' PARLATO DEL SUO PROGETTO GNAW THEIR TONGUES, E NON SOLO.

Ciao Maurice. Quando e come ti sei avvicinato alle sonorità oscure? Quali pensi che siano le potenzialità narrative di questo tipo di suoni?

- Mi sono avvicinato a queste sonorità quando decisi di passare dal thrash/death metal degli anni ottanta al black metal. Da quel momento in poi ho iniziato ad ascoltare molti suoni sperimentali.

Agli inizi delle tua carriera sei stato attratto da qualcosa in particolare? Cosa ha ampliato la tua personale creatività?

- Sono stato immediatamente attratto dai suoni oscuri. Quando ascoltai le demo dei Samael e quelle dei Beherit, rimasi letteralmente rapito dalle loro atmosfere. Quei suoni si sono connessi immediatamente con il mio spirito creativo.

Quando crei la tua musica, rielabori per lungo tempo le tracce oppure è già tutto chiaro nella tua mente prima di iniziare a comporre una qualsiasi struttura sonora?

- Sì, rielaboro e modello i suoni cercando di ottenere qualcosa che mi piace. Ho anche improvvisato molto nei miei brani. Registro un sacco di cose diverse e il mio obiettivo è quello di creare materiale oscuro.

Seguo la tua carriera di musicista da tanti anni, un percorso artistico cementato con tanti progetti musicali, oltre a Gnaw Their Tongues. Perché la scelta di agire su più fronti?

- Perché ho sempre tante idee da riversare nella musica. Non potrei mai avere un solo progetto.

Da dove pensi che provenga la tua ispirazione?

- Non lo so. Sicuramente sono importanti le mie fantasie adolescenziali. Ricreare certi suoni mi ha ispirato molto. Ho sempre tante idee per la musica, quindi l'ispirazione non è mai venuta meno.

Consideri Gnaw Thier Tongues la tua principale bestia?

- Sì e no. All'inizio il mio progetto principale era De Magia Veterum. Ho iniziato con Gnaw Their Tongues considerandolo un progetto secondario. Comunque la messa a fuoco cambia continuamente. Mi piace vivermela così.

Perché pensi che Gnaw Their Tongues abbia catturato l'immaginazione della gente per così tanto tempo?

- Non lo so. Penso sia dovuto alla sua intensità.

Parlaci del tuo fascino per l'orrore, per il macabro e per l'impulso autodistruttivo racchiuso nei concept dei tuoi album.

- C'è una parte della mia anima molto insoddisfatta che ha bisogno di vendetta! Desidera urlare al mondo.

Consideri l'ascolto della tua musica come parte di un'esperienza spirituale o di un incubo?

- Spero entrambi.

Nel corso degli anni hai utilizzato vari strumenti per consolidare il tuo trademark. Quali sono quelli che preferisci?

- Il basso! Ho iniziato ad essere un fan di quello strumento ascoltando i Necromantia. Oggi è possibile ottenere suoni molto cattivi e pesanti da esso. Mi piace molto il pedale metalzone, lo utilizzo sulla chitarra e sul basso. Un altro pedale indispensabile è il wavfolder, costruito da una piccola azienda chiamata Electro Lobotomy. Quest'ultimo lo uso per ottenere suoni più ruvidi.

Quali artisti hanno avuto maggiore influenza su di te durante la tua lunga carriera di musicista?

- Gli artisti black metal della prima ondata e della seconda ondata: Venom, Slayer, Masters Hammer, Necromantia, Rotting Christ, i primi Satyricon e Immortal, ma potrei aggiungerne migliaia di altri.

Che tipo di film ti piacciono? Quali sono alcuni dei tuoi registi preferiti?

- Mi piacciono tutti i tipi di film purché siano ben fatti, quelli che non ripetono sempre i soliti cliché. I miei generi preferiti: horror, fantascienza, thriller e fantasy.

Vuoi aggiungere altro per chiudere l'intervista?

- Grazie!


Contatti:
gnawtheirtongues.bandcamp.com
devotionalhymns.com/gnawtheirtongues 
facebook.com/GnawTheirTonguesOfficial

GNAW THEIR TONGUES line-up:
Maurice De Jong: Polistrumentista