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mercoledì 28 settembre 2016

Recensione: BLOODBEAT "Murderous Art"
2016 - Autoproduzione




Nulla è cambiato nell'approccio compositivo dei BLOODBEAT, conosciuti lo scorso anno con il demo "Into Death". La struttura dei nuovi brani mi fa vivere una specie di déjà-vu, una buona occasione per tornare indietro con la mia memoria, quando nel periodo post-adolescenziale mi scatenavo in camera alzando il volume sui primi dischi degli olandesi Pestilence. Tracce seriali come "Into Death", "Medical Skull", "Infected", "Trapped in Concrete", "Reborn Into Demise", funzionano molto bene (probabilmente gli episodi migliori di questo disco). Potrei dire: gran risultato col minimo sforzo. Sarà che mi sono piaciuti fin da subito, ma questo lavoro dalla durata di 42 minuti riesce ad essere esauriente, quindi superiore alla media degli esordi in campo death metal. Abbiamo di fronte un gruppo onesto che potrà accontentare gli aficionados del genere. "Murderous Art" rappresenta un buon inizio per i ragazzi di Berlino.

Contatti:

https://bloodbeat.bandcamp.com/murderous-art 
facebook.com/BloodbeatBB 

TRACKLIST: Art, Into Death, Parasite, Deadly Road, Trapped in Concrete, The Nameless Madman, Medical Skull, Nightmare Scenarios, Worst Instant, Infected, Reborn into Demise, Murderous Art, Demonic