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mercoledì 23 aprile 2014
Intervista: MIND WARP - "LE STRUTTURE DELL'IMMAGINARIO"
I PUGLIESI MIND WARP (PROVENIENTI DALLA CITTA' DI BRINDISI), PENETRANO LO SPAZIO DELLA SCENA UNDERGROUND NOSTRANA CON IL LORO EP OMONIMO CHE SEGNA IL DEBUTTO PER L'ETICHETTA ACID COSMONAUT RECORDS. IL TRIO CI FA CAPIRE CHE IL MONDO DELLA MUSICA NON E' SEMPRE PREVEDIBILE O SCONTATO, PERCIO' CHIUNQUE DI VOI SIA UN APPASSIONATO DI SONORITA' RICERCATE E AUTENTICHE NON DOVRA' FARSELI SCAPPARE. HO AVUTO IL PIACERE DI CHIACCHIERARE CON LA BAND AL COMPLETO.
1. Lo stile dei Mind Warp richiama un certo tipo di suono strumentale contaminato da elementi psichedelici di trasmissione, ma nel contempo traspare anche il lato più contorto e oscuro del metal. Parliamo di
come è nata la band e perché avete scelto questo nome...
- La band è nata “in taverna”, a seguito della scissione del nostro precedente gruppo, dalle sonorità prevalentemente Sludge, Doom e Stoner. La necessità di suonare di nuovo assieme ci ha portato in sala senza un vero e proprio scopo, principalmente per ritrovarci musicalmente. Il nome non è frutto di ricerche meditate a lungo, è stato semplicemente il nome più “attinente” ai nostri continui salti di genere musicale.
2. Allora, vorrei sapere maggiori dettagli su questo EP di debutto. Potete illustrarmi com'è nato, da dove sono venute fuori tutte queste idee e quanto tempo avete impiegato per scrivere tutti i brani...
- La necessità di registrare un EP è dovuta alla difficoltà di spiegare con i canoni musicali contemporanei il nostro progetto. La gente che ci chiede che genere suoniamo può quindi direttamente avere una risposta musicale senza affossarsi su questioni semantiche di generi e sotto-generi. Le idee presenti nell’EP sono il riassunto di almeno un anno delle nostre jam session in sala prove, e nel momento in cui i brani hanno iniziato a prendere una forma definitiva abbiamo deciso di incidere il nostro lavoro e, tra l’altro, di avere finalmente un nome come band. La registrazione ci ha portato via parecchio tempo,per via delle modalità di fruizione dello studio (C.A.G. di Brindisi), che permette solo 8 ore mensili di lavoro.
3. Ho apprezzato la vostra bravura nel saper bilanciare le diverse emozioni all'interno dei brani. Di solito come si sviluppa il vostro songwriting? Siete diretti più verso la jam session, oppure partite sempre da un'idea chiara che vi gira in testa già prima di entrare in sala prove?
- Le nostre sessioni sono quasi sempre principalmente jam session, e raramente è accaduto che uno di noi tre sia arrivato in sala con un’idea strutturata da proporre agli altri. Di solito in presenza di un riff su cui lavorare tendiamo a scindere le componenti non in sezione ritmica e melodica, ma bensì chi estrapola il riff dalla jam nella maggior parte dei casi decide qual è il secondo strumento con cui raffinare l’idea, e quasi sempre il significato della stessa viene stravolto e ulteriormente alterato dal terzo strumento. Così facendo il processo creativo risulta molto democratico e appagante, tirando fuori le varie influenze dei componenti.
4. Cosa alimenta l'immaginario dei Mind Warp?
- La musica che componiamo noi tre è mirata a stimolare l’immaginario dell’ascoltatore, lasciando una piena libertà di interpretazione. Tra di noi non abbiamo mai parlato di cosa ci muove in una determinata direzione piuttosto che un’altra, ogni componente ha la propria idea su i temi che propone ogni singolo brano. Quindi non esiste un singolo immaginario, bensì tre diversi immaginari paralleli che a volte si incontrano.
5. Come riuscite a trovarvi d'accordo su così tante strutture sonore differenti, preservando la vostra coerenza stilistica e il continuo flusso dei brani?
- Dato il lungo periodo di conoscenza sappiamo che ci sono affinità e divergenze nelle intenzioni di far musica. Veniamo comunque da un background comune, che ci sprona a far convergere le varie sfaccettature stilistiche in un unico intreccio sensato.
6. Ritieni che questa line-up abbia trovato la giusta connessione mentre componeva questo EP?
- I brani, in principio, non nascono per far parte di un preciso percorso . È stata, quindi, la necessità di presentarci al pubblico che ha portato all’unione dei brani in un singolo EP. La connessione che si è stabilita tra noi tre è costante, e non è stata determinata dalla nostra volontà di comporre un album. Con grande gioia i brani ci risultano tanto “stand-alone” quanto provenienti dalla stessa matrice.
7. Credi che oggi ci sia più libertà di esprimersi artisticamente? Senza per forza rintanarsi in un genere specifico... Rispetto al passato il concetto di ibridazione nella musica è molto più marcato. Tu come la vedi?
