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venerdì 29 aprile 2016

Recensione: DROUGHT "Rudra Bhakti"
2016 - Avantgarde Music




Devo ammettere di non essere mai stato un fanatico del black metal, pur avendone seguito con grande interesse le origini e l'evoluzione; ma ciò non toglie che riesca comunque a stanare e apprezzare quelle realtà che si distaccano dalla media, ampliando i confini di questo genere musicale. Le mie preferenze vanno a quei musicisti sconosciuti che si proiettano oltre l'aggressione caotica e "nonsense". Gli italiani DROUGHT sebbene abbiano prodotto un EP di debutto efferato e bestiale, dimostrano di avere delle potenzialità ben consolidate. Titolo e artwork di "Rudra Bhakti" riportano in musica la primordialità di una delle deità vediche più antiche e potenti della religione induista, ed proprio dall'apertura ambientale di "Suryanamaskara (entering the gate of the raging sun)" che l'oscura narrazione comincia, nella maniera più introspettiva possibile. Sarebbe riduttivo basare il mio giudizio personale su ogni singolo pezzo perché il lavoro deve essere considerato come un blocco unico. I Drought hanno già raggiunto un livello invidiabile, per cui possono continuare a comporre seguendo la libertà della propria ispirazione. Attendo fiducioso il primo full-length. "Rudra Bhakti" è disponibile via Avantgarde Music.

Contatti: 

avantgardemusic.bandcamp.com/rudra-bhakti 
droughtcult.com
facebook.com/droughtcult

TRACKLIST: Suryanamaskara (Entering the Gate of the Raging Sun), Fire Breating (Urdva Kundali Arise), Reveal the Unlight (Sudden Awareness), Collapse of Maya (Transfiguration of the Warrior)