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venerdì 13 giugno 2014

Recensione: BORIS "Noise"
CD 2014 - sargent house




I giapponesi BORIS non sono di facile assimilazione e questo perché nel corso della loro lunga carriera (iniziata nel 1992) hanno esplorato un infinità di generi differenti a volte opposti ed egocentrici (psychedelic rock, punk, sludge, doom metal, drone, pop, noise, shoegaze, ambient...). Ciò che stupisce di questi 3 musicisti è la bravura con cui danno sfogo alla propria creatività, mai scontata e sopratutto prevedibile. L'effetto sorpresa è sempre li in agguato e il nuovo "Noise" non fa eccezione. Per certi aspetti tale lavoro rappresenta un ulteriore sconvolgimento nella materia strumentale e, capire come viversela è davvero impresa difficile ma non impossibile. Basta aprire i cancelli della percezione. I Boris non possono essere ascoltati con distacco. Dovete seppellire qualunque forma di pregiudizio per decifrarli al meglio, solo così potrete comprendere la natura instabile di una musica tanto eclettica, collaterale, avvolgente e viva; un flusso che a momenti si muove veloce e con 'urgenza' (..esempio sono le due tracce "Quicksilver", "Vanilla") in altri preferisce deviare improvvisamente verso sentieri tortuosi, servendosi di ingredienti più lenti e introspettivi (la bella "Ghost of Romance"). "Noise", indica un preciso spartiacque fra i Boris di oggi e quelli del prossimo futuro.

Contatti: boris.bandcamp.com/album/noise - facebook.com/borisheavyrocks

TRACKLISTING: Melody, Vanilla, Ghost of Romance, Heavy Rain, Taiyo No Baka, Angel, Quiksilver, Siesta