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venerdì 27 ottobre 2017

Recensione: NIBIRU (Italy) "Qaal Babalon"
2017 - Argonauta Records




"Qaal Babalon" è l'album che nel modo più estremo consente di riconoscere come per i nostrani NIBIRU la musica sia diventata l'elemento di raccordo tra il mondo reale dell'esistenza e quello soggettivo, un ricco sistema di sentieri e percorsi che permettono di addentrarsi nel profondo della disperazione, degli incubi più reconditi. I testi sono stati scritti sia in enochiano che in italiano. Questa band riesce a far diventare pura ossessione la dimensione soggettiva citata poc'anzi; di riconoscere, insomma, se stessi come soggetto principale dell'opera. Le note, i suoni, i lamenti parossistici del singer Ardath, nella penetrante espressione del dolore, riverberano ad un'estensione infinita la contemplazione dell'oscurità. L'inarrestabile decadenza è ora una vaporizzazione: lo strazio evocato dai Nibiru, non ha perso la sua traumatica evidenza. Nessun altro metro di giudizio, nessuna chiave di lettura che non sia quella di una lotta che sconvolge la miserabile vulnerabilità materiale e psichica dell'umano. Un'esperienza sensoriale per pochi e non per tutti.

N.B. Oggi i Nibiru sono tornati alla formazione a tre elementi.

Contatti: 
 nibiru667.bandcamp.com/qaal-babalon
facebook.com/nibiruritual 

TRACKLIST: Oroch, Faboan, Bahal Gah, Oxex