- A nostro parere finchè saranno presenti “etichette” di genere e sotto-genere la fruibilità della musica sarà limitata. Bisogna quindi parlare di Musica, che non può essere semplicemente espressa da termini coniati
a tavolino. Anche lo stesso concetto di ibridazione tra generi è figlio della catalogazione di un’arte, che è di base un controsenso.
8. Come è nata la collaborazione con la Acid Cosmonaut Records?
- Con un episodio abbastanza comico: noi tre e i ragazzi dell’etichetta ci conosciamo ormai da tempo, e nel momento in cui sono venuti a sapere che eravamo tornati a comporre ci hanno proposto di collaborare nello stesso esatto momento in cui noi ci stavamo proponendo a loro! E, a dirla tutta, la collaborazione era talmente scontata da entrambe le parti che nessuno ha provveduto a farlo presente.
9. Quali sono i gruppi che ti hanno maggiormente convinto negli ultimi anni? Non solo dell'ambito del vostro genere musicale. Quali quelli della vecchia scuola che continui a consumare incessantemente?
Andrea: Ognuno dei componenti segue un percorso musicale abbastanza distinto, perciò è difficile citare pochi gruppi. Personalmente ho seguito con gioia l’evoluzione dei Mastodon,che a mio parere hanno ancora molto da dire, a livello di ricerca di sonorità, e sono curioso allo stesso modo di capire quanto più lenti e oscuri possano diventare i Sunn O))) col passare del tempo. Della vecchia scuola impossibile non citare mostri sacri quali Emerson, Lake & Palmer, Area e Gentle Giant, che divoro giornalmente, non disprezzo mai del sano Death Metal ben suonato, come Nile, Obituary o i vecchi Cannibal Corpse. Con tutta franchezza devo ammettere inoltre che almeno una volta al giorno devo ascoltare i Mr Bungle, che ritengo uno dei gruppi più geniali di sempre.
Izzy: Parlando di oggi mi dedico principalmente al post rock. Toe, Explosion In The Sky e Giraffes Giraffes!, Hammock, Mogwai, Godspeed You! Black Emperor...sono tanti e vari! Sono parte del mio ascolto meditativo quotidiano gli Om, e spesso e volentieri seguono i vari Ancestors, Stoned Jesus, Elder, Weedeater, Bongzilla, Sleep, Truckfighters, Church of Misery, Tool (sempre che producano altro), Mastodon, come citava Andrea, e Sunn 0))) solo quando l'umore me lo permette, con particolare attenzione sia alla storia che ai capolavori più recenti dei Melvins, ma in realtà sono molto attaccato al passato: ho un amore spropositato per tutto il Grunge esistente, e negli ultimi anni ho avuto modo di apprezzare Il prog (in primis l'italiano, un tesoro quasi sempre lasciato in secondo piano oggi), in tutte le sue sfaccettature e con particolare attenzione per la scena di Canterbury, ma anche jazz, e quando si tratta del passato chi più ne ha più ne metta, fondamentalmente tutto ciò che non vada in 4/4 attira sicuramente la mia attenzione, oggi come oggi dedico tempo dal buon Frank Zappa e al suo rapporto creatività-lucidità, tanto controcorrente quanto efficace.
Marco: I gruppi di questo periodo che ascolto e stimo sono Radiohead, Calibro35, Medeski, Martin and Wood, Mogwai, Tool, Down, Sleep, Sunn 0))); quelli della vecchia scuola costituiscono anche il mio ascolto principale e sono Led Zeppelin, The Jimi Hendrix Experience, Soft Machine, King Crimson, Emerson Lake and Palmer, Black Sabbath, The Beatles, Pink Floyd, Creedence Clearwater Revival. Anche vari artisti jazz (Weather Report, Thelonious Monk, Bill Evans, John Coltrane, Art Blackey, Charles Mingus, Herbie Hancock, ecc.).
10. Ora che l'EP omonimo è stato pubblicato quali sono le vostre aspettative, speranze, progetti?
- Ora puntiamo decisamente a raffinare i pezzi che abbiamo già registrato e a completare quelli in cantiere. Speriamo di riuscire a completare il materiale e a registrare un full-length per l’anno prossimo. Stiamo anche cercando di inserire nei brani delle parti di sintetizzatore,per riempire ancor di più i buchi lasciati dall’assenza di cantato, e ovviamente non necessariamente con l’ingresso nella band di un altro membro. E speriamo sempre che Mike Patton impazzisca, si trasferisca qui a Brindisi e decida che siamo i suoi migliori amici!
11. Grazie per l'intervista!
- Grazie mille a te Chris, è un onore!
Contatti:
acidcosmonautrecords.bandcamp.com/mindwarp
facebook.com/mindwarpofficial
MIND WARP line-up:
Marco - Batteria
Izzy - Chitarra
Andrea - Basso
RECENSIONE:
MIND WARP "Mind Warp" EP 2014 - acid cosmonaut records