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lunedì 15 settembre 2014
Recensione: CANNIBAL CORPSE "A Skeletal Domain"
2014 - metal blade
I mastodontici CANNIBAL CORPSE, padri indiscussi del death metal più efferato, tornano con il nuovo "A Skeletal Domain", tredicesimo album in studio che mette in evidenza il meglio che si possa gustare. Ed è davvero una goduria poter constatare come il gruppo di Buffalo-NY non abbia mai perso un grammo della propria virilità nonostante i tanti anni di militanza consumati e vissuti nella scena del metal estremo. Il songwriting del disco si manifesta in tutta la sua compattezza e non credo ci sia bisogno di partorire ulteriori parole di elogio per tenerli ben stabili sul trono dei grandi. Se si punta alla qualità, non si può fare a meno di pronunciare il loro nome, visto il peso che i nostri hanno avuto nell'evoluzione del genere su citato. In queste dodici composizioni non vi è un preciso richiamo spazio temporale, ma è evidente come Alex Webster e soci abbiano voluto smembrare quanto fatto in passato per assaporare meglio ciò che hanno da proporre nel presente... un presente mai così vivo e pulsante. I Cannibal Corpse riescono a stare sempre un passo in avanti rispetto a tanti colleghi impegnati nel settore e non è un caso se ancora oggi la musica dalla band non delude. Tenete ben in mente che la pratica dell'originalità può essere attivata anche in un contesto musicale così risoluto e "A Skeletal Domain" ne è il giusto testamento. Veramente pochi riescono a controllare i propri strumenti con una tale perizia tecnica e, di conseguenza, il proprio sound. Due aspetti che troppo spesso vengono trascurati. Un nuovo punto di partenza è stato battezzato nel sangue. Onore e Gloria ai Maestri.
Contatti: metalblade.com/cannibalcorpse
TRACKLISTING: High Velocity Impact Spatter, Sadistic Embodiment, Kill or Become, A Skeletal Domain, Headlong into Carnage, The Murderer's Pact, Funeral Cremation, Icepick Lobotomy, Vector of Cruelty, Bloodstained Cement, Asphyxiate to Resuscitate, Hollowed Bodies.