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lunedì 15 giugno 2015

Recensione: DEW-SCENTED "Intermination"
2015 - Metal Blade Records




Ancora una volta mi trovo in totale disaccordo con la maggior parte dei recensori in ambito metal. Il motivo è semplice: troppo spesso si ascolta la musica superficialmente, soprattutto quando qualcuno ha delle scadenze da rispettare o troppo materiale da smaltire. Quando lo capiranno che i dischi non vanno valutati mettendo in play solo due o tre canzoni? Quando la smetteranno di attivare questa futile modalità di massa? Penso che gli addetti ai lavori (quanti quelli veri?) preferiscono facilitarsi la vita facendo il solito e scontato copia incolla di frasi rubate a terzi, e quindi, ottenere quelle righe indispensabili per riempire lo spazio messo a disposizione dai giornali di settore. L'auto celebrazione è condizione dell'ego. Non è difficile accorgersene. Succede spesso! L'esempio possono essere le numerose stroncature riservate al nuovo disco dei DEW-SCENTED. Ne stanno dicendo di cotte e di crude (comprese le cattiverie gratuite). Comunque, ogni artista o musicista che sia, è libero di esprimersi come crede. Ora, è arrivato il momento di mettere un punto e dire la mia.

Con questo ultimo "Intermination", i tedeschi Dew-Scented si riaffermano nuovamente come una delle formazioni più massicce, coerenti e determinate del vecchio continente, pur avendo attraversato dei momenti difficili in passato, dovuti soprattutto ai continui cambi di line-up. A dispetto dei tantissimi giovani musicisti inesperti dediti al riciclo di sonorità thrash/death metal, il gruppo guidato dal singer e membro fondatore Leif Jensen, mantiene ancora oggi una posizione di tutto rispetto all'interno della scena estrema europea e giunge al traguardo del decimo album in ben ventitrè anni di onorata carriera. Certo, i Dew-Scented non saranno mica gli Slayer, i Testament, o i Kreator, però, hanno sicuramente il carisma e l'esperienza dei grandi e la perseveranza dei più testardi. I veri fan e la stessa Metal Blade Records lo sanno molto bene, per questo motivo non smettono di sostenerli. Non c'è la necessità di segnalare un brano rispetto ad altri, ma il tridente presente dopo l'intro iniziale ("On a Collision Course", "Scars of Creation", "Affect Gravity") fa decisamente male. Altra composizione riuscita e dal fortissimo impatto è "Ode to Extinction" (alzate il volume!). La grande capacità dei Dew-Scented risiede nel saper valorizzare al meglio ogni loro brano, inserendo la giusta dose di variazioni e mantenendo viva quella vile immediatezza di base, utile per non appesantire chi ascolta. Bella la cover dei Repulsion ("Radiation Sickness") posizionata alla fine della tracklist. Tirando le somme: l'impatto non manca, la grinta è quella di sempre, e per fortuna, lo stile non è stato snaturato, anche se risente di certe soluzioni moderniste, moderatamente calcolate. Cosa pretendete da una compagine che ha accumulato così tanti anni sul groppone ed è ancora capace di suonare della buona musica violenta? Piaccia o meno, questa è la mia opinione personale. Bentornati!

Contatti: dew-scented.net - facebook.com/dewscented

SONGS: Declaration of Intent (Intro), On a Collision Course, Scars of Creation, Affect Gravity, Means to an End, Ode to Extinction, Demon Seed, Power Surge, Ruptured Perpetually, Living Lies, Atavistic, Reborn, Radiation Sickness (Repulsion cover)