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venerdì 11 novembre 2016

Recensione: TUTTI I COLORI DEL BUIO "Initiation Into Nothingness"
2016 - Dischi Bervisti | Sonatine Produzioni | Shove




Nessun dubbio che, nel loro ritmo irrefrenabile, si possa riconoscere ai torinesi TUTTI I COLORI DEL BUIO la bravura per aver composto un disco energico, dalle tinte noir e dal forte impatto audiovisivo. L'idea di scegliere il titolo del film di Sergio Martino come nome della band, al di là della presenza dell'elemento cinematografico, si lega bene ad un genere musicale fumoso e carico di concetti che non rientrano nel filone mainstream. Nel debut "Initiation Into Nothingness" l'effetto angoscioso è particolarmente marcato perché i nostri sanno come toccare il fondo del dolore e, intrappolandosi nei tentacoli dei propri deliri, puntano alla decifrazione di un certo tipo di sonorità, mai scontate o, peggio ancora, subdole. Il songwriting non presenta nulla di logoro e questo non può che essere estremamente positivo quando si parla di una realtà all'esordio. Non va sottovalutato il 7" (ormai sold out) del 2014, stampato da Escape From Today, Bare Teeth Records, Bookhouse Records. Seppur l'influenza di gruppi noti quali Cursed, Tragedy, From Ashes Rise, Victims è lampante, bisogna riconoscergli la capacità di rilettura degli stili creati dalle compagini succitate e di integrazione degli stessi con soluzioni potenti. Ad aumentare l'efficacia dell'intero "Initiation Into Nothingness" c'è in più la consapevolezza di saper padroneggiare le tecniche di arrangiamento nelle canzoni. Merita di essere acquistato.

Contatti: 

ticdb.bandcamp.com/initiation-into-nothingness
facebook.com/ticdb

TRACKLIST: Three Times Denied Means Fuck You, Stop Your Fun With A Bullet, REM vs. NRA, Painkiller, Wet Dreams Of Dry Drinks, Tutti I Colori Del Buio, The Crab's Failure, More Than Sartre Less Than Allin, At War With A Machete, Holiday In Mongolia, To The End Of The Night