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martedì 8 novembre 2016

Recensione: CROWBAR "The Serpent Only Lies"
2016 - Steamhammer | SPV




"Se vuoi continuare ad esistere, devi necessariamente respirare; se sei disposto a combattere, puoi vivere in modo singolare". Christian Montagna

Gli abitanti di New Orleans sono persone toste e dalla pellaccia "dura", profonde al punto giusto, abituate ad accusare la sofferenza e a reagire al dolore con spirito di sacrificio. Lo hanno sempre dimostrato nel corso della storia (non vanno dimenticate le terribili conseguenze causate da Katrina nel 2005, uno degli uragani più gravi dal punto di vista del numero di morti). Questo innato vigore interiore è altrettanto presente negli individui che tengono viva la scena estrema della Louisiana, tra le più riconosciute e rispettate. Exhorder, Down, Eyehategod, Viking Crown, Graveyard Rodeo, Acid Bath, Goatwhore, Superjoint Ritual, Soilent Green, e naturalmente CROWBAR; questi solo alcuni dei nomi cresciuti sulle terre paludose e nebbiose adiacenti al fiume Mississippi. Oggi, la band fondata dal barbuto Kirk Windstein fa ritorno con un full-length ricco di spunti interessanti, l'ennesimo lavoro che si muove sulle coordinate stilistiche saldamente ancorate allo sludge di matrice southern. I Crowbar lavorano a stretto contatto con le emozioni cupe, confinando la frustrazione tra le varie note distorte che contribuiscono a delineare i caratteri essenziali di "The Serpent Only Lies". Ogni brano, descrive a suo modo gli impulsi limacciosi del gruppo, riuscendo a conferire ai contenuti un senso di integrità davvero encomiabile. Tutto è già stato usato e ascoltato, ma è talmente efficace da mantenersi su livelli molto elevati.

Contatti:

httpcrowbarnola.com
facebook.com/crowbarmusic

TRACKLIST: Falling While Rising, Plasmic and Pure, I Am the Storm, Surviving the Abyss, The Serpent Only Lies, The Enemy Beside You, Embrace the Light, On Holy Ground, Song of the Dunes, As I Heal