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lunedì 20 agosto 2018

Recensione: KONTINUUM "No Need to Reason"
2018 - Season of Mist




Il terzo capitolo discografico degli islandesi KONTINUUM, a differenza dei precedenti, fa emergere una toccante e versatile creatività che è insita nel corpo del songwriting, quindi suona più emotivamente accessibile. Nei continui cambi di tempo le atmosfere si uniscono in un caldo abbraccio, ed è l'unico modo che hanno per salvarsi e ritrovarsi nelle emozioni mantenendo alti livelli d'intimità, e tutto ciò accade anche quando i toni di alcuni brani si fanno più ruvidi e marcati. Prevale quel senso di inevitabile decadenza che gocciola da ogni linea strumentale arrivando dritta al cuore. Il tutto viene accompagnato da una voce che esprime le sue incredibili peculiarità: suadente, profonda ed emotiva, catartica. I Kontinuum vivono nel regno dell'ombra dove s'incontrano le anime ferite e smarrite, rimettendo in circolo quelle vibrazioni drammatiche che trovano rifugio negli anfratti del crepuscolo. Nei loro brani si colgono echi dei Fields of the Nephilim, The Sisters of Mercy, Bauhaus, The Cure, e altre realtà musicali che hanno preso parte allo scenario darkwave degli anni '80 e '90. "No Need to Reason" è un disco magistralmente elegante scritto dall'esistenza umana stessa.

Contatti: 
kontinuum.bandcamp.com/album/no-need-to-reason 
facebook.com/kontinuumice 

TRACKLIST: Shivers, Lifelust, Warm Blood, Neuron, No Need To Reason, Low Road, Erotica, Stargaze, Two Moons, Black Feather