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mercoledì 10 febbraio 2016

Recensione: GADGET "The Great Destroyer"
2016 - Relapse Records




I GADGET mancavano dalle scene da 10 anni e il loro tanto atteso ritorno farà sicuramente felici tutti quelli che li hanno sempre considerati i possibili eredi dei connazionali Nasum. Questo accadeva dopo che quella band si sciolse a seguito della morte del cantante e chitarrista Mieszko Talarczyk (R.I.P.), scomparso nel terribile tsunami del 26 dicembre 2004. Nel lungo periodo di letargo, i Gadget si sono impegnati al massimo per ordinare/rinnovare le idee necessarie per lo sviluppo di un nuovo lavoro di buona fattura. Insomma, non potevano assolutamente sbagliare il colpo, visti i risultati brillanti ottenuti con "The Funeral March" (il secondo CD di una carriera iniziata nell'anno 1997). La notizia dell'arrivo di "The Great Destroyer" non ha fatto altro che aumentare le aspettative. Le 17 tracce si riallacciano a quelle del precedente disco citato poc'anzi, costringendoci a subire una lezione severa e spietata. I Gadget producono un assalto spaventoso che calpesta senza sosta. Qui il grindcore ha la sola funzione di uccidere o perlomeno di riusce a tirare fuori il marcio della nostra miserabile esistenza. Questa tempesta si spinge oltre ogni logica prospettiva. Musica dolorosa, monolitica, schizzata. I Gadget sono la rappresentazione del concetto di estremismo intelligente. Imperdibile! Disponibile dall'11 marzo 2016.

Contatti: 

relapse.com/gadget 
facebook.com/GadgetGrindcore

TRACKLIST: Enemies of Reason, Känslan (Post Patch Anxiety), Pillars of Filth, Choice of a Lost Generation, From Graduation to Devastation, Dedication, Violent Hours (For a Veiled Awakening), The 02666 Heritage, The Great Destroyer, Down and Out, In the Name of Suffering, Lost on a Straight Path, Forsaken, Collapse, The Lack of Humanity, Svart hål, I Don't Need You / Dead and Gone