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martedì 11 novembre 2014

Recensione: WVRM "Swarm Sound"
2014 - Autoprodotto




Greenville è la base dei WVRM, attivi dal 2013 e con già alle spalle due album. I ragazzi del South Carolina graffiano la carne con un grindcore accanito e velocissimo che molto deve ai gruppi dell'old school. Quindi, potete ben immaginare quale sia la direzione seguita su questo ultimo "Swarm Sound". L'impatto forsennato delle tracce non lascia dubbio alcuno in merito. La fedeltà che i nostri riservano verso certe sonorità non può essere sottovalutata e non è un caso se il modus operandi dei WVRM viene condizionato da quella scuola di pensiero, facendo crescere così, la rabbia nei confronti delle possibili reazioni avverse alle loro scelte di genere. Se decidi di essere violento nella musica, non puoi sottrarti a delle regole ferree piuttosto permanenti. La lezione dei maestri non deve mai essere dimenticata. Sia chiaro a tutti! I WVRM contrastano il filone mainstream proponendo una miscela sonora che prende spunto da molti nomi di spicco della scena ed è per questo motivo che piaceranno ai maniaci del settore su citato. Niente melodie, nessun ritornello accattivante, dunque, ma soltanto una scarica di watt che vi farà sanguinare i timpani. Fin dalle prime battute di "Demoness" (traccia di apertura), infatti, i WVRM ci massacrano senza alcuna pietà mettendo subito in chiaro le loro vili intenzioni. Appaiono compatti, determinati, cinici e sostenuti dalla furia omicida di un frontman che sputa odio sul suo microfono arrugginito dalla saliva viscosa. Certo, è comunque poco sul piano strutturale ma pur sempre efficace.

Contatti: wvrmgrind.bandcamp.com - facebook.com/wvrmgrind

TRACKLISTING: Demoness, Grim Rose, Dimly Left Atop Her Grave, Coffin Dragger Part II, Funeral Heart, Sewn Limbs, Cry Baby, Dear Parasite, Swarm Sound, Embrace the Noose, Home Is Where the Hornets Nest, Bone Tower, Appleseed, Blastphemous, Eulogist, As the Light Dies...