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mercoledì 23 marzo 2016

Recensione: ELEVATORS TO THE GRATEFUL SKY "Cape Yawn"
2016 - Hevisike Records




Vivere e suonare al Sud Italia non è impresa facile, perciò se si vuole raggiungere una sorta di soddisfazione personale bisogna credere in se stessi cercando di puntare sulla propria dose di caparbietà. Se poi si aggiungono delle buone e reali potenzialità strumentali, la scommessa può diventare meno complicata del solito. "Cape Yawn", il nuovo lavoro dei palermitani ELEVATORS TO THE GRATEFUL SKY, ci restituisce una formazione in forma e pronta a scatenare una battaglia per conquistare ciò che gli spetta di diritto. Non deludono dopo un disco ben fatto come "Cloud Eye", recensito nel 2014 sulle pagine di Son of Flies. I siciliani, infatti, si affidano alle migliori sonorità del passato, ricercando un sound il più "viscerale" possibile. "Ground", la prima traccia, fa subito capire cosa ci aspetta. L'adrenalina prende il sopravvento man mano che le songs avanzano. "Cape Yawn", oltre a essere un full-length elettrizzante, che trasuda emozioni roventi e selvagge, ha il pregio di riuscire a dare un forte scossone al circuito dello stoner italiano. Predomina la bella voce del frontman Sandro di Girolamo (autore dell'artwork di copertina), che fa da traino all'intensità del tappeto musicale su cui si sviluppa il mood del gruppo. Mi piace paragonarli ad un animale preistorico che non arresta la sua corsa. Gli Elevators To The Grateful Sky sono una band a tutti gli effetti, sincera come l'amicizia che lega i singoli membri. E' suggestiva la title track, arricchita nella parte finale con le vibranti note di un sax che ammalia e lascia il segno. Complimenti ragazzi.

Contatti: 

elevatorstothegratefulsky.bandcamp.com 
facebook.com/ElevatorstotheGratefulSky
hevisike.com 

SONGS: Ground, Bullet Words, All About Chemistry, Dreams Come Through, A Mal Tiempo Buena Cara, Kaiser Quartz, I Wheel, Mongerbino, Cape Yawn, We're Nothing at All, Laura (one for Mark Sandman), Mountain Ship, Unwind