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giovedì 17 aprile 2014
Recensione: ELEVATORS TO THE GRATEFUL SKY "Cloud Eye"
DIGITAL ALBUM | CD - transubstans records
Il Sud Italia continua a nutrire il DNA avvelenato di numerose formazioni incredibilmente valide. Nel caso specifico dei palermitani ELEVATORS TO THE GRATEFUL SKY la premessa non fa una piega! Se come me amate lo stoner rock potente, ispirato ed incalzante, smettetela di preoccuparvi e tirate fuori quelle bottiglie di whisky d'annata che tenevate in serbo per le giuste occasioni, perché i 4 siciliani meritano attenzione: songwriting avvincente, brani coinvolgenti, attitudine sudista e tanta voglia di dimostrare a questa f****** Nazione di essere tra le band emergenti più promettenti. "Cloud Eye" è un album duro, puro e carico di elettricità contagiosa, tanto da farmi pensare che se gli Elevators to the Grateful Sky fossero nati negli anni '90 emergerebbero senz'altro come una delle realtà nostrane più interessanti... e non è un caso che quando i nostri spingono sull'acceleratore, vanno dritti a bersaglio, pur nell'immediata riconoscibilità dei sedimenti storici del genere (è il caso di tirare in ballo i maestri Kyuss); ed è ancor più significativo constatare come il quartetto riesca sempre ad avere l'asso nella manica nei momenti giusti! Questo full-length di debutto è il perfetto prototipo dell'heavy sound sanguigno, ed ognuna delle 12 composizioni è lì a testimoniarlo. Il combo preferisce rischiare e rifinire alcune idee sparse nel lavoro piuttosto che intraprendere la mossa prevedibile del 'copia e incolla'. Importante riconoscerglielo. In questo modo i riff e la roboante sezione ritmica risultano ancora più efficaci/dirompenti, riuscendo a lasciare il segno in chi ascolta. Gli Elevators to the Grateful Sky garantiscono di aver tratto profitto dal passato (mai dimenticato) e, forse, per questo motivo "Cloud Eye" è permeato di chitarroni panciuti e melodie rockeggianti, accessibili ma energiche, ruvide quanto basta per essere pilotate dalla graffiante e versatile voce di Sandro Di Girolamo. Tra i pezzi più belli citerei l'opener "Ridernaut", "Red Mud", l'ipnotica "Mirador", "Handful of Sand", "Xandergroove", la blueseggiante titletrack "Cloud Eye". Gli aficionados di tali sonorità sappiano che, evitandolo, faranno un grande errore. Questi ragazzi sono davvero forti e la densità del suono distorto è assolutamente impenetrabile. Da non perdere. Il disco è disponibile dal dicembre 2013 su Transubstans Records.
Contatti:
elevatorstothegratefulsky.bandcamp.com
facebook.com/ElevatorstotheGratefulSky
metaversus.press.promo@gmail.com
TRACKLISTING: Ridernaut, Sonic Bloom, Red Mud, Turn in my Head, Mirador (Instrumental), Handful of Sand, Upside Up, Sirocco, The Moon Digger, Xandergroove, Cloud Eye, Stonewall.