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giovedì 1 dicembre 2016

Intervista: SENTIENT HORROR - "OLTRE IL BUIO DELLA MORTE"






I SENTIENT HORROR DEL NEW JERSEY HANNO TUTTE LE CARTE IN REGOLA PER FARSI LARGO TRA LE NUOVE LEVE DEL DEATH METAL. IL PRIMO FULL-LENGTH "UNGODLY FORMS" SI CANDIDA AD ESSERE UNO DEI MIGLIORI DISCHI DEL 2016. HO DECISO DI CONTATTARE MATT MOLITI, IL CANTANTE/CHITARRISTA DEL GRUPPO AMERICANO. L'UNICO MODO PER SAPERNE DI PIU' RIGUARDO QUESTO INTERESSANTE DEBUTTO.

1. Ciao Matt. Quali sono le sensazioni che bruciano dentro di te quando pensi al debut album "Ungodly Forms"? Avete avuto abbastanza tempo per la strutturazione dell'intero disco?

- Ciao! Sì, le mie sensazioni sono molto positive. Tutti i brani sono stati provati e suonati dal vivo per almeno due mesi, e questo è avvenuto prima di iniziare a registrarli. Eravamo davvero preparati quando siamo entrati in studio per le sessioni di registrazione. Ora sono felice che il disco abbia visto la luce!

2. La collaborazione con il musicista/produttore Dan Swanö ha influenzato in qualche modo il processo di scrittura?

- Il suo coinvolgimento non ha influenzato direttamente il processo di scrittura, ma io sono sempre stato un grande fan del suo operato negli Edge of Sanity e nei Bloodbath. Entrambi i gruppi, in particolar modo i primi, sono stati una grandissima influenza per il mio modo di comporre musica.

3. Nel sound dei tuoi Sentient Horror plevalgono gli influssi provenienti dalla vecchia scuola del death metal, quindi, sarebbe giusto affermare che siete quattro musicisti interessati ad un impatto più immediato?

- Sì certo. Io preferisco gruppi più diretti, piuttosto che quelli dalla vena oscura. Con questo non voglio dire che mi piacciono solo le band artefici di una interpretazione musicale più immediata; ma di solito, i gruppi di un tempo sono quelli che preferisco maggiormente. I grandi del genere non potranno mai essere dimenticati.

4. Avete optato per un approccio differente mentre utilizzavate le vostre attrezzature?

- Abbiamo provato delle soluzioni interessanti durante il processo di registrazione. Damian Herring, che ha mixato il disco, ha utilizzato una precisa impostazione sul pedale HM2, in modo da ottenere un tono più chiaro della chitarra, pur mantenendo il classico suono motosega. Ora lo utilizziamo anche dal vivo e devo ammettere che fa la differenza.

5. Come descriveresti il ruolo delle chitarre in un gruppo death metal?

- Penso che il ruolo delle chitarre possa variare a seconda della band, ma la prima cosa da fare è cercare di ottenere dei riff ribassati. Credo che questa sia una procedura abbastanza universale in tutti gli stili del metal. Il metal inizia sempre da un grande riff.

6. In termini di crescita della band, cosa ti aspetti dal futuro?

- Questa è una gran bella domanda. Per essere onesto, non penso troppo al futuro. Avrò ulteriori risposte quando arriverà il momento di scrivere nuova musica. In ogni caso, cercherò sempre di continuare a crescere per sviluppare il nostro suono.

7. Potresti descrivere i tratti della tua personalità? Chi è Matt Moliti?

- Sono sempre stato un grande appassionato di musica, fin dalla giovane età. Mio padre ha suonato le tastiere ed è stato lui ad avvicinarmi alle band prog degli anni ’70. Ai tempi ero ancora molto piccolo. Ho iniziato a suonare la chitarra quando avevo circa 13 anni e poco tempo dopo mi sono approcciato al metal. Ho fatto molta pratica sul mio strumento, ecco perché in età adulta sono diventato un musicista professionista e un buon insegnante di chitarra. Mi sento molto fortunato per aver trovato il modo per guadagnarmi da vivere con la musica. Purtroppo, qualche anno fa mi è stata diagnosticata la "distonia focale", e questo ha limitato l'esatto funzionamento della mia mano sinistra. Sono stato costretto ad utilizzare alcune tecniche alternative. Infatti, usavo la mano destra per toccare le note durante la riproduzione di linee sonore più veloci. Per fortuna, ho recuperato un po' della mia destrezza, ma non sarà più come prima. Cerco di essere positivo per quanto mi è possibile, e forse, è proprio questo a rendere unico il mio modo di suonare. Oltre alla passione per la musica, mi piace passare il tempo libero ascoltando i miei vinili, giocare sul mio iPad o sul computer, e passare del tempo con la mia ragazza.

8. Quali sono i tuoi gruppi preferiti? Se riuscissi a guardare nella tua collezione di dischi, che cosa troverei?

- Oh man, it would be really eclectic. Un po' di tutto... dai Dismember, Carcass, Judas Priest, ai Rainbow, Genesis, King Crimson, etc. Gli ultimi album che ho acquistato? Il nuovo dei Fatalist, "Minds Eye" di Vinnie Moore, il primo album degli Angel Witch.

9. Sei coinvolto in altri progetti oltre ai Sentient Horror?

- Per nove anni, sono stato coinvolto in una band progressive/power metal chiamata Dark Empire. Erano molto diversi dai Sentient Horror. Ma negli ultimi periodi trascolsi con quel gruppo, il desiderio di suonare alcune cose più pesanti mi aveva pervaso, e questo si poteva capire ascoltando alcuni miei riff. Durante l'estate ho registrato degli assoli per un progetto Swedeath guidato dal mio amico Jonny Pettersson, che canta anche nei Wombbath e negli Ashcloud. Un altro mio amico, Andrew Atwood, attuale chitarrista degli Helstar, mi ha proposto di fare un gruppo in stile old school speed metal nella vena dei primi Running Wild / Rage. Attualmente siamo entrambi molto occupati, ma abbiamo già iniziato a provare alcune idee per le canzoni.

10. Grazie Matt. Vuoi aggiungere qualcosa per chiudere l'intervista?

- Grazie per aver ascoltato e recensito i Sentient Horror! Spero di poter suonare in Europa un giorno!


CONTATTI:

testimonyrecords.bandcamp.com/sentient-horror-ungodly-forms
facebook.com/sentienthorrorofficial


SENTIENT HORROR line-up:

Matt Moliti - Voce, Chitarra
Ian Jordan - Basso
Ryan Cardoza - Batteria
Jon Lopez - Chitarra


RECENSIONE:
SENTIENT HORROR "Ungodly Forms" - Testimony Rec | Redefining Darkness Rec